Stagione 2002 - 2003
(dalla 21° alla FINE del campionato)

dalla 21° alla FINE del campionato



Classifica Finale

 
punti
vinte
nulle
perse
gol fatti
gol subiti
ROSSOBLU*
35
11
2
9
164
174
BIANCHI*
29
9
2
11
174
164

* una partita sospesa per infortunio

 

Triangolare & scazzottate di fine stagione

24 maggio
2003

 

 

 

Bianchi - Rossi 4 - 0
Rossi - Colorati 6 - 2
Colorati - Bianchi 3 - 1

formazioni:
R: Berto, Giuseppe, Paolo, Carola, mr.Angelo, Sheva, Rinaldo
B: Gianma, Dido, Roger, Alan, Biondino, CeleP
C
: Maurizio, Gambadilegno, Pino, Ironmaiden, Barbanera, Laga, Tomma

 

 

 


Ceredo reloaded...

Da qualche parte, nel tempo, qualcosa o qualcuno si sta prendendo gioco di noi. La realtà non esiste. Il calcio, non esiste. E’ tutta una messa in scena, come in un videogame dove realtà virtuale e vita reale si mischiano, sabato dopo sabato… da sempre. Non c’è altra spiegazione, perché tutto sembra già visto, tutto si ripete così realistico e irreale… all’infinito.
Il sabato al Ceredo è un programma di simulazione creato dal computer, chissà quando nel futuro, e noi non siamo altro che degli schiavi, imprigionati in un videogioco senza scopo e senza fine. Come facciamo a sapere queste cose? Qualcuno ce lo ha detto… Hanno usato un modo strano per farci conoscere la verità. Un messaggio subliminale, nascosto tra le immagini di un film di fantascienza. Ma ora è tutto chiaro.
Pensateci bene… secondo voi sono possibili quelle cannonate all’incrocio dei pali di Dido, quei dribbling ubriacanti di Tomma, il gol all’incrocio del Biondino, la fortuna nei rimpalli di Laga, le cadute a peso morto di Gambadilegno, le corse di Maurizio, le acrobazie aeree di Barbanera, l’infortunio di Rinaldo, il ritorno di Torre, la freddezza sottoporta di mr.Angelo e Matteo, le scarpe da jogging di Giuseppe, gli infortuni e le improvvise guarigioni di Paolo(stile Nedved), gli incontri di kick-boxing Alan vs Carola, le mani nelle palle di Roger, i tatuaggi di Pino, i capelli bianchi di Berto, gli occhiali da sole di Gianma… i tornei a tre squadre, le partite di mezz’ora e quelle dalle tre alle sette, i rimbalzi irregolari del pallone, più di 30°C a maggio… la finale di Champions League tra Milan e Juve, l’Inter che va in Champions League senza fare almeno i preliminari… Berlusconi che dà spettacolo in tribunale, Berlusconi che dà spettacolo in parlamento, Berlusconi che dà spettacolo da Vespa, Berlusconi…?
Tutto questo non è possibile… può essere solo il frutto della nostra immaginazione, di coma etilico, di sostanze stupefacenti o… di un videogioco giapponese.
E la prossima volta ricominceremo tutto daccapo, come se nulla fosse successo. Tutti ai posti di combattimento… è arrivato Ceredo reloaded!

giuseppe


Un'altra delle ultime giornate

17 maggio
2003

 

Rossoblu - Bianchi 8 - 10

formazioni:
RB : Criscuolo, Rinaldo, Berto, Giuseppe, DeBoer, Koeman, Roger, Paolo, Savicevic, mr.Angelo, Alan
B : Gianma, Biondino, Laga, Fabrizio, Carola, Dido,Tomma, Barbanera, Secco, Gambadilegno, Ironmaiden, Porto

 

 

 

 

