Wladyslaw Eugeniusz

Sikorski

  (May 20, 1881 – July 4, 1943)

DOSSIER KATYN

(A FONDO PAGINA)

           

Sikorsky forma a Parigi, dopo l'invasione della Polonia, il primo governo polacco in esilio. Trasferitosi a Londra,dopo l'invasione della Francia, stringe accordi e rapporti con l'URSS fino al 1943 che permettono la costituzione di un'armata di ex prigionieri polacchi agli ordini del generale W. Anders.

  Władysław Eugeniusz Sikorski  nasce nella regione della Galizia Austriaca e si laurea in Ingegneria a Leopoli. Ufficiale della Riserva, nel 1907 aderisce al Partito Socialista Polacco, allora clandestino, dove incontra Józef Piłsudski con cui partecipa alla nascita di alcuni gruppi armati per l'indipendenza. Nel 1909 sposa Olga Helena Zubrzewska. Durante la Guerra cura il reclutamento della Legione Polacca a Cracovia che combatte per gli Austroungarici contro le armate zariste. Alla fine della Grande Guerra quando scoppia il conflitto con la Russia dei Soviet per l’indipendenza del paese è comandante generale del gruppo Bartatow poi della IX divisione. Nel 1920 è comandante della 3a poi della 5a armata che batte i Russi a Varsavia. Nel 1921 è capo di Stato Maggiore. Da dicembre 1922 a maggio 1923 è Primo Ministro poi Ministro della guerra nel Governo Grabski. Sikorski rimane neutrale durante il colpo di stato di Piłsudski (1926) ma suo fiero oppositore in seguito tanto da essere costretto all’Esilio dal 1928 al 1938. Lo Stato polacco ricostituito dopo il grande conflitto occupava circa 389 mila kmq. La sua popolazione secondo il censimento del 1921 ammontava a 27 milioni di abitanti, dei quali il 69% era costituito da polacchi (18,7 milioni), il 14% da ucraini (su cui estendeva come terre), 1'8% da ebrei (2,2 milioni ca), il 3,9% da bielorussi e il resto da lituani, boemi ed altri. I contadini costituivano il 55% della popolazione, gli operai il 27% e la borghesia e gli intellettuali  il 18% circa.

L’"ARMATA"ANDERS
 II Corpo d'Armata Polacco in Italia. 
3ª Div. Fucilieri “Carpatica” Maj. Gen. DUCH.
5ª Div. Fanteria “Crassova” Maj. Gen. SULIK

  Le operazioni belliche, la gestione economica basata sul saccheggio e lo sperpero da parte degli occupanti, ed infine le perdite umane, avevano distrutto l'economia polacca. Il consolidamento economico delle zone che per tanto tempo si erano trovate sotto l'occupazione straniera, fu un compito oltremodo difficile. Le tensioni sociali si sarebbero però aggravate a causa della difficile situazione economica e dell'iperinflazione. Il governo di esperti convocato alla fine del 1923 da Wladyslaw Grabski realizzò con successo la riforma monetaria e ripristinò l'equilibrio economico. Gli scontri fra partiti, la caduta del governo di Grabski alla fine del 1925, come pure le difficoltà nel formare un nuovo governo scossero il sistema politico polacco. Nel maggio del 1926 Józef Pilsudski, che fino a quel tempo era stato tenuto lontano dal potere, fu autore di un colpo di stato.
     

