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documento della Direzione Nazionale dei Democratici di sinistra
 
LA SICUREZZA


Le promesse
Il tema della sicurezza è stato durante i 5 anni dei Governi dell'Ulivo al centro di campagne propagandistiche condotte dalle forze che erano allora all'opposizione. La destra ha lanciato continui allarmi per ogni episodio di criminalità diffusa di cui le cronache davano notizia e per ogni sbarco di immigrati clandestini, promettendo che con un governo del Polo le cose sarebbero radicalmente cambiate.

Il numero dei reati commessi in Italia negli ultimi anni è, in realtà, gradualmente diminuito, ma ciò non ha in alcun modo ridimensionato le campagne demagogiche della destra.

Il limite estremo della demagogia è stato toccato immediatamente dopo un tragico fatto di cronaca, come il duplice omicidio di Novi Ligure, per il quale i parlamentari della Lega, di Alleanza Nazionale e di Forza Italia hanno chiamato in causa presunte responsabilità del Governo di centro sinistra.

Quali sono oggi, dopo un anno di Governo del Centro Destra, i dati relativi alla criminalità diffusa e agli sbarchi dei clandestini?
Quali provvedimenti concreti ha assunto il Governo Berlusconi per garantire più sicurezza e con quali risultati?


I fatti
Le notizie sull'andamento dei reati fornite finora dal Governo sono volutamente lacunose e reticenti. E' per ciò difficile tracciare un quadro compiuto. Ad esempio la Lombardia, area fra quelle a rischio più elevato ed emblematica per vari aspetti, presenta dati allarmanti. Nel primo bimestre 2001, erano state commesse in questa Regione 345 rapine. Nello stesso periodo del 2002 vi sono state 427 rapine con un aumento di circa il 24 %. La fonte di questa notizia è l'Arma dei Carabinieri.

Ancora più gravi sono i dati riguardanti le rapine nelle abitazioni in particolare nelle ville isolate, forniti dalla stessa fonte, sempre con riferimento alla Lombardia. Si tratta di reati odiosi, che colpiscono con particolare brutalità famiglie inermi. Questi reati sono passati dal numero di 28 nel primo bimestre del 2001 al numero di 40 nello stesso periodo del 2002, con un aumento del 43%.

I furti e le rapine negli uffici postali che, nel primo trimestre del 2001, erano stati 33, hanno raggiunto nel primo trimestre 2002 il numero di 62 con un aumento di circa il 100%.

I dati della Lombardia trovano conferma in una tendenza più generale all'aumento delle rapine in tutta Italia. Nel primo trimestre del 2001 erano state commesse 9479 rapine. Nello stesso periodo del 2002 ne sono state commesse 9592. Questi dati devono ritenersi rispondenti al vero, poiché per le rapine non vi è il fenomeno delle mancate denunce che rende meno attendibili i dati statistici relativi ai reati di minore gravità, come ad esempio, i borseggi.

Il numero dei furti tra il primo trimestre del 2001 e il primo trimestre del 2002 subisce una lieve flessione (da 323.085 a 308.142); ma aumentano del 5 % i furti nei negozi, che di solito vengono denunciati tutti. La fonte è rappresentata dai dati Istat provenienti dalle varie forze di Polizia.

Per quanto riguarda il controllo del territorio, dal Governo Berlusconi non è venuta alcuna indicazione concreta. Non sappiamo se operatori, prima destinati ad attività burocratica, siano stati spostati sulla strada per rendere effettivo il concetto di Polizia di prossimità, vale a dire per realizzare la funzione di tutela della sicurezza in forme sempre più visibili e a contatto con i cittadini. Non sappiamo se il programma avviato dai Governi di centro sinistra sia stato almeno in parte realizzato, ma tutto fa pensare che non si sia compiuto alcun passo avanti. Quello che sappiamo è che sono stati soppressi servizi di tutela e di scorta, prima disposti a favore di persone a rischio. Ciò ha comportato uno spostamento minimo di forze sul territorio. A Palermo sono state recuperate per attività di polizia sulla strada appena 30 unità per effetto della soppressione di servizi di scorta, che servivano a tutelare i magistrati addetti a processi per reati di mafia. A Napoli il recupero è stato di 15 unità, mentre a Reggio Calabria è stato di appena 7 unità, destinate comunque ad attività non direttamente operative.

Da ultimo il Ministro dell'Interno ha dovuto riconoscere che la riorganizzazione tentata in questi mesi per recuperare forze, sopprimendo i servizi di scorta, era sbagliata e terribilmente rischiosa (come mostrano le vicende relative alla ingiustificata soppressione della scorta per il Professor Marco Biagi, ucciso dalle Brigate Rosse).

  documento della Direzione Nazionale dei Democratici di sinistra

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