Il gioco fa acqua da tutte le parti. Fa acqua il portiere. Fa acqua la difesa. Fa acqua il centrocampo. Fa acqua l’attacco. Se ci fosse un allenatore farebbe acqua pure lui. C’è talmente tanta acqua da riaffondare il Titanic, se il costo per affittarlo non fosse così oneroso. Allora perché non provare coi Rossoblu. Tanto quelli di soldi non ne chiedono. E mentre le balene stordite dai campi magnetici si arenano sulle spiagge di Copacabana , loro fanno la stessa fine sulla meno prestigiosa sabbia del campo del Ceredo. Meglio sprofondare in fretta che salvarsi all’ultima giornata. Kamikaze sportivi col senso del fairplay o elettori affezionati del Partito Autolesionista?
Il tribunale sportivo del sabato ha pronunciato l’ennesima condanna nei loro confronti. Non sono i giudici ad essere corrotti, sono loro che sono mezze seghe. Inutile recriminare sull'inferiorità numerica. Il vilipendio della bandiera Rossoblu è un reato che non fa più né caldo né freddo. L’ultima accusa è “detenzione coatta dei difensori nella propria aria di rigore”. Reato per cui la pena minima prevista è la gambizzazione di tutti quelli che la difesa non l’hanno mai praticata.
Difficile credere a un sole che spacchi le pietre, eppure oggi è così. L’acqua è solo metaforica e non è nemmeno tanto potabile. Visioni dal mondo di SuperQuark?
Il campo di gioco è più grande ogni minuto che passa.
Quello che se ne sta sulla fascia destra non c’è più e nessuno lo sostituisce. Di quello a sinistra non ne parliamo. Non c’è mai stato nessuno a sinistra.
Le gambe vanno a rilento, manco avessimo una dinamo attaccata ai piedi.
La palla, dai connotati geometrici ben noti, diventa col tempo un oggetto misterioso e oscuro.
Le porte fanno l’effetto contrario del campo. Col tempo rimpiccioliscono e buttare la palla nel sacco diventa difficile, se non impossibile.
Quattro-quattro-due..tre-cinque-due..quattro-tre-tre..
Fate questo numero e non vi risponderanno certo Quelli che…il Ceredo. Il loro numero verde è due-otto.
Facile da ricordare. Proprio come il loro modulo di gioco. Tutti all’attacco che chi si ferma in difesa è perduto.

paolo


Una delle ultime giornate

10 maggio
2003

 

Bianchi - Rossoblu x - y

formazioni:
RB : Tomma, Roger, Paolo, Giuseppe, mr.Angelo, Rinaldo
B : Berto, Carola, Dido, Barbanera, Gambadilegno, Alan, Ironmaiden

 

 

 

 

Singing in the rain...

Dal campo del Ceredo se ne stanno andando via tutti. Se ne vanno gli anziani spettatori, dubbiosi che la partita possa giocarsi sotto la pioggia. Se ne vanno le radiofrequenze, perché le antenne delle radioline sono quelle che sono. Se ne va il sole, perché così gli va al sole. Se ne vanno gli spacciatori, perché oggi non è giornata di facili guadagni. Se ne vanno i carabinieri, perché di spacciatori non se ne vedono. Se ne vanno i turisti, perché qui non c’è mica il Colosseo. Se ne vanno i cittadini, perché qui è quasi campagna. Se ne vanno i consumatori, perché non è qui che hanno aperto il nuovo centro commerciale. Se ne vanno le bancarelle di dolci, perché di bambini da spellare non se ne vedono. Se ne vanno gli oratori, perché a Dio non crede più nessuno. Se ne vanno le rondini, perché le rondini non fanno più primavera. Se ne vanno i borseggiatori, perché non ci sono borse da borseggiare. Se ne va l’acqua dalle fontanelle, perché se se ne vanno via tutti è uno spreco avere l’acqua da queste parti. Se ne vanno le cagne in calore, perché qui non si batte chiodo. Se ne vanno quelli col deltaplano, perché il panorama non offre niente. E per ultimi se ne vanno anche loro. I nostri cari fedelissimi bookmaker, che ci hanno seguito per tutti questi anni, accettando le mortificanti scommesse, sabato dopo sabato, sulle uniche due squadre di calcio che si sono affrontate, instancabilmente, anno dopo anno su questo non ben identificato rettangolo verde. Mi chiedo come abbiano fatto a resistere fino ad oggi. Non lo saprò mai.
Se ne andranno anche via tutti, ma qualcosa arriva pure su questo rettangolo verde. Un campo dimenticato da Dio, anzi, un campo dimenticato dalle autorità comunali. Non si vede un tagliaerba dall’anno scorso. Comunque, si diceva che qualcosa arriva pure. Arrivano i moscerini, perché qualcuno con la bocca aperta c’è sempre. Arrivano le zanzare, perché di Autan in giro non se ne vede. Arrivano i parassiti animali, perché dal cane all’uomo è un attimo. Arrivano le erbe infestanti, perché il Ceredo non è l’Old Trafford. Tutto quello che c’è di male nella natura mette le tende qui e arriva in orario.
Mentre noi siamo in ritardo per via delle due gocce di pioggia che ci lasciano nel dubbio. Si gioca o non si gioca? Milioni di forme di vita brulicanti pronte a tirare un’imboscata al loro nemico numero uno, l’uomo. Ma non un uomo qualunque. Lol pseudocalciatore. Panchinaro o titolare va bene comunque. Ma sì, prima o poi qualcuno arriva sempre. Li vedi quelli? Quelli arrivano tutti i sabati. Se i nostri fedeli parassiti conoscessero il detto “anche in Danimarca c’è del marcio”, se ne andrebbero dritti in Danimarca. La verità è che c’è qualcosa di magico nell’interland milanese. Qualcosa che la Danimarca non si sognerebbe mai. L’ ho capito vedendo arrivare le auto di quelli che il Ceredo. Quello che manca alla Danimarca sono proprio queste due squadre di smaniosi psudogiocatori del sabato pomeriggio. Sono loro, quelli che arrivano in Panda, Pegeaout 206, Pegeaout 306, Fiesta, Punto, in bicicletta o a piedi. Quelli con la maglia di Raul, Beckham, Figo, Totti, Di Vaio, Bergkamp, Nakamura e tutti gli altri bianchi, neri, rossoblu, verdi, gialli e marroni.
Fatevi sotto parassiti, fintanto che siamo distratti, correndo dietro a una palla che non ne vuol sapere di fare quello che i nostri piedi le chiedono di fare. Perché anche per noi, prima o poi, il buio sarà cosi buio da rinunciare a giocare ancora. E allora vedrete che ce ne andremo. Alla spicciolata. Qualcuno si fermerà più degli altri, ma alla fine pure quelli se ne andranno come tutti quanti. Come gli anziani spettatori, come il sole, come gli spacciatori, come i carabinieri, come i turisti, come i cittadini e come tutti gli altri. Perché il Ceredo sarà pure bello, ma alla lunga, come tutte le cose stanca. E il “verde Ceredo” tra tutti i colori è quello che stanca di più.