  Jozef Pilsudski (Zulowo, Lituania, 1867 - Varsavia 1935) Marszałek (MARESCIALLO) fu, dopo lo deportazione in Siberia sotto lo falsa accusa di aver complottato per uccidere lo zar Alessandro III, tra i fondatori del Partito socialista polacco. Dal 1894 propugnò sul giornale clandestino "Robotnik" gli ideali socialisti e dell'indipendenza polacca. Arrestato nel 1900, riuscì a fuggire dall'ospedale militare di San Pietroburgo, dove era stato trasferito (1901). Durante lo guerra russo-giapponese (1904), si recò a Tokyo sperando di ottenere il sostegno del Giappone per un'insurrezione in Polonia. Contrariamente al capo del Partito democratico nazionale polacco, Roman Dmowski, che intendeva appoggiarsi, per lo rinascita della Polonia, alla Russia e additava nella Germania il secolare nemico della nazione polacca, Pilsudski riteneva che obiettivo politico della Polonia dovesse essere la disintegrazione della Russia nelle sue parti principali e la liberazione, per mezzo della forza, dei paesi incorporati nell'Impero. Dopo il 1905, in Galizia, continuò l'attività rivoluzionaria, con l'acquiescenza dell'Austria, con lo costituzione di un'organizzazione militare segreta. Scoppiata la Prima guerra mondiale, fu a capo di una delle legioni polacche nella Polonia russa, organizzate sotto il comando austro-ungarico. Alla fine del 1916 assunse la carica di ministro della Guerra nel Consiglio di Stato, organizzato nei territori polacchi da Austria e Germania, ma il rifiuto di collaborare ulteriormente allo sforzo bellico degli Imperi centrali gli costò l'arresto e la prigionia a Magdeburgo. Nel novembre 1918, dopo il crollo tedesco, tornò trionfalmente a Varsavia e fu nominato capo dello Stato e comandante dell'esercito (1918-22). Il suo sforzo di portare le frontiere della Polonia fino a Kiev e al mar Nero, col proposito di federare alla Polonia Ucraina, Bielorussia e Lituania, portò alla reazione sovietica, che Pilsudski riuscì a fermare sulla Vistola, con l'aiuto dell'Intesa, nell'ottobre 1920. Nel maggio 1923 lasciò la carica di capo di stato maggiore dell'esercito, assunta l'anno precedente, e si ritirò a vita privata. Di fronte all'instabilità dei governi democratici, col sostegno dei militari attuò un colpo di stato e s'impadronì di nuovo del potere (12 maggio 1926). Pilsudski instaurò di fatto un regime dittatoriale, ricoprendo il ruolo di primo ministro (1926-28 e 1930) e, soprattutto, quello di ministro della Guerra (dal 1926 fino alla morte). In politica estera, staccò lo Polonia dalla Francia, suo tradizionale alleato, riavvicinandola alla Germania col patto di non aggressione del gennaio 1934. Profilo da Enciclopedia Treccani
     

Nel dicembre 1942 Il capo del governo polacco in esilio Sikorski, decide, d'accordo col presidente della repubblica Raczkievicz di discutere il problema direttamente con Stalin. Accompagnato dal generale LadislaW Anders, che dirige l'organizzazione della nuova armata, si reca a Mosca. Il dittatore russo è elusivo. Dice che sul territorio dell'Unione Sovietica non esiste un solo polacco prigioniero: "forse sono fuggiti da qualche parte, quando abbiamo proclamato l'amnistia". "Ma dove mai?" "Chi lo sa? Probabilmente in Manciuria" ribatte impassibile Stalin.…!!!

5a Divisione Krassova

When the Germans overran Poland in 1939, Sikorski became prime minister of the government in exile, establishing good relations with Allied leaders. But in the later course of World War II the Soviet dictator Stalin broke off Soviet–Polish diplomatic contact in April 1943, using as pretext Sikorski’s request that the International Red Cross investigate the murder at Katyn of thousands of Polish officers previously in Russian hands.

  da"Enciclopedia della II Guerra Mondiale - Una storia di uomini" (a cura di E. Biagi, 1980 - 2a ed. 1983). Colloqui Kot-Visinskij e Kot-Stalin

6 ottobre 1941 l'ambasciatore polacco in Russia, il comunista professor Jan Kott (si tratta probabilmente di un Governo polacco in esilio ma quale ?), chiede un colloquio al ministro degli Affari Esteri sovietico,Andrej Visinskij, per discutere la scomparsa del gruppo di ufficiali polacchi. Jan Kott ha conservato il seguente resoconto del suo incontro con Visinskij:
Kott: "Signor ministro, le sottopongo alcune cifre. Il numero degli ufficiali polacchi fatti prigionieri dall'Armata Rossa e deportati in diverse parti della Russia è, almeno, di 9.500 (( 12 generali, 130 colonnelli e 9227 ufficiali subalterni). Fino ad oggi noi non ne abbiamo ritrovati che duecento. Che ne è stato degli altri? Noi sappiamo che più di quattromila ufficiali vennero internati a Starolbelsk e Kolzielsk e, di là, trasferiti in campi sconosciuti. Ci aiuti a ritrovarli".
Visinskij: "Bisogna che lei tenga conto delle circostanze, signor ambasciatore.. Dal 1939 ad oggi sono avvenuti enormi cambiamenti nell'Unione Sovietica. Intere popolazioni hanno lasciato le loro regioni per trasferirsi altrove: figuriamoci i singoli individui ... Noi abbiamo liberato un gran numero di vostri soldati: taluni hanno trovato lavoro in Unione Sovietica, altri sono rientrati direttamente in Polonia ..."
Kott: "Se uno soltanto degli ufficiali cui ho accennato fosse stato rimesso in libertà si sarebbe subito messo in contatto con noi. Non si tratta di bimbi, o di criminali obbligati a nascondersi. Non è possibile non immaginare che essi si trovino ancora in Russia".
Jan Kot, congedato da Visinskij, non si arrende.. Un mese più tardi, nel novembre 1941, ottenne un colloquio con Stalin. Anche di questo Kot redige un verbale:

