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 Dalla Riviera di Levante ai Colli Piacentini
attraverso gli Appennini
con l'A.S.D. Pedale Vignatese
Gli amici  del Pedale Vignatese  partecipano (in virtù di tedofori sulle due ruote) ad una  Fiaccolata Votiva . Dal piccolo Santuario Mariano di Masso, sito a  pochi chilometri da Sestri Levante, la fiaccola deve arrivare  a Ponte dell’Olio (Piacenza) 
30 Aprile 2007
E’ per me una sorpresa scoprire che sul pullman che dovrà trasferire i ciclisti da Vignate a Sestri Levante c’è ancora un posto disponibile: mi iscrivo immediatamente, è l’occasione per un’uscita in bici “diversa”, sia per lo scopo che  per il percorso  “fuori dal comune”: la traversata degli Appennini.
I km da percorrere sono circa 125 ma il valico di tre colli (Passo di  Cento  Croci, Passo di Montevaccà , Passo di Pianazze) e il continuo susseguirsi di saliscendi  rende questo percorso particolarmente “attraente” dal punto di vista tecnico/ciclistico.
Il pullman ci lascia davanti al Santuario di N.S. di Loreto: poco distante dal piccolo borgo di Masso, frazione di Castiglione Chiavarese, in Val Petronio; una breve cerimonia religiosa dà il via alla fiaccolata.
Partiamo: le condizioni meteo sono discrete,  anche se  cielo è leggermente nuvoloso, di tanto in tanto qualche schiarita  da spazio al sole che fortunatamente ci accompagnerà per quasi  tutto il  percorso.
 
Dopo una ripida discesa che dalla collina del santuario (mt. 364) ci conduce sulla  S.P. 523 ( mt.76) si comincia a pedalare in salita passando per piccoli paesi dell’entroterrra ligure, fino ad arrivare a Varese Ligure, punto di partenza per l’ascesa al passo di Cento Croci (mt.1050).  
N.S. di Loreto
Un tratto della salita
E’  lunedì mattina ed il traffico è praticamente inesistente, condizioni ottimali per gli amanti della bicicletta. Nell'aria si sente il profumo delle robinie in fiore e il silenzio irreale che ci
circonda fa da sfondo al muggito delle mucche di un cascinale a poche decine di metri distante da noi.
La provinciale 523, ampia e con il  manto stradale in perfette condizioni , si snoda in   un’incantevole vallata :la salita è lunga 13 Km ma nonostante la pendenza media sia del 6%, nei primi 8 chilometri presenta rampe fino al 10%. La salita è scandita da un susseguirsi di tornanti fino all'ultimo km, dove spiana e diventa rettilinea fino al valico.
Fatte le foto di rito con gli amici  in cima al passo (scattate da tre simpatici motociclisti), inizia la fantastica e ripida  discesa verso Tornolo  :impossibile andare adagio: il fondo stradale è perfetto, la carreggiata ampia. Il mio ciclocomputer sfiora i 70 km orari… rallento…. non si sa mai.
 
Subito dopo Begonia  la strada torna a salire, imbocco la S.P 359 che in 5,6 km mi conduce al Passo di Montevaccà (805 mt) dove dopo un rifornimento idrico scollino in direzione di Pione.
Adesso sono solo (più tardi saprò che il gruppetto di ciclisti in mia compagnia ha involontariamente imboccato un’altra strada...), inizio una nuova discesa, questa volta più pericolosa.
Ora ill fondo stradale è  sconnesso e sdrucciolevole, sulla strada sono presenti piccoli  detriti provenienti dalle montagne circostanti che mi obbligano a volte anche a deviare nella corsia opposta. Percorro l’intera vallata , sulla  sinistra c’è il fiume Ceno  mi terrà compagnia  per una decina di km, fino ad arrivare a Pione dove è previsto il punto di ristoro.
Poco dopo ecco arrivare gli amici Vignatesi: oltre metà del percorso (il più difficile) è stato fatto. Abbiamo raggiunto in 75 Km di strada percorsa, circa 1800 mt. di dislivello!
Dopo la sosta si riparte: adesso il cielo è più minaccioso: in lontananza si sente tuonare. Ci sono ancora 7  km di salita per  di raggiungere  il Passo delle Pianazze (987 m.) ultimo valico prima della lunga discesa  (circa 40 km) verso la pianura piacentina.
 
Sento le prime goccie, mi fermo scatto l’ultima foto della giornata e metto al sicuro in una busta di plastica la digitale e il cellulare: indosso un giubbino antivento e riparto.
Pausa pranzo
Qualcuno decide di fermarsi, altri,  come me, si buttano a capofitto nella lunga discesa . Le goccie si fanno più frequenti…. Piove!  La strada non è ancora completamente bagnata, ne approfitto per scendere il più velocemente possibile ma il temporale  adesso è proprio sopra di noi, la pioggia si fa più battente ….diluvia! Rallento, la strada adesso è ricoperta dalla pioggia: prime a bagnarsi sono le gambe, poi i piedi  e infine… tutto i resto. Man mano che scendo verso valle la pioggia si alterna a piccole schiarite, fino a smettere completamente. Arrivo all’ imbocco della S.P. 654 in direzione di Piacenza, l’asfalto qui è asciutto e torna a splendere il sole. Tento di raggiungere i tre ciclisti che mi precedono ma il fortre vento contrario rende l’impresa impossibile: sfrutto la scia di un motocarro carico di ghiaia che mi ha appena sorpassato 35.. 40... 45...47 km orari ....arrivo a poche centinaia di metri da loro ma su un falsopiano sono costretto a mollare. Rinuncio all’inseguimento e  proseguo l’ultima parte del tragitto a  velocita moderata. Arrivo a Ponte dell’Olio , subito dietro di me e ecco arrivare in fila indiana il resto del gruppo ciclistico  partecipante alla fiaccolata: ognuno ha dato il meglio di se stesso: i meno preparati hanno alternato in alcuni tratti  la bicicletta al pulmann, altri hanno compiuto per intero tutto il percorso.
Ognuno ha comunque dato il meglio di se stesso per la riuscita di questa manifestazione!
Ponte dell'Olio (PC)
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FotoAlbum
Le altimetrie del
percorso