paolo


International Soccer

26 aprile
2003

 

Africa United - Dinamo Kiavike 9 - 2

formazioni:
Africa United : Makelele, mini-Rivaldo, Hagi, Connie, Gianma, Gianfranco, Coly(Gullit), Bouba Diop(19), Fadiga(10), Diouf (11), Jery
Dinamo Kiavike : Criscuolo, Maurizio, mr.Angelo, Dido, Barbanera, Giuseppe, Roger, Berto, Tomma, Paolo, Angelini, (Porto)

 

 

 


Signore e signori… avete assistito a quello che stampa e televisione non hanno esitato a definire “il match del secolo”…
E' andata in scena la finale di Shampoonslig tra Africa United e Dinamo Kiavike, un incontro che se proprio non rimarrà nella storia, avrà almeno lasciato qualche segno nella geografia. A proposito, ecco qualche notizia per non fare altre brutte figure… la capitale del Senegal è Dakar, quella del Centrafrica è Bangui, quella del Marocco Rabat e, per i più distratti, quella dell’Italia è Roma. Perché diamo queste notizie? Perché ormai il campionato del Ceredo ha raggiunto quella fama Internazionale che si meritava… e lo dimostra anche la discreta affluenza di pubblico sugli spalti, dove un manipolo di persone ha cominciato timidamente ad affacciarsi. I più per sbaglio, i meno per vedere come sarebbe andata a finire. Avrebbero fatto meglio a tornare ai loro centri commerciali o alle loro più confortevoli case, ma si sa, la disfatta altrui è molto più eccitante di un acquisto al tre per due. La fauna umana è così composta: anziani in bicicletta, nonni coi nipotini, giocatori di basket in un paese in cui lo sport nazionale è il calcio, testimoni di Geova, amanti del jogging, spacciatori, esteti del calcio, carabinieri, avvocati e turisti della domenica che del sabato farebbero tranquillamente a meno...

