L' Enciclopedia di Cassandra
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La mitologia arturiana
(seconda parte)

Prima Parte  


Perlesvaus

Il 'Perlesvaus' viene scritto su richiesta del Signore di Cambrin per Jean de Nesle (castellano di Bruges1).
Fin dalle prime pagine, il testo definisce le caratteristiche del Graal, e la genealogia dei suoi custodi (da Giuseppe di Arimatrea ad Artù).
I poteri del Graal sono enunciati fin dall'inizio come rappresentanti della Nuova Legge di Cristo (in contrapposizione della Vecchia Legge di pagani ed ebrei).

La storia vera e propria comincia alla corte di un Re Artù che 'ha perduto il desiderio di compiere grandi imprese'.
Il sovrano sente una voce che gli ordina di indire una grande assemblea dove, su un casso con 150 teste di cavalieri, arriva una fanciulla. Questa dichiara che la carneficina è avvenuta per colpa di un cavaliere che si è recato alla corte del Re Pescatore e 'non gli ha rivolto la domanda'.
La fanciulla si allontana incontrando Gawain lo informa dell'esistenza del Buon Cavaliere che rivolgerà la fatale domanda.
Gawain parte alla ricerca del Buon Cavaliere e giunto al Castello del Re Pescatore richiede di entrare. L'accesso gli viene negato finché non troverà la spada con cui è stato decapitato Giovanni.
La ricerca della spada, porta Gawain ad affrontare numerose avvenura che, come apprende al Castello del Vaglio, hanno un profondo significato simbolico e spirituale.
Conquistata la spada, Gawain viene accolto nel Castello del Graal ma senza poter assistere alla funzione del Graal.
Lasciato il castello, Gawain incontra Lancillotto che a sua volta andrà al Castello del Graal ma, come precisa la storia, non potrà vedere la reliquia non essendo fra i tre migliori cavalieri del mondo (a causa dell'amore illecito con Ginevra per cui, non si sarebbe mai pentito)

Intanto, la sorella di Perceval lo cerca perché la loro madre necessita di aiuto, ma il fratello sta combattendo il Re del Castello di Mortal, suo zio e fratello del Re Pescatore, che ha attaccato il Castello del Graal.
Il nemico fugge in nave mentre la sorella trascorre una terribile veglia in un cimitero nei pressi del Castello del Graal dove, gli spiriti malvagi si danno battaglia. A mezzanotte, una voce annuncia la morte del Re Pescatore, la conquista della roccaforte del Graal da parte del Re di Mortal e la sparizione del Graal.
La sorella trova Perceval e gli comunica le informazioni ricevute.
Perceval salva la madre e torna alla corte di Artù, ma la ragazza sul carretto carico di teste di cavalieri ricompare ordinandogli di presentarsi al Castello del Graal. Nel viaggio, il ragazzo trascorre un po' di tempo con il santo eremita (suo zio) che gli rivela come conquistare il Castello del Graal.
Con l'aiuto di dodici eremiti, tra cui l'ex cavaliere Joseus, Perceval sconfigge i cavalieri che proteggono i sette ponti che portano al centro del castello spingendo Mortal al suicidio. Le reliquie, dopo la sua morte, ricompaiono nel santuario.

Il Perlesvaus continua con i tentativi di Artù di mantenere il potere e quello della Nuova Legge nonostante la ribellione di Brian delle Isole e il pellegrinaggio del sovrano al Castello del Graal (dove si trattiene con Perceval).
L'ultima impresa di Perceval è l'uccisione dell'Eremita Nero, la consegna del Graal agli eremiti e la partenza del ragazzo su una nave divina.


 

Lancelot - Graal e Quéte du Graal

La storia che chiameremo 'Lancelot - Graal' racconta dall'inizio la storia del Graal e si conclude con la morte di Artù, Lancillotto e Ginevra.
La figura centrale del romanzo è Lancillotto infatti, il testo inizia con la nascita e la genealogia del personaggio.

Lancillotto entra alla corte di Artù dopo che questo ha fondato la Tavola Rotonda e si è sposato.
Fin da subito, si stabilisce che si tratta del cavaliere più valoroso della Tavola Rotonda e che ha una relazione con la regina.

