L'invasione
della
POLONIA, la spartizione
Dossier Polonia
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Danzica, da
quando era stata proclamata Città Libera sotto il controllo della Lega o
Società delle
Nazioni (ma già qualcuno usa il termine nazioni unite, anche se per ora gli Usa non ne
fanno parte e tale si chiamerà solo dopo la II guerra mondiale), non aveva avuto che liti con la Polonia e, dopo l'ascesa al potere di
Hitler, di questioni ne erano rimaste insolute ancora 34 !!. Il social -nazionalismo, alle ultime elezioni
nella piccola enclave, ha raggiunto
risultati impressionanti. La conquista elettorale del comune di Danzica da parte delle Camicie Brune ha
agghiacciato il sangue agli Ebrei e ai Polacchi di quella parte d'Europa. Ci si apprestava ad
applicare anche qui il modello III Reich con quella "rigorosa conformità" che caratterizzava tutta la
Germania ?. Ma cos'era Danzica e cosa
aveva di particolare ?. La città polacca, originariamente slava, era divenuta nel XII secolo centro
mercantile dei traffici tedeschi. Entrata nella lega Anseatica (o Hansa* città portuali e marinare del Baltico
e del mare del Nord )
nel 1361 si oppose all'ordine dei cavalieri teutonici fino
a quando questi furono sconfitti dai polacchi nel XV secolo. Danzica fu allora
premiata dal re polacco con uno statuto autonomo che durerà 300 anni, fino
al 1792, quando i Prussiani se la spartirono con i Russi !!
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*Dopo Lubecca, Brema e Amburgo la rete di alleanze della
lega Anseatica crebbe fino a comprendere più di 100 città, non
necessariamente costiere. Ne citiamo solo
alcune: Tallin, Riga, Dorpat,
Thorn, Elbing, Königsberg
(l'odierna enclave russa più nota come Kaliningrad Oblast
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d9/KALININGRAD_FINAL.svg
), Amsterdam, Arnhem, Groninga, Kampen, Roermond, Utrecht e Cracovia. La capitale dell'Hansa era proprio Danzica,
che era il principale porto per le mercanzie trasportate lungo la Vistola. |
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Quando nel 1870 fu fondato l'Impero tedesco
(ex Prussia), Danzica passò alla Grande
Germania (vedi piantine). A rimettere in gioco Danzica fu la disfatta tedesca del '18. A Versailles Wilson
disegnò la nuova carta d'Europa elevando la città di Danzica a Città Libera, a una condizione: che lasciasse
alla neo-nata Polonia uno sbocco al mare. Ma nel fare il corridoio, Wilson lo traccia sulla
Pomerania germanica. D'altronde dove trovare un pezzo di terra che non fosse già rivendicato
o tedesco. Inizia
qui l'avventura del porto di Gdynia (poi chiamato corridoio di Danzica) che è tedesco di etnia, ma
politicamente
Polacco. Dal piccolo gruppetto
di case, tuguri, abitati da un centinaio di pescatori che nessuno in Europa, ma
nemmeno in Germania e in Polonia aveva mai sentita nominare sarebbe nato il
secondo conflitto mondiale. Gdynia è sul
Baltico, e nella stessa grande baia di Danzica, ma è in una posizione ancora più
felice quasi dentro un grande golfo, che diventa il terminale degli scambi
polacchi. Il piccolo borgo viene stravolto; le
costruzioni edilizie nascono come funghi e il traffico diventa sempre più
intenso. Le banchine sul porto si moltiplicano ogni mese, gli affari fanno passi
da giganti e in pochi anni come porto è già concorrente di Danzica. Nel 1933,
dopo appena dieci anni, Gdynia ha già 50.000 abitanti tutti dediti agli
affari e al commercio e ha il porto più attivo del Baltico ma non solo.
