Stagione 2003 - 2004
(
dalla 21° alla FINE del campionato)

dalla 21° alla FINE del campionato

Classifica Finale

punti
vinte
nulle
perse
gol
fatti
gol
subiti
ROSSI *
41
13
2
13
181
178
AZZURRI
41
13
2
13
178
181

* campioni del Ceredo 2003-2004



FINALE 1°- Ultimo posto

29 maggio 2004
ROSSI - AZZURRI
9 - 2

formazioni
R: giuseppe, paolo, colombo, roger, samuele, sheva, berto, tomma, mr.angelo
A: barbanera, secco, maurizio, nanami, dido, gianma, gianfranco

 

Finale o non finale? Buona la prima.

L’aria è pesante. C’è tensione. Il pubblico freme, vuole vedere i vincitori e prendersi gioco dei vinti. Bandiere rosse ovunque come non se ne vedevano dai tempi d'oro del comunismo, e striscioni azzurri come alla convention di Forza Italia. C’è consapevolezza. Tutti sanno che si sta per scrivere una pagina importante per la storia. Tutti vogliono essere in prima fila.
Il sole scalda il terreno di gioco, ma non occorre. L’atmosfera è già bollente.
Gli Azzurri sfoderano fieri le loro uniformi, si riuniscono in cerchio e ripassano gli schemi di gioco. I Rossi sembrano prendere le cose alla leggera, ridono e scherzano, consapevoli della loro superiorità.
Girano delle voci. Ci sono quelli che pensano a un complotto del palazzo. Dove sono alcuni dei pezzi forti degli azzurri? Esilio volontario? Qualcuno dubita. Le solite scuse di chi comincia a sentire puzza di bruciato.
Ma il pubblico scalpita, vuole vedere il sangue. C’è grande attesa.
Il campionato del Ceredo vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Tra il folto pubblico c’è persino una delegazione di imprenditori cinesi, pare siano qui per copiare il gioco delle due squadre e riproporlo in patria senza rispettare le leggi sul diritto d’autore. Ma Quelli del Ceredo sono sicuri del fatto loro. Certi colpi di classe di mr.Angelo e Sheva sono inimitabili, puro made in Italy. Spiacenti per i nostri amici cinesi.
Per l’occasione si sono rifatti vivi anche gli hooligans. Quei simpatici tifosi la cui evoluzione incompleta li ha portati a nascondere un cervello di scimmia in un corpo dalle sembianze umane. La cosa interessante è che questa mutilazione genetica rende possibile la comunicazione, ma impedisce loro di esprimersi in altre lingue che non siano il calabrese. Non fanno niente di male, resi mansueti dall’alcool e dagli stupefacenti, si limitano a semplici intimidazioni e chiedere il pizzo per restituire il pallone ogni volta che esce dal terreno di gioco.
In tribuna non mancano vip e uomini del modo politico. Si sa, le elezioni europee sono dietro l’angolo e ogni occasione è buona per un po’di pubblicità. Un pullman scarica un orda di ragazzini in maglia gialla e cappello di Forza Italia. I giovani distribuiscono palloncini e false promesse tra gli spettatori prima di prendere posto inneggiando al loro candidato. Tra il primo e il secondo tempo è previsto un concerto del nuovo duetto Iva Zanicchi - Ombretta Colli. Mischiato tra il pubblico, intanto, il candidato dell’Ulivo si fa pubblicità con i pochi mezzi di cui dispone, distribuendo biglietti da visita tra gli spettatori e raccontando barzellette su Berlusconi.
I giocatori fanno il loro ingresso in campo ma la folla li ignora intontiti come sono dagli effetti estenuanti della campagna elettorale. Lo speaker annuncia le formazioni. I nomi dei giocatori si alternano agli Olè poco convinti dei tifosi. Partono gli inni. La telecamera fa una carrellata sui giocatori allineati al centro del campo, poi va alla ricerca dei volti femminili tra il pubblico rimanendo tristemente a bocca asciutta. Il calcio fa alle donne quello che gli insetticidi fanno agli insetti. Le ammazza stecchite, o almeno le tiene fuori circolazione per un paio di ore.
Poi la partita comincia. Il gioco è intenso, frenetico. Niente fasi di studio, le due formazioni si affrontano a viso aperto, con la giusta dose di agonismo, senza tatticismi esasperati… insomma si gioca alla cazzo, come sempre. Ma questa volta la posta in palio è alta.
Primo inconveniente. Il solito ritardatario porta la squadra dei Rossi in soprannumero. Si tratta di mr.Angelo, pertanto la superiorità numerica risulta essere solo teorica, e gli azzurri accettano di buon grado di continuare a giocare seppur con un uomo in meno, certi che il vantaggio sia tutto loro. Il gioco è a fasi alterne. Gli azzurri sembrano tenere bene il campo, ma non pungono in attacco. I rossi sono arroccati in difesa, consapevoli dei propri limiti, in attesa di approfittare del minimo errore degli avversari. Servirebbe un gol per sbloccare il risultato. Ne arrivano undici.
Ma andiamo con ordine. La mossa a sorpresa del tecnico dei Rossi di punire il ritardatario impedendogli di varcare la line dei difensori risulta vincente. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 3 reti ad 1 per i Rossi. Nulla di irrimediabile.
Secondo inconveniente. Per assicurare il corretto svolgimento della partita, in modo da evitare probabili reclami su durata del match ed eventuale recupero, si decide di giocare un’ora per tempo. Se due ore vi sembrano tante allora non conoscete Quelli del Ceredo. Il fatto è che si erano sottovalutate un paio di cosette.
Numero uno: il caldo. Non è che ci fossero 40°gradi all’ombra, ma giocare il 29 maggio alle due e mezza di pomeriggio ha i suoi inconvenienti.
Numero due: la forza di volontà dei perdenti. Già, perché appena i Rossi hanno cominciato a macinare gioco (e gol) nel secondo tempo, gli azzurri hanno ceduto di schianto.
Le solite scuse, i soliti ritiri a partita in corso… alla fine il risultato è 9 a 2 per i Rossi.
Inutile raccontare le scene di festa tra i tifosi, i cortei di macchine per il centro, i canti dei giocatori negli spogliatoi.
Non è avvenuto nulla di tutto ciò. Solo una composta soddisfazione, roba da far invidia al self control degli svedesi.
Terminata la partita scatta la puntata speciale del Processo di Biscardi… soliti ospiti, soliti discorsi, soliti cartelli con insulti a giocatori arbitri e dirigenti, scritti a mano da Biscardi in persona e fatti sollevare da spettatori ipodotati privi di licenza elementare, lusingati da una inquadratura in più.
Tema del giorno il furto del campionato da parte dei Rossi.
Niente da dire. Chi vince ha sempre ragione e chi perde va al Processo…

