Storia del manto di San Giuseppe


Sacro manto

Monastero Il Sacro Manto di San Giuseppe è un importante oggetto di culto e venerazione.

Il Sacro Manto di San Giuseppe, secondo la tradizione, è un tessuto che sarebbe appartenuto al santo, conservando dunque un grande valore spirituale. Si ritiene che sia stato donato a San Giuseppe direttamente dalla Madonna, e che il santo lo indossasse durante la sua vita terrena.

In molte occasioni, il manto viene esposto al pubblico durante le celebrazioni religiose legate a San Giuseppe, come processioni o messe solenni.

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La storia sconosciuta del manto di San Giuseppe

Raccontano le antiche tradizioni conservate nei primi monasteri della vita contemplativa e trasmesse ai nostri giorni, che San Giuseppe è sollecito nell'intercedere davanti a Dio le grazie necessarie per coloro che lo pregano. Tra i suoi devoti è conosciuta la novena del "Sacro Manto di San Giuseppe" che s'ispira a una leggenda fatta storia, conservata per secoli dalla tradizione orale della Chiesa.

Il manto di San Giuseppe

San Giuseppe doveva andare sulle montagne di Hebron, dove teneva un carico di legname che s'era dilatato giorno dopo giorno senza riuscire a raccogliere tutto il denaro per pagarlo. Giuseppe, infatti, aveva raccolto metà del denaro e non poteva più aspettare.

Disse la Vergine Maria: "Se per te va bene, lo chiederò ai parenti". Uscì, al ritorno gli disse: L'ho chiesto in varie case e tutti si sono scusati. Non ci sono soldi altrimenti li avrebbero dati. Continuò Maria: Ho pensato di lasciare come pegno il tuo Manto e il proprietario del legname sarà soddisfatto.

Al momento del commiato disse Maria: Il Dio di Abramo ti accompagni e il suo angelo ti diriga. Rispose Giuseppe: cercherò di ritornare presto. Così, con metà del denaro e con il Manto nuovo che Maria gli aveva regalato nel giorno del matrimonio, s'incamminò.

Appena giunse alla presenza del padrone dei tronchi, lo salutò dicendo: "Dio ti benedica, Ismaele".

Ismaele aveva un brutto carattere, era un avaro senza cuore e nella sua casa mai aveva mai visto la pace, la sua passione era il denaro. Caratteristiche che Giuseppe conosceva sin da quando aveva instaurato la trattativa per questo, aveva poca fiducia e anche paura di dichiarare il denaro che aveva nelle sue tasche.

Scelse i tronchi, li separò da una parte e giunto il momento, prima di partire per Nazareth, chiamò Ismaele, e gli parlò in questo modo: Tu sai che ti ho sempre pagato in contanti, dispensami perché ti porto solo la metà del denaro. Abbi pazienza, ti pagherò e come pegno ti lascio il mio Mantello.

Ismaele, protestò e fu sul punto di rompere il contratto, ma poi accetto come pegno il Manto di matrimonio di San Giuseppe.

L'avaro Ismaele aveva da molto tempo ulcere agli occhi e nonostante medici e medicine non era riuscito a recuperare la salute. Nonostante avesse perso la speranza di guarire, si sorprese al mattino seguente quando vide che i suoi occhi erano sani come se non avesse mai sofferto.

Nonostante che a Ismaele fosse ignota la causa della prodigiosa guarigione racconto il prodigio alla sua sposa Eva. Questa aveva un temperamento fiero e da quando aveva sposato Ismaele, mai aveva avuto pace, né tranquillità, né gusto nel matrimonio; ma quella notte era un agnello.

Chi ha portato questo cambiamento si chiese Ismaele, deve essere il Manto di Giuseppe, il falegname di Nazareth, che ha portato, guarigione, pace e tranquillità nella mia casa. Da quando l'ho messo sulle mie spalle, sento di essere cambiato.

Mentre era a letto Ismaele sentì un forte rumore nella stalla e si precipitò a vedere cosa fosse. La sua mucca migliore, la più grossa e si contorceva per un orribile dolore. Con sua moglie si prodigò per migliorare la situazione ma era inutile. Poi pensando al Manto lo mise sull'animale che era al suolo, subito si alzo guarita e si mise a mangiare come se nulla fosse successo.

Disse Ismaele a Eva: Questo Manto è un tesoro, da quando sta con noi, siamo felici e non ci staccheremo da lui per tutto l'oro del mondo. Io perdono il debito e sono disposto a dargli tutto il legno di cui ha bisogno d'ora in poi. Aggiunse Eva: Gli porterò in regalo a suo figlio Gesù un paio di agnelli bianchi e un paio di colombe come la neve, e a Maria olio e miele.

Mentre stavano preparando i cammelli per recarsi a Nazareth, arrivò correndo il fratello minore di Ismaele portando la notizia che la casa del padre stava bruciando. I due fratelli corsero precipitosamente e arrivati alla casa del padre, tagliarono un pezzo dal miracoloso Manto e lo gettarono nel fuoco. Senza versare una goccia d'acqua, il fuoco si spense immediatamente. La gente fu sorpresa di vedere il prodigio e benedisse il Signore.

