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la richiesta di 
archiviazione del
Pubblico Ministero il parere favorevole del
Giudice per le Indagini Preliminari clicca sulle palline i documenti in originale dell'incredibile archiviazione del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata

La quinta memoria

( presenti altri 2 impiegati, l'addetto al terminale dell'Ufficio Registro Generale del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata, intorno alle ore 9.10 di martedi 25 gennaio 2005, riferisce che a distanza di circa 5 mesi dal mio inoltro della presente memoria, quest'ultima non è stata ancora registrata e che può essere che sia stata smarrita )
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Al Ministro dell’Istruzione

    dell’Università e della Ricerca

    onorevole Letizia Moratti

    (la presente segue la raccomandata spedita

     sempre dallo scrivente in data 9 febbraio 2004

     e da Lei ricevuta in data 19 febbraio 2004)

 

Alla Procura della Repubblica

      del  Palazzo di Giustizia

      di Torre Annunziata

 

oggetto: quinta memoria, ovvero importanti segnalazioni da parte del denunciante relative alle motivazioni che hanno determinato l’archiviazione del procedimento giudiziario n.10500/03, con allegate (ma solo per il Ministro perché ancora non le conosce) la terza memoria, la quarta memoria e la richiesta di archiviazione.

 

Il sottoscritto Fraterno Giovanni, nato a Torre Annunziata il 12 febbraio 1956 ed ivi residente alla via Dei Mille n.19, ingegnere e professore di ruolo di SISTEMI-INFORMATICA presso l' I.T.I. "Marconi" di Torre Annunziata (Napoli), dopo aver finora esattamente presentato una denuncia datata mercoledi 12 novembre 2003, una prima memoria datata venerdi 16 gennaio 2004, una seconda memoria datata lunedi 9 febbraio 2004, una terza memoria datata mercoledi 3 marzo 2004 e una quarta memoria datata giovedi 2 settembre 2004

 

                                                                    SEGNALA

 

- che solo ieri mercoledi 8 settembre 2004 ha potuto finalmente ritirare e leggere le sconcertanti motivazioni che hanno determinato l’archiviazione del procedimento in oggetto, motivazioni a firma del Pubblico Ministero dott.ssa Immacolata Sica

 

- che sempre ieri, intorno alle ore 10.40, nonostante il danno economico di oltre 5.000 euro (si veda la mia quarta memoria) cagionato allo scrivente e alla sua famiglia appunto dalla sconcertante archiviazione del procedimento in oggetto, ha, alla presenza di sua moglie, la dottoressa Attanasio Anna, ricevuto, direttamente dalla dott.ssa Immacolata Sica, il rifiuto ad un colloquio con quest’ultima stessa

 

- che sempre ieri avrebbe voluto semplicemente per il momento segnalare alla dott.ssa Immacolata Sica i successivi 12 punti:

 

1) che la data in cui ho presentato la denuncia ai Carabinieri di Torre Annunziata è mercoledi 12 novembre 2003 e non venerdi 14 novembre 2003, come si legge nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto

 

2) che la suddetta denuncia ho in tutti i modi tentato di non presentare, dato che ne parlai prima non solo con 2 professori (sabato 8 novembre 2003 intorno alle ore 18.30) che mi cercarono loro stessi su mandato del dirigente scolastico della scuola, non solo con il dirigente scolastico stesso (lunedi 10 novembre 2003 intorno alle ore 11.00), ma addirittura con alcuni ispettori della Polizia di Stato nei locali del Commissariato di Torre Annunziata, quelli quasi di fronte a via dei Mille (martedi 11 novembre 2003 intorno alle ore 9.00) (in una successiva memoria segnalerò i dettagli)

 

3) che tutta la vicenda mi risulta che hanno tentato di fermarla addirittura gli studenti stessi in un’assemblea di classe che si è svolta alla presenza del dirigente scolastico e di tutti i professori delle mie classi, già nel pomeriggio di martedi 4 novembre 2003 (in una successiva memoria segnalerò i dettagli)