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Ci sono più banchine e società marittime che
abitanti... 2 miglia di dighe, 6 miglia di banchine, 122.000 metri quadrati di docks, un
intrigo di binari che scendono al porto, una media di 50 navi !! ancorate ogni
giorno. Nel 1924 attraccarono le prime 29 navi, nel 1932 erano già 3.610. Nel
1938 secondo i tedeschi sfioravano la 6/7.000 unità !!.
Transita dal porto di Gdynia il 70% del commercio estero polacco e mitteleuropeo. La vita
economica della nuova nazione polacca è legata tutta a questo porto. Passano nel corridoio
nel senso dei meridiani dodici milioni di tonnellate di mercanzia all'anno. Ma
nel senso dei paralleli (tra Reich e Prussia Orientale) solo due milioni di
tonnellate. La Polonia qui ha investito più di
cento milioni di $ oro, ed è solo una piccola frazione del valore che la
Polonia attribuisce alla località. I polacchi hanno la ferma volontà di farne una
grande impresa commerciale europea, un porto a caratura mondiale, con alcune
banchine militari. Ma non avvenne solo questo nel corridoio nel corso degli anni del
dopoguerra. Creata questa fascia, sotto varie pressioni delle autorità
polacche, molti tedeschi -come risulta dalle statistiche- dovettero
abbandonare il territorio (non trovando più, né lavoro né impieghi,
la solita
pulizia etnica ?) cosicché
la sua popolazione, già tedesca, è divenuta polacca e quella di Danzica
si è ulteriormente germanizzata !!!. |
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http://cronologia.leonardo.it/ugopersi/1939/hitler_reichstag106.htm
discorso
di Hitler del 1 settembre 1939
http://en.wikipedia.org/wiki/Molotov%E2%80%93Ribbentrop_Pact
le piantine e le zone di influenza
DOSSIER
POLONIA- KATYN
Questo
capitolo è più diffusamente trattato ai link in calce sempre interni al
sito
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……………..http://forum.politicaonthe.net
testo sotto riserve di verifica
2 – Come definire, se non “follia polacca”, quel misto di insania
espansionista, feroce intolleranza, perdita del senso delle proporzioni,
criminale incoscienza e sanguinaria voluttà di guerra che afferra un
intero popolo contro i tedeschi della Prussia Occidentale, di Danzica e
dell’Alta Slesia e contro i sovietici, contro i lituani, ai quali
nell’ottobre 1920 viene sottratta la capitale Vilna (Vilnius) e che nell’estate
1938 vengono costretti con minacce di guerra a riconoscere de jure il
maltolto. Follia che già il 9 ottobre 1925 fa scrivere alla Gazeta Gdansk
(Gazzetta di Danzica): “La Polonia deve capire che non può sussistere
senza Konigsberg né l’intera Prussia Orientale. Dobbiamo esigere a
Locarno che tutta la Prussia Orientale sia liquidata. Potrà avere
un’autonomia sotto la sovranità polacca. In tal modo non ci sarà più
alcun Corridoio. Non dovessimo arrivarci con mezzi pacifici, ci sarà una
seconda Tannenberg (ove nel 1410 furono sconfitti i Cavalieri Teutonici
Tedeschi), e certo tutte le terre torneranno allora nel grembo
dell’amata patria” “I carri armati più sicuri della Pomerania sono i
milioni di coloni polacchi. Tutta la terra ancor oggi in possesso dei
tedeschi deve essere tolta dalle mani tedesche” “La guerra tra Polonia e
Germania è inevitabile. Dobbiamo quindi prepararci sistematicamente. Il
nostro obiettivo è una nuova Grunwald (località presso Tannenberg ove,
come detto, vennero sconfitti i Cavalieri Teutonici), ma questa volta
una Grunwald alle porte di Berlino, il che significa la sconfitta della
Germania portata dalle truppe polacche al centro del terrorismo, per
colpire al cuore la Germania. Sogniamo una Polonia coi confini
occidentali all’Oder e alla Neisse (sic!).