Pre-partita. E’ importante avere un bel tiro… e allora via un tiro dopo l’altro… destro, sinistro… testa…
Come giochiamo? 4-4-2… 3-5-2… 1-4-5… 0-0-10… forse! “Chi sta in attacco”, non è la domanda giusta… meglio decidere chi sta in difesa… ma cosa sono questi discorsi tristi… difesa… Appena sentita la parola, Gianfranco cerca di svignarsela poi, ripensandoci, cerca di arruolarsi tra le file dell’Africa Utd. Alla formazione ospite manca però ancora un giocatore e Gianmario viene offerto “volontariamente” tra gli applausi di tutti i compagni, contenti di liberarsene così a buon mercato. Dopo una rapida verifica l’arbitro si accorge che la Dinamo Kiavike ha schierato 12 uomini. Qualcuno suggerisce di giocare 12 contro 11, ma la UEFA fa capire chiaramente che il risultato non verrebbe omologato. Niente di fatto. Se deve essere turn-over, turn-over sia...
Ora tutto è pronto, si può partire, ma prima, qualche minuto di pubblicità…
Partiti.
La Dinamo Kiavike è in possesso del pallone, maglia a righe rossoblu, gialla, rossa, grigia, nera, e chi più me ha più ne metta. L’Africa Utd in divisa ufficiale del Senegal, presenta una formazione decisamente offensiva… Pochi minuti ed ecco il portiere della Dinamo, sconsolato, spalle basse e curve, che si limita a raccogliere la palla in fondo al sacco. Un rituale che si ripeterà per almeno altre otto volte. Non c’è di che essere contenti. Il pomeriggio non è sempre azzurro come recitava la canzone… ci si guarda come per dire “qui si mette male”... già!
Passano i minuti… il portiere continua a “pulire l’area” rotolandosi per terra nel vano tentativo di prendere qualche pallone… la difesa spazza in tribuna… Giocarla di prima è una barzelletta che non fa ridere nessuno. Qui, se va bene, il pallone non ti arriva mai, ma così, almeno, si evitano le cattive figure.
Se prima qualcuno aveva fiducia, ora, come minimo aspetta che si compia il massacro… Non resta che perdere senza perdere la faccia… speranza vana!
Primo tempo 7 a 0… Risultato finale 9 a 2 per l’Africa Utd.
Già qualcuno pensa alla rivincita. Loro ci stanno. E noi? Beh, qualcuno dice che si può fare, ma non la settimana prossima. Qualcun altro gli andrebbe pure bene se non partisse per la Thailandia, qualcuno sorride, qualcuno si immusonisce perché lui il calcio lo intende in maniera diversa e qualcun altro ancora dice sì, ma non 11 contro 11. Meglio 7 contro 7. L’uomo bianco sarà pure bianco ma è ora che si schiarisca le idee prima che il calcio diventi solo un gioco da giocare alla playstation. Tanto lì si vince quasi sempre!

giuseppe & paolo


23° GIORNATA

19 aprile
2003

 

Rossoblu - Bianchi 8 - 14

formazioni:
RB : Berto, Tomma, Roger, Gianma, Paolo, Connie, Giuseppe
B : Criscuolo, Carola, mr.Angelo, Dido, Maurizio, Hagi, Jery

 

 

 


La palla è rotonda ma i ricordi sono quadrati. CAMPIONARIO di confessioni sportive...

Ma di che parli? Tu non ricordi niente. Io in quell’azione lo stavo seguendo. Poi quando lo chiamo per farmi dare la palla, lui la palla non me la da. Dopo due minuti ero io ad avere la palla e lui me la chiedeva, e io sai che faccio? Gliela do, ma non tanto per dargliela. Gliela metto sulla testa. Lui doveva solo mettere la testa. E lui la testa non ce la mette. Allora? Lo vedi che sono l’unico che può stare in attacco. I numeri mi danno ragione. Ma fai il bravo, dai. Sono o non sono il più veloce? Te la ricordi quell’azione in cui loro stavano venendo sotto e io tenevo l’uomo e ho detto all’altro di tenere lui quell’altro? Io me la ricordo. E’ andata così. Quello si capiva che prima o poi avrebbe fatto il passaggio sulla destra, allora io cerco di ostacolarlo e dico all’altro - stai attento che gliela passa a quello libero a destra -. Lui non mi ascolta. Quello fa come avevo pensato. Ti dico - gliela passa a quell’altro sulla destra che è libero - e fanno gol. A questo punto dimmi tu di che è la colpa? Io quello lo tenevo, era lui che doveva seguire l’altro che poi ha segnato. Lascia perdere. Ah, e poi quel tiro che ho fatto da quaranta metri. Lo volevo sorprendere il portiere. Lo vedo fuori dalla porta. Cazzo dici, erano quaranta metri. Dicevo. Lo vedo fuori dalla porta. Ci provo. Tiro. Hai visto dov’è andato a finire il pallone? Ma che ferrovia! E’ uscito tanto così. Lo vedi che in attacco sono l’unico che può fare qualcosa. Io la palla la passo sempre. Gli altri mai. Sai cosa vuol dire mai? Mai! E va be’, è solo che sono un po’ fuori forma, sennò. Quando poi sono andato in difesa. No, non ci sono stato solo cinque minuti. Da quando ho fatto il difensore, non hanno più segnato. Ma che c’entra che tu eri in porta. Si e no ti saranno arrivati due tiri. E poi quando me ne sono andato a casa, hai visto come me ne sono andato? Dimmi se c’è qualcun altro che va a casa come vado a casa io. Io gliel’avevo detto. Se io vado a casa e quello va a casa sulla destra tu non devi andare a casa sulla sinistra ma andare a casa anche tu sulla destra così quando quello arriva a casa tu sei già arrivato a casa sua da un quarto d’ora. Lo so che ero io che dovevo andare a casa sulla destra perché lui aveva casa sulla sinistra. Basta che me lo diceva. No? Il risultato? Quattordici a otto per noi, me lo ricordo io. Abbiamo vinto e ho fatto quattro gol. Cazzo dici? Va be, va be. Ci vediamo sabato prossimo al campo?