joenat

***


Prima della fine
Ovvero reclami, ricorsi, retroscena, lamentele e tutto ciò che rode il fegato di chi ha perso…

Lettera firmata n°1.

Denuncio i seguenti soprusi perpetrati da parte delle armate rosse contro i blu in ripiegamento (uomo in meno e sotto di 5-1), ma con ordine esponiamo i fatti.
In violazione della Convenzione del Ceredo i rossi hanno organizzato una trappola ai danni dei blu.
Paolo e Giuseppe fingendosi interessati a delle partite durante la settimana andavano mercoledì al Ceredo mentre Gianfranco stava facendo due tiri con alcuni suoi amici (Matusalemme e Abramo) e circuendo la sua buona fede lo invitavano a giocare la finale di sabato.
Arrivo alla parte più grave del sopruso: il rapimento di Teso.
Mentre i sedicenti individui di cui sopra circuivano la buona fede di Gianfranco, altri loschi individui (Punch, Roger, arrivato apposta dalla Thailandia, e Berto) organizzavano il rapimento. Adescavano il povero Teso con la scusa di un viaggio non-stop fino a Nuova Dehli (per lui irresistibile).
Giunti al primo autogrill lo imbavagliavano e legavano. Il poveretto si trova tutt'ora nella toilette dell'autogrill di una qualunque autostrada italiana.
Per finire con un tocco di classe invitano anche Gianmario.
La squadra blu ormai è sconfitta, ma per un tempo si batterà con onore poiché i rossi non avevano valutato l'eventuale arrivo di Mr Angelo. Un uomo anche se scarso è sempre un uomo in più.

Guariniello sta già indagando su questa partita per eventuali partecipazioni del santone, dell'uomo nero, del bello e di Berto (doping).

Kratos, 29 maggio 2004

Lettera firmata n°2.