Come definire la mobilitazione parziale, del tutto ingiustificata e da
Berlino non provocata, del 23 marzo 1939, e la illegittima marcia di
divisioni alle porte di Danzica, città tedesca per il 95%, salutata dal
giubilo dell’intera popolazione polacca, O, ormai forti della prossima
“garanzia” inglese, la chiusura delle trattative e l’arrogante rigetto
di una qualunque possibilità di proposta tedesca per Danzica e per il
Corridoio, accompagnato dalla minaccia, da parte dell’ambasciatore a
Berlino Josef Lipski, che ulteriori proposte sarebbero state considerate
un casus belli? O le vanterie lanciate a Parigi il 18 maggio dal
ministro della Guerra Kasprzycki a una conferenza dello Stato Maggiore
francese sui piani contro il Reich: “Non abbiamo fortificazioni al
confine, perché prevediamo di condurre una guerra di movimento e fin
dall’inizio delle operazioni di marciare in Germania” O la sessantina di
canzoni pervase da odio antitedesco (tipici nei giorni immediatamente
precedenti il conflitto, i popolari versi: “Con Rydz-Smigly marceremo
fino al Reno e oltre il Reno”, mentre non esistono canti tedeschi
incitanti all’odio contro la Polonia? O le grida di guerra alzate nel
luglio, davanti a decine di ufficiali, dal Maresciallo Esward
Rydz-Smigly (poi inglorioso fuggiasco in Romania già il 17 settembre,
vituperato dalle sue stesse truppe e ricacciato a Varsavia, ove sarebbe
vissuto sotto falso nome fino al decesso, il 2 dicembre 1941):
“Marceremo presto contro l’eterno nemico tedesco per strappargli per
sempre i denti velenosi. La prima tappa di questa marcia sarà Danzica”?
O l’isteria che trabocca il 10 agosto dalle colonne del moderato Kurjer
Polski (Corriere Polacco): “Vogliamo la distruzione della Germania, così
come duemila anni fa fu distrutta Cartagine ”? O le assicurazioni date il
15 agosto dall’ambasciatore a Parigi Juliusz Lukasiewicz al Ministro
degli Esteri Georges Bonnet: “Sarà l’esercito polacco a invadere la
Germania, fin dai primi giorni di guerra”? O le smargiassate del
varsavico Depesza (Dispaccio) del 20 agosto: “Noi polacchi siamo pronti
a stringere un patto col diavolo, se ci aiuta contro Hitler. Anzi,
contro la Germania, non solo contro Hitler (…) Nella prossima guerra il
sangue tedesco scorrerà in tali fiumi che il mondo non ha visto da
quando esiste”? Il giudizio l’aveva del resto dato il 20 dicembre 1938
l’Alto Commissario della Società delle nazioni Carl Burckhardt: “I
polacchi sono folli; si bruciano i ponti alle spalle e ignorano il senso
della misura. Sono l’unico popolo d’Europa così infelice da avere
nostalgia del campo di battaglia. Sono ambiziosi e non sanno
controllarsi”. |
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Arriviamo agli anni critici. Il 1938-1939.
La Polonia è irremovibilmente risoluta a mantenere il corridoio,
perché è
persuasa che rinunciandovi si esporrebbe ad un nuovo smembramento, alla morte
cioè del nuovo Stato. Se la Germania aveva la ferma
volontà di recuperare il territorio il problema era da dove entrarci. Si poteva
attaccare dalla Prussia orientale (in parte sguarnita), ma in questo caso
bisognava trasferirvi truppe (non via terra) e questo avrebbe comunque dato
nell'occhio. Non
restava che invadere direttamente la Polonia da Ovest e da nord. Ed è proprio quello che fece Hitler il 1 settembre 1939!. Nel Trattato di Brest-Litovsk
(Città sul Fiume Bug
dove venne firmata la pace separata fra Russia e Germania prima della fine della
Grande Guerra e della loro sconfitta)
del 3 marzo 1918, Lenin, per difendere la rivoluzione dei Soviet e allontanare
la minaccia tedesca, aveva accettato notevoli perdite territoriali giustificate
in seguito anche da Stalin come
"cedere spazio in cambio di
tempo"
(teoria politica che prevede sempre
a posteriori rivendicazioni, comunque la
mettiate).
