Sintesi
mediante grafting su beads polimerici monodispersi
Il
problema principale della preparazione dei MIPs con la tecnica
in bulk è la produzione di un particolato mesoporoso
irregolare non adatto per la produzione di fasi stazionarie
per analisi in HPLC.
Questa tecnica permette di realizzare fasi stazionarie ad
elevata selettività utili sia per l’uso cromatografico
sia per l’estrazione in fase solida (SPE).
Viene prodotto un sottile strato di polimero legato su substrati
polistirenici preformati di forma sferica (beads), con porosità
controllata. In questo modo vengono mantenuti i livelli
di selettività e capacità di legame ottenuti
anche mediante le tecniche classiche, ma viene notevolmente
migliorata l’efficienza della colonna.
Il
procedimento per la preparazione di MIPs comporta in un
primo momento la sintesi dei beads, prodotti anch’essi
per polimerizzazione. Una volta pronti i beads è
necessario renderli reattivi in modo da poterli ricoprire
con lo strato di polimero desiderato. Per far questo le
sferette di polimero vengono fatte reagire con un iniziatore
radicalico fotosensibile, l’Iniferter (Sodio dietilditiocarbammato
triidrato). La reazione permette di ricoprire uniformemente
i beads con l’iniziatore. Il processo è abbastanza
lungo e questa fase del procedimento è anche quella
che necessita di più tempo (72 ore).
Una volta pronti i beads si può preparare la miscela
di polimerizzazione per il templante desiderato e far partire
la reazione.

Preparazione dei beads
Esistono diversi tipi di beads, vengono prodotti in modi
differenti e presentano substrati di grandezza molto diversa
tra loro, a seconda degli usi per cui vengono concepiti.
Mentre le analisi cromatografiche necessitano beads molto
piccoli (pochi mm di
diametro), per analisi su colonnine per SPE è possibile
produrre beads di dimensioni maggiori.
Sia i beads di dimensioni maggiori sia quelli più
piccoli hanno una elevata efficienza e si presentano come
delle piccole sfere su cui viene poi realizzata la polimerizzazione
del templante.
I
beads per precipitazione, di dimensioni
minori, usati in HPLC, vengono prodotti a partire da divinilbenzene
e clorometilstirene; la polimerizzazione avviene in un bagno
caldo (60°C) per almeno 12 ore, poi i beads vengono
lavati e filtrati con un bukner su beuta da vuoto.
I
beads da silice (più grandi, per
l'uso in SPE) sono prodotti in modo che la superficie della
silice venga ricoperta dal polimero formato da divinilbenzene
e clorometilstirene. Come nel caso precedente la polimerizzzione
avviene a caldo (70°C) per almeno 12 ore, ma una volta
lavati e filtrati i beads, è necessario eliminare
la silice con una miscela di fluoruro di ammonio e acido
fluoridrico (si lascia reagire per 24 ore).
Una volta prodotti i beads è necessario attivarli
attaccandogli l’iniferter, un'operazione lunga e delicata
che deve avvenire al buio (l'iniferter è un iniziatore
fotosensibile).
I beads vengono messi in un pallone completamente avvolto
da carta stagnola, si aggiunge l'iniferter e si scioglie
in THF in bagno ad ultrasuoni, quindi la reazione avviene
montando il pallone su rotavapor (a bassa rotazione) a 40°
C per 72 ore.
Sintesi del MIP con i beads
Per sintetizzare il polimero si aggiunge in un pallone (coperto
per non esporre alla luce l'iniferter) la molecola stampo,
il solvente porogeno (cloroformio), i monomeri funzionali
(MAA) e i crosslinkers (EGDMA). Si fa degasare per 5 minuti
in flusso di azoto per eliminare l'ossigeno dalla miscela
di reazione e si monta il pallone su rotavapor regolando
la velocità al minimo, mettendo in un bagno regolato
termicamente in modo da raffreddare la soluzione durante
la polimerizzazione. Si scopre il pallone e si posiziona
la lampada UV a non più di 10 cm con una inclinazione
tangenziale, quindi si fa partire la sintesi del polimero.
Si lascia polimerizzare almeno 12 ore (overnight).

Terminata
la polimerizzazione si lava, filtrando il polimero su beuta
da vuoto con Cloroformio.
La fase di lavaggio ed equilibratura della colonnina
in HPLC varia da polimero a polimero ed è fondamentale
per l’allontanamento del templante dai siti di legame
oltre che necessario per l’eliminazione di eventuali
impurità.
Fonti
Metodo di sintesi utilizzato dal dott. Baggiani presso la
facoltà di Chimica Analitica dell'Università
di Torino
|