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The
Doors
The
Doors
Quando si parla di rock psichedelico, di unione tra poesia e musica, di espansione della coscienza il nome di Jim Morrison (nome d'arte di James Douglas, 1943, Melbourne, Florida, Stati Uniti - 1971, Parigi) e dei Doors definisce alla perfezione la breve e rivoluzionaria stagione inaugurata nel 1967 e chiusasi tragicamente quattro anni dopo.
Morrison conosce il tastierista Ray Manzarek (1935, Chicago) nel 1965 a Los Angeles alla Scuola di Cinema dell'U.C.L.A. La straripante vena ribelle di Morrison e un'amore sfrenato per i classici della letteratura maledetta e decadente, (oltre che per Le porte della percezione di Aldous Huxley, un trattato sugli effetti della mescalina) lo portano a scegliere il nome The Doors per un gruppo che deve servirgli da veicolo per lanciare il proprio messaggio esistenzialista, centrato su un nuovo modo di concepire i testi nella musica pop. Il gruppo si completa con il chitarrista Robbie Krieger (1946, Los Angeles) e il batterista John Densmore (1944, Los Angeles).
Nel 1966, dopo una difficile gavetta nei locali di Los Angeles, i Doors firmano con l'Elektra e in due settimane completano l'omonimo album di debutto pubblicato nel gennaio 1967. The Doors è uno degli album d'esordio più folgoranti della storia della musica rock di tutti i tempi, un grande capolavoro nel quale Morrison crea storie inedite che sfidano i valori precostituiti come nella violenza ipnotica della saga edipica raccontata dalla straordinaria The End (di questa canzone viene subito ritenuta valida, al fine dell'inserimento nell'album, la prima delle uniche due versioni "in studio" esistenti). Il singolo che lancia il gruppo, Light My Fire, è un brano di Krieger e apre la strada alle chiare allusioni sessuali che faranno di Morrison il più famoso sex symbol del rock di quegli anni.
In The Doors la spinta visionaria di mondi interiori da liberare (Break On Through, The Crystal Ship, Take It As It Comes) convive assieme agli smaccati riferimenti sessuali mutuati dal blues di Back Door Man (a firma Willie Dixon). L'anima intellettuale del gruppo esce allo scoperto nell'inquietante remake di Alabama Song di Kurt Weill e Bertol Brecht, un tributo alla passione per la cultura europea di inizio '900 del visionario cantante.
La potenza cinematica viene replicata a fine anno nel secondo lavoro, Strange Days (ottobre 1967). È un'opera che accentua l'aspetto psichedelico grazie all'originale lavoro di Manzarek all'organo (con il quale esegue anche le linee di basso) e al canto baritonale ora dolce ora rabbioso di Morrison che esplode nell'epica When The Music's Over.
L'esplorazione del lato buio consacra la titletrack a manifesto del periodo, con allegoriche allusioni a un mutamento negativo dei tempi, sull'onda della tragica guerra del Vietnam.
In un solo anno i Doors sono uno dei live act più amati dal pubblico americano e quando Strange Days bissa il successo di The Doors grazie a canzoni quali Love Me Two Times, People Are Strange e You're Lost Little Girl è chiaro che il quartetto sa muoversi su registri diversi andando a colmare un vuoto nella generazione del dopo boom economico.
Il 1968 vede i Doors impegnati nel primo tour europeo assieme ai Jefferson Airplane ma il grande successo non basta per fare del terzo album, Waiting For The Sun (luglio 1968), un lavoro all'altezza dei due capolavori precedenti. Lanciato dal singolo Hello, I Love You (troppo uguale ad All Day And All Of The Night dei Kinks), il disco presenta momenti di stanchezza anche se non mancano sprazzi di lucidità espressiva (come dimostrano canzoni quali The Unknown Soldier, Spanish Caravan, Yes, The River Knows) e lo sferzante rock blues ipnotico Five To One. L'anima del Morrison poeta si svela nell'interno della copertina con la lunga poesia introspettiva e metaforica The Celebration Of The Lizard che gli vale in eterno il soprannome di "Lizard King" (Re Lucertola).
Negli stessi mesi pubblica due raccolte di poesie a proprie spese, The Lords e The New Creatures che non vengono prese in seria considerazione nonostante l'indubbio valore della scrittura morrisoniana.
Quando esce The Soft Parade (luglio 1969) è a tutti chiaro che il gruppo sta cedendo volentieri alle morbide lusinghe del mercato più sterilizzato: la conferma viene dalle carezzevoli Tell All The People e Touch Me anche se alcuni episodi dimostrano un desiderio espressivo fuori dalle righe (The Soft Parade e Wishful Sinful). Ma il vero problema della crisi è più profondo, con Morrison in solitudine a meditare sul senso del proprio ruolo di rockstar e la voglia di sperimentare con il cinema e la poesia.
