Cronologia Sintetica
del "Villaggio Giuliano"
Ovvero
del "Quartiere Giuliano-Dalmata" di Roma
di
Gianclaudio de Angelini
GdeA

 
 
26 giugno 1938 - viene deliberata la costruzione del "Villaggio Operaio" per gli operai scapoli impiegati alla costruzione delle strutture dell'Esposizione Universale che si doveva tenere a Roma nel 1942 (E.V.R. 42) con uno stanziamento di lire 2.800.000, previo un contributo di un milione di lire da parte del Ministero della Cultura Popolare. La superficie del comprensorio era di 47 mila mq di cui 11 coperti e forniva 1.500 posti letto;

30 giugno 1938 - La costruzione del villaggio viene affidata alla ditta del cav. Elia Federici;

26 gennaio 1940 - si collaudano le strutture del nuovo "Villaggio Operaio";

4 maggio 1940 - viene deliberata la costruzione di una cappella per la cura delle anime degli operai;

10 giugno 1940 - Mussolini annuncia l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania di Hitler contro Francia ed Inghilterra. I lavori per l'E.V.R del '42 vengono sospesi.

6 aprile 1941 - le truppe italo-tedesche iniziano l'invasione della Jugoslavia dopo che un colpo di stato, avvenuto il 27 marzo, aveva rovesciato il precedente governo che aveva appena firmato il Patto Tripartito di mutua alleanza tra Jugoslavia e forze dell'Asse.

8 settembre 1943 - gli anglo-americani diffondono la notizia dell'Armistizio firmato 6 giorni prima a Cassibile dal Regno d'Italia.

4 giugno 1944 - le truppe americane del generale Clark entrano a Roma. Alcuni reparti vengono acquartierati negli edifici del Villaggio Operaio posto sulla via Laurentina all'altezza del n.ro 639. Il piccolo edificio, che era destinato a diventare la chiesa per gli operai, venne dagli americani adibito ad officina.

maggio 1945 - i partigiani comunisti di Tito occupano l'Istria. Incomincia il calvario delle popolazioni giuliane. Primo esodo dalle città più esposte: Fiume e Zara.

1946  - gli edifici del Villaggio Operaio rimangono vuoti visto che le truppe anglo-americane che vi stanziavano dal '44 al '45, avevano alzato le tende. A partire da tale data, alla spicciolata, alcune delle prime famiglie di esuli incominciono a vedere nelle strutture rimaste libere dell'ex Villaggio Operaio una sede appetibile ove sistemarsi. L'occupazione abusiva di alcuni edifici avvenne ad opera di alcune famiglie zaratine capeggiate da un combattivo signor Capurso.

27 gennaio 1947 - Inizio ufficiale dell'esodo da Pola assistito dal Governo Militare Alleato che occupava la città istriana, e che avverà tramite la motonave Toscana in 12 viaggi (il piroscafo poteva portare 2.000 persone alla volta). La Jugoslavia dichiara i beni degli italiani o nazionalizzati o confiscati. 
 
 

10 febbraio 1947 - a Parigi viene firmato il Trattato di Pace tra gli Alleati e l'Italia. Tale trattato di Pace sanciva la cessione alla Francia di Briga e Tenda, ma le clausole più dolorose riguardavano il confine orientale: quasi tutta la Venezia Giulia oltre al territorio di Zara, in Dalmazia, passarono alla Jugoslavia, mentre Trieste, "Territorio Libero", veniva amministrato da un governo militare ad opera degli Alleati anglo-americani. Ai cittadini italiani dei territori ceduti venne concesso il diritto di "Opzione": ovvero per rimanere cittadini italiani bisognava lasciare la propria terra natia.

20 marzo 1947 - Con l'ultimo viaggio del "Toscana" si conclude l'esodo di circa 28 mila cittadini di Pola. Complessivamente dall'Istria, da Fiume e da Zara esodarono circa 300 mila persone (l'esodo continuerà sino agli anni '50). I più giungono in Italia distribuiti in oltre 50 campi profughi e molti, aderendo al programma dell'I.R.O. (International Refugèe Organisation), all'estero per lo più negli U.S.A. anche se per farlo debbono dichiararsi "displaced person".

1947 - il "Villaggio Operaio" sta diventando, non senza contrasti, sempre più il "Villaggio Giuliano". Nei suoi edifici oramai hanno trovato stabile dimora un gruppo sempre maggiore di esuli. Tra i primi si ricordano Giovanni Cerglienco e Luigi Capurso, che guidarono l'occupazione e tra le altre le famiglie Colella, Dorcich, Paliaga, Cobelli, Bevilacqua, Brumat e Cannizzaro.

