I BERSAGLIERI E IL CINEMA Stanno Tutti Bene di Giuseppe Tornatore |
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Regia di GIUSEPPE TORNATORE |
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PREMIO DAVID 1991 PER MIGLIORE MUSICISTA AD ENNIO MORRICONE.
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Interpreti e personaggi:
MARCELLO MASTROIANNI MATTEO SCURO (ex
bersagliere) |
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http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/ | ||
Non voglio finire questo racconto e questo bilancio di trent’anni della mia attività fotografica senza citare un personaggio che sono orgoglioso di aver potuto fotografare, Marcello Mastroianni. Le sue foto sono le uniche a colori, tra quelle pubblicate in questo libro, che siano state fatte in esterni. Era tempo che insistevo e lui ogni volta rimandava. Finalmente un giorno mi disse: “Una volta se pò fa”. E siccome stava girando un film di Giuseppe Tornatore a Trapani, scegliemmo come cornice del servizio fotografico una spiaggia. Lui si presentò con un cappello da bersagliere, (faceva parte del personaggio, ex bersagliere) e io gli misi addosso quello sciarpone in cachemire rosso con cui ho addobbato tanti dei personaggi che ho fotografato. E’ una sciarpa che mi aveva regalato Guttuso e che per me è come una sorta di firma ulteriore di alcune mie fotografie, un marchio che accomuna molti personaggi da me fotografati. Un fotografo sente quando ha la foto che vuole, con Marcello questo mi accadde quasi subito e perciò smisi di fotografarlo. Pino Settanni
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Trama
Da Castelvetrano (Trapani) il vedovo Matteo Scuro (M. Mastroianni) impiegato in pensione, ex bersagliere, sentendosi prossimo alla fine decide di andare a trovare i 5 figli sparsi per l'Italia. Le tappe del viaggio sono Napoli, Roma, Firenze, Milano e Torino con una deviazione quasi galante a Rimini (Michelle Morgan). Il tema conduttore è la differenza tra verità e illusione: non è vero che i figli stiano tutti bene come avevano fatto credere al genitore. Uomo di principi inderogabili, vedovo e pensionato, Matteo Scuro è stato sempre attaccatissimo alla moglie Angela ed ai figli, da molto tempo lontani. Lascia la sua Castelvetrano, per andare a far visita a loro dato che non sono venuti in Sicilia per una vacanza. Ma il viaggio, mosso dall'affetto, si risolve in una collezione di delusioni. Si reca prima a Napoli, dove gli dicono che il figlio Alvaro è in viaggio. Quindi a Roma da Canio, che immagina prossimo deputato, mentre quello è solo un modesto funzionario di partito, addetto ad un parlamentare, cui fornisce dati e discorsi. Poi a Firenze incontra la cara Tosca, che dovrebbe aver avuto successo come attrice (ma in realtà non è che una fotomodella che posa per la pubblicità di biancheria intima e, in più, ha un bambino di cui ignora la paternità. A Milano trova Guglielmo, già destinato alla grande musica, il quale suona la grancassa in un complesso sinfonico ed è insoddisfatto del suo lavoro. Infine a Torino s'incontra con Norma, che lui crede faccia parte dello staff dirigenziale della SIP mentre è solo un'addetta ai telegrammi via telefono ed è in crisi coniugale. Quei figli (cui Matteo Scuro ha dato nomi altisonanti della lirica, della quale è da sempre appassionato, più tutto il proprio affetto) si sono tutti dovuti accontentare del poco. Il peggio accade quando apprende da Canio e Guglielmo - convocati per una grande tavolata a cui loro soli si presentano, - che Alvaro, che doveva aver vinto un viaggio premio alle Maldive, è invece scomparso in mare mesi prima. Nessuno dei suoi fratelli ne ha informato il padre: ognuno vive alla meglio la propria vita, anche per non turbare la vecchiaia del genitore, ingenuo e isolato, che ha fatto il suo viaggio preceduto da un tam-tam telefonico dei suoi cari, che via via si passavano la parola d'ordine del silenzio e delle piccole e grandi menzogne. A parte il dolore e la cocente delusione, Matteo Scuro non potrà mai ammettere con gli altri quella che in fondo considera anche una sua personale e penosa sconfitta. Ritornato in Sicilia sulla tomba dell'adorata moglie sommessamente dice "Stanno tutti bene". Critiche: |
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E' un bel film, magniloquente e insieme, tiepido, nonostante un copione fin troppo folto. (Morando
Morandini, Il Messaggero)
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