Carlo Emilio Gadda
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dal romanzo: Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana

Ereno le undici der diciassette marzo e il dottor Ingravallo, a via D'Azeglio, aveva già un piede sur predellino e teneva già con la man destra, a ghindarsi in tramme, il poggiamano di ottone. Quando il Porchettini trafelato gli sopravvenne: "Dottor Ingravallo! Dottor Ingravallo!"

"Che vòi? Che te sta succedendo?"

"Dottor Ingravallo, senta. Me manna er commissario capo", abbassò ancora la voce: "a via Merulana ... è successo un orrore ... stamattina presto. Hanno telefonato ch'erano le dieci e mezza. Lei era appena uscito. Il dottor Fumi lo cercava. Tra tanto m'ha mannato subbito a vede, co due agenti. Credevo quasi de trovallo là ... Poi ha mannato a casa sua a cercallo."

"Be', che è stato?"

"Lei ce lo sa già?"

"C'aggia sapé? mo me ne jevo a spasso ..."

"Hanno tajato la gola, ma scusi ... so che lei è un po' parente."

"Parente 'e chi? ..." fece Ingravallo accigliandosi, come a voler respingere ogni propinquità con chi si fosse.

"Volevo dire, amico ..."

"Amico, che amico! amico 'e chi?" Raccolte a tulipano le cinque dita della mano destra, altalenò quel fiore nella ipotiposi digito-interrogativa tanto in uso presso gli Apuli.

"S'è trovato la signora ... la signora Balducci..."..

[...] Ingravallo, pallido, emise un mugolo strano, un sospiro o un lamento da ferito. Come se sentisse male puro lui. Un cinghiale co una palla in corpo.

"La signora Balducci, Liliana ..." balbettò, guardando negli occhi lo Sgranfia. Si tolse il cappello. Sulla fronte, in margine al nero crespato di capelli, un allinearsi di gocciole: d'un sudore improvviso. Come un diadema di terrore, di dolore. Il volto, per solito olivastro-bianco, lo aveva infarinato l'angoscia. "Andiamo, va'!" Era madido, pareva esausto.

Giunti a via Merulana, la folla. Davanti il portone il nero della folla, con la sua corona de rote de bicicletta. "Fate passare, polizia." Ognuno si scostò. Er portone era chiuso. Piantonava un agente: con due pizzardoni e due carabinieri. Le donne li interrogavano: loro diceveno a le donne: "Fate largo!" Le donne volevano sapé. Tre o quattro, deggià, se sentì che parlavano de du numeri: erano d'accordo p'er diciassette, ma discutevano sur tredici.

I due salirono in casa Balducci, l'ospitale casa che Ingravallo conosceva, si può dire, col cuore. Su le scale un parlottare di ombre, il sussurro delle casigliane. Un bimbo piangeva. In anticamera ... nulla di particolarmente notevole (il solito odore di cera, l'ordine abituale) eccettoché due agenti, muti, attendevano disposizioni. Sopra una seggiola un giovane col capo tra le mani. Si alzò. Era il dottor Valdarena. Apparve poi la portiera, emerse, cupa e cicciona, dall'ombra del corridoio.

Nulla di notevole si sarebbe detto: entrati appena in camera da pranzo, sul parquet, tra la tavola e la credenza piccola, a terra ... quella cosa orribile.

Il corpo della povera signora giaceva in una posizione infame, supino, con la gonna di lana grigia e una sottogonna bianca buttate all'indietro, fin quasi al petto: come se qualcuno avesse voluto scoprire il candore affascinante di quel dessous, o indagarne lo stato di nettezza (…)