18 settembre 1947 - sulla Difesa Adriatica compare a pagina 4 il seguente trafiletto: 

L'On. Pecorari consegna 12 appartamenti ai profughi Giuliano-Dalmati:

"Venerdì 12 u.s. l'On. Pecorari, Presidente del Comitato Nazionale per la Venezia Giulia e Zara, alla presenza dei prefetti Ciampani e Saporiti e di alcuni funzionari del Comitato Nazionale ha proceduto alla consegna a dodici famiglie giuliane di altrettante appartamenti edificati nella zona dell'E.U.R in località Cecchignola di Roma. Con un breve e semplice cerimonia l'On. Pecorari ha consegnato i contratti di locazione ai capofamiglia. Quindi ha avuto luogo la benedizione dei locali, officiata da Padre Rocchi.... Gioia e commozione erano i sentimenti che dominavano l'animo dei presenti. Il Villaggio Giuliano-Dalmata sta sorgendo nella zona degli edifici dell'Esposizione Universale Romana in un complesso di costruzioni che furono dammeggiate dalla guerra e dall'accantonamento di truppe negre. Il Comitato si propone di riedificare in tale villaggio un centinaio di abitazioni che, non appena pronte, verranno assegnate ai profughi giuliano-dalmati. I lavori vengono condotti in economia dallo stesso Comitato, che si avvale dell'opera di operai profughi, e proseguono alacremente tantochè si spera di poter ospitare parecchie decine di famiglie prima che sopraggiunga l'inverno".
 

9 luglio 1948 - sul N.ro 9 Anno II della Difesa Adriatica (Numero speciale a sei pagine - Esce il giovedì una copia L.30) in terza pagina appare il trafiletto 

Alloggi a Roma

"Sabato scorso si è chiusa l'accettazione delle domande per l'assegnazione di alloggi al Villaggio Giuliano dell'E. 42 a Roma. La Commissione presieduta da un Vice-prefetto, e composta dal Segretario del Comitato Dalmatico di Roma è stata insediata dal Commissario Governativo per i Rifugiati, avv. Ciampani, il quale ha precisato che gli alloggi sono riservati ai residenti attualmente a Roma, che abbiano un lavoro stabile sul posto e che abbiano optato. Nel contempo ha comunicato di aver predisposto analoghi progetti per Villaggi Giuliani che sorgeranno nelle altre regioni".

30 ottobre 1948 - sul n.ro 24 Anno II della Difesa Adriatica a pag. 2 nell'ambito dell'articolo 

Attività del Comitato Rifugiati Italiani - "Case ai senzatetto e collegi ai bambini".

appare il seguente trafiletto: ".... il 7 novembre infine, si procederà a Roma alla consegna di oltre 100 appartamenti al Villaggio Giuliano dell'E. 42 a profughi giuliano-dalmati senza tetto. La cerimonia avrà particolare solennità per la partecipazione del Presidente del Consiglio On. De Gasperi e signora, dell'On. Andreotti, e di altre autorità. Due giovani sposi, il cui rito nuziale sarà celebrato pochi minuti prima dal Rev.mo Padre Orlini, saranno i primi a varcare la soglia dei nuovi appartamenti. Per l'occasione il Comitato Rifugiati Italiani inaugurerà una piccola Mostra illustrante la propria benemerita attività in favore della Comunità giuliana dalmata esule. Tutti i profughi giuliano-dalmati residenti a Roma sono invitati alla cerimonia che avrà inizio alle ore 10"

7 novembre 1948 - come preannunciato la domenica del 7 novembre avviene la solenne inaugurazione del "Villaggio Giuliano" preceduta dalla celebrazione del primo matrimonio che unisce il fiumano Armando Chioggia (classe 1921) e la romana Fernanda Tombesi. All'inaugurazione contrariamente a quanto affermato nell'articolo del 30 ottobre dalla Difesa Adriatica il Presidente del Consiglio, On. Alcide De Gasperi, non potrà intervenire ma, come anticipato, parteciperanno la signora Francesca De Gasperi, il Prefetto Tommaso Ciampani, l'on. Giulio Andreotti oltre all'ambasciatore americano Joseph Dunn. Giulio Andreotti in qualità di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, al termine della cerimonia parlerà in nome del Governo:
 

12 novembre 1948 - sulla Settimana INCOM N.ro 00211 compare un breve servizio, dura esattamente 50 secondi, sull'inaugurazione del "Villaggio Giuliano". La voce di commento recita: "Roma in bianca fila le bambine attraversano il nuovo villaggio risorto per i profughi giuliani dalle casette degli operai dell'E.42. Il Comitato Giuliano ha ben lavorato dice l'on Andreotti alla presenza della signora De Gasperi. Il Villaggio offre un tetto a 120 famiglie e crea un vivo centro d'italianità . La chiave del primo appartamento viene consegnata alla signora Leonardelli di Pola. Gli stessi profughi si sono ricostruiti le loro case coi 57 milioni della Presidenza del Consiglio, dell'AUSA, del loro Comitato; e i fidanzati che s'erano promessi nel loro paese possono finalmente sposare: hanno trovato casa. Ovunque è Italia ci deve essere e ci sarà sempre una casa per gli italiani ed il sorriso della Patria".

13 novembre 1948 - sulla Difesa Adriatica Anno II n.ro 26 esce in prima pagina: 

GdeA
ALLE PORTE DI ROMA E' SORTA UNA NUOVA BORGATA
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L'inaugurazione del Villaggio Giuliano
primo passo per la soluzione del problema profughi
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L'on. Andreotti, la signora De Gasperi e numerose alte personalità all'E42 - Un tele-
gramma del Presidente della Repubblica - Una mostra del Comitato Rifugiati Italiani
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1948 - come si evince dall'articolo della Difesa adriatica del 13 novembre: "Autorità e intervenuti sono quindi passati a visitare una piccola Mostra che il Comitato Rifugiati ha decorosamente e artisticamente allestito nelle aule della futura scuola..." ad inizi novembre la nuova scuola del "Villaggio Giuliano" era ancora in fase di avanzato allestimento. Quella che sarà la Scuola Elementare "Federico Di Donato - Succursale del Villaggio Giuliano" troverà posto in uno dei bassi edifici della vecchia struttura del Villaggio Operaio opportunamente riadattato, nel luogo ove attualmente sorgono i negozi di V.le Oscar Sinigaglia. Tale struttura resterà operativa dalla fine del 1948 al 1956 :
 

gennaio 1949 - nasce Bruno il primo bimbo del Villaggio Giuliano, il padre è Francesco Sponza esule da Rovigno d'Istria. Il medico che assiste al parto naturalmente è il dottor Attilio Paliaga, anche lui esule rovignese, coadiuvato dalla levatrice Fiorella Vatta (esule polesana).