Dopo numerose avventure, il testo inizia a parlare di Gawain e alla sua visita al Castello Corbenic. A differenza dei precedenti romanzi, l'eroe viene colpito dalla bellezza di una fanciulla e si dimentica di pregare alla vista del Graal.
Il giovane viene imprigionato, ferito da una spada fiammeggiante e costretto a combattere. Guarito da una fanciulla con il Graal, Gawain viene incatenato e allontanato su un carretto.

Dopo Gawain, a Corbenic, arriva Lancillotto che uccide un drago che si nasconde nella tomba di una cappella (sotto le mura del castello) e viene accolto con favore da re Pelleis. Durante la visita, Lancillotto prega con fervore davanti al Graal mentre il sovrano dichiara che 'è il miglior cavaliere che esista al mondo'.
Pelles, sapendo che la figlia Helaine è destinata a essere la madre del figlio di Lancillotto (che dovrà liberare il suo regno dalla maledizione che lo ha colpito) ma il cavaliere è innamorato di Ginevra, chiede aiuto al precettore della figlia (Brisaine). Questo somministra a Lancillotto una pozione che porta il cavaliere a credere che Helaine sia Ginevra e a concepire un figlio.
Il mattino dopo, scoperto l'inganno, Lancillotto lascia il castello.

A Corbenis giunge quindi Bors de Ganis (cugino di Lancillotto) che incontra Helene sebbene, ora che la ragazza ha perso la propria verginità, il Graal viene portato da sua cugina.
Bors si allontana dal castello ma torna in una seconda visita incontrando nuovamente Helene ed il figlio di Lancillotto (di dieci mesi). Il cavaliere affronta gli stessi nemici con cui si era confrontato Gawain e viene guarito da Graal.

Prima del termine del romanzo, il Graal compare in un luogo imprecisato per guarire Perceval ed Ector (che si sono quasi uccisi a vicenda) e un'ultima a Lancillotto.
Quest'ultimo, folle a causa dell'inganno subito, viene preso e portato a Corbenic. In questo sito, il cavaliere viene guarito dal Graal.

Nelle pagine conclusive, Galahad (il figlio di Lancillotto) lascia a Corbenic e si reca in un'abbazia nella foresta di Camelot per essere vicino al padre. A quindici anni, il giovane si prepara a ricevere l'investitura nel giorno di Pentescoste e un eremita prevede che 'la prossima Pentecoste ci sarà un cavaliere che porterà a compimento le avventure del Sacro Graal'.

Con l'arrivo di Galahad alla corte di Artù, comincia la 'Quéte du Saint-Graal'.
Galahad, a differenza dei predecessori, appare sin da subito spiritualmente e fisicamente perfetto. La sua genealogia (Lancilotto nel ruolo di padre e la discendenza dai custodi del Graal da parte di madre) lo ha predestinato al raggiungimento del Graal.
L'ingresso di Galahad nel mondo arturiano viene preceduto da vari prodigi:

  • porte e finestre del Castello di Camelot si chiudono, di comune accordo, poco prima dell'ingresso di Gahalan e di un anziano che lo presenta come 'dalla nobile casa di Re Davide e dalla discendenza di Giuseppe di Arimatrea';
     

  • sul Seggio Periglioso, il sedile vuoto della Tavola Rotonda, dove nessun cavaliere ha mai potuto sedere senza spaventose conseguenze, appare l'iscrizione che annuncia come quel giorno 'questo seggio troverà il suo padrone'.
    All'arrivo di Gahalan, la scritta cambia in 'questo seggio appartiene a Galahan';
     

  • una spada, conficcata in una roccia, viene trascinata dalla corrente di un fiume.
    La spada riporta l'iscrizione secondo cui, il cavaliere che riuscirà a estrarla 'sarà il cavaliere migliore del mondo'2.
    I cavalieri di Artù cercano di estrarla senza successo finché Galahan vi riesce diciarando 'Ero così sicuro di questa spada che, come potete vedere, sono venuto a corte senza portarne alcuna';
     

  • la comparsa del Graal durante il pasto.

