sei sul sito di Giovanni Fraterno
i 7 messaggi complessivamente ricevuti appena prima dell'inoltro della mia denuncia e subito dopo |
le 6 istanze inoltrate al CSA di Napoli |
le ricevute delle 6 istanze inoltrate al CSA di Napoli |
il telegramma inviato alla Scuola in data 18 novembre 2003 |
le 2 raccomandate inviate alla Scuola |
le ricevute delle 2 raccomandate inviate alla Scuola |
La prima memoria
Alla Procura della
Repubblica
di Torre Annunziata
Il sottoscritto Fraterno
Giovanni nato a Torre Annunziata (Napoli) il 12/2/1956, in
relazione alla denuncia che io stesso ho inoltrato il 12 novembre 2003, ed
allegata in fotocopia, espone i fatti nuovi
di seguito riportati, oltre ad allegare nuovi
messaggi di posta elettronica dei suoi studenti ed altri documenti.
Ieri mattina, giovedi 15
gennaio 2004, all'incirca verso le ore 8,30 mentre mi recavo a piedi presso la
stazione della Circumvesuviana di Trecase per recarmi a Napoli, esattamente a
Torre Annunziata, nei pressi dell'angolo fra via Vesuvio
e Via Vittorio Veneto, ho incrociato un mio studente della 5F che con il
motorino, scendendo lungo via Vesuvio, nello svoltare alla sua sinistra, mi ha
incrociato.
Lo studente è Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx che ho provveduto
a salutare senza fermarmi, e normalmente come faccio con tutti i miei studenti.
Il suddetto studente però
con aria visibilmente turbata e costernata mi ha rivolto la parola chiedendomi:
"Professore quando tornate a Scuola ?"
Cercando di infondergli il
massimo della serenità e della tranquillità possibile gli ho risposto:
"Proprio adesso mi sto recando a
un incontro decisivo con un ispettore del CSA (l’ex Provveditorato agli
Studi)".
Di rimando lo studente,
quasi implorante, ha replicato:
"Professore, mi raccomando, tornate presto".
A questo punto, per
infondergli ancora maggiore tranquillità, ho preso con la mia mano la sua mano
e con un sorriso pieno di serenità gli ho detto:
"Stai tranquillo che tutto si risolverà presto".
Subito dopo ci siamo
lasciati.
L'incontro con un ispettore
del CSA è poi effettivamente avvenuto più tardi a Napoli, all'incirca alle ore
10,00 in un stanza attigua all'ufficio della dottoressa D'Urso presso l'USR,
la struttura gerarchica superiore del CSA.
L'ispettore del CSA era il dottor Sannino.
Prima che il colloquio avesse inizio ho subito segnalato ad entrambi i dirigenti, alla
dottoressa D'Urso e al dottor Sannino, dell'angosciante
incontro avvenuto circa 1 ora e mezzo prima con lo studente di cui
sopra, commentando io stesso l'episodio
più o meno con le parole:
"A distanza di circa 2 mesi dai primi episodi di
circonvenzione, c'è ancora qualcuno che tormenta i miei studenti".
Il colloquio con il dottor
Sannino è iniziato subito dopo ma non ci siamo trovati d'accordo sul modo di
procedere.
Il dottor Sannino infatti era dell'opinione che si dovesse leggere il documento fatto
controfirmare ai miei studenti, io invece ero dell'opinione di leggere
sia le e-mail che già conoscono i magistrati, sia le
successive e-mail che ancora nessuno conosce.
E-mail dalle
quale si evince purtroppo evidente la
circonvenzione di minori, difatti rendendo il documento fatto controfirmare ai
miei studenti del tutto nullo, se non per essere la prova
inoppugnabile del reato di circonvenzione.
Il colloquio che si è svolto
in ogni caso fino alla fine in un clima di assoluta
cordialità e civiltà, ad un certo punto ho in sostanza dovuto interromperlo, e
ciò perchè sono rimasto inorridito e sconvolto
dalle motivazione del perchè le e-mail in mio possesso, secondo il dottor
Sannino, erano senza alcun valore.