Concordando pienamente con la tesi di Silvio (Teso rapito e l'invito a Tudor a giocare la finale) chiedo:
1- l'allontanamento dal campo di gioco di Sheva per l'anno che verra'
2- che non si giochi più una finale, ma che il campionato venga assegnato alla migliore squadra alla fine del torneo, dopo aver giocato un tot numero di partite stabilite prima dell'inizio del campionato stesso.
Se alla fine di queste partite saremo ancora in partità, una buona scelta può essere la finale che sia secca oppure con andata e ritorno

Sperando che queste due piccole cose vengano prese in considerazione porgo i miei più sinceri saluti

In fede
Maurizio, 30 maggio 2004


Lettera firmata n°3.

Dopo le sospette prestazioni di alcuni giocatori dei rossi che hanno portato alla strabiliante vittoria in finale, la polizia ha deciso di vederci chiaro ed i NAS hanno analizzato le bottigliette con la saliva dei giocatori lasciate nei cestini. Oggi finalmente è stato reso pubblico l'esito: doping.
Sono piovuti i commenti più vari da parte del mondo dello sport:

- Marion Jones: Io con quello che ha preso Joenat ci vinco 6 ori all'olimpiadi e in più torno a nuoto negli U.S.A.
- Ben Johnson: sono stato squalificato per 1/100 di quello che ha assunto Paolo, Io con quella roba lì i cento metri li facevo correndo all'indietro in 2 secondi
- Lance Armstrong: con quello che ha preso Berto ci ho vinto 3 tour e ho fatto arrivare mio cugino sulla luna con un calcio in culo

Le polemiche sono cadute anche sui Blu e immediate sono state le dichiarazioni dei vip:
- Paul Gascoigne: con quello che aveva nel sangue Dido io ci bevo per un anno
- Vasco Rossi: Maurizio ricordati che metà del barilotto di Jack era mio.

Ci sono state anche delle scuse e dei passi indietro:
- Inail: adesso che lo abbiamo visto giocare non abbiamo più dubbi sulla legittimità della pensione di invalidità di Gianfranco

L'anonima Sarda chiede se adesso che la partita è stata giocata possano liberare Teso.

Kratos, 31 maggio 2004

***

Pubblicate le lettere segrete di Quelli che il calcio
- Botta e risposta via mail -

15 marzo 2004
Chiedo alla giustizia sportiva del ceredo l'ammonizione di Sheva (tale Matteo Maggioni) ogni volta che esulti per aver segnato a porta vuota da un metro. Non è antisportivo?

cordiali saluti
studio avv. Previti

17 marzo 2004
Appoggio e controfirmo l'appello alla giustizia sportiva affinchè vengano presi i più rigidi provvedimenti contro le intemperanze di tale soggetto. A tale scopo suggerisco l'uso della prova televisiva. Sono convinto che sia di vitale importanza infliggere una punizione esemplare al fine di sradicare sul nascere questi comportamenti del tutto immorali e ingiustificati, in modo da ristabilire un clima più sereno nel Campionato del Ceredo e rendere possibile così uno svolgimento più regolare della competizione..

distinti saluti
avv.Taormina


18 maggio 2004
QUI è il presidente del CONSIGLIO: il DR.SILVIO BERLUSCONI, che con estrema urgenza ordina di togliere la prova televisiva, e il provvedimento disciplinare su SHEVA.
IO DICO CHE è INAMMISSIBILE, che venga punito un giocatore di una tale bravura e correttezza nel giuoco del calcio.
Infine, direi di prendere provvedimenti su altre persone (KRATOS Silvio), che si stimano ogni sabato di essere bravi, ed invece sono seghe, e che mettono in cattiva luce SHEVA.

Distinti saluti: IL PREMIER


5 giugno 2004
Qui è il presidente dell'Universo George Dabliù BUSH che parla...
ricordo al Signor primo ministro Berlusconi che le sue dichiarazioni valgono meno della cacca d'insetto... con rispetto parlando.
E nonostante che questa risposta sia molto in ritardo (rispondere a tutte le lettere dei capi di stato INFERIORI ci occupa molto tempo, come lei saprà certamente) e che nel frattempo molta acqua sia passata sotto i ponti; che campionati del Ceredo siano stati vinti, stravinti e strameritati; che ogni nemico del calcio dalla maglia azzurra sia stato finalmente annientato e messo a tacere da una vittoria schiacciante; e che se pur a malincuore devo riconoscerle un qualche (se pur infinitesimo) merito....
Ricordo, a beneficio della sua scarsa memoria che lei è stato per anni... è.... e resterà negli anni a venire...
Una MERDACCIA
(almeno come calciatore)

Saluti generici ad uno dei miei tanti sottoposti..
il presidente George Dabliù BUSH