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1 SETTEMBRE - Il mondo alle ore
10.00 - ascolta dalla radio
Hitler che legge il suo messaggio
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"Tre settimane fa dissi all'ambasciatore polacco che se la Polonia
avesse tentato, mediante ciniche iniziative politiche di annientare
economicamente Danzica, la Germania non avrebbe potuto restare inattiva a
guardare. Sotto questo punto di vista non si può confondere la Germania di oggi
con la Germania di ieri. Mi sono perciò deciso a parlare alla Polonia con lo
stesso linguaggio con cui la Polonia da mesi ci parla.
E' noto che la Russia e la Germania sono governate secondo due differenti
ideologie. Una volta chiarita questa questione, non vedo più motivo alcuno per
cui i nostri due paesi dovrebbero mai più mettersi uno contro l'altro. Per la prima volta questa notte truppe regolari polacche hanno aperto il fuoco
contro il nostro territorio. Dalle 5,45 noi rispondiamo al fuoco. E d'ora in
avanti ricambieremo ogni bomba con una bomba. Chi combatte col veleno viene combattuto col gas velenoso. |
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3 SETTEMBRE - A Londra non arriva nessun segnale da parte tedesca. Chamberlain
alle ore 11,15 dal suo ufficio si collega alla radio e annuncia al popolo
inglese e al mondo il rifiuto dei tedeschi.
"Questa mattina il nostro ambasciatore a Berlino ha consegnato al
governo tedesco un ultimatum in cui si dice che se non avessero comunicato entro
le 11 che erano disposti a ritirare immediatamente le loro truppe dalla
Polonia, sarebbe esistito fra noi uno stato di guerra. Devo dirvi ora che non
abbiamo ricevuto nessuna garanzia di questo genere e che quindi il nostro
paese è in guerra con la Germania. (...) Fino all'ultimo momento sarebbe
stato del tutto possibile arrivare a una composizione pacifica e dignitosa fra
la Germania e la Polonia, ma Hitler non ne ha voluto sapere. Egli aveva
chiaramente deciso di attaccare la Polonia, qualsiasi cosa fosse successa, e
anche se adesso dice di aver avanzato proposte ragionevoli che i polacchi hanno
rifiutato, questa affermazione non è vera. Tali proposte non sono mai state rese
note né ai polacchi né a noi; e anche se sono state annunciate dalla radio
tedesca, giovedì sera, Hitler non ha aspettato di ricevere una qualsiasi
risposta, ma ha ordinato al suo esercito di attraversare la frontiera polacca
l'indomani mattina". Alle ore 17.00 dello stesso giorno anche la Francia
dichiara guerra alla Germania.
Ordine di battaglia
dell'invasione
http://www.okh.it/battaglie/1939/polonia/pol.htm |
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Anche ai Russi
interessavano i
vasti spazi polacchi, ceduti a suo tempo al nascente stato con la
la sconfitta del '20. Stato che si era qualificato da subito come
superimperialista e militarista: ai tedeschi bruciava altro come abbiamo
visto. Polacchi arroganti, come dicevano loro, a piedi o a cavallo. Non
si crea uno stato, una politica, sapendo di essere un vaso di terracotta
fra due di ferro, senza poi dotarsi di un appropriata politica di
difesa.
Ma ora non disponevano che di pochi carri armati, pochi come gli aerei.