Le motivazioni di nullità
espresse dal dottor Sannino sono state che le e-mail, i ragazzi, dicono di averle scritte perchè temono
una mia ritorsione.
Motivazione senza alcuna consistenza visto che:
- l’unico che sembra stia difendendo e proteggendo gli studenti sono io, dato
che il solo ad aver appunto inoltrato
una denuncia per circonvenzione di minori sono io
- i miei
studenti mi vogliono bene, avendomelo sempre dimostrato in classe, per
strada e tramite posta elettronica
- che posso dimostrare con due documenti cartacei (non allegati) e con
un'intensa attività didattica anche via Internet, che nel mio lavoro di insegnante mi sono
sempre mosso prima di tutto nell'interesse generale della Scuola e dei miei
studenti ( a tal fine segnalo il sito web di didattica on-line con indirizzo:
http://digilander.libero.it/giovannifraterno/areadidattica.htm )
- che in questi 2 mesi circa
ho più volte ribadito, parlando con più di un
dirigente del CSA e dell'USR (e per esempio con la dottoressa D'Urso, il dottor Perrella,
il dottor Perrotta e lo stesso dottor Sannino), che il danno in questa vicenda è soprattutto stato arrecato ai miei studenti,
visto che da ingegnere elettronico posso, con un po' di buona
volontà, che di certo non mi manca,
cercarmi, se proprio occorre, un'altra attività.
Ad ogni modo alla presente
lo scrivente allega:
- di nuovo
i 3 messaggi di posta elettronica e già inoltrati a
suo tempo, ma adesso riportati in forma più leggibile, e che ho
contrassegnato con le sigle 1A, 2A e 3A
- i 4
nuovi messaggi di posta elettronica sopraggiunti dopo l'inoltro
della mia denuncia, inoltro appunto avvenuto in data 12 novembre 2003, messaggi
che ho contrassegnato con le sigle 1B, 2B, 3B e 4B
- tutta
la documentazione (in fotocopia) che ho finora inoltrato all'Amministrazione
Scolastica nel suo complesso, segnalando che posso
dimostrare che mi sono al CSA di Napoli tutti i giorni dal 13 novembre 2003 e fino a
oggi venerdi 16 gennaio 2004, e proprio grazie ai biglietti dei treni della Circumvesuviana che ho
utilizzato per raggiungere il CSA di Napoli e ai tagliandi
numerati sempre del CSA di Napoli e che gestiscono l’accesso disciplinato
del pubblico agli sportelli.
Da ultimo segnalo che
appunto oggi stesso venerdi 16 gennaio 2004
mi recherò per l'ultima volta al CSA di Napoli per rassegnare le mie dimissioni dal servizio essendosi
venuto a creare un dissidio non sanabile tra
il modo di procedere dell'Amministrazione Scolastica che intende leggere il
documento fatto controfirmare ai miei studenti, e il modo di procedere più consono,
e cioè quello di leggere i commoventi messaggi di
posta elettronica che i miei studenti mi hanno indirizzato.
Si tratta di un dissidio non
sanabile che ha la sua spiegazione nel fatto che i commoventi messaggi di posta
elettronica (nè i primi e nè i successivi consegnati oggi) non sono mai stati letti dall'Amministrazione Scolastica.
Dissidio non sanabile che
può viceversa solo essere sciolto dalle indagini
in corso dei magistrati, i soli ad essere autorizzati ad accedere
liberamente, e soprattutto senza che vengano
commessi nuovi reati, ad entrambe le due
tipologie di documenti, quello fatto controfirmare ai miei studenti e i commoventi
messaggi di posta elettronica che ho ricevuto.
Cordiali Saluti: Fraterno
Giovanni
Torre Annunziata venerdi 16
gennaio 2004