28° ed Ultima GIORNATA

The END

A volte ci si perde di vista. Meglio il silenzio che ripetersi. E nel frattempo le cose cambiano, anche se non è vero che gli ultimi saranno i primi, soprattutto se tra quelli che perdono non salta qualche testa. In senso figurato, s’intende, visti i tempi che corrono.
L’ultima volta era la 20a giornata e gli azzurri comandavano con 6 punti di vantaggio sui rossi. Sono passati due mesi e se ne sono viste di tutti i colori. Rimonte, recuperi, risultati a due cifre, ma niente cambia in vetta. A dire il vero il campionato dovrebbe essere chiuso da un pezzo. C’è gente che fa fatica a reggersi in piedi, gente che ha diritto a un meritato riposo. Le gambe sono lesse. C’è aria di smobilitazione alle falde del Ceredo. Lo si capisce da molte cose. Squadre rivoluzionate, palloni di nome ma non di fatto e porte sgangherate che perdono i loro ultimi pezzi.
Ma c’è una regia occulta che sta lavorando per fare in modo di arrivare allo spareggio finale.
Decidere tutto in una partita. Pensate che divertimento. Che calcioni volerebbero, che gomitate in faccia, che falli di reazione. Il paradiso di Materazzi…
Non vediamo l’ora.
Ma prima di allora non possiamo fare a meno di ricordare cosa è avvenuto nelle puntate precedenti…

Ecco le cose così come accaddero davvero, nel film del campionato (immagini e commenti concessi dal settimanale della trasmissione di Italia 1 “ControCampo”)…

Esterno giorno. Campo lungo. Una nuvola di polvere in lontananza si alza dal terreno. Non si capisce bene cosa stia succedendo. Primo piano. Ancora polvere, poi all’improvviso un pallone colpisce la camera. Ecco come comincia questo film.
Un tizio scatta, palla al piede. Una finta, un’ altra. Ora forse passa la palla, si gira, torna indietro. Un’altra finta. Forse ora la passa. Niente. La gente intorno comincia a guardare l’orologio, saranno cinque minuti che non toccano il pallone.
Mai visto niente del genere? Beh, allora non avete mai visto giocare quelli del Ceredo.

***

Il delitto perfetto.
Un torbido caso, un’ intricata spy story. L’ultimo grande giallo della storia in un memorabile romanzo in edicola con “La Repubblica”.
Quelli che il Ceredo. Il capolavoro ad alta tensione da cui è tratto l’omonimo film.
Joenat è in cerca di gloria, è disposto a tutto pur di giocare la finale del campionato. Potrebbe essere la sua ultima occasione. La sua squadra è in svantaggio di tre punti, basta una vittoria nell’ultima giornata di campionato per raggiungere l’obbiettivo. Come al solito la sua squadra soffre di problemi di sovraffollamento. E’ un sacrificio, ma qualcuno deve passare con gli azzurri se si vuole continuare a giocare. Ma non tutto è perduto. Joenat, da attore consumato quale è, finge dolore e rammarico e indossa gli scomodi panni del traditore vestendo la maglia degli avversari. Finge impegno e determinazione, ma ora è in una posizione di privilegio e può controllare il risultato.
Se ne accorgeranno i suoi nuovi compagni?
Riusciranno a impedirgli di risultare determinante?
Ci sarà la tanto attesa finale e soprattutto Joenat verrà squalificato dalla Federcalcio per illecito sportivo?
Ma è solo questo o c’è sotto qualcos’altro?
La risposta a queste e altre inquietanti domande nel romanzo in regalo giovedì prossimo con “La Repubblica”.

***

…Un pomeriggio caldo e ventilato. Condizioni perfette per una giornata di riprese…

Poi dici che uno s’incazza!
Quante volte t’ho spiegato come andava girata questa stramaledetta scena?
Che lingua parlo?
Allora, vuoi che ripetiamo insieme la parte per un’ultima volta?
No, no. La so. Non ti preoccupare. Questa volta sono sicuro che andrà tutto bene.
Ok. Allora andiamo. Siete pronti? Tutti ai vostri posti. Proviamo a girare la scena un’ultima volta.
Pronti? Vai.
“Scena finale. Trentaduesima. AAAzione”.