1949 - Struttura urbanistica del "Villaggio Giuliano" dalla Cartina topografica F. 150 della Carta d'Italia:
 

22 gennaio 1949 - sulla Difesa Adriatica  appare l'annuncio che a Roma viene fondato il Madrinato Italico, la lodevole iniziativa nasce ad opera di Marcella Mayer Sinigaglia che ne sarà la presidentessa.

30 marzo 1949 - il Presidente della Repubblica italiana, on. Luigi Enaudi, visita il "Villaggio Giuliano".

16 aprile 1949 - sulla Difesa Adriatica compare un articola che relaziona l'opera del Madrinato Italico, a favore della Casa della Bambina Giuliano-Dalmata di Roma.

maggio 1949 - sulla Difesa Adriatica esce in prima pagina l'articolo:
 

25 aprile 1949 - su iniziativa di Monsignor Santin, vescovo di Trieste e Capodistria ed esule rovignese, e del chersino Padre Alfonso Orlini, Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali, allora presidente dell'A.N.V.G.D, viene chiamato il cappellano militare padre Giovanni Martini dei Frati Minori Conventuali ad occuparsi della cura delle anime del "Villaggio Giuliano"

2 luglio 1949 - sulla Difesa Adriatica, Anno III n.ro 26, appare l'articolo:

 GdeA
Offerta del Papa
per la Chiesa all'E.42

In cui si riporta la donazione del Papa, Pio XII,  di L. 300.000 in favore della chiesetta del Villaggio Giuliano.

24 settembre 1949 -  sul n.ro 37 Anno III della Difesa Adriatica compare l'articolo:
 

C A M P A N I L I   I N   E S I L I O
____________________ 
Festa di Sant'Eufemia
al Villaggio dell'E. 42

Nel corso della festa tenutasi il 16 settembre, il giorno di sant'Eufemia, vi fu la benedizione di tre bandiere che rappresentano le tre componenti dell'esodo: quella fiumana, quella istriana e quella dalmata. Ogni bandiera aveva una sua madrina scelta tra le "siore" del Villaggio: la signora Maria Festini ved. Mattesich (che ebbe due figli uccisi dai titini) per la Dalmazia; per l'Istria Concetta Dapiran ved. di Cristoforo de Angelini (uno dei primi infoibati di Rovigno); per Fiume Matilde Bussetti ved. Panettoni. Le tre aste per le nuovi fiammanti bandiere sono state donate dal signor Leonardelli, proprietario dell'officina meccanica del Villaggio ed uno dei suoi primi abitanti. Nel corso della serata esibizioni musicali del Coro di Gregorio Bosazzi, dell'orchestra diretta dal maestro Ferdinando Hagendorfer, del maestro Fabretto al piano. Il poeta Giuseppe (Bepi) Nider ha commemorato la Santa di Rovigno. Non è mancata l'elezione della "Reginetta del Villaggio" nella persona della signorina Silva Dorigo. Interessante la chiosa sull'inappuntabile servizio di bar "per le cure del sig. Guanti, proprietario del locale Bar Zara."

4 dicembre 1949 -  grazie all'attività di padre Giovanni Martini, dopo un lavoro di ampliamento e di risistemazione, viene aperta al culto la chiesetta di San Marco Evangelista che divenne così il centro spirituale della nascente comunità di esuli. Monsignor Traglia ha benedetto la Chiesa alla presenza del Vice-presidente dell'Opera Ciampani, del Presidente dell'Associazione Nazionale Padre Orlini. Il progetto della nuova chiesa fu redatto dal geom. Cannizzaro dell'Ufficio Tecnico dell'Opera che ne diresse anche i lavori. "La costruzione, che solo nella parte posteriore ha potuto sfruttare i resti della vecchia cappella del villaggio operaio, è stata notevolmente sviluppata (può accogliere oltre 350 persone), e inquadra in modo armonioso la linea architettonica del villaggio. Aria di festa dunque domenica all'E. 42. E' stato fatto un altro importante passo per dotare di ogni servizio il villaggio. Circa trenta bambini hanno fatto, in occasione dell'inaugurazione della Chiesa, la prima comunione e la cresima. La bella costruzione è costata sei milioni. Vi hanno contribuito la Presidenza del Consiglio con un milione, la Santa Sede con lire 300.000. Per il resto ha provveduto l'Opera con i fondi della beneficenza. La Chiesa è stata consegnata all'Ordine dei Frati Conventuali ai quali il Vicariato assegnerà la parrocchia del villaggio" (D.A. Anno III n.48)
 

1950 - un gruppo di volenterosi (Maietta, Marsan, Pierdonati, Ziliotto, Martinuzzi) fonda il Circolo S. Marco.  Il circolo organizzerà gite al mare ed ai monti, balli, veglioni e tornei di ping-pong e la prima squadretta di calcio del "Villaggio" che costituirà il nucleo base della futura A.S. Giuliana.

