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del 13 novembre 2003 la ricevuta dell'istanza 
del 17 novembre 2003 la ricevuta dell'istanza 
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La prima memoria

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Alla Procura della Repubblica

        di Torre Annunziata

 

Il sottoscritto Fraterno Giovanni nato a Torre Annunziata (Napoli) il 12/2/1956, in relazione alla denuncia che io stesso ho inoltrato il 12 novembre 2003, ed allegata in fotocopia, espone i fatti nuovi di seguito riportati, oltre ad allegare nuovi messaggi di posta elettronica dei suoi studenti ed altri documenti.

 

Ieri mattina, giovedi 15 gennaio 2004, all'incirca verso le ore 8,30 mentre mi recavo a piedi presso la stazione della Circumvesuviana di Trecase per recarmi a Napoli, esattamente a Torre Annunziata, nei pressi dell'angolo fra via Vesuvio e Via Vittorio Veneto, ho incrociato un mio studente della 5F che con il motorino, scendendo lungo via Vesuvio, nello svoltare alla sua sinistra, mi ha incrociato.

 

Lo studente è Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx che ho provveduto a salutare senza fermarmi, e normalmente come faccio con tutti i miei studenti.

 

Il suddetto studente però con aria visibilmente turbata e costernata mi ha rivolto la parola chiedendomi:

"Professore quando tornate a Scuola ?"

 

Cercando di infondergli il massimo della serenità e della tranquillità possibile gli ho risposto:

"Proprio adesso mi sto recando a un incontro decisivo con un ispettore del CSA (l’ex Provveditorato agli Studi)".

 

Di rimando lo studente, quasi implorante, ha replicato:

"Professore, mi raccomando, tornate presto".

 

A questo punto, per infondergli ancora maggiore tranquillità, ho preso con la mia mano la sua mano e con un sorriso pieno di serenità gli ho detto:

"Stai tranquillo che tutto si risolverà presto".

 

Subito dopo ci siamo lasciati.

 

L'incontro con un ispettore del CSA è poi effettivamente avvenuto più tardi a Napoli, all'incirca alle ore 10,00 in un stanza attigua all'ufficio della dottoressa D'Urso presso l'USR, la struttura gerarchica superiore del CSA.

 

L'ispettore del CSA era il dottor Sannino.

 

Prima che il colloquio avesse inizio ho subito segnalato ad entrambi i dirigenti, alla dottoressa D'Urso e al dottor Sannino, dell'angosciante incontro avvenuto circa 1 ora e mezzo prima con lo studente di cui sopra,  commentando io stesso l'episodio più o meno con le parole:

"A distanza di circa 2 mesi dai primi episodi di circonvenzione, c'è ancora qualcuno che tormenta i miei studenti".

 

Il colloquio con il dottor Sannino è iniziato subito dopo ma non ci siamo trovati d'accordo sul modo di procedere.

 

Il dottor Sannino infatti era dell'opinione che si dovesse leggere il documento fatto controfirmare ai miei studenti, io invece ero dell'opinione di leggere sia le e-mail che già conoscono i magistrati, sia le successive e-mail che ancora nessuno conosce.

 

E-mail dalle quale si evince purtroppo evidente la circonvenzione di minori, difatti rendendo il documento fatto controfirmare ai miei studenti del tutto nullo, se non per essere la prova inoppugnabile del reato di circonvenzione.

 

Il colloquio che si è svolto in ogni caso fino alla fine in un clima di assoluta cordialità e civiltà, ad un certo punto ho in sostanza dovuto interromperlo, e ciò perchè sono rimasto inorridito e sconvolto dalle motivazione del perchè le e-mail in mio possesso, secondo il dottor Sannino, erano senza alcun valore.

 

Le motivazioni di nullità espresse dal dottor Sannino sono state che le e-mail, i ragazzi, dicono di averle scritte perchè temono una mia ritorsione.

 

Motivazione senza alcuna consistenza visto che:

 

- l’unico che sembra stia difendendo e proteggendo gli studenti sono io, dato che il solo ad aver appunto inoltrato una denuncia per circonvenzione di minori sono io

 

- i miei studenti mi vogliono bene, avendomelo sempre dimostrato in classe, per strada e tramite posta elettronica

 

- che posso dimostrare con due documenti cartacei (non allegati) e con un'intensa attività didattica anche via Internet, che nel mio lavoro di insegnante mi sono sempre mosso prima di tutto nell'interesse generale della Scuola e dei miei studenti ( a tal fine segnalo il sito web di didattica on-line con indirizzo:

http://digilander.libero.it/giovannifraterno/areadidattica.htm )

 

- che in questi 2 mesi circa ho più volte ribadito, parlando con più di un dirigente del CSA e dell'USR (e per esempio con la dottoressa D'Urso, il dottor Perrella, il dottor Perrotta e lo stesso dottor Sannino), che il danno in questa vicenda è soprattutto stato arrecato ai miei studenti, visto che da ingegnere elettronico posso,  con un po' di buona volontà, che di certo non mi manca, cercarmi, se proprio occorre, un'altra attività.

 

Ad ogni modo alla presente lo scrivente allega:

 

- di nuovo i 3 messaggi di posta elettronica e già inoltrati a suo tempo, ma adesso riportati in forma più leggibile, e che ho contrassegnato con le sigle 1A, 2A e 3A

 

- i 4 nuovi messaggi di posta elettronica sopraggiunti dopo l'inoltro della mia denuncia, inoltro appunto avvenuto in data 12 novembre 2003, messaggi che ho contrassegnato con le sigle 1B, 2B, 3B e 4B

 

- tutta la documentazione (in fotocopia) che ho finora inoltrato all'Amministrazione Scolastica nel suo complesso, segnalando che posso dimostrare che mi sono al CSA di Napoli tutti i giorni dal 13 novembre 2003 e fino a oggi venerdi 16 gennaio 2004, e proprio grazie ai biglietti dei treni della Circumvesuviana che ho utilizzato per raggiungere il CSA di Napoli e ai tagliandi numerati sempre del CSA di Napoli e che gestiscono l’accesso disciplinato del pubblico agli sportelli.

 

Da ultimo segnalo che appunto oggi stesso venerdi 16 gennaio 2004 mi recherò per l'ultima volta al CSA di Napoli per rassegnare le mie dimissioni dal servizio essendosi venuto a creare un dissidio non sanabile tra il modo di procedere dell'Amministrazione Scolastica che intende leggere il documento fatto controfirmare ai miei studenti, e il modo di procedere più consono, e cioè quello di leggere i commoventi messaggi di posta elettronica che i miei studenti mi hanno indirizzato.

 

Si tratta di un dissidio non sanabile che ha la sua spiegazione nel fatto che i commoventi messaggi di posta elettronica (nè i primi e nè i successivi consegnati oggi) non sono mai stati letti dall'Amministrazione Scolastica.

 

Dissidio non sanabile che può viceversa solo essere sciolto dalle indagini in corso dei magistrati, i soli ad essere autorizzati ad accedere liberamente, e soprattutto senza che vengano commessi nuovi reati, ad entrambe le due tipologie di documenti, quello fatto controfirmare ai miei studenti e i commoventi messaggi di posta elettronica che ho ricevuto.

 

Cordiali Saluti: Fraterno Giovanni

Torre Annunziata venerdi 16 gennaio 2004


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