LA SPARTIZIONE DELLA POLONIA
FRA RUSSI E TEDESCHI NEL 1939 (30)
DOSSIER POLONIA- KATYN
Breve storia della Polonia
dalla caduta di Napoleone alla Grande Guerra
…. Con la fine di Napoleone anche il
Granducato fu cancellato dalle potenze della Santa Alleanza: l'Austria riebbe la
Galizia, eccetto Cracovia che fu dichiarata città libera; la Prussia riebbe la
Posnania. Il rimanente territorio del Granducato di Varsavia fu assegnato alla
Russia ed eretto a regno sotto la dinastia Romanov ( la così detta "Polonia del
Congresso" ). Nel 1815 lo Zar concesse al regno di Polonia una costituzione
molto simile a quella francese del 1814. Dopo la morte di Alessandro I (1825),
il suo successore, Nicola I, iniziò una politica di oppressione nei confronti
della Polonia che culminò nella repressione dei moti rivoluzionari antirussi del
1830. Le milizie polacche del principe Czartoryski si opposero con tenacia
all'avanzata delle forze zariste ma in seguito ad aspre battaglie ( Grochòw,
Wawer, Debe, Wielie e Igane ) e alla sconfitta di Ostoleka, ripiegarono su
Varsavia poi in Prussia consegnandosi alle autorità di quella potenza.
L'Austria nel 1846 si annetté definitivamente anche la città libera di Cracovia,
rifugio degli ultimi patrioti. L'ultimo bagliore della libertà polacca fu
l'insurrezione del 1862-1864 del giovane Langiewcz composte essenzialmente da
elementi del mondo borghese e della piccola nobiltà. Dopo una serie di
coraggiose operazioni di guerriglia furono disperse e distrutte dalle truppe
russe. La repressione zarista fu spietata, la monarchia Romanov cancellò il
regno di Polonia che fu assorbito dall'impero russo, perdendo ogni traccia della
sua autonomia. Russia e Prussia condussero una dura politica di
snazionalizzazione nei confronti della Polonia. La Monarchia austro-ungarica al
contrario fu artefice di una politica molto più tollerante. La Galizia ebbe un'
autonomia speciale con un ministro nazionale e i polacchi appoggiarono la
Monarchia Dualista. Nel marzo 1885 il governo prussiano espulse dalle provincie
orientali dello stato tutti i cittadini di nazionalità polacca. Quasi 30.000
polacchi vennero cacciati dalle loro case e dalle loro terre che sarebbero state
assegnate a contadini tedeschi. Alla fine del 1907 il Landtag prussiano discusse
un progetto di legge relativo all'espropriazione che, dopo essere stato
approvato, entrò in vigore nel 1908. In base a questa legge il governo germanico
poteva acquistare coattivamente, da proprietari polacchi, terreni da assegnare a
coloni tedeschi. Cfr. R.Wonser Tims,
Germanising prussian poland, New York 1941.
Lo sviluppo industriale si realizzò in modo diverso e irregolare nelle varie
provincie della Polonia. L'Alta Slesia già verso il 1850 aveva un industria
pesante, costituita da acciaierie e miniere di carbone e un industria tessile (
Breslavia ) in fase di espansione. Nella Polonia russa il capitale straniero
sostenne una parte di primo piano con numerosi investimenti nelle industrie
locali. Tra il 1866 e il 1880 fu portata a compimento la rivoluzione tecnica nel
campo dell'industria tessile ( cotonifici e lanifici ), nell'industria pesante (
metallurgica e meccanica ) e nell'industria dello zucchero. Nel 1886 c'erano
11.000 fabbriche nella Polonia russa. Si sviluppò anche la rete ferroviaria con
le linee Varsavia - Vienna ( 1848 ) e Varsavia - Mosca (1870 ).
