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LA STORIA BIANCONERA
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Nell'estate del 1994 si volta pagina, con l'arrivo ai vertici del trio Bettega-Giraudo-Moggi e di Marcello Lippi allenatore. Grazie alla classe di campioni come Vialli, diventato il nuovo idolo della tifoseria, Del Piero, Ravanelli, Peruzzi, Deschamps,  Conte, Ferrara, Sousa inizia un nuovo ciclo, coronato dalla vittoria del 23° scudetto e 9° Coppa Italia sconfiggendo il Parma nella doppia finale; della vinta il 22 Maggio 1996 nella grande finale contro l'Ajax (gol di Ravanelli e poi vittoria ai rigori), dell' Intercontinentale vinta a Tokyo il 26 Novembre 1996 (decisivo Del Piero) e della Supercoppa  Europea del 1997 contro il P. S. Germain, (6-1 al Parco dei Principi e 3-1 a Palermo).

Per la stagione 1996/97 la Juve, a sorpresa, cambia ancora. Per la dirigenza nessuno è incedibile o indispensabile. Ma la Juve cambia molto. Se ne vanno Vialli, Ravanelli, Paulo Sousa ed approdano alla Juve nuovi giovani come Vieri, Amoruso e campioni già affermati quali Montero, Zidane, Boksic. L'annata è strepitosa, la Juve domina in campionato ed in Coppa. Pochi giorni dopo il pari di Bergamo che garantisce ai bianconeri il 24° scudetto, nella finale di a Monaco la sfortuna, i pali, qualche decisione arbitrale discutibile ed una non ottimale condizione atletica, negano al popolo bianconero un'altra gioia immensa: il Borussia esce vittorioso nonostante una prodezza di Alex Del Piero.

In estate la Juve acquista Inzaghi e fa registrare la cessione record di Vieri all'Atletico Madrid per 34 miliardi. Il campionato è un lungo duello con l'Inter di Ronaldo che tutti i pronostici vogliono come favorita. In gennaio i bianconeri perdono, pur dominandolo, lo scontro diretto di S.Siro e scivolano a quattro punti dai nerazzurri, ma proprio da quella sconfitta traggono la convinzione per arrivare ancora una volta fino in fondo sia in campionato che in Coppa. Tutto si decide in poche settimane, fra i veleni seguiti all'incontro di ritorno Juve-Inter, deciso da una prodezza di Del Piero. La Juve che continua a vincere dà fastidio a tanti e la campagna stampa orchestrata per aggredirla è vergognosa. I bianconeri mantengono comunque i nervi saldi e la sofferta vittoria interna con il Bologna (3 - 2) consegna loro il 25° scudetto. Ancora una volta, però, il double Campionato - Coppa sfugge e la Juve deve arrendersi (0-1) al Real Madrid nella finale di di Amsterdam, al termine di una prestazione opaca. Il resto è storia recente, un biennio sfortunato nel quale però ancora una volta i bianconeri hanno dimostrato tutta la loro deter-minazione e la capacità di battersi in circostanze avverse. La stagione 1998-99 è segnata dal grave infortunio patito da Alessandro Del Piero a Udine, in un momento in cui la Juve era sola in testa alla classifica, e dall'addio di Lippi che abbandona dopo la brutta sconfitta interna con il Parma (2 - 4) quando, dopo aver ceduto alle offerte di Moratti, già aveva annunciato prema-turamente il suo addio. Prende il suo posto Carlo Ancelotti, che anticipa di qualche mese il suo arrivo sulla panchina bianconera ma non riesce a portare la squadra oltre un piazzamento di secondo piano in campionato e una sfortunata semifinale con il Manchester United in Coppa. La povera classifica finale dice Intertoto e proprio da qui, dopo una campagna acquisti in sordina, riparte la nuova Juve di Ancelotti, snobbata dai pronostici. Dopo un inizio incerto la Juve prende il largo, trascinata dalla sua vecchia guardia e dai nomi nuovi come Darko Kovacevic. Con 9 punti di vantaggio a otto giornate dal termine, la Juve sembra avere il titolo in pugno, ma cede al ritorno della Lazio finendo per smarrirlo nel triste pomeriggio di Perugia, costretta a giocare su un campo impraticabile una gara che di regolare non ha più nulla. Non bastano 71 punti e la miglior difesa del torneo.

L'estate porta i nomi nuovi del neo campione d'europa Trezeguet e di O'Neill, di giovani promettenti come Zanchi, Maresca e Brighi. La Juventus torna in quella che si era abituata a considerare "sua". Ma l'inizio del nuovo anno calcistico non da ragione ai Dirigenti, la squadra soffre in uscendo al primo turno, mentre in campionato sta dietro una Roma che vola. In primavera tutto fa pensare a una rimonta che sembra avverarsi nello scontro diretto in casa contro la Roma, in vantaggio di 2 a 0 la squadra sembra decisa a prendere il volo ma una disattenzione a metà campo e una grande papera di Van Der Sar ( non nuovo quest'anno a episodi del genere) fa si che tutto sfuma, la squadra arriva seconda alle spalle della Roma confezionando 73 punti. Carlo Angelotti viene esonorato al suo posto viene richiamato Marcello Lippi.

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