Chi c'era in Emilia-Romagna prima dei Celti
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Spina/Adria
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LA RIVALITÀ
CON ADRIA
E GLI ULTIMI ANNI DI SPINA
(Tratto da "SPINA Storia di una città
tra Greci ed Etruschi", catalogo della mostra tenutasi a Ferrara tra il
1993 e il 1994).
Come s'inserivano le città di Adria e Spina nel percorso
dei traffici da e per il delta del Po?
Adria sorgeva nella parte settentrionale dell'area deltizia, mentre Spina era
stata fondata nella zona meridionale. I due siti erano separati da una distanza
di circa 50 km. Ci si può chiedere: visto che c'era già
Adria, città greca (dal VI secolo) popolata da una consistente colonia
etrusca, perché allora gli Etruschi fondarono Spina? Confrontiamo due
pareri contrastanti.
Secondo Lucia Vagnetti, Spina, proprio per la sua collocazione nel sud del Delta,
era "più adatta alle comunicazioni terrestri con l'area tirrenica",
fondamentali per "l'emergente civiltà etrusca". Giuseppe Sassatelli
fa notare, invece, che l'interesse degli Etruschi per l'area deltizia (intesa
come ricerca di uno sbocco sul mare adriatico) giunge molto in ritardo rispetto
al popolamento della pianura padana. Sembra avere ragione, a mio parere, quest'ultimo
quando afferma che Spina, in definitiva, venne fondata in risposta all'ingombrante
presenza greca nella Valle padana. In altre parole, se non fosse stato per la
presenza greca, gli Etruschi non si sarebbero interessati al delta del Po. La
fondazione di Spina, in ultima analisi, è da intendere come manovra di
accerchiamento degli approdi controllati dai greci nell'alto Adriatico.
Altra domanda: perché una città prevalse sull'altra dato
che tutt'e due avevano la stessa funzione? In verità, come vederemo qui
sotto, le due città erano ben diverse. I greci avevano fatto di Adria
un vero emporion, popolato da uomini liberi, da cittadini, dove le ricchezze
si scambiavano e non si accumulavano. Spina invece non era un emporion
bensì una vera e propria polis. A Spina dominava il ceto degli
aristocratici, i quali possedevano i beni e delegavano al ceto servile la pratica
del commercio, vivendo delle sue rendite. Secondo questo modello sociale gli
uomini liberi erano solo gli aristocratici. Anche se, come dimostrano alcuni
ritrovamenti nelle tombe, a Spina si potevano arricchire tutti, uomini liberi
e meno liberi.
Nella seconda metà del IV secolo, la città si trovò
circondata da genti celtiche, che incombevano da ovest e da sud (a nord rimanevano
i Veneti). I Lìngoni avevano tagliato fuori Spina dall'entroterra felsineo,
rendendo quasi impossibili i collegamenti col capoluogo padano. Ma, nonostante
gli eventi negativi che la coinvolsero, Spina riuscì a stabilire con
i Celti rapporti amichevoli fino alla metà del terzo secolo a.C., favorita
anche dal disinteresse per il suo territorio dei romani, i quali si erano già
affacciati sulla pianura padana nel 268 con la fondazione di Rimini. Addirittura,
in quest'ultimo secolo la popolazione spinetica aumentò, come dimostra
il numero di sepolture rinvenute. Essendo l'unica isola etrusca sopravvissuta
in territorio gallico, Spina faceva da polo di attrazione per gli Etruschi dell'interno
che fuggivano dalle terre conquistate dai Celti. Lo stesso fenomeno si registrò
ad Adria.
Il definitivo declino della città si deve al progressivo allontanamento
della linea di costa dall'abitato. Non essendo mai stata dotata di un apparato
difensivo, i Lìngoni la presero senza colpo ferire.
La funzione di scalo commerciale di Spina, ultima città etrusca a cadere,
venne ereditata da Ravenna, Rimini e, a partire dal 181 a.C., dalla colonia
latina di Aquileia, situata nell'alto Adriatico.
Altre risorse su Spina:
http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Etruschi/Spina.html
http://web.tiscali.it/popoli_antichi/Etruschi/Etruschi-roma.html
http://www.deltadelpo.it/headlines.asp?posizione=176