The
END
A volte ci si perde di vista. Meglio
il silenzio che ripetersi. E nel frattempo le cose cambiano,
anche se non è vero che gli ultimi saranno i primi, soprattutto
se tra quelli che perdono non salta qualche testa. In senso
figurato, s’intende, visti i tempi che corrono.
L’ultima volta era la 20a giornata e gli azzurri comandavano
con 6 punti di vantaggio sui rossi. Sono passati due mesi e
se ne sono viste di tutti i colori. Rimonte, recuperi, risultati
a due cifre, ma niente cambia in vetta. A dire il vero il campionato
dovrebbe essere chiuso da un pezzo. C’è gente che
fa fatica a reggersi in piedi, gente che ha diritto a un meritato
riposo. Le gambe sono lesse. C’è aria di smobilitazione
alle falde del Ceredo. Lo si capisce da molte cose. Squadre
rivoluzionate, palloni di nome ma non di fatto e porte sgangherate
che perdono i loro ultimi pezzi.
Ma c’è una regia occulta che sta lavorando per
fare in modo di arrivare allo spareggio finale.
Decidere tutto in una partita. Pensate che divertimento. Che
calcioni volerebbero, che gomitate in faccia, che falli di reazione.
Il paradiso di Materazzi…
Non vediamo l’ora.
Ma prima di allora non possiamo fare a meno di ricordare cosa
è avvenuto nelle puntate precedenti…
Ecco le cose così come accaddero
davvero, nel film del campionato (immagini e commenti concessi
dal settimanale della trasmissione di Italia 1 “ControCampo”)…
Esterno giorno. Campo lungo. Una nuvola
di polvere in lontananza si alza dal terreno. Non si capisce
bene cosa stia succedendo. Primo piano. Ancora polvere, poi
all’improvviso un pallone colpisce la camera. Ecco come
comincia questo film.
Un tizio scatta, palla al piede. Una finta, un’ altra.
Ora forse passa la palla, si gira, torna indietro. Un’altra
finta. Forse ora la passa. Niente. La gente intorno comincia
a guardare l’orologio, saranno cinque minuti che non toccano
il pallone.
Mai visto niente del genere? Beh, allora non avete mai visto
giocare quelli del Ceredo.
***
Il delitto perfetto.
Un torbido caso, un’ intricata
spy story. L’ultimo grande giallo della storia in un memorabile
romanzo in edicola con “La Repubblica”.
Quelli che il Ceredo. Il capolavoro ad alta tensione da cui
è tratto l’omonimo film.
Joenat è in cerca di gloria, è disposto a tutto
pur di giocare la finale del campionato. Potrebbe essere la
sua ultima occasione. La sua squadra è in svantaggio
di tre punti, basta una vittoria nell’ultima giornata
di campionato per raggiungere l’obbiettivo. Come al solito
la sua squadra soffre di problemi di sovraffollamento. E’
un sacrificio, ma qualcuno deve passare con gli azzurri se si
vuole continuare a giocare. Ma non tutto è perduto. Joenat,
da attore consumato quale è, finge dolore e rammarico
e indossa gli scomodi panni del traditore vestendo la maglia
degli avversari. Finge impegno e determinazione, ma ora è
in una posizione di privilegio e può controllare il risultato.
Se ne accorgeranno i suoi nuovi compagni?
Riusciranno a impedirgli di risultare determinante?
Ci sarà la tanto attesa finale e soprattutto Joenat verrà
squalificato dalla Federcalcio per illecito sportivo?
Ma è solo questo o c’è sotto qualcos’altro?
La risposta a queste e altre inquietanti domande nel romanzo
in regalo giovedì prossimo con “La Repubblica”.
***
…Un pomeriggio caldo e ventilato. Condizioni
perfette per una giornata di riprese…
Poi dici che uno s’incazza!
Quante volte t’ho spiegato come andava girata questa stramaledetta
scena?
Che lingua parlo?
Allora, vuoi che ripetiamo insieme la parte per un’ultima
volta?
No, no. La so. Non ti preoccupare. Questa volta sono sicuro
che andrà tutto bene.
Ok. Allora andiamo. Siete pronti? Tutti ai vostri posti. Proviamo
a girare la scena un’ultima volta.
Pronti? Vai.
“Scena finale. Trentaduesima. AAAzione”.
Primo piano. Il sudore scivola lungo la fronte. Stacco. Calcio
d’angolo per gli azzurri. Parte il cross, ma è
lungo per tutti. Salta di testa il difensore che allontana la
minaccia. Il risultato è in bilico. Tutto dipende da
lui. La tensione è evidente sul suo volto. Tutto dipende
da lui. La vittoria della partita. Il campionato. Tutto in quest’ultima
azione. Tutta da girare in un unico lungo piano sequenza.
