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Tutto un quartiere di
Agira, compreso all'incirca tra la via
Diodorea e la via Raddusa, è caratterizzato da un tessuto urbanistico arabo, con
la tipica articolazione delle strade nei tipi fondamentali: shàri (strada
principale, pubblica), durub (strada secondaria, senza uscita ma con un notevole articolazione, semipubblica), azikka
(vicolo cieco, privato, da esso si accede alle abitazioni di uno stesso
ambito familiare).
E un tipo di
tessuto urbanistico che rispecchia un'organizzazione sociale legata al clan, alla famiglia estesa; un modo di organizzare la città basato sui «due pilastri dello stato, la vita familiare
(munahahat) e la
generalità delle cose che gli uomini hanno in comune (musàrakàt)»
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Il
decentramento di questo quartiere lo ha tenuto al riparo fino ad oggi da grossi
interventi di riorganizzazione urbanistica, da «sventramenti»,
conservando così questo tessutourbano risalente al periodo arabo.
E rimasto appunto un paesaggio urbano molto ricco di stradine, vicoli ciechi,
improvvise curve a gomito, cortiletti, scalinate; tutto un tessuto urbano che riporta ad un modo di vivere molto diverso dal nostro attuale, ma
che appartiene ancora al nostro retaggio culturale.
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