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ARRESTATO DA POLIZIA BERNARDO PROVENZANO !

da www.ansa.it 11.04.06

Il boss mafioso Bernardo Provenzano e' stato arrestato dalla Polizia di Stato nel Corleonese. Lo confermano il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ed i pm della Dda Prestipino e Marzia Sabella. Scarno in viso, smagrito, giubbotto blu, non ha fatto alcuna resistenza all'arresto e ha subito ammesso la sua identita'.

La cattura e' avvenuta all'interno di una masseria sita nei pressi di Corleone, dove il padrino trascorreva la propria latitanza godendo degli appoggi di alcuni luogotenenti e dei parenti piu' stretti.

L'individuazione del rifugio e' stata possibile grazie a complesse attivita' di ricerca condotte da un pool di investigatori della Polizia di Stato che, da anni, dava la caccia al capo indiscusso di Cosa Nostra.

Nei casolari vicini sono in corso perquisizioni coordinate dai pm della dda Prestipino e Sabella. Diverse persone sarebbero state identificate. Gli investigatori dello SCO e della Squadra Mobile di Palermo hanno monitorato una serie di pizzini (bigliettini) scritti dalla moglie di Bernardo Provenzano ed a lui inviati per mezzo di una serie di staffettisti, che si alternavano fino a giungere a destinazione.

In particolare, sono stati seguiti anche due pacchi che, dopo diverse tappe, sono giunti nella masseria situata nelle campagne di Corleone senza piu' riprendere il via. A seguito di questi dati, è stata decisa l'irruzione nel cascinale, che ha consentito di trovare e catturare il boss.

Non sarebbe stata confermata invece la circostanza secondo cui all'identificazione gli inquirenti sono giunti attraverso l'esame del dna. In tasca ai jeans Bernardo Provenzano aveva numerosi 'pizzini', i foglietti con cui negli oltre 40 anni di latitanza ha continuato a comunicare e a impartire ordini ai suoi fedelissimi.

ERA LATITANTE DAL 1963, UNA SOLO FOTO DEL 1959
Bernardo Provenzano era irreperibile dal 9 maggio del 1963, dopo l'ennesimo agguato della faida fra la cosca di Luciano Liggio, di cui faceva parte, e quella di Michele Navarra. Per ordine di Luciano Liggio avrebbero dovuto uccidere Francesco Paolo Streva, esponente del clan Navarra. Quella mattina, Streva riuscì a rispondere al fuoco e scampò alla morte. Fu poi ucciso il 10 settembre. Otto giorni dopo, i carabinieri denunciarono Provenzano: così il 18 settembre 1963 iniziava ufficialmente la latitanza della primula rossa di Corleone. Del boss non restava che una foto segnaletica scattata il 18 settembre 1959.

CAVALIERE (DAC) PARTITO PER PALERMO
Il capo della Direzione centrale anticrimine(Dac) del Dipartimento di Stato, Nicola Cavaliere che ha coordinato le indagini della Polizia per l'arresto di Provenzano è in viaggio verso la Sicilia.

PM, STRAORDINARIO RISULTATO POLIZIA STATO
"La cattura di Bernardo Provenzano è lo straordinario risultato dell'impegno profuso in silenzio, con pazienza, determinazione e impareggiabile professionalità, dagli uomini delle forze dell'ordine, cui va anche il nostro personale ringraziamento". Così commentano l'arresto il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e i Pm della Dda Michele Prestipino e Marzia Sabella, che hanno coordinato le operazioni per la cattura del boss. "La cattura di Bernardo Provenzano - affermano i tre magistrati - da parte del servizio centrale operativo della polizia di stato e della squadra mobile di Palermo costituisce un successo di eccezionale importanza perché viene assicurato alla giustizia l'attuale capo di Cosa nostra, già condannato per le stragi piì efferate e pone fine ad una latitanza durata fin troppo a lungo" "La cattura di Provenzano - concludono i tre pm - è il frutto di un progetto investigativo che la Procura di Palermo è riuscita a concludere dopo anni di lavoro e che ha consentito, nel tempo, di colpire le reti di protezione del latitante e insieme giungere all' arresto ed alla condanna di numerosissimi capi e gregari, che garantivano la sua supremazia nell' organizzazione mafiosa".

CENTARO, E' UNA VITTORIA DELLO STATO
"Un arresto importante per il quale si è lavorato da anni e che dimostra che lo Stato riesce a vincere". Così il presidente della Commissione Antimafia, Roberto Centaro, commenta la cattura del boss latitante Bernardo Provenzano. Centaro sottolinea come però "la lotta alla mafia non si esaurisce con questa importante operazione di forze dell' ordine e magistratura". "La lotta a Cosa nostra - spiega - prosegue da oggi come prima e se possibile più di prima perché l' arresto di Provenzano ha certamente un grosso impatto sotto il profilo mediatico e elimina un importantissimo boss dal territorio, ma la lotta mafia deve proseguire senza sosta perché la criminalità organizzata non è ancora sconfitta". Il presidente dell' Antimafia si "congratula con le forze dell' ordine e la magistratura che - sottolinea -con pazienza certosina sono riusciti a compiere una splendida operazione: arrestare Provenzano".

CIAMPI, CONGRATULAZIONI A PISANU PER CATTURA PROVENZANO
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a quanto si apprende, ha formulato al telefono vivissime congratulazioni al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu per l'arresto effettuato dalla polizia di Stato del boss mafioso superlatitante Bernardo Provenzano. Il Capo dello Stato ha esteso le congratulazioni al capo della Polizia Gianni De Gennaro. Il presidente ha manifestato anche al Procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, il suo vivissimo apprezzamento per l'attività della magistratura che si è rivelata decisiva ai fini della cattura del boss mafioso Bernardo Provenzano.

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