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Celti
 

I celti sono descritti per la prima volta da Ecateo di Mileto  (logofrago ovvero, scrittore di narrazioni geografiche-etnologiche, della Ionia) nel 500 a.C. (circa).
Erodoto, per i greci il padre della storia, nella sua opera (che si ritiene conclusa nel 430 a.C.) li designa come il popolo nel cui territorio ci sarebbero le sorgenti del Danubio.
Nel secolo successivo, Platone (nel testo Leggi) accenna a questo popolo per raccontarne lo smodato uso del vino e della loro indole bellicosa.
Aristotele, nella Politica e nell’Etica, descrive il loro coraggio ma li considera poco intelligenti.
Lo storico Teopompo accenna alla loro presenza nell’Illiria mentre Eforo li colloca nell’Europa Occidentale, vantando il loro valore militare e definendoli amici dei greci (forse per le relazioni commerciali con la colonia focese di Massili1).
La tradizione ellenistica, per effetto del periodo in cui i Celti (da loro conosciuti come Galati) li avevano attaccati, crea la leggenda dove sarebbero stati i discendenti del gigante Polifemo e la  ninfa Galatea.
Il poeta Callimaco invece, li fa discendere dai Titani.

I Celti erano una popolazione indoeuropea che, nel IV-III sec. a.C. (periodo del loro massimo splendore), occupava una vasta area dell'Europa.
Politicamente frazionati, sono portatori di un'originale e articolata cultura fino a quando i romani, progressivamente, non li sottomisero e assimilarono.

Ma chi erano realmente i Celti?
Come vivevano e quali divinità adoravano?
Negli approfondimenti tenterò di rispondere a questi quesiti e a scoprire qualcosa di più su questo popolo.

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NOTE:

1 = Massilia è la città di Marsiglia

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BIBLIOGRAFIA:

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