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Sao Nicolau è particolarmente montagnosa, lungo la costa il paesaggio è arido, mentre spostandoci all’interno le valli sono verdi e ci sono dei caratteristici villaggi.
Ha una superficie di 343 kmq, e una popolazione di 20.000 abitanti, l’isola prende il nome del santo
Festeggiato nel giorno della sua scoperta il 6 dicembre 1461.
Le spiagge sono bianche e nere, i percorsi turistici sono scarsi. Dall’alto del monte Gordo, 1321 mt.,
nelle giornate limpide si possono vedere tutte le altre isole.
Le coste sono alte e rocciose. A causa della mancanza di porti sicuri, e dall’eccessiva esposizione agli attacchi dei pirati, Sao Nicolau venne colonizzata lentamente.
Nel 1740 venne costruito il porto di Preguica, per iniziativa del figlio del governatore venne anche costruito un seminario, con annesso un liceo, qui venivano formati i preti missionari che partivano per l’Africa. Oggi il liceo e il seminario sono in attesa di fondi per per la ristrutturazione.
Le siccità tra il 1810 e il ‘900, hanno portato gli isolani ad emigrare, verso isole più ricche.

ITINERARI.
La capiatele dell’isola prende il nome dal fiume che vi passa Vila da Ribeira Brava, il fiume è quasi un ruscello tranne quando pive che l’acqua scorre violenta.
La capiatale ha case color pastello e stradine strette, giardini ed edifici in stile portoghese nella piazza centrale. Da qui partono le escursioni per l’isola , gli abitanti sono cordiali e gentili.
Alla base del monte Gordo, c’è la valle di Faja, con terrazzamenti di coltivazione di papaia, mango,banane, mais patate.
A 14 km da Ribeira Brava, si raggiunge Tarrafal l’altro porto, l’altra risorsa dell’isola dopo l’agricoltura è la pesca del tonno con l’industria per la conserva di questo pesce.
Qui ci sono due spiagge di sabbia nera, richhe di iodio e titanio, e l’acqua è sempre calda.
Per trovare le spiagge bianche si deve proseguire verso Barril, qui il mare è più agitato e non consigliato per la balneazione, da qui si vede l’isola disabitata di Santa Luzia.
Rocha Scibida è un’escursione dove si trova una roccia scitta con antichi linguaggi che a tutt’oggi nessuno è riuscito a decifrare.
deserta è disabitata è la parte occidentale dell’isola .
Simbolo dell’isola è il Dragoeiro, quest’albero può vivere fino a mille anni, è una specie che corre il rischio di estinzione, qualche esemplare esiste a Fogo e Santo Antao, mentre nella valle di Faja, ce ne sono diversi.
Una curiosa leggenda narra che quando si taglia la corteccia esce un liquido rosso che è il sangue di Cristo.

Tratto da i viaggi di Atlantide


Per Informazioni

Antonietta Vanessa Giordano


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