Fonti di energia
Il carbone
Il carbone, che dopo il 1970 è stato sostituito dal petrolio nel ruolo di fonte energetica dominante per l'umanità, viene ancora molto utilizzato come fonte di energia. Basti pensare che solamente negli Stati Uniti d'America sono state progettate 280 nuove centrali elettriche a carbone che dovrebbero essere completate entro il 2030. In Cina viene costruita una centrale alla settimana basata sull'utilizzo del carbone. I motivi di ciò stanno nel prezzo del carbone che è ancora basso. Non vanno però dimenticati i costi per l'estrazione, la lavorazione e il consumo, inoltre l'uso del carbone come fonte energetica comporta spesso sbancamento di montagne e rischi per i minatori.
Il problema principale dell'uso del carbone come fonte di energia sta nel fatto che, bruciando carbone, si produce molta anidride carbonica (CO2), una quantità ancora maggiore di quella prodotta dall'utilizzo del petrolio e del gas naturale. Per poter continuare ad usare il carbone come fonte energetica limitandone però l'impatto ambientale è necessario trovare nuove tecnologie in grado di limitare le emissioni di CO2. Un metodo è quello che va sotto il nome di CCS (Carbon Capture and Storage, cattura e immagazzinamento dell'anidride carbonica). Grazie a questa procedura la CO2 viene separata e trasportata in profondità nel sottosuolo. Nei serbatoi geologici si possono immagazzinare fino a 2000 milioni di tonnellate di CO2. I pericoli principali derivano dalle fughe improvvise che si possono rivelare letali ma anche dalle perdite graduali.
Più efficiente e meno costoso è l'IGCC, ciclo combinato integrato di gassificazione. Il carbone non viene bruciato ma viene parzialmente ossidato ad alta pressione in un gassificatore. Il prodotto è il cosiddetto syngas, costituito da monossido di carbonio e idrogeno. Il syngas unito al vapore fornisce una miscela gassosa di anidride carbonica e idrogeno. L'anidride carbonica a questo punto può essere separata, deumidificata e compressa per poi essere trasportata in siti opportuni. Il syngas ricco di H2 viene invece bruciato per azionare delle turbine la cui energia cinetica viene poi convertita in energia elettrica.