paolo


SABATO

3


12 aprile
2003

 

 

Rossoblu - Bianchi 10 - 7
Rossoblu - Bianchi 6 - 10
Rossoblu - Bianchi 4 - 6

formazioni:
RB : Giuseppe, Berto, Carola, Paolo, Roger
B : Maurizio, Sheva, Tomma, Barbanera, Secco, Alan

 

 

 

 

Ancora Sabato...

Ci siamo. O almeno dovremmo esserci. La pioggia tiene lontani dal campo i più.
I meno, che poi sono undici, non si lasciano intimorire dal pericolo di quattro gocce di acqua miste a sostanze variamente tossiche.
Sei da una parte e cinque dall’altra, se la matematica non è ancora diventata un opinione. Niente porte. Niente portiere. Due coni come pali e cinque passi per porta. E il rito si ripete anche stavolta.
Noi, le si nota poco le nuvole nere. Meglio seguire il pallone. Quello ogni tanto se ne va per i fatti suoi preferendo il saliscendi del terreno ai tocchi poco fini dei nostri piedi. Si era deciso di giocarla di prima, la palla. Ci si prova e non si riesce. La si tiene. Come il Real Madrid, si era detto. Ma che, qui al massimo è la Real Formaggi.
Tutto finisce in contropiedi. Qualche volta va meglio del previsto. Acrobazie difensive e offensive.
Tre modi diversi per battere un calcio d’angolo.Tre modi per non mettere la palla dentro. Errori difensivi. Quello chi lo teneva? Se non ricordo male, tu. La memoria ci abbandona prima del fisico. Disorientamento. Annebbiamento. Flatulenza. Ecco i sintomi del nuovo virus isolato.
Tre partite. Qualcuno scommette la pizza. Qualcun altro vorrebbe gli spaghetti e qualcuno il mandolino. Qualche altro ancora vorrebbe solo andarsene a casa.
Non so se tutti hanno avuto quello che volevano. Io comunque la finisco qui. Andate in pace… nel nome di chi volete voi.

paolo


22° GIORNATA

5 aprile
2003

 

Bianchi - Rossoblu 4 - 12

formazioni:
RB : Franco, Giuseppe, Berto, Pino, Sheva, Gianma, Paolo, Barbanera
B : mr.Angelo, CeleP, Dido, Gianfranco, Tomma, Gambadilegno, Roger, Maurizio, Secco

 

 

 

lettera dal fronte...

