PINACOTECA

 

1999 Arcore (Milano), “Arte in gioco”.

 

Durante la mostra si svolge un laboratorio in cui bambini e ragazzi provano a fare delle cose strane alle opere d’arte, utilizzando il computer e programmi di fotoritocco.

Alle pareti è predisposta una “galleria” di curiosi dipinti, già modificati in modo strano e buffo, e che però sembrano “quasi veri”.

I bambini li osservano, e gli si domanda: “Pensate che sia difficile fare una cosa del genere? Pensate che voi ne sareste capaci?

Nella stanza ci sono anche diversi PC. Vediamo come prendere le immagini originali andando ad “aprire” i CD ROM d’arte, frugando nelle cartelle, oltre la trappola dell’autoplay (che ci abitua a non pensare che forse nella “scatola chiusa” ci si potrebbe anche guardare dentro!). Poi quelle immagini, quelle figure di quadri, le importiamo in programmi appositi e le “massacriamo”! (una mia amica che insegna arte mi ha detto che non si dovrebbe fare, che non è corretto scherzare con superficialità su cose importanti che non si conoscono. Ma se ci fosse qualcuno che coglie poi l’occasione per affrontare anche seriamente quelle immagini conosciute giocando, chissà che non sia invece un modo per renderle inaspettatamente interessanti!)

In particolare, usiamo un programma bellissimo e facilissimo (usabile anche dai bimbi della scuola dell’infanzia) che consente deformazioni e  trasformazioni istantanee e combinazioni di immagini molto efficaci, con la possibilità di trasformare il tutto subito in sequenze video. Molti bambini e genitori vorrebbero acquistarlo, ma il distributore, pur da noi contattato per telefono, non ce ne ha mandati.

Oggi, come la maggior parte delle cose bellissime e facili che servono per usare il computer oltre che per “guardarlo”, quel programma non si trova praticamente più!