21 gennaio 1950 - sulla Difesa Adriatica viene pubblicato il bilancio dell'operato del  primo anno di vita del Madrinato Italiaco: "Il Comitato di Madrinato durante il 1949 si è prodigato affiancando la Direzione della Casa della Bambina Giuliana e Dalmata dell'E. 42, dove sono ricoverate 200 bambine profughe, che frequentano la scuola elementare e la scuola avviamento professionale, con annessi speciali laboratori di perfezionamento per le sezioni di ricamo, taglio e cucito e maglieria. Per l'assistenza alle 200 bambine sono state spese, durante l'anno 1949, lire 25.708.083 - vale a dire lire 128.540 - per bambina, che corrispondono a lire 352, per presenza, ivi comprese le spese straordinarie. ... Il Ministero dell'Interno e della Pubblica Istruzione, hanno contribuito con lire 19 milioni 344.275. La differenza di lire 6.363.808 è stata integrata dal Madrinato per ben lire 2.110.915, rappresentati dalle quote mensili di lire 1.000, che ciascuna madrina ha versato e da altri contributi straordinari. Tra l'altro il Madrinato ha provveduto alle divise interne ed esterne, ai doni natalizi, ha organizzato la Cresima e la Comunione delle Bambine....All'inizio del nuovo anno, il Comitato direttivo del Madrinato, presieduto dall'instancabile signora Marcella Sinigaglia Mayer, coadiuvata dalla Contessa Scribano, rivolge un caldo appello alle signore romane, affinchè quanto prima ognuna delle 200 bambine assistite possa avere la sua madrina."

27 gennaio 1950 - viene canonicamente sancita la Chiesa di San Marco Evangelista in Agro Laurentino.
 

26 marzo 1950 - domenica di Passione viene solennemente inaugurata alla presenza del Cardinale Luigi Traglia, Vice-gerente di Roma, la Chiesa di san Marco Evangelista in Agro Laurentino.

10 settembre 1950 - In Occasione del "Pellegrinaggio-Raduno dei Giuliano-Damati", tenutosi a Roma nei giorni 9-10 ed 11 settembre, al Villaggio Giuliano la Domenica del 10 settembre si tiene una grande festa con il patrocinio della Difesa Adriatica in onore dei convenuti da tutta Italia. In particolare vanno ricordati i pulman dei profughi provenienti dai vicini Campi di Latina e Gaeta. "Alle cinque giungeva in automobile Mons. Santin, Vescovo di Trieste e Capodistria, l'invitato d'onore della festa. Erano a riceverlo Padre Alfonso Orlini, l'avv. Ziliotto e il sig. Clemente, Segretario Generale dell'Opera per l'Assistenza ai Profughi, in rappresentanza del Presidente, ing Sinigaglia, assente da Roma, nonchè numerose altre personalità giuliano-dalmate." Il vescovo Santin riceverà dagli organizzatori un'artistica pergamena miniata, opera del pittore Antonio Zanelli, recante la seguente dedica: 
 

I Giuliani e i Dalmati profughi a Roma 
a Mons. Antonio Santin, vessillo di Cristo, dell'Italia e della Verità 
nelle terre strappate alla Patria 
a ricordo 
del Pellegrinaggio Giubilare 1950 
offrono con devozione filiale

La festa dopo le funzioni religiose nella Chiesa di San Marco, i discorsi di Mons. Santin, Padre Orlini e di saltre personalità proseguirà con una lotteria, con suoni e musiche e con la presentazione e la premiazione della migliori canzoni del concorso indetto dalla "Dante Alighieri" e dalla "Lega Nazionale" del Villaggio. Per giudizio unanime la canzone vincitrice risulterà "El sogno del polesan", testo di Rodolfo Manzin, musica del maestro Carlo Fabretto.
 

10 settembre 1950 Villaggio Giuliano: 
Mons. Santin e P.re Orlini accompagnati dal dottor Aldo Clemente

30 giugno 1951 - sulla Difesa Adriatica anno V n.ro 26 vi è la foto della cerimonia della posa della prima pietra dei 26 nuovi alloggi al Villaggio Giuliano: sono le attuali "Case Arancioni" di via Cippico:
 

1952 - nel N.ro 48 Anno VI della Difesa Adriatica vi è la foto della Squadra di Calcio del Villaggio Giuliano vincitrice del Torneo P.N.M. di Roma:
 

1953 - plastico della struttura del "Villaggio Giuliano" di Roma:
 

1953 - viene fondata l'Associazione Sportiva Giuliana, che poi sarà popolarmente conosciuta come "La Giuliana" nome che venne dato anche alla squadra di pallacanestro il cui presidente sino al 1956 sarà Alfonso Maietta. 

19 aprile 1953 - i Capodistriani festeggiano "Semedella" al "Villaggio Giuliana-Dalmata" di Roma. Il "Sindaco" del Villaggio Giuliano, il Maestro Fabretto, ha fatto gli onori di casa. Sono intervenuti la medaglia d'oro Giorgio Cobolli e naturalmente le famiglie capodistriane del villaggio tra cui spicca la famiglia Apollonio con ben 12 componenti. 

