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Radio:
come scegliere
Spiegazioni e consigli su
come scegliere il vostro radiocomando per un automodello.
Sul mercato abbiamo numerose proposte di radiocomandi adatti a tutte le
esigenze e a tutti i portafogli, orientarsi in questa panoplia di proposte
non è facile; con questo articolo cercherò di puntualizzare alcuni
requisiti fondamentali delle radio per comandare un automodello, la
maggioranza delle considerazioni sono comunque applicabili anche agli scafi
da velocità.
Requisiti
fondamentali
Per comandare un automodello è necessaria una radio a due canali:
uno per il servo gas-freno ed uno per lo sterzo. Sono altamente
sconsigliabili radio aventi più canali poiché in queste le cloche hanno più
gradi di libertà di quelli necessari al comando del modello rendendo così
il pilotaggio impreciso e, se si è alle prime armi, ingenerando una
notevole confusione.
Un discorso a parte riguarda le radio tre canali che in pratica sono delle
radio a due canali con l'aggiunta di un canale ausiliario, di solito
controllato tramite un potenziometro, necessario se si vuole carburare con
il modello in movimento (questa opzione è sfruttata negli scafi). Esistono
poi delle radio tre canali in cui il terzo canale funziona solo se miscelato
con uno dei due comandi principali garantendo così la funzione anticoppia
del timone negli scafi o il comando in controsterzata del posteriore negli
automodelli con quattro ruote sterzanti. Pertanto si deve optare per un
radiocomando a due canali, di questi ne esistono vari tipi con costi che
vanno dalle poche centinaia di migliaia di lire ad oltre il milione. Di
norma chi incomincia, magari acquistando un kit completo auto-motore-radio,
si procura un modello "base" di radio che comunque risulta ormai
comunemente fornito di interruttori per l'inversione della corsa dei servi,
in pratica se voi date comando dello sterzo a destra e l'auto vi sterza a
sinistra non dovrete fare altro che spostare questo interruttore,
relativamente al canale dello sterzo, per avere la corsa nella direzione
giusta. Un inciso nostalgico, mi ricordo che quando iniziai erano
disponibili sul mercato servocomandi con la rotazione destra o sinistra e
bisognava sceglierli in riferimento al modello che si usava oppure, per i più
esperti, o azzardati come me, si provvedeva aprendo il servocomando ed
invertendo i fili del motore e del potenziometro.
Una opzione che di solito non viene fornita, ma che troverete assai utile,
è il riduttore di corsa sul canale dello sterzo: infatti mentre una volta
aggiustato il comando gas-freno di solito si mantiene inalterato, salvo
cambio di campana, spesso vi troverete con l'automodello che su certi
terreni o conformazioni di pista ha troppa sterzata e tende al testacoda,
mentre su altri tracciati sarete costretti a rallentare per inserirvi in
curva. Ora avete due possibilità: o spostate il punto di ancoraggio della
barretta di comando dello sterzo, variando così la corsa dei braccetti,
oppure intervenite elettronicamente sulla corsa del servo diminuendola o
aumentandola cosa che non vi richiederà alcuna sosta ai box. Dunque i
requisiti di base sono: due canali, inversione della corsa e possibilmente
riduttore di corsa per lo sterzo.
Stick o
volantino?
Bella domanda a cui non c'è risposta, molto aspra è sempre stata la
battaglia fra i sostenitori dell'una o dell'altra soluzione e se il
pluricampione del mondo Collari guida con gli stick il non meno titolato
Masami Hirosaka guida con il volantino. In realtà, specie all'inizio, è
questione di abitudine e poi, forse, nel tempo si possono avvertire alcune
differenze; fatto sta che in Europa, feudo delle radio a stick, si vedono
sempre più piloti con radio a volantino: moda o miglioramento delle
prestazioni? Un consiglio spassionato: se non siete proprio dei testoni come
lo scrivente che la prima radio a volantino se la fece arrivare dall'America
e già abituato agli stick, intraprese lunghissime sessioni di prova per
cambiare abitudini e riflessi, adeguatevi allo standard che va per la
maggiore nel vostro gruppo: potrete così usufruire dell'aiuto dei più
esperti nella messa a punto del modello facendogli provare il vostro, cosa
difficile se non usate lo stesso tipo di comando.
