La canzone romana
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STORNELLI VILLA FIORINI FERRI RASCEL MANFREDI ATTIVITÀ Gli stornelli romani, forma di canto popolare contenente anche delle rime, sono considerati come un aspetto pittoresco e popolare della vita quotidiana romana. Si inseriscono nel panorama della musica popolare italiana con una caratteristica precisa: lo "sfottò" (prendere in giro) e la saggezza popolare dei proverbi.
Nati dall’improvvisazione e dall’estro del momento, venivano cantati nelle osterie, ma anche dalle donne da balcone a balcone e dai carcerati di Regina Coeli. Lo stornello romano (ve ne sono altri, fra cui famoso quello toscano), di solito breve e immediato, viene poi ripreso e tramandato dai cantori di strada, dai carrettieri o venditori ambulanti. Quella che segue è invece una canzone popolare in dialetto. "Dentro Reggina Celi c’è no scalino, chi nun salisce quello, nun è Romano!!…." Io che a Reggina celi ’nce so annato, penso però sia ’ndetto npò sbajato!
Si sei venuto qui cor core ’nmano, tu de diritto diventi già romano, ce so canzoni belle e celebrate, che parlano de cose risapute.
Che Roma sia na gran bella città, mbè, questa è na cosa che se sa! Che a Roma s’arisveja l’allegria, beh questa è verità, no na bugia!
Che a te stà gente npò t’adotterà, è cosa vera, nun l’hai da inventà, Roma cià tante canzoni pe cantalla E tanti posti ’ndo rimani a galla!
Si t’avvicini alla periferia, puoi sempre aritrovacce n’osteria, ndove tra na bevuta e na canzone, potrai incontracce ’nmucchio de persone!
Cantanno tutti assieme "Arrivederci Roma" Potrai capillo mejo, er nostro idioma! Poi metterai la vita sulle spalle, e sentirai er calore nella pelle! La loro genuinità rimase intatta almeno fino alla fine dell’Ottocento. In questo periodo cominciarono ad essere oggetto di ricerche e trascrizioni. Ma è nell’Italia del dopoguerra e dei vari festival della canzone, ai quali partecipano interpreti, nel cui repertorio troviamo gli stornelli, che questo tipo di espressione popolare romana acquista fama e grande diffusione in tutt’Italia; gli stornelli diventano così simboli di un romanesco unificatore dal punto di vista linguistico e delle gite "fuori porta" degli italiani degli anni ‘50. Tutto ciò si verifica soprattutto con la comparsa in televisione di alcuni grandi interpreti. CLAUDIO VILLA – IL "REUCCIO" DELLA CANZONE ITALIANA Claudio Pica (questo il vero nome) nasce a Roma il giorno di Capodanno del 1926. Debutta a 21 anni, nel 1944, con lo strepitoso successo di Chitarrarella. Dotato di una voce profonda e possente, diviene protagonista della canzone melodica italiana per oltre 30 anni, con punte altissime dagli anni Cinquanta in poi, in manifestazioni radiofoniche e televisive, film musicali e non, e detiene il record di vittorie con ben 4 Festival di Sanremo. Il ragazzo che ha trascorso un’infanzia difficile e povera a Trastevere, viene presto definito il "reuccio" della canzone italiana. Muore il 7 febbraio 1987. Riportiamo qui una famosa canzone che ha interpretato. Roma nun fa la stupida stasera Roma nun fa la stupida stasera damme ’na mano a faje di de si Sceji tutte le stelle più brillarelle che poi e un friccico de luna tutta pe’ noi Faje sentì ch’è quasi primavera manna li mejo grilli pe’ fa cri cri Prestame er ponentino più malandrino che ciai Roma nun fa la stupida stasera Roma nun fa la stupida stasera Damme ’na mano a faje di de si Sceji tutte le stelle più brillarelle che poi e un friccico de luna tutta pe’ noi Faje sentì ch’è quasi primavera manna li mejo grilli pe’ fa cri cri Prestame er ponentino più malandrino che ciai Roma reggeme er moccolo stasera. LANDO FIORINI Leopoldo Fiorini nasce a Roma il 27 gennaio del 1938. Dal 1959 diviene famoso in Italia e all’estero, dove ha molto successo. Sono famose le sue interpretazioni di Chitarra romana, Roma nun fa la stupida stasera, Er barcarolo romano, Quanto sei bella Roma e altre. Tantissimi dischi, moltissime