Lancia di Longino

... uno dei soldati con la lancia gli trafisse il costato e ne uscì sangue e acqua.
E chi lo vide lo ha attestato e la sua testimonianza è vera ...
(Vangelo di Giovanni 19, 34 - 35)

Questo passaggio del Vangelo di Giovanni presenta un evento tipico al momento delle crocifissioni.
Per i giudei, la croce era un segno di maledizione, si prescriveva l'inumazione dei cadaveri prima del calare del sole (in questo modo, non avrebbero contaminato la terra santa).
Normalmente, per accelerare la morte dei condannati, venivano loro spezzate le gambe ma Cristo subì un altro destino: un pretoriano gli trafisse, con una lancia, il costato da cui fuoriuscirono acqua e sangue.

Da brano del Vangelo di Giovanni e dalle versioni contenute nei vangeli apocrifi, nasce la leggenda della Spada di Longino.

Nel Vangelo di Nicodemo¹ (secondo la leggenda, capo dei giudei e segretamente seguace di Cristo), i sommi sacerdoti Anna e Caifa affermano che Gesù è stato crocifisso sul luogo del Cranio insieme a due malfattori e Longino, il soldato, lo abbia trafitto con la lancia.
E' questo il primo testo in cui appare il nome di Longino.
Secondo alcune tesi, il soldati si converte quando alcune gocce di sangue, a contatto con i suoi occhi malati, li guariscono.

In un'ulteriore versione, Longino è un cieco a cui i giudei danno una lancia e guidano la sua mano mentre trafigge il costato di Cristo.
Quando il sangue gli cola sulla mano, Longino appoggia le dita insanguinate agli occhi e torna a vedere, rendendosi immediatamente conto della gravità del suo gesto (si veda Peebles, 1911).

Un oggetto simile alla Lancia di Longino appare in alcune leggende celtiche dove le divinità [da verificare la versione in cui si parla di visitatori giunti dallo spazio siderale], prima di rifugiarsi nel paese dell'Età dell'Oro, avrebbero omaggiato gli uomini della Pietra di Fal², della Spada di Nual, del Calderone di Dagda e della Lancia di Lugh.
Dalla Lancia di Lugh, scaturiscono scintille e stilla sangue. La sua potenza è tale che, quando non è impugnata dalla divinità, deve essere immersa nel Calderone di Dagda (ricolmo di sangue e veleno) perchè non bruci ciò che la circonda.
Interessante notare come questi quattro oggetti, adattati secondo i canoni cristiani, sembrano ricomparire nelle leggende arturiane come le reliquie conservate nel Castello del Graal.

Durante il Medioevo, sono state numerose le lance ritenute autentiche:

- la lancia di Ottone I, attualmente custodita a Vienna;

- la lancia di Antiochia, secondo una leggenda recuperata durante la prima crociata³ (crociata dei baroni) dal mistico monaco Pietro Bartolomeo. La presunta reliquia fu ritrovata in un momento drammatico per le sorti della prima crociata, secondo la leggenda attraverso le visioni di Sant'Andrea, nel 1099 ad Antiochia.
Va sottolineato che, anche all'epoca, consideravano Pietro un ciarlatano che si era portato dietro un pezzo di ferro da 'trovare'. Fra questi Ademaro, Vescovo di Le Puy il quale, aveva forse visto la lancia ritrovata in possesso agli imperatori di Bisanzio.
Attualmente, la Lancia di Antiochia si trova in Armenia sebbene, nel diciottesimo secolo venne ufficialmente dichiarata un falso a beneficio della reliquia custodita a Roma;

- la lancia Sacra Papale, attualmente custodita in Vaticano;

- la lancia portata in Europa, durante le crociate, da Luigi IX° e persa nella Rivoluzione Francese.

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NOTE:

1 = il Vangelo di Nicodemo è un testo scritto in greco nel II° sec.

2 = la Pietra di Fal ha il potere di parlare se toccata dal re giusto.

3 = la prima crociata viene indetta nel 1095 da Papa Urbano II.
 

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BIBLIOGRAFIA:

Graal di Richard Barber  (Ed. Piemme 2004)

http://www.edicolaweb.net/am_0203a.htm

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