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S.Martino: un paese e un Santo
La storia della Calabria si rivela tanto suggestiva e densa di avvenimenti da
non potersi riportare in scarni appunti.
Il dominio bizantino, verificatosi nella Regione alla fine del IX secolo, aveva
segnato un periodo di ripresa e di rinascita.
Per liberare le nostre coste dalle insistenti minacce dei pirati saraceni, i
nuovi conquistatori avevano eretto sul litorale torri di vedetta e di difesa.
Sotto l'Impero romano d'Oriente, per cinquecento anni - fino al 1060, si era
perpetuata la tradizione culturale greca, latina e cristiana, così differente da
quella germanica che altrove si stava diffondendo.
L'esistenza tuttora in Calabria di un'antica comunità linguistica, quella dei
Grecanici, nonché numerosi nomi e costumi, traggono origine dall'epoca
bizantina. Dobbiamo ai monaci di San Basilio, giunti dalla Sicilia per sfuggire
alle persecuzioni arabe, il sorgere di monasteri e di splendide chiese di
architettura orientale.
La Regione, intanto, perdeva il vecchio nome Bruttium divenendo Calabria, vale a
dire terra d'ogni bene.
Dopo i Bizantini, gli Arabi con le loro scorrerie minacciarono il nostro suolo
costringendo le popolazioni ad allontanarsi dalle zone costiere per altre più
sicure.
Fu così che i mandriani di Tauriana, scappando verso l'interno, per loro
sicurezza si stabilirono di là del fiume Metauro, fondando San Martino (località
diversa dall'attuale Frazione del Comune di Taurianova).
Ma una nuova imponente invasione doveva segnare il nostro destino, quella dei
Normanni. Questi temibili uomini del Nord, con le loro imprese, influirono sulle
nostre condizioni, procurandoci - in seguito - un lungo periodo di vita più
ordinata e sicura.
Costituito il ducato di Calabria, infatti, edificarono a Mileto - scelto come
capoluogo - la grandiosa Cattedrale e, revocando il primato di Bisanzio,
iniziarono a latinizzare il territorio favorendo il monachesimo occidentale.
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