Cara confratchianti, qui le cose cominciano a mettersi male... oggi abbiamo avuto il battesimo del fuoco e ho visto i primi compagni cadere... Tutto è cominciato con l'assalto dei Bianchi che hanno cercato di sfondare le nostre linee con l'artiglieria pesante. Vi assicuro che trovarsi faccia a faccia col nemico non è una cosa facile. Mr.Angelo mi ha puntato e ha fatto fuoco... sono stato costretto a difendermi e ho dovuto rispondere al fuoco. L'ho colpito ad un occhio... credo. Poco dopo è toccato a Gianfranco finire sotto i colpi del fuoco amico. Ha cercato di fare uno scatto in più del solito e i suoi muscoli lo hanno tradito. Ma il peggio doveva ancora venire.
In uno scontro corpo a corpo è stato uno dei "nostri" ad avere la peggio. Pino aveva cercato di tendere un'imboscata a CeleP, cercando di colpirlo di sorpresa. Lo ha ferito ad un braccio, ma ci ha rimesso una caviglia...
A questo punto non abbiamo potuto far altro che interrompere le ostilità per permettere alla croce rossa di prestare soccorso ai caduti.
Una pausa di un'ora che non ha cambiato le sorti della giornata.
Alla ripresa delle ostilità un "mezzo pesante" dei Bianchi si è abbattuto al suolo nella nostra area... immaginate la nostra sorpresa quando, abbiamo riconosciuto che il pilota era mr.Angelo. Pare che per vendicarsi del ferimento di qualche minuto prima, si sia lanciato come un Kamikaze contro la nostra difesa... ancora una volta però, ha avuto la peggio e tra lo stupore generale dei "nostri" che dichiaravano la propria innocenza, ha ripiegato verso le retrovie recuperando ciò che restava del suo naso.
Nel frattempo le sorti del conflitto volgevano largamente a nostro favore. Avevamo il campo in mano e il risultato in pugno, il nemico era quasi completamente domato anche se rimanevano alcune sacche di resistenza. Colpi proibiti e interventi al limite del lecito un po' ovunque, non ci hanno permesso di tirare il fiato fino all'ultimo.
Poi.. ancora lui... mr.Angelo. Ha tentato la vedetta solitaria colpendo Berto alle spalle con una pedata come non se ne vedevano da tempo. Ma non era la sua giornata e così ci ha rimesso un piede...
Davvero una brutta giornata, una di quelle che ti fanno riflettere se quello che stiamo facendo sia giusto o no... ma non possiamo farci niente... quando la "squadra" chiama, noi siamo pronti a servirla, a costo delle nostre ossa... fino all' ultimo... fino alla vittoria del campionato...

giuseppe


 

29 marzo
2003

 

tanti - tanti altri x - (x+4)

formazioni:
R : tanti...
B : tanti altri

 

 

 

 

Comunicato sindacale...

Questa edizione di "Quelli che il calcio" andrà in onda in forma ridotta e senza filmati, per un'astensione dal lavoro dei titolari di questa rubrica. Chi vi parla è autorizzato dalla redazione a leggervi i dispacci ANSA riguardanti la giornata di sabato...

  • ore 14,15 - il campo di gioco viene occupato da un numero imprecisato di bambini che con aria di sfida prendono possesso del territorio ignari del pericolo cui vanno incontro...
  • ore 14,30 - in attesa dei ritardatari viene organizzata una gara di tiro al bersaglio verso una delle due porte, ma la mira non troppo precisa dei partecipanti non permette di testare con precisione l'efficenza delle nuove reti montate da Gianfranco...
  • ore 14,37 - mr.Angelo invece di colpire il pallone centra il suolo provocando una rotazione della Terra tale che questa sera non sarà necessario spostare in avanti di un' ora le lancette degli orologi...
  • ore 15,03 - una delegazione di rappresentanti, democraticamente eletta, viene inviata per convincere i bambini "con le buone" a sloggiare dal campo...
  • ore 15,04 - inizio del supplizio: le due squadre, schierate in formazione tipo, fanno vedere di che cosa sono capaci... sembra quasi di assistere a Real Madrid - Manchester Utd.
  • ore 15,59 - il risultato comincia a lievitare... il gioco no.
  • ore 16,11 - prime manifestazioni di insofferenza in una delle due squadre, e tentativo di ribellione soffocato nel silenzio...
  • ore 17,00 - la resa di Franco e Berto impone una riflessione su una scottante e irrisolta questione..."chi cazzo ce lo fa fare di andare avanti così?". Dopo un momento di smarrimento, alcuni saggi decidono che è il momento di farsi da parte e, indossati gli abiti civili, abbandonano il campo...
  • ore 17,34 - la situazione si rivela essere una brillante tattica psicologica, messa in atto dall'esperto diplomatico Franco, per abbattere sensibilmente il numero dei giocatori. La tattica ha pieno successo, e i 14 valorosi rimasti possono così organizzare una degna partitella...
  • ore 18,26 - meglio smettere prima che la morte ci colga per sfinimento muscolare, ma prima di andare è inevitabile uno scambio di vedute tra esperti; il tema del giorno è "quali sono i veri campioni, presenti e passati, di Milan e Inter?"...è la discussione a lasciare l'amaro in bocca, o la polvere ingoiata durante la partita?...chissà....