Pile
Seppur non facenti parte dell'impianto radio vero e proprio meritano un
appunto anche le pile di alimentazione dello stesso: solo le radio più
costose vengono fornite di serie con pile ricaricabili mentre per le altre
l'uso è previsto, sono di solito presenti i jack per la ricarica, ma le
pile non vengono fornite. Vi consiglio di adottare subito pile ricaricabili
in quanto il costo di acquisizione più alto viene ammortizzato nel giro di
poche ore di funzionamento del modello, dati i costi non indifferenti che le
pile normali hanno e la loro breve durata. Un altro appunto riguarda il
pacco pile della ricevente: non usate portapile, le vibrazioni dell'automodello
provocano dei mancati contatti che si traducono in una perdita di controllo
dello stesso e danni notevoli; affidatevi pertanto a pacchi con le linguette
saldate fra loro e se non siete in grado di assemblarveli rivolgetevi al
vostro negoziante o ad amici più esperti per fare realizzare un buon
lavoro.
Necessità
ausiliarie
Si sa che l'appetito vien mangiando e quindi dalla propria radio si possono
pretendere ulteriori prestazioni: molto utili sono la riduzione di corsa su
tutti i canali e magari differenziata sul canale gas-freno: in questo modo
ad una riduzione di corsa del gas non corrisponde anche una riduzione di
corsa del freno cosa che vi faciliterà, non di poco, la realizzazione di
rinvii di comando ben eseguiti.
Normalmente la radio dotate di questa opzione possiedono anche un riduttore
di corsa della frenata gestibile durante la guida, similmente a quanto visto
per lo sterzo, cosa che aiuta nel trovare la giusta modulazione dello sforzo
frenante senza avere il bloccaggio delle ruote, che per inciso è una
condizione da evitare in quanto la capacità di comandare la direzione del
modello viene a mancare e quindi va dove vuole, ma di solito nella direzione
sbagliata.
Le radio più perfezionate possiedono poi la possibilità di fissare i
finecorsa dei vari canali in maniera indipendente, cioè si può fissare
indipendentemente l'escursione del servo sia nella corsa oraria che in
quella antioraria, di solito l'escursione è data in percentuale di
escursione totale e su alcune radio computerizzate si va dallo 0% fino al
150% (cosa assai utile nel caso che si voglia ridurre la lunghezza delle
squadrette a favore di un minor sforzo trasmesso al servo). Devo
sottolineare il fatto che spesso si vedono modelli con leverismi mal
eseguiti e servi che sforzano poiché possiedono ancora una parte di corsa
utile quando invece la corsa del comando è terminata (è il caso del servo
del gas che avrebbe ancora della corsa ad aprire quando invece il tamburo è
giunto al suo finecorsa): questo tipo di situazione è molto dannosa sia per
l'integrità dei servocomandi, sia per quella della ricevente (in una
situazione simile con due servi potenti accoppiati sullo sterzo ho fuso
parte dell'impianto ricevente!) senza contare lo smisurato consumo di
corrente che comporta un accorciamento nella durata delle batterie.
Una ulteriore possibilità è quella della variazione della risposta dei
servocomandi definita di solito comando esponenziale: in pratica normalmente
la corsa dei servi è proporzionale allo spostamento dello stick o del
volantino per cui ad un movimento del 20% dello stick a destra corrisponde
una rotazione del servo pari al 20% della rotazione totale impostata, che
grazie ai finecorsa ed ai riduttori programmabili può essere diversa da
quella possibile del servo, e se i leveraggi sono ben eseguiti avremo una
corsa dello sterzo proporzionale a questa, la percentuale varia a seconda
dei rinvii.
Scegliendo invece l'opzione dell'esponenziale possiamo avere un comando che
nella prima parte di corsa dello stick fa compiere un movimento superiore a
quello proporzionale al servo, per esempio al 10% della corsa dello stick
corrisponde il 30% della corsa del servo, e poi si ha l'inverso nella parte
successiva della corsa in cui la risposta del servo è minore rispetto allo
spostamento dello stick.
Naturalmente si può scegliere di agire in maniera opposta cioè piccola
corsa del servo nei primi spostamenti dello stick e corsa aumentata per gli
spostamenti verso le posizioni estreme. Questa opzione può essere utile in
condizioni particolari di terreno o circuito quando si voglia
"desensibilizzare" il modello usando la seconda scelta esposta
agendo sul comando dello sterzo in modo che a spostamenti dello stick nelle
vicinanze della posizione centrale si abbiano piccolissimi angoli di
sterzata.