carlo emilio gadda: cenni biografici

gadda02.jpg (14132 byte)Nacque a Milano il 14 novembre 1893. Combattente nella prima guerra mondiale negli alpini, fu fatto prigioniero. Si laureò in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano e poi fece l'ingegnere, in Italia e all'estero. Nel 1940 lasciò la professione e si stabilì a Firenze. A partire dagli anni '40 pubblica le opere maggiori. L'Adalgisa: disegni milanesi (1944), affresco satirico della borghesia milanese agli inizi del secolo; Il primo libro delle favole (1952) e Novelle dal ducato in fiamme (1953), grottesca rappresentazione dell'ultimo periodo fascista. Quer pasticciaccio brutto de via Merulana apparve la prima volta su «Letteratura» nel 1946-1947. Un "giallo", ambientato nei primi anni del fascismo, tra satira e tragedia. Nel 1959 dal Pasticciaccio fu tratto un film – Un maledetto imbroglio, con la regia di Pietro Germi e l'interpretazione di Claudia Cardinale - che fu molto apprezzato dal pubblico. Morì a Roma nel 1973.

Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana di questo secolo attraverso un originale uso di dialetti, gerghi, tecnicismi e linguaggi diversi e un continuo stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali. È l’esigenza di verità e realtà che spinge lo scrittore a questa ricerca stilistico-narrativa.

Ha inaugurato il filone del giallo dialettale, oggi seguito da autori che hanno grande successo di pubblico (come ad esempio Andrea Camilleri, scrittore siciliano contemporaneo.)

bibliografia essenziale

L'Adalgisa: disegni milanesi (1944)

Novelle dal ducato in fiamme (1953)

Giornate di guerra e di prigionia (1955)

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957)

La cognizione del dolore (1963)

Romanzo italiano di ignoto del Novecento (postumo, 1983)

Un maledetto imbroglio, regia di Pietro Germi

Tratto dal romanzo di Carlo Emilio Gadda Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, il film rappresenta un incrocio tra la tensione del genere poliziesco e l'ironia. È ambientato in una Roma fatta di ladri, imbroglioni e disperati, che nascondono, sotto una veste di rispettabilità, terribili ambiguità ed ipocrisie. Un ottimo giallo nel panorama del cinema italiano, che preannuncia, proprio attraverso l’ironia e la comicità, l'imminente commedia all'italiana degli anni '60. Da notare l’uso del romanesco.

Approfondimenti

Biografia

http://www.girodivite.it/antenati/xx3sec/_gadda.htm

Lettura del romanzo

http://www.club.it/autori/grandi/carloemilio.gadda/indice-i.html

Recensioni al film

http://www.kwcinema.kataweb.it/templates/kwc_template_2col/

0,4858,13542-schedafilm,00.html

http://www.cinemah.com/neardark/index.php3?idtit=792

 

leggere: comprensione analitica

Gadda attacca la tradizione letteraria e realizza sperimentazioni linguistiche che uniscono la ricerca di un linguaggio realistico e termini popolari del gergo a un uso colto della parola. Il brano proposto risulta quindi difficile dal punto di vista linguistico.

Senza soffermarti sui termini gergali, nota i vocaboli che si riferiscono alla descrizione di Ingravallo dopo la notizia della morte della signora. Quali conosci?

Costruisci un insieme di vocaboli noti, ad esempio:

lamento

sudore

 

 

 

Adesso costruisci l’insieme dei vocaboli e delle espressioni che non conosci e prova ad immaginarne il significato sulla base del testo. Ad esempio:

mugolo

gocciole

 

 

 

Riesci a costruire dei collegamenti logici fra i due gruppi di vocaboli? Ad esempio:

lamento mugolo

 

 

 

Questi accoppiamenti possono aiutarti a capire e ricordare i vocaboli nuovi. Per memorizzarli nel contesto, puoi riutilizzarli nel modo descritto sotto.

scrivere

1) Descrivi la reazione di Ingravallo alla notizia della scoperta del cadavere:

Alla notizia, Ingravallo diventò pallido: gocciole di sudore percorrevano il suo volto olivastro …

2) Prova a scrivere la continuazione della storia e ad immaginarne la conclusione. Se ti piace scrivere racconti gialli, puoi continuare quello che trovi alla pagina Danila Comastri Montanari.

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