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IL CONFLITTO D'INTERESSI

 

 

 

Come introdurre questo tema? Beh, può essere descritto come l'anomalia più vistosa, più importante e più spregevole di cui è portatore l'attuale presidente del consiglio. Ma è anche il tema più disprezzato, forse perchè troppo ripetuto (strani, questi elettori... se gridiamo troppo contro una grave falla della nostra democrazia, pensano che siamo monotoni).

I simpatici polisti dicono: "gli Italiani, votando per Berlusconi, hanno dimostrato che quello del conflitto d'interessi non è un problema che li interessa". Quindi stanno agendo come se questo fosse un problemino antipatico - ma innocuo - da eliminare con qualche trucchetto formale.
Noi rispondiamo che i cittadini non si possono pronunciare, tra l'altro in maniera implicita, su un cardine della democrazia. Sarebbe come se votassimo per uno che dice di non volere più libere elezioni: paradossale, no?

E comunque il capo ha fatto scuola. Il ministro Lunardi ha un conflitto d'interessi da fare impressione (vedi), e il ministro Castelli si è da poco fatto approvare da un suo collega del Consiglio dei Ministri la messa in regola della propria azienda, che aspettava da qualche tempo.
Intrigante, vero? Come all'asilo Mariuccia, con la sola differenza che qui giocano i grandi, e giocano con la Cosa Pubblica.

In ogni caso, in questi giorni, il Polo ha votato un articolo (vedi) in cui si dice che la "mera proprietà" di beni col conflitto d'interessi non c'entra niente. Un po' come se io fossi proprietario di tutta la pianura padana e facessi il ministro dell'agricoltura: io potrei fare il ministro (o il presidente del consiglio), il mio fattore no.

   

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