sei sul sito di Giovanni Fraterno
L'ottava memoria
Al Ministro dell’Istruzione
dell’Università e
della Ricerca
onorevole
Letizia Moratti
(il presente documento segue quello datato 9
febbraio 2004,
quello datato 9
settembre 2004, quello datato 10 settembre 2004,
e quello datato 11
settembre 2004)
Alla Procura della Repubblica
del Palazzo di
Giustizia
di Torre
Annunziata
oggetto: ottava memoria, ovvero segnalazione, da parte del denunciante, dell’importanza di 2
episodi a suo tempo già comunicati, episodi che invece non vengono per niente
nemmeno citati nel provvedimento di archiviazione del procedimento giudiziario n.10500/03, provvedimento di archiviazione a
firma del pubblico ministero dott.ssa Immacolata
Sica.
Il sottoscritto Fraterno
Giovanni, nato a Torre Annunziata il 12 febbraio 1956 ed ivi residente alla
via Dei Mille n.19, ingegnere e professore di ruolo di
SISTEMI-INFORMATICA presso l' I.T.I. "Marconi" di Torre Annunziata
(Napoli), dopo aver finora esattamente presentato una denuncia datata mercoledi
12 novembre 2003, una prima memoria datata venerdi 16 gennaio 2004, una seconda
memoria datata lunedi 9 febbraio 2004, una terza memoria datata mercoledi
3 marzo 2004, una quarta memoria datata giovedi 2 settembre 2004, una quinta
memoria datata giovedi 9 settembre 2004, una sesta memoria datata venerdi
10 settembre 2004, e una settima memoria datata sabato 11 settembre 2004
SEGNALA
che in questo scritto dettaglierà quanto
anticipato al punto 4, al punto 5 e al punto 6 della quinta memoria, ovvero:
a) che, a differenza di quanto si capisce dalla lettura
della richiesta di archiviazione del procedimento in
oggetto, nella denuncia di mercoledi 12 novembre 2003, non faccio solo
riferimento a svariati messaggi di posta elettronica, ma anche ad un episodio
importantissimo, episodio in cui uno dei due protagonisti minorenni mi dice dispiaciuto
la frase gravissima, e che solo un minorenne circuìto è autorizzato a dire,
ovvero la frase: “Professore, non stiamo capendo niente, ci hanno detto di
firmare e noi abbiamo firmato”
b) che è altrettanto bizzarro il fatto che, sempre nella
richiesta di archiviazione del procedimento in
oggetto, non si faccia nemmeno alcun cenno ad un altro importantissimo episodio,
ovvero quello avvenuto in data giovedi 26 febbraio 2004, con una mamma che
appunto mi dice la frase: “Professore, mio figlio
l’hanno costretto a firmare”, peraltro detta ad un incontro scuola
famiglia, peraltro detta in pubblico, ed infatti fu ascoltata da
altre persone, e per esempio le persone da me più avanti segnalate.
Con riferimento al primo episodio, rispetto a quanto già riportato
nella denuncia di mercoledi 12 novembre 2003, posso aggiungere che
l’incontro con i due miei studenti Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx e Xx Xxxxx Xxxxxxxxx
(entrambi della classe 4F, e per l’anno scolastico
corrente, in 5F):
- avvenne appunto intorno alle ore 11.30 di lunedi 10 novembre 2003 a
Torre Annunziata lungo corso Vittorio
Emanuele III all’altezza della svolta per via Cavour mentre io mi
dirigevo a piedi verso casa, e quindi in direzione Torre del Greco
- che il suddetto incontro
avvenne appena dopo quello che si svolse in presidenza
con il dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia,
colloquio durante il quale, senza purtroppo riuscirci, tentai, più di una
volta, di far capire a quest’ultimo, avendo le prove, che quel documento,
con (finte) accuse gravi, fatto sconsideratamente firmare
a dei ragazzini minorenni senza il consenso dei genitori e tutori,
poteva rivelarsi carico di conseguenze, palesando, già allora, l’ipotesi
che fosse in atto una situazione di strumentalizzazione, o che più
semplicemente doveva trattarsi di una burla
- che i
due studenti, prima del suddetto incontro, procedevano invece in direzione
opposta rispetto alla mia, e quindi in direzione Pompei, su di un
motorino guidato da Xx Xxxxx Xxxxxxxxx, mentre dietro era invece seduto Xxxxxxxxxx
Xxxxxxxx
- che i due suddetti
studenti furono loro a riconoscermi e a farmi capire di fermarmi, ed infatti, appena mi videro, prima frenarono e poi parcheggiarono
il motorino, quindi si avvicinarono a me dandomi entrambi la mano per salutarmi
e quasi per scusarsi, scusarsi perché evidentemente dispiaciuti per la
firma che gli avevano sconsideratamente detto (se non addirittura
costringendoli con le minacce e/o la forza) di apporre, firma su di un
documento con accuse che probabilmente non avevano nemmeno letto
- che chi
disse la frase: “Professore, non stiamo capendo
niente, ci hanno detto di firmare e noi abbiamo firmato” (in dialetto torrese), fu lo studente Xxxxxxxxxx
Xxxxxxxx, con Xx Xxxxx Xxxxxxxxx che, subito dopo, annuendo con la
testa, aggiunse: “Professore, è vero”
- che subito dopo li salutai entrambi (e nuovamente porsero loro a me la mano
per salutarmi), ma prima li tranquillizzai più o meno con la frase: “Non state a preoccuparvi, vedrete che presto anche il
Preside capirà che si tratta di una burla”.
