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La
distribuzione delle piante nell'area del
Taccu è
notevolmente influenzata da fattori geologici e climatici, nonché
dale relazioni che esse stabiliscono con gli altri esseri viventi
(animali, funghi, batteri ecc.).
Si distinguono due principali ambienti vegetali: il bosco e la
macchia mediterranea più o meno degradata. Secondo la specie
predominante, il bosco può prendere il nome di pineta, lecceta, ecc.
La pianta dominante in tutto il
Taccu è
il leccio (quercus ilex), benché nelle zone comprese nel demanio
forestale, interessate da vasti rimboschimenti a partire dagli anni
60, siano presenti anche il pino domestico (pinus pinea) e, in
misura minore, il pino d'Aleppo, (Pinus halepensis).
Nel
Passo San
Giorgio è presente oltre al
leccio il carpino nero (Ostrya carpinifolia), che trova in questi
luoghi il posto ideale, aree montane con terreni freschi e profondi
preferibilmente di ambiente calcareo.
Notevolmente presente nel
Taccu è
la macchia mediterranea. le essenze dominati sono le seguenti:
1) il ginepro (Juniperus axycedrus)
caratterizzato da foglie aghiformi pungneti e pseudobacche rossice
azzurrognole.
2) Lillastro (Phillirea
latifolia) con postamento prevalentemente arbustivo.
3) Il corbezzolo (Arbutus
unedo) il quale da i frutti nel mese di ottobre assieme ai fiori
bianchi.
4) 3 tipi di erica: Erica
arborea, scoparia e mulflora. il cui colore dei fiori è
rispettivamente bianchi, verdastri e rosei e si svillupano in
primavera, in forma di ampie pannocchie piramidali.
5) 3 tipi di cisto che
fioriscono nei mesi di aprile maggio. Il rosso (Cistus incanus),
comune soprattutto nell'area del
Taccu,
caratterizzato da grandi fiori rosei; il cisto di Montpellier (monspeliensis),
specie pirofita per eccellenza, che presenta foglie lanccolate e
fiori bianchi; il cisto femmina (salvifolius), riconoscibile per la
maggiore grandezza dei suoi fiori bianchi e per le foglie più
larghe. Sotto i cisti cresce una piantina parassita, l'ipocisto (Cytinus
rubert) che è facile riconoscere per le foglie di color giallo
rossastro.
6) Il lentisco (Pistacia
lentiscus), che rappresenta la specie arbustiva più resistente
all'azione di disturbo antropico.
7) Il perastro (Pyrus
amygdaliformis), caratterizzato da rami spinescenti all'apice, che
in primavera spicca per i suoi candidi fiori.
8) la ferula (Ferula communis),
caratterizzata da un fusto eretto, cilindrico, con garndi foglie
vasali, e dalle ombrelle giallo dorate che splendono in aprile
maggio.
9) l'asfodelo (Asphodelus
microcarpus), foglie nastriformi, fusto snello, fiorisce a
marzo-aprile con una grande pannocchia di fiori bianchi, lineati di
rosso nel mezzo.
10) Il boccione maggiore (Urospermum
dalechampu), con grandi fiori gialli
11) i vari tipi di euforbia,
tra cui l'E. characias.
12) la malva selvatica (Malva
sylvetris), riconoscibile per le sue foglie a forma di ventaglio,
all'ascella delle quali si svillupano fiori di colore roseo con
venature violacee.
19) i vari tipi di cardi
selavatici (Ptilostemon casabonae, Silybun marianum, Centaurea
calcitrapa, Carlina corymbosa).
14) Le orchidee, di cui è
accertata la presenza di circa una trentina di specie, tra cui la
più diffusa e la cornuta (Orchis lonicornu), la quale in primavera
colora i campi di rosa e bianco. Sono presenti anche altri tipi rari
quali la Orchis mascula o la Orchis Provincilais.
15) L'elicriso endemico (Helichrysum
saxatile) dai piccoli fiori gialli.
16) La lavanda selvatica (Lavandula
stoechas), che fiorisce in primavera.
17) Il rosmarino (Rosmarinus
officinalis)
18) Il timo erba-barona (Thymus
herba- barona).
Altri tipi di flora crescono sulla roccia nuda. oltre ai muschi e i
liceni vi sono anche piante carnose come l'ombelico di Venere (Umbilicus
rupestrus), con foglie ombrelliformi; la borracina cinerea (Sedum
sasyphyllum) e quella azzurra (Sedum caeruleum).. La differenza tra
queste ultime è il colore delle foglie piccole e carnose, chiare le
prime, più scure le seconde, tendenti al rossastro nel periodo di
massima fioritura.
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