Quando il 23 agosto 1939 fu stipulato il patto di non aggressione
Ribbentrop-Molotov
fra Russia e Germania le clausole
segrete aggiuntive sancivano la divisione dell'Europa in due
sfere d'influenza che confinavano al centro della Polonia sul Bug e giù giù fino
al Mar Nero con altre correzioni (vedi sotto clausola III del patto
segreto). Questo fu il passo decisivo per far muovere -dopo
solo tre
giorni- le armate di Hitler. Prima del patto i
tentativi di Stalin di fare un'alleanza antinazista con gli anglo-francesi
si scontrava con la riluttanza anticomunista dei medesimi. Stalin temendo una aggressione
tedesca in Russia, seguendo (come disse sotto per giustificarsi) una realpolitik, firmò il patto
"a salvaguardia degli interessi nazionali della
Russia" per guadagnar tempo.
Se vogliamo credere alla memorie di
Khruscev quando Stalin quel giorno firmò il patto gli confidò:
"Lui
crede di aver fatto il furbo con me ma in realtà sono io che l'ho messo nel
sacco".
Ma Stalin non immaginava di dover iniziare una guerra in tre giorni.
Dopo aver invaso la Polonia ( Hitler era già andato oltre la sua sfera
d'influenza, era arrivato fino a Varsavia), ipocritamente sollecitò la Russia a
intervenire per spartire "democraticamente" il bottino, per non allarmarlo troppo, ma anche
per coprirsi le spalle pensando già a occidente. La Francia e L'Inghilterra
dichiarano guerra alla Germania per l'invasione della Polonia il 3
settembre: per "coerenza" non la dichiarano alla Russia quando anche
questa invade la Polonia. Se qualcuno sapesse dare una spiegazione
plausibile è pregato di comunicarlo
Il suo attacco ( di Stalin) fu lento e moderato ma l'occupazione
fu altrettanto spietata: centinaia di migliaia di
intellettuali, ufficiali, tecnici furono uccisi o deportati (Massacro di Katyn),
con l'intento di decapitare per sempre quella parte della società polacca che non l'amava.
5 SETTEMBRE 1939
Solo Varsavia resiste ancora, e dalla sua radio vengono diffusi al
mondo intero i disperati continui e martellanti appelli, inframmezzati dalle gravose note della Polacca di
Chopin.
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Montanelli
reporter:
All'estremità
del ponte di Graudenz sulla Vistola (Grudziadz), dove si erano ricongiunte le truppe che venivano dalla
Prussia orientale con quelle da Ovest (i polacchi hanno tenuto coi
denti... la ritirata non si è tramutata in fuga, rimorchiandosi dietro i
morti e i feriti, devastando il paese di messi e bestiame, hanno rinculato...)
Hitler vide l'unico borghese che stava li e allora chiese chi fosse. Gli
risposero che era un giornalista italiano.....
cominciò a parlarmi blaterando le
solite cose... (i tedeschi poi mi proibirono di dire quello che aveva detto
Hitler: I suoi ufficiali erano impassibili, non erano dei piaggiatori come i
nostri scodinzolanti col Duce. Non si capiva che cosa provassero, ma era facile
intuire che quella guerra li sgomentava).
Debbo dire che non c'era nessun
entusiasmo nelle file tedesche. No, proprio nessun entusiasmo. Il 20 settembre in seguito alle mie
corrispondenze i tedeschi chiesero il mio ritiro. Andai nei paesi baltici.
Near to the city of Graudenz the car was stopped by a convoy of German tanks.
On one of these stood Hitler himself, but a few feet from Montanelli. When
Hitler was told that the only person in casual clothes was Italian, he jumped
out of the tank and eyeing Montanelli like a madman, began a ten minute
hysterical speech followed by military salute and exit.
Vista la fantasia con la quale
qualche volta rimpolpava le scarne notizie ufficiali (ma dalla Finlandia fu ripreso perchè Appelius dava resoconti di fantasia su una battaglia e lui no), il reportage non
fu ritenuto veritiero e quindi cestinato dal direttore Borelli, mentre Indro
giurava sull'autenticità dello scoop (e magari, almeno questa volta, aveva anche
ragione). |
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20
SETTEMBRE 1939
La campagna polacca
di Hitler è praticamente conclusa.