E allora via, scatta verso la palla deviata dalla difesa, si
avventa sulla palla come un avvoltoio. Ingaggia un duello fisico
col suo marcatore. È più veloce, lo supera. Corre,
corre, corre. È a un passo dall’area di rigore.
Il copione dice che ora deve fermarsi. Stoppare il pallone.
Evitare il ritorno del difensore. Servire il suo compagno che
arriva dalle retrovie.
… E invece? E invece decide di fare di testa sua. È
o non è lui il protagonista di questo stramaledetto film?
E allora perché non dovrebbe essere lui a segnare il
gol della vittoria?
Continua a correre. Entra in area. La porta è lì
ad un passo. Il compagno lo chiama, cerca di suggerirgli le
battute, nel caso se le fosse dimenticate. Ma lui non ha dimenticato
nulla. Ha deciso di fare di testa sua. L’azione sarà
un successo. Il film sarà un successo. Certo, finora
ha sbagliato trentuno volte, ma non può andare sempre
male.
Carica il tiro. Tutto è al posto giusto, lì dove
dovrebbe essere. Il pallone ha la velocità giusta, il
vento è scarso, il campo è in buone condizioni.
E allora ecco l’impatto.
La palla vola lontano, attraversa gli alberi e si perde nel
parcheggio. Se fosse un film sul baseball sarebbe uno stupendo
fuoricampo. Invece.
SSSSTTTOOOOOOOPP !!!!!
Cazzo, cazzo, stramaledetto pezzo di merda. Ma chi cazzo ti
credi di essere. Cacciatelo subito dal set quel maledetto. Non
lo voglio più vedere quel grandissimo figl……
***
Come ogni dvd che si rispetti abbiamo anche noi i nostri extra.
I menù interattivi, l’accesso alle azioni importanti,
le azioni tagliate, il making off e la solita intervista ai
protagonisti…
Questo film si preannuncia davvero
eccezionale, pensa che avrà successo?
- Se avrà successo? Spaccherà il mondo, o almeno
la nuova provincia di Monza e Brianza o come diavolo si chiama.
È stato difficile lavorare
a questo film?
- A dire il vero, si. Bè, io sono un professionista.
Sono abituato a girare con gente di un certo livello, non so
se mi capisce, e qui… non per togliere nulla agli altri,
anzi.. qui, dicevo… sembrava, come dire… insomma,
sembrava che tutti facessero un po’ quel cazzo che gli
pareva!
Ecco l’ho detto.
In che senso?
- Di solito mi piace lavorare con un copione, una sceneggiatura,
o qualcosa di già scritto. Qui invece si improvvisava
tutto dal vivo. Ognuno seguiva il proprio istinto e… detto
francamente… c’era gente che non ci capiva davvero
un cazzo!
E il regista?
- Lui, bè… diciamo che se ne sbatteva i coglioni.
Non aveva voglia di fare un cazzo. Dico in senso buono…
Ma se non le è piaciuto
niente, allora è stato costretto a lavorare a questo
progetto?
- No. Costretto non direi. Il fatto è che era un po’
che ero fuori dal giro… insomma, come dire… ero
disoccupato, o accettavo questo o un ruolo di secondo piano
in una soap opera per canale 5.
E i suoi colleghi, com’è
stato lavorare con loro. Spesso sul set emergono gelosie o tensioni
tra i protagonisti. È stato così anche per Quelli
che il Ceredo?
- No, anzi. L’ambiente era ottimo, lavorare con tutti
è stata un’esperienza molto divertente. Siamo diventati
un gruppo davvero affiatato. Certo, a volte ci mandavamo amichevolmente
a cagare. Qualche volta è volata qualche parola grossa.
Ma si sa, un vaffanculo non lo si rifiuta più a nessuno
oggi come oggi. No, il rapporto era davvero buono. Io per esempio
bestemmiavo più per passare il tempo che per effettiva
necessità.
Allora le voci di dissidi all’interno
del cast erano tutte false?
- False, dalla prima all’ultima. Nessun dissidio, più
che altro odio, quello si.
Come odio? Non aveva detto che
non c’erano dissidi?