L'autore sottolinea la natura religiosa del testo inducendo Artù a dichiarare (poco prima della comparsa del Graal):

'saremmo molto lieti se Nostro Signore ci mostrasse un segno del suo grande amore
[...]
in un giorno solenne come la Pentecoste'

L'indomani, i cavalieri giurano di andare alla ricerca del Graal e dei suoi misteri dando inizio alla Quéte.


Nella Quéte, i cavalieri devono affrontare numerose avventure dal valore simbolico sebbene, i cavalieri vivono numerose disavventure durante la ricerca.

Fra queste, l'arrivo di uno spossato Lancillotto, arriva a una cappella deserta dove è posto il Graal, ma cade addormentato prima di poterlo osservare.
Durante il sonno di Lancillotto, un cavaliere malato viene portato in lettiga e guarito dalla reliquia. Al termine dell'operazione, lo scudiero del cavaliere guarito dichiara che Lancillotto deve aver commesso un peccato tanto grave da spingere il Salvatore a non permettergli la visione del prodigio.
La scena indica che Lancillotto non è destinato a trovare il Graal e fa notare che, ormai, è Galahan il più esemplare fra i cavalieri.

Lancillotto arriva a Corbenic verso la conclusione della Quéte.
Il cavaliere attraversa il palazzo deserto finché intravede un sacerdote che officia la messa con il Graal e che, al momento della consacrazione dell'ostia solleva, al posto della stessa, un giovane uomo.
Quando teme che il sacerdote possa crollare sotto il peso della persona che stava sollevando, Lancillotto accorre in aiuto del sacerdote ma viene colpito da una violenta esplosione. Il cavaliere perde i sensi e rimane a terra privo di sensi per 24 giorni (uno per ogni anno del suo colpevole amore per Ginevra). Al momento in cui si riprende, viene comunicato a Lancillotto che non vedrà più la reliquia.

Il racconto continua con le gesta dei cavalieri a cui sarà concesso di vedere di più: Galahad, Perceval e Bors (cugino di Lancillotto).

Nell'avvicinarsi per un'ultima volta a Corbenic, Galahad libera il suo antenato Simeone dalle fiamme del Purgatorio.
Viene quindi raggiunto da altri 9 cavalieri, appartenenti a paesi sottomessi ad Artù che però vengono invitati a lasciare la sala dove il Graal verrà presentato (sono ammessi solo Galahad, Perceval e Bors). A questo punto, degli angeli portano Josephus (il figlio di Giuseppe di Arimatrea, consacrato da Gesù come primo vescovo della Chiesa) e il Graal. Si tiene la messa e, a un certo punto, Cristo stesso compare che ordina loro di portare il Graal a Sarras comunicando che uno di loro morirà.
Da notare come, prima di partire, Galahad guarisce il Re ferito, che si trova nella stessa stanza, usando il sangue che sgorga dalla lancia.

Il trio giunge a Sarras dove il re (pagano) li imprigiona. Sono quindi nutriti da Graal finché il sovrano, mortalmente ferito, li libera.
Alla morte del sovrano, Galahad è proclamato re.
A un anno di distranza, i cavalieri si recano al Palazzo Spirituale dove trovano Josephus, figlio di Giuseppe di Arimatrea. In questa occasione, Galahad muore mentre Graal e lancia vengono portati via da una mano misteriosa.

Il testo si conclude con Perceval che diventa un eremita e Bors che torna alla corte di Artù.
A Camelot, la relazione fra Ginevra e Lancillotto viene svelata dai figli del sovrano. Sorpreso insieme alla regina, Lancillotto fugge ma Ginevra viene condannata al rogo. Per impedire la morte dell'amata, Lancillotto assalta il castello con i proprio soldati (causando la morte di molti cavalieri di Artù) minando l'equilibrio del regno.
Lo scontro viene arrestato a causa dell'invasione romana e dal tradimento di Mordred. Artù perisce nella battaglia con questo ultimo mentre Lancillotto (che non ha partecipato alla guerra) sopravvive e diviene un eremita.
Il libro termina con la morte di Ginevra e Lancillotto.
 