Primo piano. Il sudore scivola lungo la fronte. Stacco. Calcio d’angolo per gli azzurri. Parte il cross, ma è lungo per tutti. Salta di testa il difensore che allontana la minaccia. Il risultato è in bilico. Tutto dipende da lui. La tensione è evidente sul suo volto. Tutto dipende da lui. La vittoria della partita. Il campionato. Tutto in quest’ultima azione. Tutta da girare in un unico lungo piano sequenza.
E allora via, scatta verso la palla deviata dalla difesa, si avventa sulla palla come un avvoltoio. Ingaggia un duello fisico col suo marcatore. È più veloce, lo supera. Corre, corre, corre. È a un passo dall’area di rigore. Il copione dice che ora deve fermarsi. Stoppare il pallone. Evitare il ritorno del difensore. Servire il suo compagno che arriva dalle retrovie.
… E invece? E invece decide di fare di testa sua. È o non è lui il protagonista di questo stramaledetto film? E allora perché non dovrebbe essere lui a segnare il gol della vittoria?
Continua a correre. Entra in area. La porta è lì ad un passo. Il compagno lo chiama, cerca di suggerirgli le battute, nel caso se le fosse dimenticate. Ma lui non ha dimenticato nulla. Ha deciso di fare di testa sua. L’azione sarà un successo. Il film sarà un successo. Certo, finora ha sbagliato trentuno volte, ma non può andare sempre male.
Carica il tiro. Tutto è al posto giusto, lì dove dovrebbe essere. Il pallone ha la velocità giusta, il vento è scarso, il campo è in buone condizioni. E allora ecco l’impatto.

La palla vola lontano, attraversa gli alberi e si perde nel parcheggio. Se fosse un film sul baseball sarebbe uno stupendo fuoricampo. Invece.

SSSSTTTOOOOOOOPP !!!!!
Cazzo, cazzo, stramaledetto pezzo di merda. Ma chi cazzo ti credi di essere. Cacciatelo subito dal set quel maledetto. Non lo voglio più vedere quel grandissimo figl……

***

Come ogni dvd che si rispetti abbiamo anche noi i nostri extra. I menù interattivi, l’accesso alle azioni importanti, le azioni tagliate, il making off e la solita intervista ai protagonisti…

Questo film si preannuncia davvero eccezionale, pensa che avrà successo?
- Se avrà successo? Spaccherà il mondo, o almeno la nuova provincia di Monza e Brianza o come diavolo si chiama.

È stato difficile lavorare a questo film?
- A dire il vero, si. Bè, io sono un professionista. Sono abituato a girare con gente di un certo livello, non so se mi capisce, e qui… non per togliere nulla agli altri, anzi.. qui, dicevo… sembrava, come dire… insomma, sembrava che tutti facessero un po’ quel cazzo che gli pareva!
Ecco l’ho detto.

In che senso?
- Di solito mi piace lavorare con un copione, una sceneggiatura, o qualcosa di già scritto. Qui invece si improvvisava tutto dal vivo. Ognuno seguiva il proprio istinto e… detto francamente… c’era gente che non ci capiva davvero un cazzo!

E il regista?
- Lui, bè… diciamo che se ne sbatteva i coglioni. Non aveva voglia di fare un cazzo. Dico in senso buono…

Ma se non le è piaciuto niente, allora è stato costretto a lavorare a questo progetto?
- No. Costretto non direi. Il fatto è che era un po’ che ero fuori dal giro… insomma, come dire… ero disoccupato, o accettavo questo o un ruolo di secondo piano in una soap opera per canale 5.

E i suoi colleghi, com’è stato lavorare con loro. Spesso sul set emergono gelosie o tensioni tra i protagonisti. È stato così anche per Quelli che il Ceredo?
- No, anzi. L’ambiente era ottimo, lavorare con tutti è stata un’esperienza molto divertente. Siamo diventati un gruppo davvero affiatato. Certo, a volte ci mandavamo amichevolmente a cagare. Qualche volta è volata qualche parola grossa. Ma si sa, un vaffanculo non lo si rifiuta più a nessuno oggi come oggi. No, il rapporto era davvero buono. Io per esempio bestemmiavo più per passare il tempo che per effettiva necessità.

Allora le voci di dissidi all’interno del cast erano tutte false?
- False, dalla prima all’ultima. Nessun dissidio, più che altro odio, quello si.

