FORMAZIONE DELL'IMPERO TEDESCO (4)

DOSSIER POLONIA- KATYN

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Confederazione Germanica:

Unione federale comprendente 39 singoli Stati (prima di Napoleone erano 360, alcuni piccolissimi comprendevano non più di poche miglia quadrate elenco e struttura http://it.wikipedia.org/wiki/Sacro_Romano_Impero_Germanico ) e 4 città libere (prima erano 51), fondata al congresso di Vienna nel giugno 1815. La dizione Impero Romano fu usata nel 1034 per indicare le terre sotto Corrado II, e Sacro Impero nel 1157. L'uso del termine Imperatore Romano con riferimento ai monarchi del Nord Europa cominciò presto con Ottone II (Imperatore 973- 983). Gli imperatori da Carlo Magno (742-814) fino a Ottone I il Grande (imperatore 962 - 973) avevano semplicemente usato il titolo Imperatore Augusto dell'Impero carolingio. Il termine esatto Sacro Romano Impero della Nazione Germanica fu introdotto nel 1254. Il titolo di imperatore era prevalentemente elettivo, secondo le tradizioni "federaliste" dei quattro ducati principali di Germania (Sassonia, Franconia, Baviera e Alemannia). Se comunque da una parte il titolo imperiale era considerato in tutta l'Europa occidentale come supremo e in via di principio incontestabile, nella pratica si assistette spesso alla mancanza di podestà sostanziale degli imperatori, ridotti a figure formalmente simboliche, incapaci di manifestare la loro volontà nel regno. Il titolo di imperatore "dei Romani" venne di fatto abolito da Napoleone Bonaparte, che impose a Francesco II d'Asburgo di prendere il solo titolo di "imperatore d'Austria".
La guerra austro-prussiana del 1866 ne decretò poi lo scioglimento con la nascita del I Reich tedesco su base Prussiana. Accanto ai principi tedeschi (fra cui quello del Liechtenstein) avevano appartenuto alla Confederazione anche i re di Danimarca (per l'Holstein e il Lauenburg), Gran Bretagna (per l'Hannover) e i Paesi Bassi (per il Lussemburgo e il Limburgo). L'Austria e la Prussia erano aggregate alla Confederazione solo con una parte dei loro territori statali e il Tirolo con l’annesso Trentino era di quelli. Unico organo confederale la Dieta, un congresso permanente di ambasciatori che si riuniva a Francoforte sotto la presidenza dell'Austria e che per le decisioni importanti veniva allargato alla Assemblea federale. In caso di guerra un esercito federale., formato da contingenti dei singoli Stati, avrebbe dovuto garantire la difesa. Appendice, ma vero motore politico, alla Confederazione era il Zollverein (dal 1818 al 1834 non tutti gli stati tedeschi), primo mercato comune controllato dalla Prussia che aveva eliminato le dogane. Questa unione portò ad essi grandi vantaggi economici, e servì da base per la futura unificazione politica. Aderirono infatti allo Zollverein il Regno di Baviera, il Regno del Württemberg, il Granducato di Assia, la Turingia, la Sassonia e la Città Libera di Francoforte. Una così massiccia adesione provocò l’isolamento degli stati che non avevano aderito che si trovarono costretti a farlo dalle perdite economiche. Fu così che nel 1842 aderirono anche il Granducato del Baden, l’Assia-Kassel e il Nassau. Nel 1854 l’Hannover, che aveva in tutti i modi cercato di ritardare la propria entrata fu costretto ad entrare. Ne rimanevano così fuori solo le città anseatiche di Amburgo, Lubecca e Brema, che sopperivano alle perdite con i proventi dei loro grandi porti che le collegavano con il mondo intero. L'Austria, appoggiata dagli Stati tedeschi del sud, di formazione cattolica, tentò svariate volte di entrare nello Zollverein, ma fu sempre ostacolata dalla Prussia, che contava sull'appoggio degli Stati del nord (Nordbund dopo il 1866), di formazione protestante. L'esclusione dell'Austria dallo zollverein (compensata da un accordo daziario), che aveva radici nella sua inarrestabile decadenza, e la successiva sconfitta nel 1866 provocò la diminuzione della sua influenza fra gli Stati germanici a beneficio della Prussia che si costituì in impero nel 1871 dopo la vittoria su Napoleone IIII. Causa della crisi austriaca, vari fattori, come quello industriale povero di risorse e di iniziative, ma anche la disomogeneità demografica. In Austria convivevano maggioritari nei rispettivi territori Tedeschi, Boemi, Slovacchi, Polacchi, Ungheresi, Rumeni, Serbi, Croati, Sloveni e Italiani ed altre etnie minori che simultaneamente o alternativamente avanzavano diritti di indipendenza con supporto di rivolte armate. Le industrie austriache erano poche e circoscritte alla Boemia, mentre il resto del paese era in mano a feudatari agricoli soprattutto Ungheresi e lobby commerciali. In tutti gli ambienti tedeschi finì col prevalere linea che comprendeva l’unità dello Stato Germanico con l’esclusione degli Austriaci.

