Agira e la sua storia. Viaggio all'interno di una cittadina in provincia di enna
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INTRODUZIONE

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 La storia

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 Reale Abbazia

 S. Antonio da Padova

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 Fortunato Fedele

 G. Giusti Sinopoli
 Don Pietro Mineo
 A.Valenti
 Altri

COME ARRIVARE

Agira, si trova tra Nissoria e Regalbuto sulla strada statale 121.

Per raggiungerla facilmente occorre attraversare l'autostrada Palermo - Catania ed imboccare lo svincolo per Agira. Per raggiungere la città e l'aeroporto di Catania occorrono circa 45 minuti in auto; per raggiungere Enna, che dista 35 km. in direzione nord-est, circa mezz'ora. 

VISITA ALLA CITTA'

Per chi proviene da Nissoria e da Nicosia è consigliabile iniziare la visita, dalla Chiesa Reale Abbazia, dove si può ammirare, il coro in noce intagliato, realizzato tra il 1818 e il 1822, il crocifisso in legno di Frate Pintorno da Petralia, della metà del XVII secolo,  i tre pannelli superstiti di un polittico del XV secolo raffiguranti al centro la Madonna col Bambino, ai due lati S. Benedetto e S. Calogero,  l'arca d'argento che contiene le reliquie di  S. Filippo e la statua, pure d'argento, del Santo, la Cateva, di S.Filippo, una bella scultura in marmo del XVI secolo rappresenta S. Filippo giacente l'archivio di S. Maria Latina: 429 pergamene di grande valore storico che vanno dall'XV al XVI secolo.

Proseguendo il nostro viaggio, si arriva alla Grotta di S.Filippo che secondo la tradizione locale sarebbe stata la prima abitazione del Santo al suo arrivo ad Agira. 

Momunento dedicato ai caduti in guerra.

Salendo si arriva alla Piazza dedicata a uno degli uomini illustri di Agira Fortunato Fedele, P.zza dove è stato eretto il monumento dei caduti in guerra, realizzato intorno il 1922 in onore ai trecento giovani agirini morti nel corso della I° guerra  mondiale.

Quattro bombe d'aereo e una serie di aiuole disposte a circolo, circoscritte da una grossa catena, girano attorno ad un obelisco su cui sono incisi i nomi dei caduti e su cui apice

si staglia una bella statua in bronzo dell'Arcangelo Gabriele con scudo e spada in pugno.

Poco più avanti sottostante al Palazzo delle Poste sorgeva fino agl'inizi degl'anni 60 la Fontana dedicata ad Ercole.

Percorrendo sempre la via Vitt. Emanuele si arriva in Piazza Garibaldi, centro della S. Antonio da Padova. Fra le opere si segnalano: il quadretto su marmo, raffigurante l'Epifania del Signore, probabilmente da attribuire a un manierista romano del XVI secolo, la Statua di legno di S. Silvestro, del 1604 la Madonna dei Poveri, statua in marmo della metà  XVI secolo. 

Iniziando a salire il paese proprio all'incrocio di via Diodorea, si arriva al Palazzo Comunale, di li a poco al Palazzo Giunta. 

Proseguendo  verso la vetta del paese si giunge alla chiesa dedicata a S.Agostino costruzione medievale dedicata un tempo alla SS. Trinità.

Nel 1512 gli Agostiniani iniziarono la costruzione del grandioso convento rimasto in uso fino al 1867.

A pochi passi la Chiesa di S. Pietro, costruzione che sorge nel luogo dove i vecchi studiosi hanno identificato il Teatro Greco.

Molto interessante è il polittico di autore ignoto della fine del XV sec., la statua lignea di S. Pietro, del XVII sec., il quadro della Madonna della vera Luce del XVII sec. Volendo se si è pratici della zona, oppure accompagnati da qualcuno che conosce il posto, si può fare una visita a uno dei quartieri più suggestivi di Agira " Le Rocche di S. Pietro un quartiere caratterizzato da un  tessuto urbanistico arabo. 

Salendo ancora  si arriva alla chiesa di S. Margherita, la statua dell'Immacolata del napoletano G. Picano è una delle opere più belle che si possono vedere in questa chiesa.

Commissionata alla fine del 1784 e completata nel 1787, la statua fu consegnata ad Agira quattro anni dopo, in quando la Commissione Reale per le belle arti di Napoli aveva  deciso che la statua era un capolavoro e non volevano autorizzarne la spedizione;l'intervento del re Ferdinando I risolse la situazione autorizzando la spedizione e provvedendo a saldare il conto.

 

Siamo in prossimità della vetta, la stanchezza  inizia a farsi sentire, ma la voglia di scoprire le antichità racchiuse in questa zona è enorme, siamo in Piazza SS. Salvatore  dove domina l'omonima chiesa una delle  più antiche di Agira. L'impianto originario risale al XII secolo. In questa chiesa è conservato un pannello della seconda  metà del XV, con S. Filippo di Agira che calpesta il drago tenendolo incatenato

Qui sono conservati la mitra e il pastorale che la tradizione attribuisce a S. Luca Casali ( abate del monastero di Agira nel IX sec.). 

Da qui si può arrivare al Belvedere dove si può ammirare uno splendido panorama ,proseguendo si arriva a  S.Maria  una zona con stradine piuttosto strette e ciottolose,  qui si può ammirare la chiesa di  S. Maria Maggiore, proseguendo, la chiesa di S.Antonio Abate, costruzione che ospita una delle più belle opere d'arte più interessanti del paese, una croce dipinta attribuita al

Maestro della Croce di piazza Armerina della seconda metà del XV Sec. 

Mancano pochi metri e siamo arrivati in vetta, da diverse parti si può iniziare ad ammirare lo stupendo panorama che Agira offre ai suoi visitatori.

Il suo territorio, sospeso sulle Valli del Salso e del Dittaino, offre  panorami magnifici; quello principe è dalla sommità del Castello, sulla vetta del Monte Teja (ad 824 metri d'altezza), maestosa e la veduta dell'Etna e delle acque del lago Pozzillo.  

La nostra visita a questo stupendo paese volge quasi al termine, si inizia a scendere fino ad arrivare ad incrociare di nuovo via Vittorio Emanuele, da qui si può scegliere in che direzione andare. 

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