Foto storica del Villaggio Giuliano ripreso dall'alto. 
Si può vedere il lungo viale alberato, le eleganti aiuole ed in fondo la  Chiesa di San Marco Evangelista in Agro Laurentino. Tale edificio fino al 1945 venne utilizzato dalle truppe americane, acquartierate nei padiglioni del'Ex Villaggio operaio, quale officina. L'idea di adibire l'edidificio a Chiesa del "Villaggio Giuliano" si deve a Monsignor Santin, vescovo di Trieste ed esule rovignese, ed al chersino Padre Alfonso Orlini, Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali, allora presidente dell'A.N.V.G.D, per tanto il 25 aprile del '49 venne chiamato il cappellano militare padre Giovanni Martini dei Frati Minori Conventuali ad occuparsi della cura spirituale della comunità degli esuli che dal '46 avevano incominciato ad affluire nei padiglioni dell'ex villaggio operaio. 
(un primo gruppo di esuli, guidati da Giovanni Cerglienco e da Luigi Capurso, occupò gli edifici del Villaggio operaio non senza contrasti)
Grazie all'attività di padre Giovanni l'8 dicembre del '49, dopo un lavoro di ampiamento e di risistemazione, fu aperta al culto la chiesetta che divenne così il centro spirituale della nascente comunità di esuli anche se fu canonicamente sancita solamente il 27 gennaio 1950. 
Da allora la Parrocchia di San Marco venne amministrata, e lo è tuttora, dai frati Minori Conventuali dell'Alma Provincia Patavina di Sant'Antonio che, con le loro origini venete, ben s'integravano nel tessuto umano composto da esuli il cui linguaggio comune era il veneto nelle sue varianti istriane, fiumane e dalmate. 

 
 

 
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