Tecniche di Sintesi dei MIPs

Sintesi per emulsione

Questa tecnica permette di realizzare fasi stazionarie ad elevata selettività utili sia per l’uso cromatografico sia per l’estrazione in fase solida (SPE) e, a differenza della tecnica del grafting su beads polimerici, permette di preparare direttamente il polimero senza dover produrre prima i beads.

Per realizzare la sintesi per emulsione si sciolglie polivinilalcool in acqua deionizzata, in un pallone riscaldato a 60-65°C, in agitazione. Una volta che il PVA è sciolto si raffredda la soluzione e si degasa con flusso di N2, quindi si aggiunge la miscela di polimerizzazione (molecola stampo, monomeri, crosslinkers, solvente porogeno e iniziatore) preparata a parte. Si rimette il pallone nel bagno caldo (50-55°C) in forte agitazione e si lascia polimerizzare overnight.

Una volta terminata la sintesi del polimero si fa raffreddare il pallone e si versa il contenuto in provette di plastica, con tappo a vite, recuperando il polimero presente nel pallone diluendo con acqua deionizzata.
Si centrifuga per 6 minuti a 4.000 rpm. La soluzione risulterà separata in due fasi, eliminare la parte superiore facendo attenzione a non perdere il polimero sedimentato sul fondo. Aggiungere acqua nella provetta, agitare con forza in modo da risospendere il polimero in soluzione e rimettere a centrifugare. Ripetere l’operazione almeno una decina di volte (10-15 volte), finché la soluzione appare meno torbida possibile.
La fase di lavaggio, lunga e difficile è comunque necessaria per allontanare tutto il polivinilalcool presente nel polimero, altrimenti quando questo viene filtrato tende a formare un materiale gelatinoso rendendo la filtrazione impossibile o molto lenta.
Terminate le operazioni di centrifugazione filtrare il contenuto delle provette in un bukner su beuta da vuoto, lavare un po’ di volte con acqua deionizzata e alla fine per allontanare l’acqua aggiungere un po’ di acetone.
Una volta asciutto, il polimero è già pronto per l’uso.

 

 

Fonti
Metodo di sintesi utilizzato dal dott. Baggiani presso la facoltà di Chimica Analitica dell'Università di Torino