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E' ritenuto, il fondatore della medicina legale
per avere compendiato in quattro libri, pubblicati nel 1602, ogni tipo di Relazione sui referti che i medici sono chiamati a presentare nelle cause e nei
processi dove sia danno fisico a persone.
Ristampata a Venezia nel 1617 e a Lipsia nel 1674 la sua opera principale ebbe il titolo di «De relationibus medicorum libri quatuor in quibus ea omnia
in forensibus et pubblicis causis medico referre solent planissime traduntur».
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Mori nel 1630, dopo avere pubblicato anche «Contemplazioni», e,
mentre Palermo, che gli dedicherà una via e gli farà scolpire nel marmo quel suo
volto scarno e asciutto dall'aspetto bonario e pensoso, si apprestava ad
onorarne degnamente la memoria tumulandolo nella chiesa di San Domenico,
pantheon della capitale dell'isola, assieme agli altri grandi siciliani,
Agira, che gli intitolerà una delle sue piazze principali e ne fisserà l'immagine tra gli
affreschi della sala della Cappella della vecchia Biblioteca, ne richiese la salma.
Venne quindi sepolto nella chiesa di S. Maria degli Angioli, e li si trova
tutt'ora, sotto una delle due lapidi grandi poste sul pavimento.
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