Storia e Folklore Calabrese
di Domenico Caruso



Indice

Storia della Calabria

Folklore calabrese

Poesia dialettale

S.Martino: un paese e un Santo

Fatti straordinari in Calabria

Ricordi di scuola

L'autore

Lettere e contributi

Da libri, giornali e riviste

La nostra Piana

Immagini

Almanacco di Gennaio

Almanacco di Febbraio

Almanacco di Marzo

Almanacco di Aprile

Almanacco di Maggio

Almanacco di Giugno

Almanacco di Luglio

Almanacco di Agosto

Almanacco di Settembre

Almanacco di Ottobre

Almanacco di Novembre

Almanacco di Dicembre

Detti, proverbi e "fattaredi"

La satira elettorale

Palmi

Laureana di Borrello

Taurianova

Rizziconi

Molochio

Cittanova

Terranova Sappo Minulio

Santa Cristina d'Aspromonte

La nostra Piana

Almanacco di Agosto

Il poeta greco Esiodo (VIII - VII sec. a.C.) afferma: «Quando il cardo fiorisce e da un albero la cicala canora diffonde l'armonioso frinire battendo le ali, è giunto il tempo d'estate; ben pingue è la capra e ottimo il vino. Le donne sono tutte calde e gli uomini tutti fiacchezza, perché Sirio asciuga il capo e le ginocchia e il corpo è languido per il calore».

Il mese e i proverbi:
Agosto che mutò il nome Sextilis (sesto) in Augustus per onorare l'imperatore Ottaviano Augusto, nipote di G. Cesare, è il periodo di vacanze.
Nel 18 a.C. - infatti - vennero istituite alle Calende del mese le feriae Augusti, oggi spostate al Ferragosto. I cattolici celebrano l'Assunzione di Maria al Cielo.
Il contadino è molto impegnato nella vigna per ottenere un buon mosto: Per aviri bonu mustu, zappa 'a vigna jntra agustu. Anche la pioggia favorisce il raccolto: Se chjovi pe' agustu, chjovi ògghju, meli e mustu. (Se piove ad agosto ci sarà olio, miele e mosto). Al frinire della cicala corri dalla pianta di fico: Quandu canta la cicala va addùnati a la ficara. Ad agosto ogni rapa è già spuntata: Smaliditta chida rapa chi ad agustu non è nata!.
Giuseppe Quaranta registra ad Anoia una prima stima delle olive e delle ghiande: Alivi e agghianda ad agustu si domanda.
Agustu e rigustu è capu di 'mbernu. (Agosto ed ancora agosto è il principio d'inverno). Si dice altrove: Agustu scrivi lìttari e settembri li lèji: lìnchj la cridenza ca lu 'mbernu veni!. (Agosto scrive a settembre di riempire la dispensa perché l'inverno è vicino). Ed ancora: Agustu porta lìttari e settembri li lèji: vèstiti culu ca lu 'mbernu veni!. (Agosto invita settembre a provvedere al vestiario per l'imminenza della cattiva stagione).

Ricorrenze storiche:
Rosarno - Dal 4 agosto 1943, per oltre un mese, gli aerei anglo-americani bombardarono la città. Alla stazione ferroviaria venne colpito un treno merci carico di munizioni belliche le quali, scoppiando, causarono fra l'altro la distruzione di vasti depositi di legname e carbone. All'alba dell'8 settembre avvenne l'occupazione delle truppe americane.
Cittanova - Il 12 agosto 1618 fu emesso il Bando di edificazione di Casalnuovo, come centro di raccolta delle popolazioni e dei casali distrutti dal terremoto del 1616. In precedenza, nell'ambito della bonifica del latifondo dei Grimaldi di Gerace, nello stesso luogo era sorto un "Fondaco".
(Da: A. Zito de Leonardis, Cittanova di Curtuladi - MIT CS, 1986).
Palmi - Il 25 agosto 1860 Garibaldi, di passaggio, venne ospitato dalla famiglia Piria-Rossi. Una lapide, posta nel palazzo, ne tramanda l'evento.
S. Eufemia d'Aspromonte - Dopo la proclamazione del Regno d'Italia e la morte di Cavour, Garibaldi sbarcò a Palermo al grido di Roma o morte! e - quindi - passò lo Stretto di Messina deciso a conquistare la Capitale.
Alla protesta di Napoleone III, protettore del Papa, il Re fu costretto a mandare l'esercito per fermare L'Eroe dei due Mondi. Così il 29 agosto 1862, in Aspromonte, Garibaldi fu colpito ad un piede e arrestato. I suoi uomini, stanchi e affamati dopo 40 ore di marcia, avrebbero voluto rispondere al fuoco dei bersaglieri ma l'eroe intimò loro di non sparare. Quando - più tardi - fu lasciato libero, Garibaldi tornò amaramente alla sua Caprera.