4 luglio 1953 - alla guida della Parrocchia di San Marco al posto di padre Giovanni Martini giunge padre Luigi Danielli, che ne reggerà le sorti per ben 15 anni. A fianco di padre Danielli una figura assai popolare tra noi ragazzi del villaggio sarà il coadiutore fra Giulio Rella di Pola, già sacrestano nel duomo di questa città, che divenne il vero factotum della parrocchia e figura di riferimento dei ragazzi del villaggio.
 

25 ottobre 1953 - avviene la posa della prima pietra della Casa della Bambina. 

23 gennaio 1955 - con un discorso del triestino Guglielmo Reiss Romoli, Presidente dell'Opera Profughi Giuliani e Dalmati si inaugura il nuovo collegio della Casa della Bambina Giuliano-Dalmata. L'inaugurazione avviene alla presenza del sottosegreterio Bisori, di Mons. Santin, del sindaco di Trieste Gianni Bartoli e delle massime autorità della Capitale: il prefetto Vitelli ed il Sindaco di Roma Salvatore Rebecchini. Il progetto dell'ampio fabbricato si deve all'ing. Alfredo Foschini ed i lavori, iniziati nel '53, vennero eseguiti dall'impresa di Chino Rinelli. Il complesso ha ben 1.600 mq di superfice murarie e 6.400 di area adibita a parco, campo sportivo e viale d'accesso. Complessivamente il collegio ospita 120 bambine dai 6 ai 12 anni.
 

Dall'inaugurazione e sino al 1968 la direttrice della Casa della Bambina sarà Madre Maria Ambrosina Barzellato, nata a Rovigno il 1° ottobre 1903. Reggerà con polso fermo il benefico istituto con la collaborazione organizzativa del Dott. Aldo Clemente; con la direzione e l'assistenza scolastica del prof. Socrate Ciccarelli e quella sanitaria del Dott. Attilio Paliaga, nonchè quella religiosa di Padre Flaminio Rocchi. A coadiuvarla vanno citate le Assistenti, in genere profughe giuliane, e le sue consorelle tra cui ricordo Madre Leonarda (la capo-cuoca), Madre Michela (la capo infermiera), Madre Armanda (che si dedicava all'insegnamento della religione) e tante altre laboriose suorine. Oltre all'opera davvero meritevole del Madrinato Italico fondato da Marcella Mayer Sinigaglia che tanto si prodigò nell'assistenza delle piccole collegiali.
 

novembre 1955 - sul n.ro 42 Anno IX della Difesa Adriatica si riporta la seguente notizia:
 

SOLENNE CERIMONIA AL VILLAGGIO GIULIANO
     ______________________________________ 
I fiumani offrono alla Chiesa
la statua del patrono San Vito

24 dicembre 1955 - nel n.ro 49 Anno IX della Difesa Adriatica in prima pagina:
 

IL NATALE NEI COLLEGI DELL'OPERA E AL VILLAGGIO S. MARCO
_______________________________ 
I doni di Donna Carla Gronchi
alle bambine del collegio di Roma

19-26 gennaio 1956 - N.ro 3 Anno X della Difesa Adriatica: Un trafiletto sportivo:
 

SPORT GIULIANO A ROMA
___________________ 
Verso la promozione
i "muli,, del Villaggio

L'A.S. Giuliana ad un passo dalla seria A di pallacanestro: "Non possiamo parlare senza soddisfazione di questa squadra di pallacanestro, che porta alti i nostri colori. Finora è andata bene, ma c'è ancora strada da fare: gran parte del merito spetta al nuovo allenatore, che ha sostituito de Grisogono, il quale ha chiesto di essere esonerato dal suo incarico per motivi di lavoro; si tratta di Bruno Flamini, che ha saputo condurre alla vittoria la squadra per ben quattro volte, anche contro avversari temibili e quotati.".

In questo articolo anche l'accenno che a fianco della quotata squadra maggiore era nata anche una "giovanile" composta da "muli" tra i 16 ed i 18 anni.
Nella squadra maggiore giocavano: Flamini, Cingolani, Dojmi, Vazzoler, Marcotullio, Knafelz, Spernanzoni, Zicoschi e Cobelli. Nella giovanile: Iannuzzi, Gigante, Lucchetto, Deghenghi, Chiappini, Meladossi, Galigani e Gang. 

15 maggio 1956 - visita dell'allora Presidente della Repubblica, on. Giovanni Gronchi, al "Villaggio Giuliano-Dalmata" di Roma. Alle ore 18 il Presidente con il suo seguito: il Segretario Generale dott. Moccia, al Consigliere Militare gen. Rota si è recato al Collegio e Convitto "Casa della Bambina Giuliana", sorto soprattutto per merito di Oscar e Marcella Sinigaglia così come ricorda la scritta tuttora presente e qui quasi del tutto leggibile. 
 

