Erba alta? Non è
un problema
Il fenomeno dell’erba alta sta ormai ostacolando
il corretto svolgimento del campionato del Ceredo. Per arginare tale
fenomeno, il “governatore” della regione Lombardia, pur
di disfarsi del problema, lo ha affidato ad una equipe di esperti locali.
E chi conosce meglio la situazione se non quelli che ci giocano?
Tra i giocatori delle due squadre del campionato del Ceredo, infatti,
militano alcune tra le più eminenti personalità della
scienza italiana…altro che “fuga dei cervelli”.
Appena insediato, il comitato scientifico, ha affrontato subito il problema
con la massima serietà. La prima soluzione è stato l’impiego
di un potente erbicida creato dal chimico CeleP. Sfortunatamente, successive
analisi hanno evidenziato che il prodotto era cancerogeno. Il biologo
(“ad honorem” visto che non è ancora laureato) Giuseppe,
dopo aver sconsigliato l’uso di erbicidi, dannosi alla salute
degli atleti, ha suggerito un rimedio più naturale come il ricorso
alla “lotta biologica”. Il metodo consiste nell’inserimento
nell’ambiente di specie erbivore, in modo da ridurre l’altezza
dell’erba e assicurare la correttezza delle partite. Dopo gli
esperimenti in campo il metodo ha rivelato alcuni effetti collaterali
(come la presenza massiccia di cacche un po’ovunque) che hanno
costretto a drastici rimedi. Per ridurre il numero ormai incontrollabile
di erbivori è stata dunque inserita una coppia di leoni che ha
sì diminuito drasticamente il problema degli erbivori ma, oltre
a favorire il ripresentarsi dell’erba alta, ha causato non pochi
problemi di coesistenza tra atleti e leoni (in cerca di nuove prede).
Accantonati i metodi biologici, lo scienziato Torre ha iniziato uno
studio per la classificazione delle diverse specie vegetali presenti
nel campo da gioco, in modo da individuare le specie più adatte
e riprodurle in vitro. La fine degli studi del prof. Torre sono previsti
per il 2035, nel frattempo si stanno occupando della questione un pool
di esperti in biotecnologie agrarie. Il pool formato da CeleF, Dido
e Paolo ha realizzato un nuovo tipo di erba geneticamente modificato,
di taglia “nana” e resistente allo schiacciamento. Per ottenere
la taglia “nana” hanno isolato il gene nan32 dal Biondino,
mentre per la resistenza si è dovuto usare un gene simile, quello
per “l’insensibilità ai falli degli avversari”,
isolato nel genoma di Berto. Nonostante i buoni risultati ottenuti,
la ricerca è stata sospesa, perché un erba con geni umani
è attualmente considerata eticamente inaccettabile.
Fallito anche questo tentativo, i consulenti finanziari Franco e Gianma
hanno consigliato vi vendere le azioni della società che gestisce
il campo e trasferire il ricavato in conti esteri e, se possibile, in
paradisi fiscali.
Ma proprio quando tutto sembrava perso, qualcuno in mezzo alla folla
ha chiesto la parola.
- Avrei un’idea - ha sussurrato la voce.
- Non basterebbe chiedere al comune di tagliare l’erba più
spesso ? - .
j.n.