Feste religiose:
1 e 2 agosto - Molochio: Immacolata (presso il Santuario di Santa Maria de Lourdes); primi di agosto - S. Eufemia d'Aspromonte: (sui Piani d'Aspr.) San Domenico; 1^ domenica - Galatro: Maria SS. del Monte Carmelo (Messa e processione); Palmi: Madonna del Soccorso (soltanto religiosa); Polistena: Santa Marina, patrona; S. Ferdinando: Immacolata (v. 8 dicembre); S. Eufemia d'Aspromonte: SS. Cosma e Damiano; 1^ domenica e 23 aprile - Maropati: San Giorgio, patrono; 1^ settimana - Cosoleto: S. Maria delle Grazie, protettrice; 7 agosto - Candidoni: San Gaetano (comprotettore) e S. Maria degli Angeli; 2^ domenica - Maropati-Tritanti: S. Atenogene; Oppido Mamertina-Messignadi: San Vincenzo Ferreri, patrono; Rosarno: Maria SS. di Patmos, compatrona; S. Pietro di Caridà: Madonna delle Grazie o del Carmelo; 10-15 agosto - Seminara: Madonna dei poveri, protettrice; 10-20 agosto (periodo di riferimento) - S. Cristina d'Aspromonte: S. Rocco e Madonna dell'Assunta; 12 agosto - Melicuccà: Madonna dell'Assunta; 13 agosto - Gioia Tauro: Sant'Ippolito Martire, patrono; 14/15/16 agosto - Cosoleto-Acquaro: San Rocco; 15 agosto - Anoia Superiore: Maria SS. Assunta; Molochio-Villaggio Trepitò: SS. Maria Assunta; 16 agosto - Melicucco: San Rocco; Palmi: San Rocco, compatrono; Serrata: San Rocco (Messa e processione); 16 agosto, penultimo fine settimana e ultimo giovedì di agosto - Laureana di Borrello: San Rocco; tra 20 e 25 agosto - Oppido Mamertina-Castellace: Maria Santissima Assunta, patrona; 25 agosto - Giffone: San Bartolomeo Apostolo, patrono; 2° fine settimana - Anoia Inferiore: Madonna del Carmine; 3^ domenica (v. 25 marzo, soltanto religiosa) - Oppido Mamertina: Maria SS. Annunziata, patrona; 3^ domenica - Seminara-Barritteri: Maria SS. Addolorata; penultimo sabato e domenica - Scido: Santa Maria della Catena; ultima domenica - Delianuova-Piani di Carmelia: Madonna della Salute; Feroleto Della Chiesa: San Rocco; Galatro (contrade rurali): Maria SS. della Montagna; Melicuccà: Nostra Signora di Lourdes; Palmi: Madonna della Sacra Lettera, protettrice; Varapodio: Madonna del Rosario.

Manifestazioni:
Agosto - Cinquefrondi: Calabria e calabresi; Polistena: Festa dell'emigrante; Rizziconi: Sagra della melanzana; Rosarno: Sagra della massaia; S. Pietro di Caridà: Sagra dei funghi e della "raviola"; S. Cristina d'Aspromonte: Sagra della "frisa"; S. Eufemia d'Aspromonte: Sagra delle crespelle e delle pannocchie; Seminara: Sagra dell'olio; Varapodio: Sagra dei maccheroni e della melanzana; agosto (ogni 2 anni) - Sinopoli: Rassegna della canzone inedita calabrese "L'ulivo d'oro"; primi giorni - Cinquefrondi: Sagra del cacciatore; 4 agosto - S. Eufemia d'Aspromonte: Sagra della patata; 10 agosto - Seminara: Concerto al Castello; 11 agosto - Cinquefrondi: Sagra del volontariato; 1^ decade - S. Eufemia d'Aspromonte: Festival della moda; 14/25 agosto - Giffone: Festa degli emigrati (in occasione di S. Bartolomeo); 15 agosto - Seminara: Fiera della Madonna nera; primi 15 gg. - Candidoni: Mostre e rassegne; 2^ metà di agosto - Serrata: Estate serrarese (15 gg. di festa); 22 agosto - S. Eufemia d'Aspromonte: Sagra della salsiccia; ultima domenica - Palmi (senza cadenza fissa): La Varia; 29 agosto - S. Eufemia d'Aspromonte: Anniversario del ferimento di Garibaldi; Taurianova: "U 'mbitu" (per la Madonna della Montagna).

Personaggi (nascita e morte):
6 agosto 1899/3 febbr. 1977 - S. Cristina d'Aspr.: Francescantonio Spanò.
6 agosto 1925/8 dic. 1994 - Serrata: Pantaleo Gullì.
7 agosto 1877/5 agosto 1955 - Giffone: Vincenzo Albanese.
10 agosto 1865/19 maggio 1931 - S. Eufemia d'Aspromonte: Bruno Gioffrè.
12 agosto 1903/1° maggio 1984 - Maropati: Fortunato Seminara.
19 agosto 1865/1912 - Seminara: Vincenzo Marzano.
20 agosto 1900/16 aprile 1985 - Scido: Antonino Germanò.
26 agosto 1905/20 dic. 1981 - S. Eufemia d'Aspromonte: Luigi Colella.