Ad accoglierlo una nutrita schiera delle più alte autorità: il sen. Cerica per il Senato, l'on. Tosato per la Camera, il Min. dell'Interno on. Tambroni, il Min. del Bilancio on. Medici, il Sindaco di Roma Rebecchini, il Prefetto Peruzzo oltre alla Signora Marcella Sinigaglia Mayer, al sen. Antonio Tacconi e all'arcivescovo di Pisa Mons. Ugo Camozzo, già vescovo di Fiume ed al Presidente dell'ANVGD Maurizio Mandel assistito da vari membri del direttivo dell'Opera
La visita del Presidente Gronchi era dovuta alla posa della prima pietra di due nuove importanti realizzazioni nel Villaggio Giuliano: quella per il nuovo collegio, situato al termine di via dei Sommozzatori, costruito per le fanciulle più grandicelle (Il Collegio iniziato, come detto, nel 1956 verrà terminato a tempo di record alla fine del 1957 e come per il primo avrà un sostanziosa donazione di Marcella Sinigaglia Mayer di 60 milioni) e quella per le nuove costruzioni che mano mano prenderanno il posto dei vecchi padiglioni che verranno pian piano abbattuti. La visita del Presidente era dovuta inoltre alla contemporanea inaugurazione di 17 nuovi alloggi costruiti a cura dell'Opera Profughi ed allo scoprimento della targa che intitolava la via al fiumano Icilio Bacci.
 

11 agosto ~ 1 settembre 1956 - L'A.S. Giuliana confluisce nei Gruppi Giovanili Adriatici (GGA) per organizzare in sinergia le attività sportive dei giovani del Villaggio Giuliano. L'operazione è stata voluta dal cap. Cobelli Gigli presidente dei GGA, dal dott. Bulian Consigliere dell'ANVGD e dal direttivo della Giuliana: Gambetti, Maietta e Marsan. 
 

1° ottobre 1956 - stante la demolizione della vecchia struttura scolastica, ed in attesa della nuova costruzione, gli alunni della Scuola elementare "Federico Di Donato - Succursale del Villaggio Giuliano" vengono provvisoriamente sistemati nello scantinato del Palazzo dell'Urbanistica all'E.V.R.

18 novembre 1957 - alla presenza del Sindaco di Roma Tupini viene inaugurata la nuova scuola elementare, in via Canzone del Piave al n.ro 12. 

1957 - la squadra di pallacanestro "La Giuliana" raggiunge la serie A nazionale. I componenti di questo "squadrone" sono all'epoca Iginio Cobelli, Lorenzo Doimi, Bruno Flamini, Ugo Knafez, Giorgio Schürzel, Tullio Sincich, Ermanno Vazzoler; allenatore Tauro Millevoi.

26 aprile 1958 - dopo quasi 2 anni, viene finalmente accolta la richiesta d'intitolare la scuola elementare del Villaggio, sita in via Canzone del Piave, invece che a "Federico Di Donato" al pedagogo istriano Giuseppe Tosi .

5 novembre 1961 - Viene inaugurato il cippo carsico monumento "Ai Caduti Giuliani e Dalmati", posto lungo la Via Laurentina. Sulla pietra del Carso,
tratta dai campi di battaglia della 1° Guerra Mondiale, uno stemma bronzeo che raccorda gli emblemi dell'Istria, di Fiume, di Trieste, di Gorizia e della Dalmazia
 
 

1962 - viene collocata nella Piazza Giuliano-Dalmati di Roma il monumento all'esodo composto dal mosaico del pittore polesano Amedeo Colella, già funzionario dell'Opera Profughi, con annessa targa che ricorda le città perdute: Fiume, Pola e Zara e quelle salvate in toto come Trieste o parzialmente come Gorizia.
 
 

1964 - in in Via Antonio Cippico al n.ro 10 trova sede l'Archivio - Museo Storico di Fiume della ri-costituita "Società di Studi Fiumani" il 27 novembre 1960 Per iniziativa dello stesso Depoli, cui s’aggiunsero il prof. Enrico Burich, il prof. Giorgio Radetti e del dott. Gian Proda.
 

1968 - in in Via Antonio Cippico, sulla facciata dell'Archivio Museo della città di Fiume viene posta una traga commemorativa in ricordo del Prefetto Tommaso Ciampani, vice-presidente dell'Opera:
 

novembre 1968 - dopo 15 anni padre Luigi Danielli lascia la guida della Parrocchia. Al suo posto giunge padre Giulio Masiero.

giugno 1969 - muore a Trieste fra Giulio Rella, l'amato don Giulio dei lupetti e scout del villaggio.

25 aprile 1970 - viene posata la prima pietra della nuova chiesa, su progetto degli architetti Ennio Canino e Vivina Rizzi con direttore dei lavori l'ing. Paolo Giannelli,. che dovrà prendere il posto della vecchia chiesetta del Villaggio Giuliano. 
 

1971 - viene abbattuta la vecchia chiesa del Villaggio, mentre sta sorgendo l'avveniristica struttura della nuova chiesa di san Marco.

28 maggio 1972 - viene solennemente inaugurata dal cardinale vicario mons. Dell'Acqua la stele con la Lupa che Roma donò a "Pola Fedele" e che i polesani traslarono dalla sede sotto l'Arena di Pola portandosela al seguito del loro esodo sulla motonave Toscana e che, dopo un lungo periodo in cui giacerà in un magazzino, troverà un degno ricetto nei giardinetti del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma. 
 

29 maggio 1972 - viene solennemente inaugurata dal cardinale vicario mons. Dell'Acqua, vicario generale si Papa Paolo VI, alla presenza di padre Vitale Bonmarco la nuova chiesa del Quartiere Giuliano-Dalmata. In quello stesso 1972 verrà inaugurata la cappella votiva, posta a fianco della nuova chiesa, dedicata ai Santi Patroni dei Giuliani-Dalmati.
 