 

4) che dalla lettura della richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto si capisce che nella mia denuncia, quella di mercoledi 12 novembre 2003, faccio solo riferimento a svariati messaggi di posta elettronica, mentre nella predetta denuncia è anche scritto che in data lunedi 10 novembre 2003 intorno alle ore 11.30 due miei studenti, ed appunto segnalati nella mia suddetta denuncia con cognome e nome, mi hanno fermato per strada e detto in dialetto torrese la frase: “professore non stiamo capendo niente, ci hanno detto di firmare e noi abbiamo firmato”

 

5) che nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto non si fa nemmeno alcun cenno al fatto che una mamma all’incontro scuola-famiglia di giovedi 26 febbraio 2004 mi ha detto (con a fianco il figlio, da me appunto segnalato con cognome e nome nella mia terza memoria) la frase: “professore, mio figlio l’hanno costretto a firmare”

 

6) che quest’ultima frase mi risulta che è stata ascoltata da un’altra mamma, da un altro studente e da un altro professore (in una successiva memoria segnalerò i dettagli)

 

7) che, a differenza di ciò che si evince nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto,  allo scrivente non risulta che siano i denuncianti a dover essere coinvolti nell'indagine che loro stessi (i denuncianti) hanno chiesto di avviare

 

8) che allo scrivente risulta che almeno una volta doveva essere ascoltato dagli inquirenti, se non altro per difendermi dalla (finta) accusa di aver utilizzato nei confronti dei miei alunni frasi e parole ingiuriose, accusa appunto riportata nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto, accusa che è senza alcun fondamento, e quindi è inesistente, e questa si è dunque un’ingiuria

 

9) che allo scrivente, a differenza di quanto riportato nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto, non risulta esserci mai stato alcun tipo di malcontento dei miei studenti nei miei confronti, tanto è vero che mai nessun studente, e soprattutto nessun genitore (lavoro nella scuola dal 1977), si è con me lamentato dei miei metodi didattici-pedagocici, nemmeno verbalmente

 

10) che i ragazzi non temono una mia ritorsione, come riportato nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto, ma temono la ritorsione di una piovra che loro stessi hanno appunto paura persino di nominare e che, dicono, alberga nella scuola (in una successiva memoria segnalerò i dettagli)

 

11) che prima di tutto per proteggere i miei studenti dai tentacoli dell’innominabile piovra di cui sopra, sono stato costretto a potenziare la comunità elettronica chiedendo ai miei studenti di inviarmi mensilmente, via posta elettronica, e quindi individualmente, un messaggio su come posso migliorare ancora di più i nostri rapporti didattici e di relazione in classe, o diversamente se va tutto bene, non solo, ma di dire anche alle anime nere della scuola che dovessero ancora importunarli, con lo scopo di farle scappare, che con me hanno appunto un periodico scambio di messaggi di posta elettronica (in una successiva memoria segnalerò i dettagli)

 

12) che, come già accennato nella quarta memoria, e a differenza delle conclusioni sempre riportate nella richiesta di archiviazione del procedimento in oggetto, allo scrivente risulta da fatti e documenti che presenterà in una successiva memoria, che quell’episodio del novembre 2003 non solo è stato un episodio di circonvenzione di minori a scuola, ma è anche stato un episodio che va inquadrato all’interno di un qualcosa di ancor più grave, ovvero all’interno di un malvagio mobbing nei miei confronti, malvagio mobbing perché appunto perpetrato da ignoti attraverso un uso strumentale di minori, ed addirittura nella più importante istituzione a protezione dei minori dopo la famiglia, ovvero la scuola (ed ovviamente la mia scuola).

 

Cordiali Saluti: Fraterno Giovanni

Torre Annunziata giovedi 9 settembre 2004


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