Kott: "Signor presidente, lei ha accordato l'amnistia a tutti i cittadini polacchi abitanti nell'Unione Sovietica. Vuole insistere coi dirigenti del governo russo affinché il suo nobile gesto sia realmente e integralmente applicato?"
Stalin: "Lei intende dire che, qui da noi, ci sono ancora dei polacchi prigionieri?"
Kott: "Almeno per quanto riguarda il campo di Starolbelsk, abolito nel 1940, noi non siamo riusciti a trovare un solo soldato".
Stalin: "Ordinerò un'inchiesta, glielo prometto ...".
Kott: "Signor presidente, mi consenta di insistere per la liberazione dei nostri ufficiali. Ne abbiamo bisogno per preparare il nostro nuovo esercito. I documenti che possediamo stabiliscono la data in cui essi furono portati nei vari campi ...".
Stalin: "Lei ha le liste dettagliate?".
Kott: "Tutti i nomi sono segnati, in ordine alfabetico, dai comandanti russi dei campi: con queste liste compivano ogni giorno l'appello dei prigionieri. Inoltre la polizia sovietica aveva aperto un fascicolo individuale per ogni ufficiale. Se si prende, ad esempio, l'armata del Gen. Anders ci si accorge che nessuno degli ufficiali del suo S.M. è stato ritrovato". Stalin scrolla la testa, prende il telefono e chiama il capo della polizia: "Sono Stalin, volete farmi sapere se tutti i prigionieri di guerra polacchi sono stati liberati? Richiamatemi più tardi". Poi il dittatore cominciò a parlare d'altro finché il telefono squillò e Stalin, senza dire una parola, ascoltò una lunga spiegazione da parte del capo della polizia. Infine, rivolto all'ambasciatore polacco, riprese a parlare con lui senza più accennare alla scomparsa dei prigionieri. Da quel momento il governo polacco a Londra invierà all'Unione Sovietica 49 note diplomatiche chiedendo notizie sugli ufficiali mancanti. Nessuna risposta.

     

schiacciate l'AK

  Quando nel '39 i membri del governo polacco fuggirono a Londra, molti militari riuscirono a raggiungere (via Slovacchia, Ungheria e Romania non ancora in guerra (la Slovacchia era quello che rimaneva della Cecoslovacchia dopo l’invasione tedesca e l'annessione dei Sudeti) ) il medio oriente in mani francesi e inglesi. Coi successivi avvenimenti dell’estate del ’40 anche la tutela dei Francesi (di Vichy), che controllavano Siria e Libano per conto di Hitler, non era più sicura. Passarono quindi via Palestina, come i cechi fuggiaschi, al Nord Africa dove costituirono un'unità armata definita Carpathian Infantry Brigade mista asserragliata a Tobruk nel 1941 all'atto dell'arrivo di Rommel. Altre piccole unità polacche vennero impiegate in Norvegia (1940). Tutti i fuorusciti e combattenti andranno poi a formare una divisione aviotrasportata impiegata per lo sbarco in Normandia e unità paracadutiste. Piloti da caccia polacchi e ausiliari erano già in servizio nella Raf. In patria l'Armia Krajowa (o AK Esercito Nazionale) fu il principale movimento di resistenza partigiano nella Polonia occupata dalla Germania nazista che faceva riferimento al Governo in Esilio a Londra. All'AK si contrapponeva la Gwardja Ludowa, poi Armja Ludowa organizzata dai russi a fine conflitto e infiltrata dai comunisti. polacchi. I rapporti fra Governo in Esilio e Russi si guastarono definitivamente in seguito alla scoperta delle fosse di Katyn. <<<Nel.film."Katyn".questo manifesto, con la Krajova (AK) schiacciata dalla Ludowa, viene strappato e il protagonista ucciso.
     

LA MORTE DI SIKORSKI

Sikorsky in Libia a Tobruk

Sikorski was killed!!! in an air crash at Gibraltar the following July (1943); many have speculated that his death was caused by foul play.