Come odio? Non aveva detto che non c’erano dissidi?
- È tutta una questione tra orgoglio e umorismo. Ora le spiego. Io sono libero di fare il mio mestiere, e lei può fare il critico quanto le pare e piace. Lei può dire che i miei dribbling sono inutili e dannosi. Può dire che il possesso prolungato del pallone mortifica i compagni e si ripercuote sul risultato della partita. Può dire che la mia mancanza di movimento rende inefficaci gli sforzi dei miei compagni. Può dire questo e altro ancora, seduto ad un tavolo, tra una birra e l’altra, parlando tra amici, o scrivendo sul suo inutile giornale. Io le risponderei solo che lei non capisce un beneamato cazzo. E la questione si chiuderebbe lì.
Invece, una cosa che non può fare assolutamente è quel sorrisetto del cazzo. Non quando sbaglio quello che lei chiama “l’ennesimo” dribbling, non quando come dice lei “invece di passare”, punto la porta e tiro. Non quando come sostiene lei il mio tiro “si perde alto sopra la porta oltrepassando alberi e parcheggio per perdersi chissà dove”.

Ma io non ho fatto niente di tutto questo!
- Si, tu l’hai fatto.

No!
- Si tu l’hai fatto e lo fai ancora. E allora ti sfido, figlio di puttana. Ti sfido. Ridi un’altra volta! Dai!

C’hai problemi?
- Non dire “C’hai problemi” a me. Tu c’hai problemi.

No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi

No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi

No tu c’hai problemi…
- No tu c’hai problemi

[…]

E andarono avanti così all’infinito, finché la forza delle mani non stabilì chi dei due aveva ragione….

***


Un finale così ce lo invidiano anche quelli della Uefa.
Il campionato di calcio più piccolo della storia sta per scrivere la sua ultima pagina.
Dodici i paesi collegati, tutti della brianza.
Chi saranno i vincitori? I rossi o gli azzurri.

Volete dire anche voi la vostra?
E allora non vi resta che indossare la vostra maglia e fare un ultimo salto al campo del Ceredo, sabato 29 maggio.

Tutto in centoventi minuti. Minuto più minuto meno .

Sei rosso e vuoi suonargleiele agli azzurri o sei azzurro e vuoi suonargliele ai rossi ?

Ti senti davvero pronto?

Gli ultimi non saranno i primi, ma secondi.
E' così che vanno le cose nel campionato di calcio più piccolo della storia.

In una partita la posta in palio è alta.
Solo da noi puoi dire che vincere lo spareggio per la salvezza è come vincere il campionato.

joenat & paolo

***

28° GIORNATA

22 maggio 2004
ROSSI - AZZURRI
8 - 4

formazioni
R: paolo, berto, tomma, sheva, tommasino, colombo, mr.angelo
A: barbanera’s brother, nanami, secco, barbanera, dido, giuseppe, celeP (1° tempo)

***

27° GIORNATA

15 maggio 2004
AZZURRI - ROSSI
3 - 3

formazioni
R: paolo, berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, tommasino, colombo, mr.angelo
A: barbanera’s brother, nanami, secco, barbanera, maurizio, teso, gianmario, dido, andrea

***

26° GIORNATA

8 maggio 2004
ROSSI - AZZURRI
6 - 6

formazioni
R: paolo, berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, mr.angelo
A: barbanera’s brother, nanami, secco, magliablu, teso, colombo, gianfranco

***

25° GIORNATA

1 maggio 2004
AZZURRI - ROSSI
10 - 2

formazioni
R: paolo, berto, giuseppe, tomma, sheva, roger, tommasino, ferrari
A: barbanera’s brother, barbanera, maurizio, secco, dido, teso, gianmario, colombo

***

24° GIORNATA

24 aprile 2004
ROSSI - AZZURRI
3 - 9

formazioni
R: paolo, berto, giuseppe, tomma, sheva, mr.angelo, tommasino, rinaldo
A: barbanera’s brother, barbanera, secco, celep, dido, teso, gianmario

***

23° GIORNATA

17 aprile 2004
AZZURRI - ROSSI
4 - 5

formazioni
R: paolo, berto, barbanera’s brother, giuseppe, tomma, sheva, mr.angelo
A: barbanera, maurizio, secco, nanami, dido, gianfranco, gianmario

***

22° GIORNATA

3 aprile 2004
ROSSI - AZZURRI
11 - 4

formazioni
R: paolo, colombo, barbanera’s brother, mr.angelo, sheva, zugni
A: barbanera, maurizio, secco, nanami, tomma, daniele


***

21° GIORNATA

27 marzo 2004
AZZURRI - ROSSI
5 - 12

formazioni
R: paolo, giuseppe, berto, nanami, sheva
A: barbanera, maurizio, secco, barbanera’s brother, tomma

 

Stagione '03-'04: dal precampionato alla 10° - dalla 11° alla 16° - dalla 17° alla 20° - dalla 21° alla Fine del Campionato

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