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Della Sinagoga, edificata
dalla Comunità ebraica di Agira nel XIV secolo, ci è rimasto un pregevole trecentesco
Aron aragonese che sino a qualche anno fa, si trovava nella chiesetta di Santa Croce.
Questa chiesa venne restaurata dal Beato Diego da Sinagra, monaco dei frati Minori che, ai primi del XVII secolo, ottenne di potere vivere in
solitudine e di recarsi in questa chiesetta posta sotto il castello, tra Santa Maria
Maggiore e il SS. Salvatore, dove sarebbe stato seppellito, alla sua
morte, presso l'altare centrale di fattura aragonese.
Santa Croce
arrivò un pò malandata sino agli anni '70 del nostro XX
secolo, allorché, si pensò di abbatterla e di trasportarne
l'artistico Aron nella chiesa principale del SS. Salvatore.
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Di questa interessante opera
dell'architettura aragonese religiosa ebraica, con influenze gotiche
innestate in motivi normanni, sono deliziosamente decorati i
capitelli e l'abaco.
Tra i due capitelli è interposta un'iscrizione semitica al di sopra
della
quale vi è una elegante cornice.
L'arco è a sesto acuto e vi si notano momenti di arte spagnola.
Dentro l'ogiva sono delicati spunti decorativi che inquadrano uno
sportello in pietra decorato da due aquile entro un cerchio a scomparti geometrici
di freschissima vena.
Solitamente gli Aron venivano costruiti in legno; questo
invece, rarissima eccezione, è stato costruito in pietra
questo meraviglioso reperto miracolosamente ritrovato intatto
tra i ruderi e stato a lungo erroneamente considerato un
portale, ad un attento esame degli esperti si è rivelato per
quello che veramente era: un Aron o Arca Santa, l'armadio,
cioè, dove venivano conservate le scritture, la torah.
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