Il Lusso
Normalmente nelle radio computerizzate della ultima generazione si hanno una
ulteriore serie di opzioni che sono da considerarsi veri e propri lussi: si
va dalla possibilità di memorizzare le configurazioni di più modelli a
quella dei vari timer o cronometri. Per quanto riguarda la possibilità di
avere memorizzate più configurazioni di modelli si tratta in realtà di un
accessorio che potrei definire indispensabile per via della sua comodità,
ma che purtroppo si trova solo su alcune radio computerizzate; pensate che
felicità non dover più riconfigurare la radio quando passate dall'auto da
fuoristrada al Rally a quella da pista ma semplicemente scegliere il modello
in questione e trovarvi tutto già a punto come l'avevate impostato trim
compresi.
A proposito di questi ultimi si vanno affermando sempre più le radio con
trim elettronici, in pratica dei pulsanti al posto delle solite rotelle
potenziometriche, che ne permettono la regolazione solo a radio accesa
impedendo le tipiche smanate che si hanno quando si deposita la radio
trovandosi poi alla partenza successiva col modello impazzito. I trim
elettronici consentono poi la funzione di "subtrim" in pratica una
trimmatura piuttosto ampia effettuata da programma o tramite potenziometri
che però non influenza la posizione dei trim che restano a completa
disposizione del pilota: quindi effettuata la messa a punto si possono
portare i trim al centro e mantenere il modello centrato tramite i subtrim
in questo modo in caso di necessità durante la gara potremmo avere tutta la
corsa dei trim a disposizione.
Un ulteriore vantaggio dei trim elettronici è la possibilità di stabilire
la percentuale di correzione da imporre. Su alcune radio dotate di trim a
potenziometro esiste un allarme che avvisa se i trim sono stati spostati
dalla loro posizione dopo lo spegnimento della radio ed in tal caso la
direzione di spostamento in questo modo eviteremo i problemi già visti di
smanate a radio spenta. Le funzioni di cronometro e timer sono forse utili
nelle gare di automodelli elettrici, personalmente non sono mai riuscito a
sentire l'allarme del rifornimento impostato sulla mia radio.
Possiamo poi avere, come già detto all'inizio, alcune miscelazioni fra
canale gas o sterzo con un terzo canale dedicato al timoncino anticoppia
negli scafi o al servo dello sterzo sul retrotreno nel caso di auto con
quattro ruote sterzanti, si tratta comunque di esigenze molto particolari di
cui i fruitori saranno perfettamente al corrente.
AM FM PCM
La scelta del tipo di trasmissione dei segnali non riveste una grande
importanza, piuttosto è la scelta della banda di frequenza, in attesa di
una precisa normativa che le divida per i vari settori (Terrestre, Marino,
Aeronautico), che abbisogna di una qualche considerazione in quanto alcune
frequenze, tipicamente i 40 Mhz, sono assai sfruttate ed è facile trovare
altri piloti con la vostra stessa frequenza cosa che vi obbligherà a
cambiare i quarzi o a girare a turno. Certamente le radio in FM sono più
immuni dai disturbi di quelle in AM mentre le radio in PCM, che sono radio
in FM con segnale codificato, offrono il Fail Safe che permette in caso di
interferenze o scarica della ricevente di programmare una posizione dei
servi per evitare danni al modello (di solito si opta per comando gas in
posizione frenata e sterzo dritto). Per mia esperienza ho riscontrato una
maggiore sensibilità di alcune radio PCM ai fattori ambientali, in
particolare all'umidità, per cui in caso di gara bagnata preferisco il
modulo in FM.
Conclusioni
Riassumendo quanto detto fino ad ora per comandare un automodello vi sarà
indispensabile una radio a 2 (3) canali, con inversori di corsa, riduttore
di sterzata e possibilmente pile ricaricabili. Per il resto dipende dalle
vostre possibilità economiche certo, a dispetto di quanto affermato da
alcuni "dinosauri", fortunatamente in via di estinzione, vi posso
assicurare che il 99% delle possibilità e sofisticazioni offerte dalle
moderne radio vi verrà prima o poi utile ed è un errore considerarle
semplici gadgets adatti ad imbonire il compratore.
Articolo di
Paolo Menini da Modellismo.it
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