Grande Guerra
Con lo sfondamento del fronte russo a
Gorlice, avvenuto nel maggio 1915, gli imperi centrali conquistarono i territori
polacchi in mano zarista. Il Regno fu diviso in due governatorati: il primo, con
capitale Varsavia, era sotto la diretta autorità germanica (governatore era il
generale Beseler) il secondo, con capitale Lublino, era sotto il controllo
asburgico. Le forze politiche polacche ebbero due atteggiamenti diversi di
fronte agli occupanti: Il primo gruppo, chiamato dei Passivisti, rifiutava di
cooperare con gli austro-tedeschi; il secondo schieramento, quello degli
Attivisti, invece, cercava di trarre vantaggio dall'occupazione straniera,
cercando di ottenere delle concessioni per una maggiore autonomia dei territori
polacchi. Il 5 novembre 1916 gli imperatori Guglielmo II e Francesco Giuseppe
fecero una dichiarazione congiunta in cui promisero di creare uno Stato polacco
indipendente, in forma di monarchia costituzionale ereditaria, senza però
definirne i confini. L'imperatore d'Austria concesse, inoltre, una immediata
piena autonomia alla Galizia. Le promesse avevano un unico scopo: arruolare
polacchi per la guerra contro la Russia. Gli Imperi centrali volevano dai
polacchi solo un contributo di sangue. Il 6 dicembre, per volontà
austro-germanica, fu istituito un Consiglio Provvisorio di Stato, formato da 25
membri, tra cui Pilsudski. Il Consiglio si insediò a Varsavia il 14 gennaio
1917. All’annuncio congiunto fece eco quello dello Zar, ancora in sella, in cui
si auspicava la ricostituzione della Polonia, riunificando le tre aree di
spartizione. A sua volta il presidente degli Stati Uniti d'America Wilson, in un
messaggio al Senato del 22 gennaio 1917, parlò della ricostruzione di una
Polonia libera con accesso al mare. Il tracollo della Russia (poi quello delle
potenze centrali) spacco questa volta il paese fra attivisti e “socialisti” il
cui principale nemico era rappresentato proprio dall'alto comando tedesco.
Frattanto continuavano i riconoscimenti internazionali. Il 28 marzo 1917 il
Soviet degli operai e dei soldati di Pietrogrado aveva lanciato un appello alla
nazione polacca, in difesa della sua indipendenza. Anche la Francia si mosse a
favore della causa polacca: il 5 giugno 1917 il presidente francese Poincaré
decise di costituire un contingente militare polacco in Francia che gli italiani
alimenteranno con 577 ufficiali e 31.800 uomini di truppa conformemente ai
riconoscimenti rilasciati. Il 3 giugno 1918 i governi di Gran Bretagna, Francia
e Italia si dichiararono a favore della restaurazione di uno Stato polacco
sovrano e il 24 agosto il Governo italiano acconsentì a trattare i polacchi in
Italia, forniti di un riconoscimento della Missione a Roma del K.N.P., come
cittadini stranieri di uno Stato amico !!!.
La Francia mirava senza tanti bizantinismi alla nascita di nuovi Stati in Europa
orientale, pronti a bloccare l'espansionismo italiano ad Est ( Jugoslavia ) e
impegnare a Est, in caso di guerra, la Germania. La Polonia (e la
Cecoslovacchia), quindi, fu inserita nel sistema di alleanze orientali della
Francia, in funzione antitedesca. Tale sistema, nell'intenzione di Clemenceau,
doveva sostituire la vecchia alleanza militare con la Russia zarista. Nitti tra
il luglio e l'ottobre 1921, espose esplicitamente le sue posizioni intorno al
nuovo Stato polacco. "Non si è ricostruita la nazione polacca: si è
costituito uno Stato militare polacco, il cui compito principale deve essere
quello di disorganizzare la Germania (...)", "(...) è una Polonia artificiale,
che ha due funzioni fondamentali: separare la Russia dalla Germania; costituire
la grande riserva militare della Francia".
http://www.esercito.difesa.it/Storia/UfficioStoricoSME/Archivi/Documents/E-11.pdf
DOSSIER POLONIA- KATYN
Questo capitolo è più diffusamente trattato ai link seguenti
sempre interni al sito
piantine
Formazione dello stato tedesco
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/tedesco.htm
Piantine vicende polacche
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia1.htm
il primo dopoguerra
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/controllo2.htm
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/allenstein.htm
La sistemazione dei confini nel 1922
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia2.htm
la guerra e il massacro di Katyn
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/39/polonia.htm
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/39/poloniakatyn.htm
http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/cinemawajda.htm
personaggi
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