Danila Comastri Montanari
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da: assassinio al tempio di vesta (Pubblicato in "Lo Specchio della Stampa", luglio 1998) Roma, 81 a.C.
Il mattino dopo, uno spettacolo orribile si presentava agli occhi di Licinia, la decana delle Vestali, richiamata fuori dalle grida dei passanti: subito al di là del recinto sacro, il corpicino rattrappito di una bimba giaceva in una pozza di sangue. "Numi dell'Olimpo, è la piccola Flavia!" gemette Mamerca mentre la giovane Numantina si rifugiava tra le braccia della maestra Emilia. "Sacrilegio, sacrilegio!" rumoreggiò la folla "È stato sparso il sangue di una Vestale, l'abominio ricadrà sulla città intera!" Licinia fu lesta a reagire: se una voce di tale gravità si fosse diffusa tra il popolo, l'Urbe sarebbe caduta in preda al panico. "Non c'è stata contaminazione!" dichiarò con voce ferma la Virgo Maxima "Flavia era giunta al tempio soltanto ieri, e in assenza del Pontefice Massimo, non l'avevamo ancora accettata tra di noi" precisò "Si tratta di un delitto efferato, ma non di sacrilegio!" "Tornate ai vostri compiti, adesso!" ordinò Licinia, che, dopo il Pontefice Massimo, era la massima autorità religiosa dell'Urbe. "Ricomponete il corpo nel magazzino fuori dal recinto dell'Atrium Vestae e avvertite la famiglia" comandò poi alle consorelle. "Povera piccola, aveva lasciato la sua casa solo da un giorno! Chi può avere avuto la crudeltà di infierire così su una bimba di soli sette anni?" gemette Mamerca "E come faremo adesso? Siamo rimaste in quattro…"
Zarkoje Selo, particolare dell’opera in restauro [….] La decana aggrottò le sopracciglia: c'era forse qualcuno, in quei tempi oscuri di lotte intestine per il potere, deciso a rovesciare i destini della repubblica? Se fossero finite le Vestali, sarebbe finita Roma … Era necessario trovare subito il colpevole, e in mancanza del Pontefice Massimo, il compito spettava a lei! In quella, quasi fossero stati evocati, i due maschi adulti della famiglia Flavia apparvero sulla porta. "Che cosa ne avete fatto di mia figlia?" tuonò Flavio Vibone "Gli dei sono stati davvero misericordiosi con la mia defunta consorte, gettandola nelle tenebre dell'Orco prima di questo giorno funesto!" "Suvvia Vibone" lo sostenne il fratellastro Decimo "Ti risposerai e metterai al mondo altri figli!"
Danila Comastri Montanari: cenni biografici Nata a Bologna nel 1948, laureata in Pedagogia e Scienze politiche, si dedica alla narrativa (giallo di ambientazione storica) dal 1990, anno di pubblicazione del suo primo romanzo, Mors tua. Molte delle sue opere sono ambientate nell’antica Roma. Collabora con varie riviste e mantiene alcuni siti Internet sulla storia e il poliziesco. Vive e lavora a Bologna. alcuni gialli storici dell’autrice: Mors tua, Premio Tedeschi 1990 Giallo Mondadori, 1990 In corpore sano, Giallo Mondadori 1991 Morituri te salutant, Giallo Mondadori 1994 Scelera, Hobby & Work novembre 2000 Gallia est, Hobby & Work novembre 2001
Prova a continuare la storia e a dare un finale coerente, che spieghi all’eventuale lettore come va a finire il racconto. Chi ha ucciso Flavia? Una delle Vestali? Un suo parente? E perché? La decana delle Vestali decise di parlare con Flavio Visone e con Decimo … oppure: La decana decise di parlare con ciascuna delle Vestali, perché ricordava di aver assistito a una lite fra Flavia e … Se vuoi, puoi anche provare a svelare cosa scopre il commissario Ingravallo, protagonista del romanzo di Gadda Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana. Se vuoi fare le attività di questa pagina, puoi scaricarle sul tuo computer cliccando qui: Danila Comastri Montanari |