Solo alcuni manoscritti superstiti contengono la Quéte e per questo motivo alcuni studiosi considerano La Quéte du Saint Graal  un'integrazione avvenuta in un secondo tempo.
Originariamente, l'opera era laica e con protagonista Lancillotto, ma in seguito sono state aggiunte due parti (corrispondenti all'opera di Robert de Boron) che formano un antefatto alla storia del Graal: Joseph d'Arimathie e Merlin.

La prima parte, quella su Joseph d'Arimathie, viene definita Historie du Graal racconta che nel 717, un eremita ha una visione del Signore che gli consegna un piccolo libro. L'eremita mette sotto chiave il libro ma l'indomani, questo è scomparso.
Una voce gli ordina di cercarlo annunciadogli che 'sarà guidato da un animale mai visto prima'.
Il libro viene rinvenuto in una remota cappella e l'eremita comincia a copiare il testo.

Le pagine iniziali riprendono la storia di Giuseppe di Arimatrea come era stata narrata da Robert de Boron tranne per alcuni particolari:

- il Graal non gli viene consegnato da Pilato ma lo stesso Giuseppe la recupera per 'avere alcune cose che Egli aveva toccato quando era in vita';

- vengono indicate numerose similitudini fra il vagare di Giuseppe col Graal ed il vagare degli israeliti alla ricerca della Terra Promessa con l'Arca dell'Alleanza. Fra queste, l'ordine ricevuto dall'uomo di porre il Graal in un'arca.

Giunto alla città saracena Sarras (chiamata dai posteri Città Celeste), Josephus diventa il primo vescovo cristiano.
Giuseppe converte il sovrano e il fratello (battezzati con i nomi di Mordrains e Nascien) che diventano i primi Cavalieri del Graal.
Josephus consacra 33 vescovi e li invia come missionari mentre, altri sedici sono ordinati sacerdoti e restano con lui.

Nascien tenta di vedere il sacro calice, ma ne viene accecato. L'uomo è curato da un angelo con la lancia che stilla sangue.
In seguito, insieme al fratello viene avvolto da una strana nebbia che scompare con Mordrais.
Nascien viene quindi accusato di omicidio mentre l'ex sovrano si ritrova su un'isola rocciosa dove la sua fede viene messa alla prova.

Trasportato per magia sull'Isola Rotante, Nascien vedrà una nave dove una spada giace su un letto (si scoprirà che è la nave che condurrà gli eroi della ricerca del Graal e la sorella di Perceval, a Sarrais).

In seguito, Nascien spezza la sua spada battendo i cancelli del Paradiso e scontrandosi con un gigante. Mordrains ripara la spada del fratello ma Nascien, per punizione, viene ferito ad una spalla.

Tempo dopo, Nascien riceve l'ordine di dividersi dal figlio (Caleidoine3) che 'dovrà andare dove il caso lo porta' su una piccola barca mentre, il genitore deve cercare Giuseppe d'Arimatrea.
Sale sulla nave di re Salomone, abbandonata vicino alla riva e addormentatosi, sogna i suoi discendenti fino a Galahad4.

Nel frattempo, Josephus raggiunge la Gran Bretagna (portandovi il Graal) e viene raggiunto da Nascien con cui, inizia a convertire gli abitanti dell'isola.
Nella Gallia Settentrionale, Josephus viene imprigionato dal sovrano di quelle terra (re Crudel). Mordrains accorre in suo aiuto e sconfigge il nemico, ma per rendere grazie della vittoria conseguita, si avvicina (nonostante l'ammonimento di una voce senza corpo) troppo al Graal5. Consapevole che per questi casi la punizione è la morte, Mordains prega perchè gli venga concesso di vivere sino all'arrivo di un cavaliere in grado di compiere l'impresa del Graal e una voce gli comunica che il suo desiderio verrà esaudito.

Josephus arriva a Camelot, su cui regna Agrestes.
Quest'ultimo finge di essersi convertito, ma a tradimento fa martirizzare 12 compagni di Josephus. A causa del suo peccato, Agrestes sarà fatto impazzire e portato al suicidio da Dio. I sudditi diventano cristiani e Josephus fonda la Chiesa di Santo Stefano Martire.

