I BERSAGLIERI

E IL CINEMA

Mio Padre Monsignore  di Antonio Racioppi 


Spiacenti - no Java!!!! Get some here Spiacenti - no Java!!!! Get some here

      

 

Regia di Antonio Racioppi
Sceneggiatura: Gino Capone, Antonio Racioppi
Fotografia: Luciano Trasatti
Anno: 1971
Musica: Franco Bixio 
Montaggio: Bruno Mattei
Produzione: Prestano Cinemat.
Distribuzione: Pac-Lineafilm

Tratto dalla commedia "ROMA BAFFUTA" DI A. RACIOPPI

Interpreti e personaggi:

Barbara Bach
Lino Capolicchio il bersagliere
Doro Carrà
Giancarlo Giannini
Marisa Merlini
Minnie Minoprio
Gastone Moschin
Rosalba Neri 

locandine e immagini tratte da 

http://film.spettacolo.virgilio.it/

Trama
Nel 1870, Orlando, presunto figlio di un monsignore e di una prostituta, stringe amicizia con un bersagliere piemontese, Carlo Alberto sulle strada di Roma alla vigilia di Porta Pia. Carlo Alberto è altresì convinto anche lui delle sue nobili origini poiché sostiene di essere figlio di re Vittorio Emanuele II e di una contadina. L'amicizia naturale fra due nobili del loro rango minaccia di incrinarsi quando Orlando scopre la sorella Chiara in compagnia del Bersagliere. Carlo Alberto riprende la sua strada per Roma ma non dà più notizie dopo la battaglia per la conquista di Roma. Orlando e Chiara lo cercano inutilmente credendolo morto: in realtà il soldato piemontese si trova in carcere per un'infrazione al regolamento militare. Nel corso dei festeggiamenti per la liberazione della capitale, Carlo Alberto tenta invano di farsi riconoscere come figlio dal re d'Italia. Orlando, visti i tempi e l’ormai impossibile minaccia, tenta a sua volta di farsi riconoscere da un prelato molto indiziato. Uscito dal carcere, occasionalmente Carlo Alberto ascolta accidentalmente un colloquio compromettente di alcuni papalini, che lo feriscono mortalmente scambiandolo per una spia. Orlando lo ritrova per caso e se lo carica sulle spalle, lo rincuora, parlandogli del suo prossimo matrimonio con Chiara. 

Critica

Dalla commedia Roma baffuta ne vien ricavato un tipico film romanesco con pagine burlesche che si alternano a momenti sentimentali. Entrambi i giovani interpreti (Capolicchio, Giannini) hanno la stessa illusione, quella di essere un giorno riconosciuti dai rispettivi padri naturali: un vescovo per il secondo, addirittura il re per l’altro. Il sogno non si realizza, mentre la Storia, sotto Porta Pia, va avanti. Si ritrovano per caso: il piemontese è gravemente ferito, ma non per la battaglia bensì per difendere il Proprio Re, e il romano lo porta con sé per curarlo. Fra loro non ci sono più distinzioni di nazionalità, di fede ma di sfortuna. Felici intuizioni alternate a inutili forzature e momenti di stanchezza (Segnalazioni Cinematografiche 71)

Torna all'indice del cinema