Tradizione e folklore:
16 agosto - Acquaro di Cosoleto: Nel giorno di S. Rocco si svolge una funzione religiosa in cui i miracolati recano come ex voto delle grandi riproduzioni in cera delle parti del corpo che erano state colpite da malattia e che il santo ha guarito. Nella medesima festa vengono eseguite delle musiche con antichi tamburi professionali. (Da: Mario Caligiuri, Guida insolita della Calabria - Newton & Compton Ed. Roma, 2001).

Varie:
11 agosto 2001 - S. Cristina d'Aspromonte: Annullo filatelico per il centenario dell'installazione del telegrafo.
16 agosto - San Rocco, Confessore del XIV secolo.
Pellegrino per eccellenza, anche il suo abbigliamento è rimasto tipico: cappello largo, mantello a mezza gamba (detto proprio sanrocchino) e in mano il bordone, cioè il lungo bastone con appesa la zucca per l'acqua. In cintola un rosario dai grossi grani e sul petto una conchiglia marina, indispensabile per attingere l'acqua. Il San Rocco della leggenda e della storia nacque a Montpellier, in Francia, verso l'anno 1300, da famiglia onorevole. Rimasto orfano, non ancora ventenne, divise tra i poveri le proprie sostanze e partì alla volta di Roma, pellegrino come tanti altri verso la sepoltura degli Apostoli. Si spostò a piedi da un santuario all'altro per dedicarsi alla cura degli appestati, senza temere il contagio del terribile morbo. Ogni città in cui fece tappa - Acquapendente, Roma, Cesena, Novara, Piacenza - fu palestra della sua inesauribile carità, lievitata dal soprannaturale fermento del miracolo. Anch'egli contrasse la malattia e con la gamba dolorante per un bubbone si fermò in riva al Po, presso Piacenza, per non essere di peso a nessuno. Si dissetò con l'acqua di una polla e si sfamò con il magro cibo che ogni giorno un cane randagio gli portava. Scambiato per una spia e messo in carcere, per cinque anni si consumò nella reclusione, finché morì il giorno dell'Assunta del 1327: solo allora venne riconosciuto dai concittadini e dai parenti. (Adatt. e rid. da: Piero Bargellini, Mille Santi del giorno - Vallecchi Ed. FI, 1977).
In un canto sacro di Palmi si dice fra l'altro: O sentiti cristiani/ chi vi vegnu a raccuntari:/ Santu Rroccu fu arrestatu,/ stezzi cinc'anni a li carciari scuri./ D'amici e di parenti abbandunatu,/ 'nda la Tuscana fu perseguitatu/ da lu tirannu 'mpamu e tradituri:/ - Chissu la pesti a nnui 'nd'avi portatu/ pemmu distruggi la cristianitati. -/ E Santu Rroccu ca 'nci arrispundìu:/ - Jeu su' mandatu da lu veru Ddiu/ e ppe' sanari li veri malati/ tutta la pesti mi la cògghju jiu!.
18 agosto - Festa di Sant'Elena, Imperatrice del IV secolo.
Fece eseguire scavi sui luoghi santi e sul Calvario, dove pare abbia trovato e riconosciuto la vera Croce di Gesù. Apparteneva a famiglia plebea e per il suo fascino piacque al tribuno romano Costanzo Cloro al quale diede il figlio Costantino. Fu proprio questi a volerla accanto e non si sa chi dei due si convertisse per primo al Cristianesimo. La fantasia popolare, come vedremo, la definisce "figlia del re Carmelitano". In una pratica superstiziosa di ascolto di S. Martino (R.C.), s'invocava l'intercessione della Santa per ottenere un presagio: Sant'Elena mia Imperatrici,/ figlia di lu rre Carmelitanu,/ Vi partìstivu cu' 'nu grandi esercitu/ pe' trovari la Santa Cruci./ Quandu la trovàstivu/ la Cruci V'abbracciàstivu:/ pe' la mia indegnità,/ pe' la Vostra santità,/ mostratimi la pura verità!. (Pater, Ave e Gloria). Venivano interpretati come segni favorevoli - ad esempio - l'aprirsi di porte e finestre, l'accensione di luci, il canto, l'abbaiare di cani; di cattivo augurio erano - invece - il chiudersi delle imposte, lo stridio della civetta, il pianto di bimbi.

E per finire:
La bara o Varia di Palmi pare tragga le sue origini da una costruzione che da antichi tempi si innalzava a Messina in occasione della festa della Sacra Lettera. Anche Seminara cercò di imitarla, ma la riprodusse in legno e forse qualche incidente dovette persuadere i cittadini a desistere dalla festa, mentre quella di Palmi, poggiando su solide basi ha permesso di mantenere la tradizione fino ai giorni nostri, con grande rivalità della vicina Seminara, la cui invidia la fantasia popolare riveste di poetico sarcasmo: Siminaroti scattati (crepate) e moriti,/ cà vui la Varia non l'aviti:/ nui l'avimu cu' la bandera,/ Siminaroti moriti di pena!. (Da: Folklore della Calabria - Rivista di tradizioni popolari diretta da A. Basile - Palmi, anno II n. 3/4 - luglio/dic. 1957).

(L'argomento è stato trattato da Domenico Caruso nella rivista La Piana - Anno V n. 8 -Agosto 2006).


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