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I piselli di Mendel
La soluzione del problema che viene accettata oggi nacque
dall’opera di un frate, il botanico dilettante
Gregor Mendel (1822-84), il quale si interessava sia di matematica
che di botanica e, combinando le due scienze, fece uno studio statistico sui
piselli durato otto anni, a partire dal 1857.
Mendel autoimpollinò accuratamente diverse piante assicurando in tal modo
una produzione di piante di “razza pura” relativamente ad una data
caratteristica. Scoprì che se piantava semi di piante di piselli nani,
spuntavano soltanto piante di piselli nani. I semi prodotti da questa
seconda generazione producevano a loro volta soltanto piante di piselli
nani.
Le piante nane avevano una discendenza di “razza”.
I semi delle piante di piselli di altezza normale non si comportavano
sempre in questo modo. Alcune piante di piselli alte avevano effettivamente
una discendenza di razza, poiché producevano generazioni su generazioni di
piante alte, ma le altre no. Alcuni dei semi di queste altre piante alte
producevano piante alte, e altri producevano piante nane. Le piante alte
prodotte da questi semi erano sempre circa il doppio di quello delle piante
nane. A quanto pareva, dunque, c’erano due tipi di piante di piselli alte:
quelle che davano una discendenza di razza pura, e quelle che la davano
impura.
Allora Mendel si spinse ancora oltre: incrociò delle piante nane con piante
alte di razza pura e scoprì che tutti i semi ibridi così ottenuti
producevano piante alte. Sembrava che il carattere nanismo fosse scomparso.
Poi Mendel autoimpollinò ogni pianta ibrida e studiò i semi prodotti. Tutte
le piante ibride ebbero una discendenza non omogenea: un quarto circa dei
loro semi generava piante nane, un quarto piante alte di razza pura, e la
metà rimanente piante alte di razza impura.
La spiegazione data da Mendel fu questa:
Egli suppose che ogni pianta di pisello contenesse
due fattori per ogni dato carattere, come l’altezza. La parte
maschile della pianta ne conteneva uno, e la parte femminile il secondo.
Nella impollinazione i due fattori si combinavano e la nuova generazione ne
possedeva un paio, uno per ciascun genitore. Le piante nane contenevano
soltanto fattori “nani” e combinandoli tra loro producevano soltanto piante
nane. Le piante alte di razza pura avevano soltanto fattori “alti” e le
combinazioni producevano soltanto piante alte. Incrociando una pianta alta
di razza pura con una pianta nana, i fattori “alti” si sarebbero combinati
con i fattori “nani”, e la generazione successiva sarebbe stata composta di
ibridi. Questi sarebbero stato tutti alti perché il fattore “alto”
era dominante e annullava l’effetto del fattore “nanismo”. Il fattore
“nano”, tuttavia, sarebbe rimasto presente: non sarebbe scomparso. Se si
incrociano questi ibridi si scopre che non sono di razza pura, perché
possiedono entrambi i fattori, che possono combinarsi in diversi modi,
stabiliti solo dal caso:
·
un fattore “alto” può combinarsi con
un altro fattore “alto”, producendo una pianta alta di razza pura; questo
accade in media in un quarto dei casi;
·
un fattore “nano” può combinarsi con
un altro fattore “nano” producendo una pianta nana di razza pura; anche
quarto accade in media in un quarto dei casi
·
nell’altra metà dei casi un fattore
“alto” si combina con un fattore “nano” producendo piante alte ma di razza
impura.
Esempi di incroci:
1) Incrocio di due piante di pisello alte di razza pura
2) Incrocio di una
pianta alta di razza pura con una nana
3) Incrocio di due ibridi
In ciascun caso studiato da Mendel l’incrocio tra
due estremi non dava luogo a caratteri intermedi
attenuati: ciascun estremo conservava la propria identità, e se scompariva
in una generazione,
ricompariva in quella successiva.
Questo era di importanza fondamentale
per la teoria dell’evoluzione, poiché significava che le variazioni casuali
verificatesi nelle specie nel corso dei millenni non si attenuavano, ma
continuavano a comparire e a ricomparire finché la selezione naturale non le
aveva sfruttate in pieno.
(Il motivo per cui spesso sembra che i caratteri assumano valori
intermedi in seguito ad accoppiamenti casuali risiede nella circostanza che
la maggior parte dei caratteri sono in realtà combinazioni di caratteri. I
diversi componenti si possono ereditare indipendentemente e benché ciascuno
di essi sia ereditato in forma netta – o SI o NO – il risultato complessivo
di alcuni SI e di alcuni NO fornisce un’apparenza intermedia).
Le scoperte di Mendel influirono anche sull’eugenetica: sradicare un
carattere negativo non era facile come si poteva pensare: poteva darsi
benissimo che il carattere non comparisse in una generazione per poi
riaffiorare in quella successiva.
Comunque, per il momento, il mondo non ne avrebbe saputo niente. Consapevole
di essere soltanto un dilettante, Mendel mandò le sue ricerche a Nägeli, che
le ignorò. Mendel ne rimase scoraggiato, e pur avendo fondato una nuova
scienza – la Genetica – per molti decenni nessuno ne seppe niente.
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