The possibility of Sikorski's murder by the British is excluded from this paper. The possibility of his murder by persons unknown cannot be so excluded. - Sir Robin Cooper

 

Questo capitolo è più diffusamente trattato ai link seguenti sempre interni al sito e nelle piantine del

  Sikorski s'era rifiutato di accettare la spiegazione o non spiegazione di Stalin su Katyn e aveva chiesto l’intervento della Croce Rossa Internazionale. In breve arrivò da Mosca l’accusa di essere un simpatizzante nazista. Il Governo di Londra già non era riconosciuto e Mosca non intendeva a fine conflitto dividere la Polonia e gli stati baltici con chicchessia. They were also able to clear the way for a postwar communist-sponsored Polish government (PKWN) which would yield compliantly to Soviet demands. Stalin soon began a campaign for recognition by the Western Allies of a Soviet-backed Polish government led by Wanda Wasilewska, a dedicated communist with a seat in the Supreme Soviet, with General Zygmunt Berling, commander of the 1st Polish Army in Russia, as commander-in-chief of all Polish armed forces.

Dopo la rottura con i polacchi di Londra (Aprile/maggio 1943**) Stalin aveva richiamato in patria diversi ambasciatori (Litvinov da Washington, Gusiev da Montreal, Ivan Maisky da Londra) per consultazioni. Il rafforzamento dei Russi attuato anche con aiuti alleati ora aveva reso l’orso russo quasi più forte degli alleati. A Luglio del '43 i tedeschi perderanno la loro ultima grande battaglia in Russia. D’ora in poi i colloqui interalleati avranno un solo attore, Stalin (confermato anche dalla scoperta recente che il principale collaboratore di Roosevelt, Harry Hopkins, era una spia russa) e che la carta atlantica era carta straccia.

Only four months after Sikorski's death, in November 1943, at Tehran, Churchill and Roosevelt agreed with Stalin that the whole of Poland east of the "Curzon Line" would be ceded to the Soviets, even if it were contrary to the Atlantic Charter (Carta Atlantica “The principles of the Atlantic Charter and the terms of the Treaty of Riga are alone valid in determining the eastern frontiers of Poland.” Four days later, the Polish Daily published a new statement by General Sikorski: “We are firmly convinced that the co-operation between Poland and Russia will develop in accordance with the Atlantic Charter signed by both Russia and Poland. I was convinced after my conversation with Stalin that he favours a great and powerful Poland. I hope, and with me the whole Polish nation, that this attitude of Russia’s will not change.”).

I voli fra i due schieramenti alleati, dopo la liberazione dell’Africa del Nord, avvenivano col sorvolo sicuro del Medioriente, dell’Egitto, della Libia e dell’Algeria. I sovietici facevano di solito scalo in Libia, gli inglesi a Gibilterra. A quel tempo Gibilterra era un aeroporto trafficatissimo e sicuramente privo delle misure di sicurezza adatte al tempo di Guerra (si sentivano sicuri da colpi di mano tedeschi). Sikorski quel 4 di luglio del '43 viaggiava su un Liberator (II - AL523) dopo aver compiuto una ispezione ai soldati di Anders che si apprestavano all’invasione dell’Italia. Erano con lui la figlia, il Capo di S.M Tadeusz Klimecki e altri sette. A fianco dell’aereo di Sikorski era atterrato a Gibilterra (anziché a Castel Benito- Tripoli) un aereo Russo con a bordo Maisky e 12 non identificati fra soldati e ufficiali (tra cui si ipotizza due sabotatori o killer). Capo del servizio segreto in Gibilterra dal 1941 al 1944 e quindi in grado di conoscere arrivi e partenze era Kim Philby (che spiò per l'URSS dal 1936 al 1963, anno della sua fuga a Mosca. Prima del 1941 Philby era stato istruttore nel SOE (Special Operations Executive, an organization specializing in sabotage and diversion behind enemy lines). L’incidente aereo venne narrato in un Film del 1958 “The Silent Enemy” e nel 1966 Rolf Hochhuth nel libro “The Soldiers” diede espressamente la responsabilità agli inglesi e russi. I documenti segreti su Katyn e su Sikorski sono classificati riservati e neanche l’apertura degli archivi segreti della II Gerra Mondiale prevista per il 2015 li renderà pubblici. Quando alle 23.o7 l’aereo di Sikorski prese il volo per Londra dopo 16 secondi si inabissò. La salma recuperata fu dapprima sepolta al cimitero polacco di Newark-on-Trent poi nel 1993 al castello di Cracovia nella cripta Reale. Sikorski era stato assassinato, si era trattato di un incidente occasionale o morte per  sabotaggio? On November 25, 2008 Sikorski's body was exhumed from Wawel's cathedral in Kraków, in order to investigate the cause of his death[25]. Investigators concluded Sikorski's injuries were consistent with a plane crash. Naturalmente non era piu’ possibile fare esami sui resti dell’aereo che avrebbero fatto luce sul fatto.