giuseppe


21° GIORNATA

22 marzo
2003

 

 

Rossoblu - Bianchi 11 - 5

formazioni:
RB : Franco, Giuseppe, Berto, Pino, Sheva, Tomma, Carola, Barbanera, Secco
B : Fabrizio, mr.Angelo, Biondino, Laga, Gianma, Roger, Alan,Maurizio, Apemaia

 

 

 

 

Shock and awe (colpisci e terrorizza)...

Fino a questa mattina tutto era ancora tranquillo, il sole e il vento hanno reso l’aria ancora più secca e tiepida, e nessun segno faceva pensare alla battaglia.
Poi, nelle prime ore pomeridiane, all’improvviso sono cominciate ad affluire nella zona le prime truppe Rossoblu. Hanno preso possesso del campo e, mentre la divisione logistica si occupava della messa a punto delle porte, gli altri cominciavano a preparare gli armamenti. Quindi, dalla boscaglia è giunto il primo avamposto dei Bianchi. Gli altri seguivano con lentezza esasperante, parlando del più e del meno, sia per spezzare l’ansia del combattimento, sia come mossa psicologica per minare la sicurezza del nemico.
Le prime scaramucce nelle retrovie Rossoblu si sono avute intorno alle ore 15, quando i Bianchi hanno tentato di violare la porta avversaria con un “fallo di mano” subito denunciato dalla formazione RB poiché in palese violazione della Convenzione di Ginevra.
Prima vittima del conflitto è Gianfranco che, catturato dal nemico, è stato mandato ai lavori forzati nei campi del Ceredo dove, ancora oggi, è tenuto prigioniero e costretto a cucire a mano, con ago e filo, le reti per le porte.
Ma la battaglia inizia a farsi dura. Si alza una tempesta di sabbia che rende le operazioni molto confuse.
In una conferenza stampa dai toni molto accesi, il Ministro della Difesa Franco, ha ribadito le accuse al regime dei Bianchi che nonostante abbia smantellato i missili Cele (assenti), persistono nella loro politica di violazione dei diritti civili, costringendo a combattere il “ferito” Roger (al rientro). Quindi, dopo aver dichiarato lo stato di allerta, ha preso con sé un manipolo di uomini con i quali si è schierato a difesa della propria porta.
Dal canto loro i Bianchi hanno accusato i RB di aver occupato il campo senza l’egida dell’ONU, violando così il Diritto Internazionale.
L’inasprirsi del conflitto appare così inevitabile. All’inizio le sorti alterne della battaglia pendono a favore prima dell’uno poi dell’altro schieramento, finchè i RB non mettono in moto le loro Forze Speciali, guidate dal comandante Sheva. Sotto i suoi ordini comincia una serie di cannonate “intelligenti” in direzione della porta avversaria che dopo una strenua resistenza, comincia a capitolare.
È questione di minuti e i RB stringono in un assedio la porta nemica. Nel frattempo tra i Bianchi serpeggiano i primi malumori. Alcuni comandanti delle divisioni più esposte al fuoco nemico, come il Biondino e Laga, fanno sentire la propria voce all’indirizzo del colonnello mr.Angelo che, inamovibile (in tutti i sensi), fa orecchie da mercante. Indispettiti, i due disertano, lasciando i compagni in gravi difficoltà. Un riassesto della formazione, con l’arretramento delle linee più avanzate e l’innesto di nuovi combattenti mercenari, non muta le sorti dei Bianchi.
Dopo una battaglia di 2 ore, i Rossoblu superano le ultime resistenze mettendo in fuga i Bianchi verso le proprie case.
Per festeggiare la vittoria i RB organizzano un’amichevole calcistica con le popolazioni locali, quindi, sfiniti, lasciano il campo alla conquista di nuovi territori ignari del fatto che, nella boscaglia attorno al campo, la guerriglia dei Bianchi sta riorganizzando le proprie forze, magari in alleanza con la popolazione della vicina Paperopoli, in vista della rivincita… sabato prossimo.

giuseppe



Stagione '02-'03 : dal precampionato alla 13° - dalla 14° alla 20° - dalla 21° alla FINE del campionato

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