le tournèes, come i premi vinti. Nel ‘68 inizia con quello che lo farà divenire per tutti i romani, e non solo, il re del cabaret, con il locale "Puff" situato nel rione Trastevere. Tuttora presenzia feste e avvenimenti canori che si tengono a Roma. GABRIELLA FERRI Nasce a Roma il 18 settembre 1942, nel popolare quartiere di Testaccio. Nel ‘64 incide La società dei magnaccioni, un vecchio canto popolare romano. Alla fine degli anni Sessanta realizza, uno dopo l’altro, i suoi più importanti dischi: Lassatece passà, ... e se fumarono a Zazà, ecc. L’atmosfera di questi dischi è quella di un cabaret. Lo stile con cui essi vengono interpretati è quello di una nostalgica ironia, a volte beffarda e malinconica. Il suo quarto LP, Sempre (1974), al primo posto nelle classifiche delle hit più vendute, contiene anche Il valzer della toppa, scritto da Pier Paolo Pasolini, che ha usato le musiche degli stornelli romani in alcuni suoi film. di Pier Paolo Pasolini musica di Pietro Umiliani
Fra musica, teatro e cinema RENATO RASCEL Renato Ranucci nasce a Torino il 27 aprile 1912, ma cresce nelle borgate romane. Sin da bambino recita in varie commedie teatrali, a fianco del padre. Nei primi anni Quaranta Rascel partecipa a spettacoli teatrali di tipo musicale (la "rivista" italiana). In seguito si dedica al cinema, lavorando fra gli altri con De Sica e Zeffirelli. Il 1960 vede Rascel trionfare al Festival di Sanremo con Romantica. Lo ricordiamo, fra l’altro, come autore e interprete della famosa Arrivederci Roma. Arrivederci Roma T’invidio turista che arrivi, t’imbevi de fori e de scavi, poi tutto d’un colpo te trovi fontana de trevi ch’è tutta pe’ te! Ce sta ’na leggenda romana legata a ’sta vecchia fontana per cui se ce butti un soldino costringi er destino a fatte tornà. E mentre er soldo bacia er fontanone la tua canzone in fondo è questa qua! Arrivederci, Roma... Good bye...au revoir... Si ritrova a pranzo a Squarciarelli fettuccine e vino dei Castelli come ai tempi belli che Pinelli immortalò! Arrivederci, Roma... Good bye...au revoir... Si rivede a spasso in carozzella e ripenza a quella "ciumachella" ch’era tanto bella e che gli ha detto sempre "no!" stasera la vecchia fontana racconta la solita luna la storia vicina e lontana di quella inglesina col naso all’insù Io qui,proprio qui l’ho incontrata... E qui...proprio qui l’ho baciata... Lei qui con la voce smarrita m’ha detto:"È finita ritorno lassù!" Ma prima di partire l’inglesina buttò la monetina e sussurrò: Arrivederci, Roma... Good bye...au revoir... Voglio ritornare in via Margutta voglio rivedere la soffitta dove m’hai tenuta stretta stretta accanto a te! Non so scordarti più... Porto in Inghilterra i tuoi tramonti porto a Londra Trinità dei Monti, porto nel mio cuore i giuramenti e gli "I love you!" Arrivederci,Roma... Good bye...au revoir... Mentre l’inglesina s’allontana un ragazzinetto s’avvicina va nella fontana pesca un soldo se ne va! Trinità dei Monti Arrivederci, Roma! Nato il 22 marzo 1921 a Castro dei Volsci, si laurea in giurisprudenza a Roma e successivamente s’iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica. La sua carriera comincia con il teatro, esordisce al "Piccolo" di Roma, lavora con Eduardo De Filippo. Numerosissimi sono i suoi successi cinematografici, come attore prima ed in seguito anche come regista. Vogliamo però qui ricordarlo come interprete di canzoni come Me pizzica, me mozzeca e Tanto pe’ cantà, resa da lui famosa e divenuta un successo nel 1970. La canzone era stata scritta nel ‘32 da Petrolini, a sua volta grande attore e interprete di cabaret, autore di diverse canzoni in romanesco (Nannì). Tanto pe’ cantà È una canzone senza titolo tanto pe’ cantà, pe’ fa quarche cosa... non è gnente de straordinario è robba der paese nostro che se pò cantà pure senza voce... basta ’a salute... quanno c’è ’a salute c’è tutto... basta ’a salute e un par de scarpe nove poi girà tutto er monno... e m’ accompagno da me...