La supremazia della macchina
bellica tedesca è stata schiacciante. Anche
l'Armata Rossa su sollecitazione
tedesca è entrata il 17 in Polonia e ne ha
occupato un vasto territorio.
Soprattutto nuova la
strategia tedesca. Per la
prima volta il mondo conosce il nuovo concetto di guerra di movimento,
Blitzkrieg, operazione congiunta di forze corazzate e aeree. Così nuova,
schiacciante e travolgente l'invasione e la conclusione che Francia e Gran
Bretagna esitano ad aprire le ostilità, e quando lo fanno esitano a
muoversi, ad andare avanti. Praticamente stanno ferme. Viene anche chiamata "guerra fasulla"
o guerra farsa. In Inghilterra idee
poche e confuse. I discorsi di Chamberlain non hanno chiarito perché gli inglesi
devono entrare in guerra contro i tedeschi, che fino a poche settimane prima (soprattutto i
partiti di destra) consideravano il baluardo occidentale contro il bolscevismo e
che rifornivano perfino di armi, motori, e materiale vario. Altrettanto
titubanti i Francesi che con la loro faraonica linea Maginot, paradossalmente
mentre Hitler inaugura la "Guerra di movimento", loro i francesi
inaugurano la "Guerra seduta" rintanati nella "grande muraglia".
Il 22 ottobre 1939 le autorità sovietiche indissero nei territori bielorussi ed
ucraini l’elezione dei candidati dell’Assemblea Popolare. Tale Assemblea
promosse, attraverso delle petizioni, una sorta di consultazione popolare che
comportò l’annessione (1 e 2 novembre) dei territori occidentali che erano
appartenuti alla Polonia, alle Repubbliche Socialiste Sovietiche confinanti di
Ucraina e Bielorussia. Questa azione significò, di fatto, una quarta spartizione
del territorio polacco.
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La "sveglia"all'occidente inizia sul serio quando il 14
ottobre i primi sottomarini (gli
U-BOAT) entrano nella baia di Scapa Flow, ritenuta sicurissima, e affondano la
prima corazzata inglese, la Royal Oak. Le cose si
fanno serie, ma nessuno le ha prese in seria considerazione. Non sanno cosa li
aspetta. La Polonia non esiste più, come stato indipendente. Qualcuno si è messo
in salvo attraversando il baltico e si prepara a combattere russi e tedeschi
ovunque capiti. A Parigi intanto si è formato il primo governo in esilio. La
Polonia ha pagato in 17 giorni di guerra un alto tributo di sangue. 60.000 morti,
135.000 feriti e altrettanti dispersi. 700.000 sono i prigionieri internati nei campi di
concentramento che stanno nascendo a Treblinka, Auschwitz, Maidanek e in altre
località, dove poi nel corso di cinque anni di guerra, ci finiranno dentro sei
milioni di ebrei di cui tre di origine polacca ma altrettanti prigionieri se li
è presi la Russia con un destino a volte crudele, per dei nemici del
Reich come nel caso del Massacro di Katyn che ha visto la partecipazione
corale del più grande apparato di menzogne messo in piedi da che storia
ricordi e che spazia dalla Russia agli Usa, dall'Inghilterra all'Italia
(ben inteso postbellica) alla Croce Rossa |
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La divisione territoriale della Romania (Bessarabia)
par.3. Nell’estate del 1940, la Romania è
stata obbligata dalla Russia sovietica, dalla Germania hitleriana a
cedere i seguenti territori: Bessarabia, Bucovina e Herþa – alla Russia;
il nord della Transilvania – all’Ungheria e il Quadrilatero (il sud
della Dobrugia) – alla Bulgaria, il che rappresentava più di un quarto
del territorio e della popolazione, maggiormente romena. Nelle aree
cedute all’Ungheria, i romeni vennero perseguitati giungendo sino a
massacri di intere comunità (a Ip, Trãsnea, Nufalãu, Hida, Huedin ecc.);
altrettanto avvenne nei confronti degli ebrei (300.000) scomparsi senza
traccia. Come per la Polonia occupata dai russi non ci fu nessuna
dichiarazione di guerra da Francia e Inghilterra altrettanto per queste
aree. |
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Protocollo segreto aggiuntivo al Patto ufficiale
Ribbentrop-Molotov.