1972/1973 - a cura dei Gruppi Giovanili Adriatici esce il bimensile "Pagine Giovani" edito in Via dei Granatieri, 13. La redazione è composta esclusivamente da giovani del Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma: Roberto Mussapi, Bruno Piazza, Zavan detto Zambo, Gianclaudio de Angelini (DAG)  ecc. che si firmeranno con degli pseudonimi. Le pubblicazioni iniziate nel 1972 andranno avanti per 14 numeri sino ad aprile 1973. 
 
 

8 aprile 1973 - Visita di Papa Paolo VI alla Parrocchia di San Marco;
 

luglio 1975 - il coro "Istria Nobilissima" diretto dal Maestro Gregorio (Goio) Bosazzi pubblica il 33 giri "Nostalgia del Mar".
 

1979 - viene collocato sull'edificio della Casa della Bambina una targa commemorativa posta dall'A.N.V.G.D a ricordo dell'Esodo e del primo presidente dell'Ente Nazionale per i Lavoratori, Rimpatriati e Profughi, Oscar Sinigaglia.
 

29 gennaio 1984 - Papa Giovanni Paolo II visita la Parrocchia di San Marco.

1° maggio 1984 - Papa Giovanni Paolo II in San Pietro a Roma benedice un gruppo di mosaici che rappresentano i santi delle principali città istriane, fiumane e dalmate (oltre che di Gorizia, Trieste e Venezia). Tale importante opera venne commissionata a Nino Gortan della famosa scuola mosaicista di Spilimbergo dal Comitato per i Santi Patroni della Venezia Giulia e della Dalmazia composto tra gli altri da Padre Flaminio Rocchi, Aldo Clemente, Giuseppe (Bepi) Nider, Silvano Drago, Casimiro Prischich, Luciano Muscardin:

28 maggio 1984 - nella Chiesa di San Marco Evangelista in Agro Laurentino, nel quartiere Giuliano-Dalmata di Roma, vengono presentati i mosaici con 18 santi patroni delle principali città istriane, fiumane e dalmate ove vennero alfine collocati nell'apposita Cappella edificata a fianco della chiesa
 

1986 - sulla sua casa di via Antonio Smareglia viene posta una targa commemorativa in memoria del Dottor Attilio Paliaga figura storica del Villaggio Giuliano di cui fu a lungo "el Dotor" per antonomasia. Era stato medico provinciale a Pola, dopo l'esodo fu il primo medico del Villaggio Giuliano oltre che Ispettore Generale dell'Ufficio d'Igiene di Roma e dirigente sanitario dell'Opera Profughi. 
 

1993 - sulla facciata dell'Archivio Museo di Fiume viene collocata una targa commemorativa in ricordo Del colon. dei Carabinieri Antonio Varisco vilmente ucciso dalle "Brigate Rosse":
 

7 maggio 1995 - sul mensile di informazione della XI e XII Circoscrizione "Punto a Capo" esce l'articolo di Gianclaudio de Angelini "Il Villaggio Giuliano"

aprile-maggio 1996 - esce a cura dell'Associazione per la Cultura Fiumana Istriana e Dalmata nel Lazio, la rivista "Il Ponte". Nasce soprattutto per impulso di Marino Micich e di Gianclaudio de Angelini e grazie all'impegno profuso da Marco Brecevich che ne curerà la veste grafica. 
 

18 settembre 1996 - presso il cippo carsico si tiene una grande manifestazione patrocinata dalle varie associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati che radunò circa 2000 persone per aprire una petizione popolare affinchè il piazzale antistante la fermata della metropolitana della Laurentina venisse intitolata ai "Martiri delle foibe istriane". Cosa che effettivamente avvenne poco tempo dopo alla presenza del Sindaco di Roma Francesco Rutelli e del presidente di A.N. on. Gianfranco Fini. 
 

13 dicembre 1996 - presso la parrocchia di San Marco Evangelista del quartiere Giuliano-Dalmata di Roma viene inaugurata la bella vetrata donata dagli esuli alla chiesa che, sotto la figura di San Marco, riunisce gli stemmi di Fiume, Gorizia, Istria, Trieste e Dalmazia. La vetrata venne benedetta dall'arcivescovo di Gorizia e Gradisca Padre Antonio Vitale Bommarco, profugo chersino,  alla presenza dell'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli.; del sindaco di Gorizia, dott. Gaetano Valenti, profugo da Parenzo, dell'assessore Neri di Trieste in rappresentanza del sindaco Riccardo Illy.
 

dicembre 1997- esce il volumetto "Poesie dell'Esodo a Due Voci" di Gianclaudio de Angelini e Marino Micich, con la prefazione a cura del Dr. Amleto Ballarini. In copertina una foto degli anni '50 del Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma. 
 