Pe’ fa la vita meno amara me so’ comprato ’sta chitara e quanno er sole scenne e more me sento ’n core cantatore. La voce è poca ma intonata, nun serve a fa ’na serenata ma solamente a fa ’n maniera de famme ’n sogno a prima sera... Tanto pe’ cantà perché me sento un friccico ner core tanto pe’ sognà perché ner petto me ce nasca un fiore fiore de lillà che m’ariporti verso er primo amore che sospirava le canzone mie e m’aritontoniva de bugie. Canzone belle e appassionate che Roma mia m’aricordate, cantate solo pe’ dispetto ma co’ ’na smania dentro ar petto, io nun ve canto a voce piena ma tutta l’anima è serena e quanno er cielo se scolora de me nessuna se ’nnamora...
Tanto pe’ cantà perché me sento un friccico ner core tanto pe’ sognà perché ner petto me ce nasca un fiore fiore de lillà che m’ariporti verso er primo amore che sospirava le canzone mie e m’aritontoniva de bugie.
leggere: comprensione globale e associazioni mnemoniche Dopo aver letto le biografie di scrittori e cantanti presentate in altre pagine di questo sito, prova ad associare una parola o un’espressione, trovata nei testi, ad un autore, in modo che per te lo definisca e ti aiuti a ricordarlo/distinguerlo da altri, senza ricordare tutti i particolari. Ad esempio: D’Annunzio = estetismo Venditti = orgoglio romano leggere: comprensione analitica – lessico 1) Una delle caratteristiche del dialetto romano è il troncamento. Fa’ una scaletta dei termini tronchi che hai notato e cerca di trovarne la forma intera. Osserva per esempio in Roma nun fà la stupida stasera: fa = fare pe’ = per E nel Valzer della toppa so’ = sono co’ = con vie’ = viene Soffermati su altre caratteristiche, sempre nelle stesse canzoni. Di seguito c’è un elenco di verbi con pronomi, in italiano. Riesci ad abbinarli a verbi in dialetto nelle due canzoni? dammi: _____________________ fammi: _____________________ lasciami: ___________________ accecarmi: __________________ prestami: ___________________ reggimi: ____________________ E il fonema "gli" come si è trasformato? Individuane la forma in italiano standard: faje: ____________________ sceji: ____________________ foje: ____________________ Ora che hai osservato anche questo elemento, puoi attribuire un significato in italiano a questi termini: nun: ___________________ er: ____________________ n’artra: ________________ de: ___________________ st’: ___________________ mò: ___________________ Questo viaggio nel romanesco può proseguire con canzoni come Tanto pe’ cantà e altre, ma anche con i brani dai romanzi Una vita violenta di Pasolini e Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana di Gadda. 2) Nella canzone Arrivederci Roma si parla di "un soldino-soldo-monetina" e di "una vecchia fontana". Questo riferimento c'è anche in un'altra canzone che puoi trovare nelle pagine del sito. Individualo e ricostruisci il contenuto del testo di Arrivederci Roma. Perché "arrivederci"? Prova a scrivere, sul modello dei cenni biografici che hai letto in questa pagina (nascita, luogo di formazione o relazione con quartieri di Roma, successi, ecc.), una biografia di Petrolini, attore-autore comico, importante protagonista della cultura romana (citato in Manfredi). Per farlo, puoi consultare i siti suggeriti negli approfondimenti.
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