Sintesi
in bulk
Uno dei metodi più utilizzati per ottenere la sintesi
di polimeri a stampo molecolare è quello della sintesi
in bulk. Questa tecnica permette la formazione di una rete
molto articolata prodotta mediante polimerizzazione di monomeri
funzionali e agenti reticolanti attorno a molecole stampo.
Il risultato è un blocco solido molto duro che deve
essere frantumato e setacciato prima di potere essere impiegato.
La
sintesi dei polimeri necessita di tre passaggi:
1. Formazione di un complesso (covalente
o non-covalente)
tra monomero funzionale e molecola stampo;
2. Polimerizzazione del complesso monomero/templante;
3. Rimozione della molecola stampo dal
polimero.
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Soluzione
con Molecola Templante e Monomeri funzionali |
Complessazione
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Polimerizzazione |
Eliminazione
della molecola stampo |
Durante
il primo passaggio, il monomero funzionale e la molecola
stampo vengono messe a contatto in soluzione. Durante la
polimerizzazione la struttura viene congelata in una rete
tridimensionale. Nell’ultimo passaggio le molecole
stampo vengono rimosse con un opportuno solvente e lo spazio,
rimasto vuoto, forma il sito di legame.
La cavità prodotta dall’allontanamento del
templante mantiene dimensioni, struttura e caratteristiche
chimico-fisiche, ed è in grado di legare selettivamente
la stessa molecola o un suo analogo.
Nella
fase sperimentale è stato scelto per la sintesi dei
polimeri il metodo applicato da Ferrer e dai suoi collaboratori.
La molecola templante (1 mmol) viene sciolta
in 5,6 ml di solvente porogeno (toluene)
in una vial con tappo a vite, quindi vengono aggiunti nell'odine
Acido Metacrilico (MAA)
come monomero funzionale (4 mmol), Etilene Glicol
Dimetacrilato (EGDMA) come crosslinker
(20 mmol), e 2,2' Azobis-Isobutyronitrile
(AIBN) come iniziatore radicalico (0,24
mmol).
La soluzione viene degasata in flusso di azoto per cinque
minuti per allontanare l'ossigeno, molto dannoso per la
reazione, quindi la vial viene sigillata e lasciata per
24 ore a 60°C in bagno termostatato. Il
risultato è un polimero formato da un blocco molto
duro, da frantumare e setacciare per ottenere la frazione
compresa tra 45 e 100 µm
di diametro, da utilizzare per impaccare colonnine per estrazione
SPE. Il polimero va poi lavato in Soxhlet con metanolo finché
il templante non viene completamente rimosso.
(vedi
Fase Sperimentale)
Stampo
molecolare Covalente
Prima della polimerizzazione si deve produrre un complesso
tra monomero funzionale e templante mediante formazione
di un legame covalente. Dopo la polimerizzazione il legame
covalente viene spezzato e il templante viene rimosso dal
polimero.
Vantaggi:
il complesso monomero-templante è più stabile,
ciò rende il processo di stampo più preciso.
Una volta che il legame covalente è stato realizzato,
si possono impiegare diverse condizioni di polimerizzazione
(alte temperature, elevato o basso pH, solventi più
polari).
Svantaggi:
la sintesi del complesso monomero-templante è spesso
fastidiosa e poco economica. Il numero di legami covalenti
reversibili disponibili è limitato. E’ difficile
rimuovere il templante dal polimero. Il legame e il rilascio
delle sostanze target è lento (poiché richiede
la formazione e la rottura di un legame covalente).

es.
Sintesi del MIP-Mannopyranoside mediante stampo Covalente
Stampo
molecolare Non-Covalente
Il legame tra monomero funzionale e templante è dovuto
alla formazione di interazioni non-covalenti (legame idrogeno,
interazioni elettrostatiche, ecc..), in questo modo si può
formare un complesso semplicemente aggiungendo i composti
nella miscela di reazione. Dopo la polimerizzazione, il
templante viene rimosso mediante estrazione con un opportuno
solvente.
Vantaggi:
non è necessario realizzare un complesso monomero-templante
prima della polimerizzazione. E’ più semplice
rimuovere il templante dal polimero poiché il legame
monomero-templante è abbastanza debole. Il legame
delle sostanze target e il loro rilascio è veloce.
Svantaggi:
il processo di stampo è meno preciso. E’ necessario
valutare con cura le condizioni di polimerizzazione per
facilitare la formazione delle interazioni non covalenti
nella miscela di reazione. I monomeri funzionali presenti
in largo eccesso rispetto al templante, spesso determinano
la formazione di siti di legame non specifici, provocando
una diminuzione della selettività.
Di
solito il metodo dello stampo non-covalente è più
semplice ed è applicabile ad un numero più
ampio di molecole templanti, anche se lo stampo covalente
è più preciso.

es.
Sintesi del MIP-Teofillina mediante stampo NON-Covalente
Fonti
- Molecular Imprinting. From fondumentals to applications
di M.Komiyama, T.Takeuchi, T.Mukawa e H.Asanuma - ed. Wiley
VCH -
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