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 Colle dell'Agnello-Colle de Vars
Colle de la Bonette e Colle della Lombarda
Un giro di tre giorni con Francesco  sulle Alpi Marittime, un'avventura indimenticabile sulle mitiche cime rese famose dai grandi del ciclismo ...
Dopo il Colle du Sommeiller (Luglio 2005) , di nuovo una mitica impresa in bicicletta.  
Francesco  ha programmato uno splendido  giro di più giorni sulle Alpi Marittime e le perfette condizioni meteo proposte per l’imminente weekend dai vari siti meteorologici ci convincono ad effettuare la partenza. Il programma prevede la scalata a 4 famosi colli:
Colle dell’Agnello  (2744 m.)
Col  du Vars (2019 m.)
Col de la Bonette (2802 m)
Colle della Lombarda (2350 m.)
 
Nessuna auto al seguito: solo noi, la bici ed uno zaino sulle spalle…
Lasciata l’auto a  Vinadio,  partiamo in bici alla volta di Casteldelfino, punto di partenza per il Colle dell’Agnello. Francesco ha scrupolosamente preparato un calendario con tutti i paesi che dovremo attraversare, i km. parziali, totali e le altimetrie.
 
Prima tappa il paese di Venasca, all’imbocco della Valle Varaita dove, in un simpatico ristorante consumiamo un pranzo per recuperare le forze necessarie  a risalire la valle fino a quota 1200.
 
Giunti a Casteldelfino ci attende l’agriturismo “il Mulino delle Fucine” dove (dopo aver accuratamente  fatto il bucato), ceniamo e pernottiamo.
 
L’indomani, dopo una ricca colazione, ci prepariamo alla prima salita del programma:
il Colle dell’Agnello (Km di salita 22,4).
All'uscita dell'abitato iniziamo ad affrontare i primi  tornanti piuttosto impegnativi  fino alla frazione di Rabioux,  dove le pendenze tornano ad essere abbastanza dolci fino ad arrivare all’inizio del bacino artificiale di Castello, che costeggiamo  per circa due chilometri.
Siamo a Pontechianale e procediamo sulla strada principale : alcune brevi e discontinue rampe ci portano alle porte di Chianale ( mt 1800), ultimo paese prima del Colle.
 
Ci fermiamo in un negozio a farci fare dei panini e dopo aver riempito le borracce ci dirigiamo verso la vecchia dogana. Da qui ci attende la parte più difficile dell’ascesa: 10 km di salita alla considerevole pendenza media del 10%, con  tratti fino al 14% .
Man mano che si sale i panorami  si fanno sempre piu ampi : è il fascino tipico delle grandi salite alpine, delle praterie di alta quota, degli spazi aperti, il massimo per gli amanti delle salite….. Superato un piccolo laghetto glaciale posto a circa 2 km dal colle, le pendenze sembrano farsi meno ostili.
La meta è vicina, dopo un ultimo tornante sulla sinistra ed un lungo rettilineo si può finalmente tirare il fiato:
                                           siamo sul colle dell'Agnello, a quota 2744 metri.
Il gelido vento che soffia dal versante Francese ci obbliga a metterci al riparo in una piccola insenatura, dove , stanchi ma soddisfatti, ci gustiamo due ottimi panini col prosciutto.
Il tempo di fare una foto e ci buttiamo subito in discesa nella vallata che in 23 km  ci porterà a Chateau Queyras: da li, percorriamo  la bellissima vallata “Combe du Queyras” fino a raggiungere Guillestre, punto di partenza per il Col de Vars.
Ci aspettano altri  19,4  km di salita  che percorriamo sotto un sole cocente : anche qui non mancano le eccezionali vedute sulla valle sottostante e il caratteristico paesaggio alpino.
Facciamo una breve sosta all’ombra di alcuni alberi e proseguiamo il nostro viaggio fino alla vetta,  quindi scolliniamo e raggiungiamo Jausiere,  luogo fissato per la  cena e il pernottamento.
 
L’avventura continua il giorno seguente, con la lunghissima ascesa al Colle de la Bonette.
La salita, lunga 24 km, inzia subito dopo il ponte sul fiume Ubaye: molti cartelli lungo l'ascesa ci ricordano che stiamo percorrendo "la plus haute route d'Europe" .
La strada all’inizio si alza con modeste pendenze e ampi tornanti : i prati circostanti coltivati a mais lasciano posto in pochi chilometri  ai pascoli d’alta quota. Una serie di stretti tornanti che si arrampicano sul fianco della montagna ci fanno superare un primo balzo roccioso fino ad arrivare in un ampio vallone, a quota 2000 metri.
I fischi delle numerose   marmotte che popolano  questi luoghi e lo scrosciare dell’acqua dei torrenti  sono gli unici rumori di  tutta la valle.
Continuiamo a salire fino ad arrivare nei pressi del Col de Restefond dove sono ancora ben
conservati alcune antiche fortificazioni militari
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L'asfalto è calato sulla strada per il Colle dell'Agnello solo negli anni settanta: da allora questa salita è diventata giustamente terreno di caccia per tutti gli amanti delle grandi sfide alpine. E non poteva essere diversamente, visto che ci troviamo di fronte ad un vero mostro sacro, che per la quota (appena qualche metro inferiore allo Stelvio e all'Iseran) e per la estrema difficoltà del tratto conclusivo può a ben ragione essere considerata una delle salite più dure dell'arco alpino...

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