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Sono ancora in corso gli studi sul perchè i Cetacei arrivino spontaneamente al suicidio spiaggiandosi.

La prima ipotesi sarebbe quella di errori nelle lettura del campo magnetico terrestre: in poche parole si tratta di errori nella navigazione poiché spesso, gli spiaggiamenti, sono concentrati in zone in cui le linee del campo intersecano perpendicolarmente la costa o dove proprietà magnetiche generano anomalie che li portano alla perdita dell’orientamento.
Infatti i delfini possederebbero un sesto senso: quello magnetico con cui sarebbero in grado di leggere il campo terrestre e navigare in base ad esso. Una lettura sbagliata sarebbe la causa dei numerosi spiaggiamenti.

Tutt’oggi il numero degli spiaggiamenti è in continuo aumento, tanto che l’anno 2002 è stato definito l’anno nero per il susseguirsi continuo di questi episodi. Il motivo di tale numeri sarebbe i crescente numero di sottomarini che con i loro sonar farebbero perdere l'orientamento a questi animali.
Talvolta gli sforzi dei soccorritori si rivelano inutili, in quanto una volta riportati al largo questi mammiferi tornano immediatamente ad arenarsi, come se fossero determinati ad uccidersi.

Le indagini e gli studi eseguiti su corpi di animali deceduti talvolta sono stati in grado di rivelare le cause che ne hanno determinato la morte. Molto spesso si tratta di parassiti, localizzati nel tratto respiratorio, nel cervello o nell’orecchio medio in grado di debilitare l’animale alternandone le modalità di orientamento. In altri casi si sono rivelate infezioni batteriche o lesioni traumatiche che lo portano a spiaggiarsi già in fase preagonica.

Questi risultati non sono certo validi per gli spiaggiamenti di massa in quanto sembra del tutto improbabile che tutti i componenti del branco siano infettati o si feriscano contemporaneamente. Più probabile è che la patologia investa solo un numero ridotto di individui ma che la forte coesione sociale induca l’intero gruppo ad arenarsi.

Nonostante si siano trovate parziali risposte al motivo per cui questi animali siano, sembra quasi inevitabilmente, destinati a suicidarsi rimane comunque ancora oggi un punto interrogativo.

Autrice: Stefania Martini