Alcuni giorni dopo giunsero alla porta del falegname di Nazareth dopo essere entrati, il vecchio usuraio e sua moglie Eva, si prostrarono ai piedi di Giuseppe e Maria.
Disse Ismaele: Mia moglie ed io veniamo per ringraziare per gli immensi doni che abbiamo ricevuto dal cielo da quando mi hai lasciato il mantello in pegno e vorremmo il tuo consenso per tenere il Manto per continuare a proteggere la mia casa, il mio matrimonio, i miei interessi e i miei figli.

Attraverso il tuo manto sono guarito. Ero un usuraio, altero, dispettoso e un uomo senza coraggio; mia moglie era dominata dalla rabbia e ora lei è un angelo di pace; mi dovevano grandi somme e le ho riscosse senza costarmi alcun lavoro.

La mia migliore mucca era malata e improvvisamente è guarita; alla fine si è incendiata la casa di mio padre e il fuoco si è spento istantaneamente quando ho gettato in mezzo alle fiamme un pezzo del tuo manto.
Non sei un uomo come gli altri, ma un Santo, un Profeta, un angelo nella terra. Ti porto un nuovo Manto dei migliori che si tessono a Sidone; a Maria tua sposa, gli portiamo olio e miele, e a Gesù tuo figlio, mia moglie gli dà un paio di agnelli bianchi e un paio di piccioni più bianchi della neve del Libano. Accetta questi poveri regali, disponi la mia casa, del mio bestiame delle mie foreste, delle mie ricchezze, di tutto ciò che abbiamo ma non chiedermi il mantello.

Rispose Giuseppe: Resta con il Manto per il tempo utile. Ringrazio per le vostre offerte e regali. E mentre si alzavano disse a loro Maria: sappiate, buoni sposi, che Dio ha stabilito di benedire tutte quelle famiglie che si mettono sotto il Manto protettivo del mio santo sposo.

Non vi stupite per i prodigi operati; altri maggiori ne vedrete. Amate Giuseppe, servitelo, mettete il Manto, dividetelo con i vostri figli e sia questa la migliore eredità che lasciate loro nel mondo.
Gli sposi mantennero fedelmente i consigli della Santissima Vergine Maria e furono sempre felici, come i loro figli e i figli dei loro figli.

Sacro manto è una reliquia

Il Sacro manto di San Giuseppe è custodito in diverse chiese e sauntuari sia in Italia, sia in diverse parti del mondo.

In Italia lo si può trovare nella Basilica di San Anastasia (una delle più antiche di Roma) dove è custodita da più di 1600 anni.

I fedeli, in questi luoghi, possono accostarsi con devozione al manto come simbolo di speranza, per pregare e chiedere al Patriarca Giuseppe protezione, guarigione e benedizione, attrraverso la sua potente intercessone presso Dio.

Preghiera al santo manto

Eccomi San Giuseppe, prostrato devotamente innanzi a te. Ti presento questo Manto prezioso e nello stesso tempo ti offro il proposito della mia devozione fedele e sincera. Tutto quello che potrò fare in tuo onore, durante la mia vita, io intendo eseguirlo, per mostrarti tutto il mio amore verso di te. Aiutami, San Giuseppe! Assistimi ora e in tutta la mia vita, ma soprattutto nell'ora della mia morte, come tu fosti assistito da Gesù e da Maria, perché ti possa un giorno onorare nella patria celeste per tutta l'eternità. Amen.

O glorioso Patriarca San Giuseppe, prostrato innanzi a te, ti venero devotamente e ti offro queste mie preghiere, a ricordo delle innumerevoli virtù che adornano la tua santa persona. In te ebbe compimento il sogno misterioso dell'antico Giuseppe, poiché, non solo il Sole divino, Gesù, ti circondò con i suoi fulgidissimi raggi, ma anche la mistica luna, Maria, ti rischiarò con la sua dolce luce.

Glorioso San Giuseppe, come l'esempio di Giacobbe, che andò personalmente a rallegrarsi con il figlio suo prediletto, esaltato sopra il trono dell'Egitto, servì a trascinarvi anche i suoi figli, così spero che l'esempio di Gesù e di Maria, che ti onorarono con tutta la loro stima e con tutta la loro fiducia, convincano anche me a intessere in tuo onore questo manto prezioso.

O gran Santo, fa’ che il Signore rivolga sopra di me uno sguardo di benevolenza. E come l’antico Giuseppe non scacciò i colpevoli fratelli, anzi li accolse pieno di amore, li protesse e li salvò dalla fame e dalla morte, così tu, o glorioso Patriarca, mediante la tua intercessione, fa’ che il Signore non voglia mai abbandonarmi in questa valle di esilio. Ottienimi inoltre la grazia di conservarmi sempre nel numero dei tuoi servi devoti, e come loro di vivere sereno sotto il manto della tua protezione ogni giorno della mia vita e nel momento della mia morte.
Amen.