L'Histories du Saint Graal continua con la morte Josephus, mentre Alain (figlio di Hebrone e della sorella di Giuseppe di Arimatrea) diventa il nuovo custode del Graal.
Alain converte re Alphasan che costruisce una spendida roccaforte per custodirvi il Graal (Corbenic), in cui si corica. Un sogno lo avverte che nessun uomo è abbastanza puro per dormire nel luogo dove è custodita la reliquia e che deve essere punito. Una lancia trafigge il sovrano a una coscia.

Il testo continua con la storia dei discendenti di re Alphasan, di Alain (fino a re Pelles e Helaine) e di Nascien, per poi passare all'omonimo antenato di Lancillotto.
Questo, pur non avendo peccato, viene ucciso a causa dell'amore per la moglie del suo signore e la sua testa viene gettata in una sorgente che continuerà a bollire sino all'arrivo di Galahad.

Con la storia di Lancillotto termina l'Historia du Graal e il racconto 'torna a una parte chiamata storia di Merlino, che dovrebbe essere collegata alla Storia del Santo Graal, perché parte di essa'. Un passaggio maldestro (soprattutto tenendo conto che le storie Merlino e il Graal si intrecciano solo nei racconti di Robert de Boron) che pere confermare che l'Historie del Graal sia stata aggiunta successivamente alle avventure di Lancelot-Graal.
La nuova versione di Merlin narra la storia della Britannia dal periodo della nascita di Merlino alla vittoria di Artù su Roma.
 

Wolfram Von Eschenban

L'abitudine degli scrittori tedeschi di tradurre i romanzi francesi più in voga, adattandoli e reinventandoli viene seguita anche da Wolfram.
Deve però essere sottolineato che, a differenza del suo quasi contemporaneo Crétien de Troyes e dell'anonimo autore della Quéte, Wolfram dimostra di saper essere caustico nei confronti dei cortigiani dichiarando, fra l'altro, che non porterebbe mai la moglie alla corte di re Artù, poiché qualcuno le sussurrebbe immediatamente all'orecchio qualche dolce sciocchezza.
L'ambiente descritto da Wolfran è completamente diverso da quello dei predecessori perchè, nonostante l'impianto generale rimane lo stesso, i concetti di cavalleria e ordine sociale sono diversi.
 
Nell’opera di Wolfram, il Graal è messo in salvo nel castello di Munsalvaesche (mons salvationis) o Montsalvat, affidato a Titurel, il primo re del Graal. Alcuni hanno identificato il castello con il Monastero di Montserrat in Catalogna.

 

Gottfried
e la storia di Tristano e Isotta

Dopo Hartmann von Aue (che ha tradotto due romanzi di Chrétien) e Wolfram, in Germania appare un nuovo autore arturiano dell'epoca: Gottfried von Strassburg.
Gottfried prende il poema di origine celtica (ma dalle prime trasposizioni anglo-normanne) di Tristano e Isotta.

Nella leggenda originale, Tristano e Isotta bevono per errore il filtro d'amore destinato alla donna e a Marco (zio di Tristano e sovrano di Cornovaglia). Come conseguenza della sostanza, i due giovani si innamorano.
Isotta sposa come previsto Marco, ma si fa sostituire dall'ancella Bragaglia nelle notte di nozze e prosegue la sua relazione clandestina.
Scoperti, gli amanti fuggono nella foresta di Morrois ma, quando dopo tre anni il filtro si indebolisce e la vita allo stato brado diventa insostenibile, Tristano restituisce la sposa a Marco.
Tristano parte per la Britannia dove sposa Isotta dalle Bianche Mani senza consumare il matrimonio.