Germania e Polonia come uscite dalla Grande Guerra

DOSSIER POLONIA- KATYN

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piantine
Piantine vicende polacche
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il primo dopoguerra
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La sistemazione dei confini nel 1922
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la guerra e il massacro di Katyn
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personaggi
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Storia della Baviera moderna

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Premessa: Quando nel 1803 l’imperatore Francesco II dichiarava decaduta la reggenza vescovile del Trentino, questo veniva annesso all’Austria. Questo stato di cose durò però solo fino a dicembre del 1805 quando, dopo la battaglia di Austerlitz vinta da Napoleone, il Tirolo austriaco (e l'italiano Sud Tirolo) e il Trentino passano alla Baviera, alleata della Francia. Pur nel binario della comune fede cattolica, la Baviera aveva introdotto alcune riforme tipiche della Francia Rivoluzionaria che avevano irretito la casta religiosa attaccata alle tradizioni. La goccia che fece traboccare il vaso della rivolta fu la coscrizione militare obbligatoria, introdotta nel marzo 1809, che spinse i trentini e i tirolesi, questi ultimi guidati dal carismatico Andreas Hofer (comandante delle milizie tirolesi), ad azioni violente di protesta. Andreas Hofer verrà catturato e fucilato a Mantova ma il Trentino non verrà più assegnato alla Baviera ma al Regno Italico. La dominazione napoleonica, sia pur breve, contribuì a far maturare nell’animo dei trentini la coscienza nazionale, oltre all’amore per la libertà. Passata la buriana napoleonica il Trentino ritorna agli Austriaci.

Ludwig I (1786-1868)
Figlio di Max Joseph I, salì al trono nel 1825 in seguito alla morte del padre. Il suo amore per l'arte, che tra l'altro lo portò a fare un lungo viaggio in Italia dove visitò le principali città d'arte e studiò archeologia, lo spinse a far costruire numerosi palazzi a Monaco in stile neoclassico, a ridisegnare le piazze e le vie della città creando ampi viali alberati. Appoggiò le aspirazioni nazionaliste dei greci soprattutto quando il figlio Otto divenne re di Grecia nel 1832 (la bandiera greca ha assunto gli stessi colori di quella della Baviera: bianco e azzurro). Nel 1848 abdicò in favore del figlio, anche a causa dello scandalo dovuto alla sua relazione con la ballerina di origine irlandese Lola Montez.
Maximilian Joseph II (1811-1864)
Figlio di Ludwig I, venne eletto re di Baviera nel 1848 in seguito all'abdicazione del padre. Caratterizzò il suo regno da un'attenzione al movimento liberale e costituzionale nonché da un interesse per le scienze. Pur essendo propenso all'idea di un ordinamento trialistico della Confederazione germanica (Baviera, Prussia e Austria) non esitò a schierarsi a fianco dell'Austria quando si fece incombente la minaccia di un impero germanico dominato dalla Prussia. Nella guerra di Crimea e nella campagna d'Italia del 1859 fu inizialmente favorevole ad un intervento contro la Francia ma l'anno seguente cambiò idea e si riavvicinò a Napoleone III. Il re Max, in virtù della sua salute cagionevole, si recò a curarsi in Italia ma i problemi legati alla controversia austro-prussiana per i ducati dell'Elba lo obbligarono a tornare a Monaco dove morì l'anno seguente.
Ludwig II (1845-1886)
Figlio di Maximilian II, salì al trono nel 1864 all'età di diciotto anni. E' il più famoso ed amato re di Baviera. Mecenate di Wagner (che salvò dalla rovina economica), amante della musica, dell'arte e delle scienze, fondatore dell'Accademia delle Belle Arti e del Politecnico. Allontanatosi progressivamente dalla residenza di Monaco, guidò il paese dai fiabeschi castelli di Neuschwanstein, Linderhof ed Herrenchiemsee, che fece costruire lontani dalla capitale. Il 12 giugno 1886, dichiarato pazzo da una commissione medica (che mai lo visitò) e deposto dal trono, fu trasportato da Neuschwanstein al castello di Berg, sulle sponde del lago di Starnberg. Il 13 giugno venne ritrovato morto, assieme al suo dottore, nelle acque del lago. La sua morte è ancora oggi avvolta nel mistero.
Otto I (1848-1916)
Nominato re di Baviera alla morte del fratello Ludwig (1886), non esercitò mai il suo ruolo in quanto malato di mente. Vennero quindi nominati Principi reggenti prima Luitpold (che morì nel 1912) e poi suo figlio Ludwig (dal dicembre 1912 al 1913)
Ludwig III (1845-1921)
Salito al trono nel 1913, è l'ultimo re di Baviera. Durante il suo regno si assiste ad un ulteriore sviluppo economico del regno. La rivoluzione di novembre (1918) segnò la fine della monarchia e del millenario dominio dei Wittelsbach in Baviera.
Nel 1918 si instaura la Repubblica comunista, spazzata via già nel 1919. Gli anni seguenti vedono l'ascesa di Hitler che a Monaco pone la basi per la costituzione del partito nazionalsocialista.

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