I. In caso di riassetto territoriale e politico nei settori appartenenti
agli Stati baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), il confine
settentrionale della Lituania rappresenta il confine delle sfere di
influenza della Germania e URSS. A questo proposito l'interesse della
Lituania nella zona di Vilna è riconosciuto dalle Parti.
II. In caso di riassetto territoriale e politico delle aree appartenenti
al stato polacco, le sfere d’influenza della Germania e dell'Unione
Sovietica sono delimitate approssimativamente dalla linea dei fiumi
Narev, Vistola e San. Il problema di sapere se gli interessi di entrambe
le parti rendono auspicabile il mantenimento di un polacco Stato
indipendente e come tale stato debba essere limitato, può solo essere
risolto, solo nel corso di ulteriori sviluppi politici. In ogni caso
entrambi i governi risolveranno la questione per mezzo di un accordo
amichevole.
III. Per quanto riguarda l'Europa sud-orientale la parte sovietica
reclama il suo interesse per la Bessarabia. La Germania dichiara il suo
completo disinteresse per questi settori.
Articolo IV. Questo protocollo deve essere trattato da entrambe le parti
come rigorosamente segreto.
Mosca, 23 agosto 1939.
Per il governo del Reich tedesco v. Ribbentrop
Plenipotenziario del governo della USSR V. Molotov |
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Conseguenze immediata del patto segreto nell'Europa sud orientale
From
1775 to 1918, Bukovina was an administrative division of the Habsburg
Monarchy, the Austrian Empire, and Austria–Hungary. After World War I,
Bukovina became part of Romania. In 1940 (June 28 - July 4), as a result
of the Molotov–Ribbentrop Pact (23 agosto 1939), the northern half of
Bukovina was annexed by the Soviet Union. The Soviet Red Army militarily
occupied the formerly Romanian held regions of Bessarabia, Northern
Bukovina, and Hertsa. L'Unione Sovietica si annesse la Bessarabia ma
si impadronì anche della Bucovina Sett. ex Austriaca, che in tali
protocolli non era menzionata (si indicava esplicitamente la
Bessarabia in un generico contesto di Europa sud-orientale, mentre la
Bucovina era considerata Mitteleuropa, dagli Europei). Durante
l'avanzata in territorio romeno, l'armata rossa non rispettò i tempi
concordati tra i governi di Mosca e di Bucarest e aprì il fuoco contro
le truppe romene in marcia verso il nuovo confine causando numerose
vittime. Interi reparti romeni vennero accerchiati e catturati. Anche
forze partigiane "russe" parteciparono a queste azioni di guerra contro
l'esercito romeno. L'armata rossa occupò anche il territorio di Hertza
(etnia romena) che non era incluso nelle rivendicazioni sovietiche e
neppure dell'ultimatum di Mosca (Roberts, 2006). Dopo l'annessione da
parte dell'URSS della Bucovina, centinaia di contadini furono uccisi
dalla polizia sovietica mentre cercavano di fuggire in Romania. Si
ricorda il Massacro di Fântâna Albă del 1/4/194. Nel 1944 l'URSS
rioccuperà la Bessarabia (oggi Moldavia) e metà della Bucovina (Bucovina
Sett.). |
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Formazione dello stato
tedesco
Piantine vicende polacche
il primo dopoguerra
.
.La sistemazione dei confini nel 1922
la guerra e il massacro di Katyn
personaggi |
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http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/tedesco.htm
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia.htm
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia1.htm
.
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/controllo2.htm
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/allenstein.htm
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia2.htm
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/39/poloniakatyn.htm
http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/cinemawajda.htm
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/anders.htm
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/sikorsky.htm
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