 

20 dicembre 1997 - alla presenza dell'allora Sindaco di Roma, Francesco Rutelli, dell'on. Gianfranco Fini e di varie personalità del mondo dell'associazionismo giuliano-dalmata viene inaugurato nei pressi della Stazione della Metro Laurentina il Largo delle Vittime della Foibe Istriane:
 

Nel suo discorso di apertura Francesco Rutelli profferì tra l'altro queste significative parole: "Sapendo di venire qui, assieme a Voi Esuli, per inaugurare questa piazza intitolandola alle VITTIME DELLE FOIBE, ho consultato i miei libri di storia per potermi aggiornare documentandomi. Non ho trovato niente che parli di Voi e dell'esodo avvenuto dalla Dalmazia e dall'Istria. Io, anche a nome dei  Romani che rappresento, Vi chiedo scusa per questa dimenticanza".
 

1998 - torneo di calcetto alla "Giuliana". Nella foto da sinistra a destra Marco Brecevich, Gianclaudio de Angelini, Marino Micich ed Angelo Budicin:
 


 

15 aprile 1998 - sul basamento della Lupa di Pola viene apposta una targa bronzea che ricorda le due visite presidenziali al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma ex Villaggio Giuliano: di Luigi Einaudi nel 49 e di Giovanni Gronchi nel 56.
 

12 dicembre 1998 - patrocinato dall'Assessorato per la promozione della cultura, dello spettacolo e del turismo della Regione Lazio e dalla Società di Studi Fiumani - Archivio Museo Storico di Fiume si svolge nel Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma un incontro tra una delegazione composta da studenti del Liceo italiano di Fiume, guidati dalla professoressa Gianna Mazzieri Sankovic, ed i loro coetanei del Liceo Aristotele. L'incontro si è aperto alle ore 9.00 nell'Aula Magna del liceo Aristotele con un saluto della preside Silvia Epifani. Sono intervenuti il dott.Marino Micich, segretario della Società di Studi Fiumani; Il presidente della Società di Studi Fiumani, dott. Amleto Ballarini; il prof. Giovanni Stelli. Le relazioni sono state chiuse dall'intervento della professoressa Mazzieri che ha fatto un breve excursus storico del Liceo italiano di Fiume. Alle 17.00 i liceali fiumani, piccola rappresentanza del coro del liceo ricco di 40 elementi, nel teatro della parrocchia di S. Marco ha tenuto un apprezzato concerto di canzoni moderne in italiano ed inglese a cui hanno aggiunto alcune canzoni tradizionali, brani di poesie e l'apprezzatissima esecuzione di una canzone sulla città di Fiume, opera della prof.ssa Mazzieri, che ha coinvolto emotivamente più di un esule fiumano.

31 dicembre 2000 - in tale data gli iscritti all'anagrafe di Roma, per il "Villaggio Giuliano", risultavano essere 10.856.

24 novembre 2001 - Dopo il commosso ricordo dei Caduti e Dispersi dell'esodo giuliano e dalmata, si è tenuta, una con-celebrazione presieduta dall'arcivescovo mons. Bommarco nella chiesa di S. Marco al villaggio Giuliano-Dalmata. È seguita una conferenza sul ricordo di Pola, Fiume e Zara, con un'importante intervento dell'assessore regionale avv.Marco Franzutti, del presidente Aldo Clemente, e del presidente dell'Associazione Esuli Istriani. Assai applaudito il coro "Giuseppe Tardini" di Pirano, diretto con molta bravura dalla maestra Fulvia Zudiz.

19 aprile 2002 - viene presentata, in versione multimediale, un contributo per la Storia del Quartiere Giuliano-Dalmata a cura della Dott.ssa Roberta Fidanzia con l'introduzione di Marzia Vodopia e l'intervento del Sen. Lucio Toth, Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; del Dott. Marino Micich, Direttore Archivio Museo Storico di Fiume e del Dott. Aldo Clemente, già segretario Opera Assistenza Profughi Giuliani e Dalmati.
 

12 maggio 2002 - La Mailing List Histria tiene il suo II Raduno al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma nella sede della Società di Studi Fiumani. Qui una foto di alcuni partecipanti al raduno ritratti sotto il Leone di San Marco dono di una Nobil Donna veneta discendente della famiglia del Doge Foscari, posto sul fianco della nuova chiesa di San Marco:

21 dicembre 2002 - nell'ambito della Mostra: "Istria, Fiume e Dalmazia - 2000 anni di storia", tenutasi al Palazzo della Civiltà dell'E.V.R., il dott. Marino Micich Presidente dell'Associazione per la cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio e Direttore dell'Archivio Museo di Fiume (entrambe le organizzazioni culturali hanno sede nel Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma in via Cippico n.ro 10) ha presentato il volume "I Giuliano-Dalmati a Roma e nel Lazio" che presenta un ampio capitolo dedicato alla storia del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma.

GdeA

26 gennaio 2003 - sul "Il Piccolo" di Trieste appare l'articolo sul "Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma" a firma di Diego Zandel

10 febbraio 2003 - la Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati indice la 1° Giornata della Memoria: 10 febbraio 1947 ~ 10 febbraio 2003. A parte l'omaggio all'Altare della Patria, ed il successivo dibattito alla Libera Università degli Studi "San Pio V", tutta la manifestazione si terrà in piazza Giuliano e Dalmati davanti la chiesa di San Marco Evangelista:
 

La Fanfara, I Lanceri di Montebello, i Labari G-D.
Il Labaro di Parenzo, a sx una fiera Alida Gasperini
Il palco delle autorità davanti la Chiesa di S. Marco Ev.a
 
Questa foto, come le altre, cortesia di Alida G.

GdeA

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