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La terza memoria

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Al Pubblico Ministero che

    segue l’inchiesta giudiziaria

     n.10500/03 in corso

    ( Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata )

 

 

oggetto: importante segnalazione da parte del denunciante

              (inchiesta giudiziaria n.10500/03 in corso)

 

Il sottoscritto Fraterno Giovanni nato a Torre Annunziata il 12 febbraio 1956 ed ivi residente alla via Dei Mille n.19, ingegnere e professore di ruolo di SISTEMI-INFORMATICA presso l' I.T.I. "Marconi" di Torre Annunziata, in relazione alle vicende a lei note

 

                                                                 SEGNALA

 

che durante l'ultimo incontro Scuola-Famiglia, in calendario  presso l' I.T.I. "Marconi" di Torre Annunziata fin dall'inizio dell'anno scolastico per la consegna delle pagelle del primo quadrimestre, sono venuto a conoscenza da parte di una mamma di un mio studente della 4F che, il documento fatto controfirmare da tutti i miei studenti nel novembre del 2003, lui, suo figlio, fu costretto a firmarlo.

 

Nonostante quanto avvenuto in questi mesi, prima che l'incontro Scuola-Famiglia di cui sopra avesse inizio, mi ero prefisso di far si che il contesto in cui dovevano svolgersi i miei colloqui con i genitori doveva essere quello tipico di sempre, ovvero quanto più cordiale e sereno possibile.

 

Contesto che, tranne i pochi secondi in cui è avvenuto la suddetta segnalazione, effettivamente sono riuscito a mantenere, e che anzi è stato quasi gioioso, anche perchè tutti i miei studenti delle tre classi, 3F - 4F - 5F, hanno avuto sulla pagella una classificazione in SISTEMI-INFORMATICA  pari o superiore alla sufficienza.

 

Preciso:

 

- che l’incontro Scuola-Famiglia è avvenuto giovedi 26 febbraio 2004 dalle ore 17,00 alle ore 18,00

 

- che in totale, nel tempo assegnato all'incontro, ovvero circa 1 ora, sono avvenuti 40 colloqui, ovviamente relativi a 40 studenti, ovvero circa il 50 % dei miei studenti

 

- che, compresa la mamma di cui sopra, i colloqui con i genitori, della durata di necessità di pochi minuti, si sono spesso svolti alla presenza degli stessi figli e miei studenti

 

- che i colloqui, sebbene avvengano in forma individuale, possono, involontariamente, essere ascoltati, oltre che dagli altri professori, anche dagli altri genitori e studenti, perchè questi ultimi aspettano il loro turno in più code che si snodano appena dietro allo spazio riservato ai colloqui con i singoli professori

 

- che la segnalazione della mamma, con a fianco il figlio, è coraggiosamente avvenuta senza preoccuparsi più di tanto di poter essere ascoltata dagli altri presenti, e con la frase:

"Professore, mio figlio l'hanno costretto a firmare"

 

- che nel dire la suddetta frase, sia la mamma, ma soprattutto il figlio apparivano turbati, al punto che ho più o meno detto la tranquillizzante frase:

"Adesso la situazione sembra sotto controllo e io sono qua, per cui non dovete più avere alcuna preoccupazione"

 

- che chi mi ha fatto la segnalazione di cui sopra è la mamma dello studente Xxxxxxx Xxxx della classe 4F

 

- che senza fare nomi, ma non omettendo quando, dove e il contesto, ho provveduto già il giorno dopo, ovvero venerdi 27 febbraio 2004, a far presente al vicepreside della Scuola prof. Narciso Arturo della grave rivelazione ricevuta

 

- che sempre senza fare nomi, ho fatto la stessa cosa ieri martedi 2 marzo 2004 con il preside della Scuola dott. Antonio D’Elia, concordando con quest'ultimo che la strada più opportuna da seguire fosse quella di  raccontare della grave rivelazione direttamente al magistrato che segue le indagini.

 

Lo scrivente da ultimo segnala che sostanzialmente ritiene che sia rientrato nella normalità il rapporto con i suoi studenti, rapporto a suo tempo turbato da racconti e persone estranee a quest'ultimo, e con entrambi (racconti e persone) che mi sono fra l'altro in pratica ignoti.

 

A riprova del ritorno alla normalità, i miei studenti sembra stiano in questi giorni addirittura cercando di impedire che venga danneggiata l'automobile con la quale io mi reco a Scuola, auto fra l'altro usata anche da mia moglie, medico, per le sue visite domiciliari.

 

Proprio l'altro ieri, lunedi 1 marzo 2004, infatti, due miei studenti in classe e durante la lezione, mi hanno amichevolmente detto, ed entrambi ribadito, di fare attenzione perché

"Adesso vogliono rompervi la macchina".

 

Anche quest'ultimo episodio l'ho raccontato sempre ieri martedi 2 marzo 2004 sia al preside che al vicepreside.

 

Cordiali Saluti: Fraterno Giovanni

Torre Annunziata 3 marzo 2004


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