- È tutta una questione tra orgoglio e umorismo. Ora
le spiego. Io sono libero di fare il mio mestiere, e lei può
fare il critico quanto le pare e piace. Lei può dire
che i miei dribbling sono inutili e dannosi. Può dire
che il possesso prolungato del pallone mortifica i compagni
e si ripercuote sul risultato della partita. Può dire
che la mia mancanza di movimento rende inefficaci gli sforzi
dei miei compagni. Può dire questo e altro ancora, seduto
ad un tavolo, tra una birra e l’altra, parlando tra amici,
o scrivendo sul suo inutile giornale. Io le risponderei solo
che lei non capisce un beneamato cazzo. E la questione si chiuderebbe
lì.
Invece, una cosa che non può fare assolutamente è
quel sorrisetto del cazzo. Non quando sbaglio quello che lei
chiama “l’ennesimo” dribbling, non quando
come dice lei “invece di passare”, punto la porta
e tiro. Non quando come sostiene lei il mio tiro “si perde
alto sopra la porta oltrepassando alberi e parcheggio per perdersi
chissà dove”.
Ma io non ho fatto niente di
tutto questo!
- Si, tu l’hai fatto.
No!
- Si tu l’hai fatto e lo fai ancora. E allora ti sfido,
figlio di puttana. Ti sfido. Ridi un’altra volta! Dai!
C’hai problemi?
- Non dire “C’hai problemi” a me. Tu c’hai
problemi.
No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi
No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi
No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi
[…]
E andarono avanti così all’infinito, finché
la forza delle mani non stabilì chi dei due aveva ragione….
***
Un finale così ce lo invidiano anche quelli della Uefa.
Il campionato di calcio più piccolo della storia sta
per scrivere la sua ultima pagina.
Dodici i paesi collegati, tutti della brianza.
Chi saranno i vincitori? I rossi o gli azzurri.
Volete dire anche voi la vostra?
E allora non vi resta che indossare la vostra maglia e fare
un ultimo salto al campo del Ceredo, sabato 29 maggio.
Tutto in centoventi minuti. Minuto più minuto meno .
Sei rosso e vuoi suonargleiele agli azzurri o sei azzurro e
vuoi suonargliele ai rossi ?
Ti senti davvero pronto?
Gli ultimi non saranno i primi, ma secondi.
E' così che vanno le cose nel campionato di calcio più
piccolo della storia.
In una partita la posta in palio è alta.
Solo da noi puoi dire che vincere lo spareggio per la salvezza
è come vincere il campionato.
joenat & paolo
***
28°
GIORNATA
22
maggio 2004 |
ROSSI
- AZZURRI |
8
- 4 |
formazioni
R:
paolo,
berto, tomma, sheva, tommasino, colombo, mr.angelo
A:
barbanera’s brother, nanami, secco, barbanera, dido,
giuseppe, celeP (1° tempo) |
***
27°
GIORNATA
15
maggio 2004 |
AZZURRI
- ROSSI |
3
- 3 |
formazioni
R:
paolo,
berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, tommasino, colombo,
mr.angelo
A:
barbanera’s brother, nanami, secco, barbanera, maurizio,
teso, gianmario, dido, andrea |
***
26°
GIORNATA
8
maggio 2004 |
ROSSI
- AZZURRI |
6
- 6 |
formazioni
R:
paolo,
berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, mr.angelo
A:
barbanera’s brother, nanami, secco, magliablu, teso,
colombo, gianfranco |
***
25°
GIORNATA
1
maggio 2004 |
AZZURRI
- ROSSI |
10
- 2 |
formazioni
R:
paolo,
berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, tommasino, ferrari
A:
barbanera’s brother, barbanera, maurizio, secco,
dido, teso, gianmario, colombo |
***
24°
GIORNATA
24
aprile 2004 |
ROSSI
- AZZURRI |
3
- 9 |
formazioni
R:
paolo,
berto, giuseppe, tomma, sheva, mr.angelo, tommasino, rinaldo
A:
barbanera’s brother, barbanera, secco, celep, dido,
teso, gianmario |
***
23°
GIORNATA
17
aprile 2004 |
AZZURRI
- ROSSI |
4
- 5 |
formazioni
R:
paolo,
berto, barbanera’s brother, giuseppe, tomma, sheva,
mr.angelo
A:
barbanera, maurizio, secco, nanami, dido, gianfranco,
gianmario |
***
22°
GIORNATA
3
aprile 2004 |
ROSSI
- AZZURRI |
11
- 4 |
formazioni
R:
paolo,
colombo, barbanera’s brother, mr.angelo, sheva,
zugni
A:
barbanera, maurizio, secco, nanami, tomma, daniele |
***
21°
GIORNATA
27
marzo 2004 |
AZZURRI
- ROSSI |
5
- 12 |
formazioni
R:
paolo,
giuseppe, berto, nanami, sheva
A:
barbanera, maurizio, secco, barbanera’s brother,
tomma |