La sua passione per l'immagine, traspare, oltre che da parecchi scritti, anche dal cortometraggio HWY (1969), un film di un'ora destinato a finanziare un progetto più importante. Ma l'alcolismo che lo consuma lo porta a reazioni incontrollate e nel luglio dello stesso anno viene arrestato a Miami con l'accusa di oscenità in pubblico. Per i Doors e la musica rock è un durissimo colpo da incassare. Manzarek, Densmore e Krieger sono appagati dal successo commerciale, ma il loro leader poeta alla ricerca di perdute radici scrive il nucleo di un nuovo album, Morrison Hotel (1970). Il disco presenta uno dei capolavori del gruppo, Roadhouse Blues, oltre a gemme quali Waiting For The Sun, Blue Sunday, You Make Me Real dove Morrison si cela dietro liriche meno dense e visionarie del solito.
Lo stesso anno l'Elektra pubblica il live Absolutely Live, doppio album registrato tra l'estate del 1969 e i primi mesi del 1970 che riporta i Doors in classifica, anche se la frattura interna appare insanabile e ancora più evidente quando Morrison si rifiuta di andare in tour per consolidare il ritrovato successo commerciale.
In quei mesi frenetici il quartetto torna in studio per L.A. Woman che inaugura sonorità inedite per il decennio entrante. Il capolavoro del disco è Riders On The Storm, vero e proprio epitaffio in chiusura di disco. Ma anche L'America (scritta originariamente per il regista Michelangelo Antonioni), The WASP (Texas Radio And The Big Beat) e L.A. Woman confermano una creatività ancora brillante. L'album entra il classifica grazie al singolo Love Her Madly.
Poi, poche settimane dopo essersi trasferito a Parigi, il 3 luglio 1971 Jim Morrison muore per attacco cardiaco dovuto, pare, ad abuso di stupefacenti.
Sulla morte di Jim ci sono diverse teorie, in quanto avvenne in circostanze abbastanza misteriose data la presenza di una sola persona (Pamela) nei momenti precedenti il decesso, e di poche persone nei momenti seguenti. La ricostruzione ufficiale, oggi chiaramente discreditata, parlava di morte per cause naturali, e più precisamente arresto cardiaco.
Un'altra ricostruzione vede Jim come un eroinomane che la sera prima di morire si è fatto l'ultimo buco. Un'altra lo vede ancora vivo in chissa quale parte del mondo. E un'altra ancora lo dipinge come un suicida. Ma la ricostruzione tutt'ora più certa è la seguente, effettuata in base a diverse ricerche intensive, e confermata dai continui sensi di colpi di Pamela.
Innanzi tutto una premessa: Jim, si sa, amava molto le droghe, e nella suavita ne provò di tutte, dall'hashish alla mescalina, dall'LSD alla cocaina,per concludere con l'alcool. Ma una cosa è certa: odiava l'eroina. Negli ultimi periodi della sua vita, come affermò più volte lui stesso, scelse l'alcool in quanto era una droga che si poteva procurare semplicemente "andando al bancone del bar più vicino".
Detto questo diciamo che la sera del 2 luglio 1971, quando Pam e Jim rientrarono nel loro appartamento Parigino dopo una notte a base di cinema e di alcool, Pam aveva con se dell'eroina, in quanto lei, anche se Jim non era d'accordo, era un eroinomane in stato avanzato (tant'e che morì tre anni dopo di overdose).
im Morrison, che ubriaco, vide quella polvere e chiese a Pam di buttarla via. Pam lo rassicurò, mentendo, che si trattava di coca, e giacchè Jim adorava la cocaina, la divorò avidamente (una conferma del fatto che è stata sniffata e non iniettata è data dal fatto che la perizia medica non ha trovato alcun buco da ago sul corpo di Jim). Il risultato fu che l'eroina sniffata entrò in simbiosi con l'alcool bevuto provocando un edema polmonare che lo stroncò in poche ore. Quella notte Jim vomitò parecchio, anche sangue, dicendo in continuazione di sentirsi poco bene; disse a Pamela che voleva andare a farsi un bagno, e da quella vasca... non si alzò più.
Chiaramente questa dichiarazione fu tenuta nascosta dai genitori di Pamela, che non cedettero ad Oliver Stone, regista del film "The Doors", il diritto di collegare la morte di Jim con Pamela, ma alla fine la verità è venuta fuori.Le ultime parole che Jim scrisse furono: Non sono pazzo\ Cerco solo la libertà
Ora Jim giace al Père-Lachaise di Parigi, vicino a Wilde, Balzac, Baudleaire, Proust, Bizet.....
Sulla sua tomba una scritta:
James Douglas Morrison
Poeta, Cantante, Compositore
I tre Doors superstiti registrano due mediocri album tra il 1971 e il 1972 prima di dedicarsi allo sfruttamento del catalogo.
Nel 1976 Francis Coppola utilizza The End per il suo capolavoro Apocalypse Now, forse la pellicola più morrisoniana del cinema americano degli anni '70.
Nel novembre 1978 esce An American Prayer, dove si può ascoltare Morrison recitare le proprie poesie (incise tra il 1969 e il 1971 quasi sempre a spese proprie) con un tappeto sonoro scritto ad hoc dai tre Doors.
A partire dagli anni '80 Morrison e il gruppo conoscono un ritorno di fiamma straordinario accompagnato dalla pubblicazione (e relativa invasione di mercato) di decine di biografie, antologie, dischi dal vivo e videocassette.
Si
ringrazia Buglione
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