I BERSAGLIERI

E IL CINEMA

  Stanno Tutti Bene 

di Giuseppe Tornatore 


Spiacenti - no Java!!!! Get some here Spiacenti - no Java!!!! Get some here

 

Regia di GIUSEPPE TORNATORE
Soggetto
GIUSEPPE TORNATORE
Sceneggiatura
MASSIMO DE RITA TONINO GUERRA GIUSEPPE TORNATORE
Fotografia
BLASCO GIURATO
Musiche ENNIO MORRICONE ANDREA MORRICONE
Montaggio
MARIO MORRA
Scenografia
NELLO GIORGETTI
Effetti
LARRY ARPIN
Costumi
BEATRICE BORDONE
Produzione ANGELO RIZZOLI PER ERRE PROD. LES FILMS ARIANE TFIPRODUCTION PARIS
Distribuzione
PENTA DISTRIBUZIONE (1990) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

PREMIO DAVID 1991

PER MIGLIORE MUSICISTA AD ENNIO MORRICONE.

 

Interpreti e personaggi:

MARCELLO MASTROIANNI  MATTEO SCURO (ex bersagliere)
MICHELE MORGAN 
SIGNORA IN TRENO
VALERIA CAVALLI 
TOSCA
MARINO CENNA 
CANIO

NORMA MARTELLI 
NORMA
ANTONELLA ATTILI 
MADRE DI MATTEO
SALVATORE CASCIO 
ALVARO
GIOACCHINO CIVILETTI 
CAPOSTAZIONE
FABIO IELLINI 
ANTONELLO
GIORGIO LIBASSI 
LO DIDARO

LEO GULLOTTA 
MARCELLO MAZZARELLA
ROBERTO NOBILE 
GUGLIELMO
MARIANGELA RANDAZZO 
SUSANNA SCHEMMARI
ANGELA SCUORO

 locandine e immagini  sono tratte da

http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/ 

Non voglio finire questo racconto e questo bilancio di trent’anni della mia attività fotografica senza citare un personaggio che sono orgoglioso di aver potuto fotografare, Marcello Mastroianni. Le sue foto sono le uniche a colori, tra quelle pubblicate in questo libro, che siano state fatte in esterni. Era tempo che insistevo e lui ogni volta rimandava. Finalmente un giorno mi disse: “Una volta se pò fa”. E siccome stava girando un film di Giuseppe Tornatore a Trapani, scegliemmo come cornice del servizio fotografico una spiaggia. Lui si presentò con un cappello da bersagliere, (faceva parte del personaggio, ex bersagliere) e io gli misi addosso quello sciarpone in cachemire rosso con cui ho addobbato tanti dei personaggi che ho fotografato. E’ una sciarpa che mi aveva regalato Guttuso e che per me è come una sorta di firma ulteriore di alcune mie fotografie, un marchio che accomuna molti personaggi da me fotografati. Un fotografo sente quando ha la foto che vuole, con Marcello questo mi accadde quasi subito e perciò smisi di fotografarlo. Pino Settanni

Trama 

Da Castelvetrano (Trapani) il vedovo Matteo Scuro (M. Mastroianni) impiegato in pensione, ex bersagliere, sentendosi prossimo alla fine decide di andare a trovare i 5 figli sparsi per l'Italia. Le tappe del viaggio sono Napoli, Roma, Firenze, Milano e Torino con una deviazione quasi galante a Rimini (Michelle Morgan). Il tema conduttore è la differenza tra verità e illusione: non è vero che i figli stiano tutti bene come avevano fatto credere al genitore. Uomo di principi inderogabili, vedovo e pensionato, Matteo Scuro è stato sempre attaccatissimo alla moglie Angela ed ai figli, da molto tempo lontani. Lascia la sua Castelvetrano, per andare a far visita a loro dato che non sono venuti in Sicilia per una vacanza. Ma il viaggio, mosso dall'affetto, si risolve in una collezione di delusioni. Si reca prima a Napoli, dove gli dicono che il figlio Alvaro è in viaggio. Quindi a Roma da Canio, che immagina prossimo deputato, mentre quello è solo un modesto funzionario di partito, addetto ad un parlamentare, cui fornisce dati e discorsi. Poi a Firenze incontra la cara Tosca, che dovrebbe aver avuto successo come attrice (ma in realtà non è che una fotomodella che posa per la pubblicità di biancheria intima e, in più, ha un bambino di cui ignora la paternità. A Milano trova Guglielmo, già destinato alla grande musica, il quale suona la grancassa in un complesso sinfonico ed è insoddisfatto del suo lavoro. Infine a Torino s'incontra con Norma, che lui crede faccia parte dello staff dirigenziale della SIP mentre è solo un'addetta ai telegrammi via telefono ed è in crisi coniugale. Quei figli (cui Matteo Scuro ha dato nomi altisonanti della lirica, della quale è da sempre appassionato, più tutto il proprio affetto) si sono tutti dovuti accontentare del poco. Il peggio accade quando apprende da Canio e Guglielmo - convocati per una grande tavolata a cui loro soli si presentano, - che Alvaro, che doveva aver vinto un viaggio premio alle Maldive, è invece scomparso in mare mesi prima. Michelle MorganNessuno dei suoi fratelli ne ha informato il padre: ognuno vive alla meglio la propria vita, anche per non turbare la vecchiaia del genitore, ingenuo e isolato, che ha fatto il suo viaggio preceduto da un tam-tam telefonico dei suoi cari, che via via si passavano la parola d'ordine del silenzio e delle piccole e grandi menzogne. A parte il dolore e la cocente delusione, Matteo Scuro non potrà mai ammettere con gli altri quella che in fondo considera anche una sua personale e penosa sconfitta. Ritornato in Sicilia sulla tomba dell'adorata moglie sommessamente dice "Stanno tutti bene".

Critiche:

Torna all'indice del cinema

 

E' un bel film, magniloquente e insieme, tiepido, nonostante un copione fin troppo folto. (Morando Morandini, Il Messaggero) 
Giuseppe Tornatore non delude. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) 
Non si fa un buon servizio al giovane cineasta indicandogli da subito mete smisurate. Cercando di contrabbandarlo come il Fellini della nuova ondata. (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera) 
Tornatore si è trovato, quasi d'improvviso, a gestire una fama vasta che, direi, resiste alla prova. (Francesco Bolzoni, Avvenire) 
Un film di imponente calibratura finanziaria e di grande accuratezza formale dove niente viene risparmiato per la levigatura del prodotto. (Sergio Frosali, La Nazione) Un film destinato al mercato estero e soprattutto americano. Infatti gli italiani sono proprio come ci vedono gli stranieri. Cliché, vedute turistiche. I figli di Matteo Scuro, interpretato da Mastroianni, vivono tutti in grandi città. Non ce n'è uno in provincia o in un paesino. Matteo ha dato i nomi ai figli pensando alle sue opere liriche preferite: Canio, Tosca, Guglielmo, Norma e Alvaro. Non sarà tutto rose e fiori. Il 3° film di Tornatore è magniloquente, tiepido, ripetitivo, inquinato da molti stereotipi e arricchito da poche invenzioni. Un viaggio può essere una "peregrinatio animae" o un "itinerarium mentis". Il film cerca di essere l'una e l'altro senza riuscirci