**David Irving -The Death of General Sikorski http://www.tworca.org/sg-library/sikorski.pdf  - http://www.absoluteastronomy.com/topics/Wladyslaw_Sikorski.
Maisky: Poland is a country of 20 millions next door to a country of 200 millions.
When Ambassador Maisky (Ambassador in London) brought Stalin’s telegram to Mr Churchill on April 23, Churchill next day assured the Russian premier: “We shall certainly oppose vigorously any ‘investigation’ by the International Red Cross or any other body in any territory under German authority. Such investigation would be a fraud and its conclusions reached by terrorism.” For the next four weeks the British and American governments tried to visualise some form of tame Polish Government in London that would not give the Russians cause for more offence. But all of their polite suggestions ran into the firm opposition of General Sikorski himself. In particular, he refused to replace his Information Minister, Professor Kot, who as a former Ambassador in Moscow was now one of the most intransigent opponents of rapprochement with the Russians. … A mounting press campaign began against General Sikorski. The Times, the Daily Telegraph, the News Chronicle, the Daily Express and the Daily Mail all published articles of more or less urgency, demanding that he refashion his Cabinet as Moscow was demanding. …General Sikorski showed no signs of complying. Sikorski grimly said, “There are limits on servility, beyond which no Polish citizen will step”. C'è un limite al servaggio oltre il quale non andare, e qualcuno gli sconsigliò per aver già superato ampèiamente il limite di non andare in medio oriente dove tanti soldati  polacchi avevano parenti morti a Katyn

DOSSIER POLONIA- KATYN

   

Formazione dello stato tedesco
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/tedesco.htm
Piantine vicende polacche
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia.htm
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia1.htm
il primo dopoguerra
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/controllo2.htm
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/allenstein.htm 
La sistemazione dei confini nel 1922
http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia2.htm
la guerra e il massacro di Katyn
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/39/polonia.htm 
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/39/poloniakatyn.htm
http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/cinemawajda.htm
personaggi
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/anders.htm

  LA MORTE DI SlKORSKI  (dal Corriere della Sera di Domenica 11 luglio 1943)
I polacchi chiedono a Londra la pubblicazione dell'inchiesta -Tentativo britannico di deviare i sospetti sui comunisti. Un'intervista inventata dalla "Reuter" - corrispondenza da Lisbona 10 luglio

Si dichiara alla Legazione di Polonia di Lisbona che la Commissione degli emigrati polacchi di Londra si è rivolta ufficialmente al governo inglese chiedendogli di pubblicare senza indugio l'esito dell'Inchiesta riguardante il preteso infortunio aviatorio in seguito al quale Sikorski ha trovato la morte. Si sottolinea negli ambienti politici polacchi che forti indizi lasciano supporre che si tratti di un attentato e che non si può cancellare l’impressione che in Inghilterra ci si sforzi visibilmente di far deviare i sospetti sui comunisti.  Inoltre gli ambienti polacchi considerano come pura invenzione l'intervista di Sikorski pubblicata dopo la sua morte dall'agenzia Reuter. E' un fatto stabilito che Sikorski aveva dichiarato nel corso di colloqui avvenuti nel Medio Oriente con i capi delle truppe polacche che l'esercito polacco, pur essendo pronto ad entrare in azione, non avrebbe combattuto finché i sovietici non avessero garantito 1'esistenza della Polonia. Prima della sua morte Sikorski aveva ribadito queste dichiarazioni alle autorità inglesi. Il Comitato nazionale polacco a Londra è stato invitato, dal Governo britannico a costituire un nuovo Governo di cui Mosca si possa dichiarare soddisfatta. Non sembra però che la. costituzione del nuovo Governo nominale polacco sia agevole poiché, dopo appena quattro giorni dalla sua nomina, Stanislao Nicolajecyk, designato alla successione di Slkorski, ha presentato le sue dimissioni. Prima di decidersi a compiere tale passo, Nicolajecyk ha avuto una lunga .discussione con Churchill e Eden, i quali hanno invano tentato di indurlo a recedere dalla presa deliberazione. Secondo ulteriori informazioni, lo stesso Nicollljecyk ha ricevuto un nuovo incarico per la costituzione del Governo.

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