Con
riferimento al secondo episodio,
rispetto a quanto già riportato nella mia terza memoria di mercoledi 3 marzo
2004, posso aggiungere che la frase: “Professore,
mio figlio l’hanno costretto a firmare”, detta a me dalla mamma dello
studente Xxxxxxx Xxxx (della classe 4F, e per l’anno scolastico corrente,
in 5F) giovedi 26 febbraio 2004, nell’autorevole e pubblica circostanza di un
incontro scuola famiglia:
- come minimo e sicuramente è
stata udita dall’ex studente della 5F (ex perché si è diplomato a giugno
dell’anno in corso) Xxxxxxxxxxxx Xxxxx, e che, ascoltato dai suoi stessi
compagni di classe e dall’insegnante tecnico pratico di informatica
della stessa 5F Gragnianiello Aldo, me lo ha riferito mercoledi 17 marzo
2004 nel laboratorio di informatica inf1 al secondo piano della scuola durante
la 5° ora di lezione intorno alle ore 12.00, usando più o meno le parole: “con mio padre e mia madre aspettavamo il nostro turno per
parlare con voi, ed eravamo dietro allo studente e alla sua mamma che ha detto
che il figlio l’hanno costretto a firmare, ebbene, ho udito distintamente
anch’io quella frase, solo sul nome e la classe dello studente non sono sicuro,
ma mi sembra che fosse della 3F”
- come minimo e sicuramente è
stata udita dall’insegnante tecnico pratico di elettronica
dello stesso corso F Ponticelli Carmine, che me lo ha riferito giovedi
25 marzo 2004 in sala insegnanti al secondo piano della scuola intorno alle ore
11.00, anche ascoltato sicuramente dalla prof.ssa di inglese dello stesso corso
F Damiano Maria Rosaria, visto che anche lei partecipava ad una
conversazione a tre, ed appunto fra me, l’insegnante Ponticelli e quest’ultima stessa; ebbene,
quando io ho chiesto all’insegnante Ponticelli: “Tu
eri proprio vicino al mio fianco sinistro, a poche decine di centimetri,
giovedi 26 febbraio 2004, hai anche tu sentito quella mamma dire del fatto che
il figlio l’hanno costretto a firmare ?”,
ebbene, la risposta dell’insegnante Ponticelli, secca e perentoria, è
stata: “Si”.
- come minimo e sicuramente è
stata udita dalla mamma dell’ex studente della 5F (ex perché si è diplomato a
giugno dell’anno in corso) Xxxxxxxx Xxxxxxx; la cosa mi è stata riferita
direttamente dallo stesso studente Xxxxxxxx Xxxxxxx venerdi 28 maggio 2004 nell’aula
7 al piano terra della scuola durante la 6° ora di lezione intorno alle ore
13.00, ascoltato dai suoi stessi compagni di classe, usando più o meno le
parole: “mia madre non era
nella stessa fila di quella mamma e di suo figlio, ma nella fila a fianco, in
attesa che arrivasse il suo turno per parlare con il prof. Ponticelli, ciò
nonostante ha sentito distintamente che diceva che il figlio l’avevano
costretto a firmare”.
Cordiali saluti: Fraterno
Giovanni
Torre Annunziata 13
settembre 2004