Nel frattempo, l'innocenza della regina è messa in dubbio dai baroni che pretendo un'ordalia (una prova che l'imputato doveva affrontare senza riportare danno, in base alla credenza che Dio avrebbe protetto un innocente) in cui, la sovrana deve giurare di essere stata sempre fedele al marito tenendo fra le mani un ferro incandescente. Tristano si reca alla cerimonia vestito da lebbroso e sotto queste sembianza aiuta Isotta a superare una pozzanghera. In questo modo, la donna può giurare di non aver mai stretto altro uomo che il marito e il lebbroso stesso.
Tristano torna più volte in Cornovaglia (sotto le sembianze di un pellegrino o un folle) finchè, ferito gravemente, manda a chiamare l'amata chiedendo che, se ella rifiuta di venire, siano issate sulla nave delle vele nere. Isotta dalle Bianche Mani (legittima moglie), scoperta la relazione del marito, gli mente dicendo che le vele della nave che sta facendo ritorno sono nere (mentre l'amante sta in realtà raggiungendo Tristano). L'uomo si lascia dunque morire e Isotta (l'amante), giunta troppo tardi, muore a sua volta di dolore.
Pentita, Isotta dalle Bianche Mani rimanda i corpi in Cornovaglia facendoli seppellire insieme. Le piante cresciute sulle tombe, nocciolo e caprifoglio, si intrecceranno tanto strettamente che nessuno potrà separarle.

Gottfriend dà vita una nuova visione dell'amore cortese (che risulta anomalo già nelle storia originale infatti, il desiderio di Tristano e Isotta è devastante, diverso dalla ricerca di perfezione e in contrasto con le convenzioni sociali).
Questo autore affronta la psicologia dei personaggi.

 

Precisazioni

La leggenda del Graal è riportata anche in racconti popolari gallesi, dei quali il Mabinogion è il più vecchio dei manoscritti sopravvissuti (XIII secolo). Esiste anche un poema inglese Sir Percyvelle del XV secolo. In seguito le leggende di re Artù e del Graal furono collegate nel XV secolo da Thomas Malory nel Le Morte d'Arthur (anche chiamato Le Morte Darthur) che diede al corpus della leggenda la sua forma classica.

La Chiesa, a sua volta, vede l'occasione per esercitare il proprio controllo su questi guerrieri e sviluppa una versione religiosa degli ideali laici profusamente descritti nel nuovo genere letterario.

 


Prima
Parte  

§§§ ° §§§ ° §§§

NOTE:

1 = Bruges è un'importante città delle Fiandre.

2 = la spada di Gahalan potrebbe essere la storia precursore del racconto secondo cui, Merlino muta i lineamenti di Uther per permettergli di giacere con Igerma per poi chiedere in pagamento il loro primogenito (Artù). Il bambino, cresciuto lontano dai genitori biologici, estraendo la Spada nella Roccia diventa re d'Inghilterra.
La storia richiama anche la leggenda del toscano San Galgano, ma in questo caso, sarebbe stato l'uomo a conficcare l'arma in una roccia.

3 =Celidoine è destinato a diventare sovrano di Norgales.
Fra le sue capacità, quelle di astrologo e veggente.

4 = Da Nascien, fratello del sovrano di Sarras, nasce Celidoine.
Celidoine, divenuto sovrano di Norgales, chiama il proprio figlio Narpus che vincerà i Sassoni.
Narpus, in onore dell'antenato, chiama il figlio Nascien.
Figlio di Nascien II è Alain il Grosso (da non confondere con Alain figlio di Hebron).
Alain genera Iazaias, ricordato come un sovrano giusto e protettore dei cristiani profughi nelle regioni peninsulari.
Da Iazaias nasce Jonas che, cede la Gran Bretagna al fratello e governa sulle terre della sposa (figlia di Re Marinox) in Galles.
Jonas genera Lancillotto (nonno dell'eroe del ciclo arturiano).
Lancillotto torna in Gran Bretagna e recupera le terre del padre. Genera due figli: Ban e l'illegittimo Estor de Mares (futuro padre di Bohor, futuro Cavaliere del Graal).
Da Ban nasce il Lancillotto del Lago conosciuto attraverso le leggende arturiane e a suo figlio Galahad.

5 = in questo caso, il Graal si comporta come l'Arca dell'Antico Testamento, punendo coloro che si avvicinano troppo.

§§§ ° §§§ ° §§§

BIBLIOGRAFIA:

Graal (Ed. Piemme 2004) di Richard Barber 

Miti e leggende del Medioevo(Ed. Newton & Compton Editori S.r.l. 1994) di Erberto Petoia

http://erewhon.ticonuno.it/2003/storie/spada_nella_roccia/spada_roccia.htm

http://www.sangalgano.org/spadaroccia.htm
 

 

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