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Recensione di
"Reset" dei Negrita
Reset contiene i più
grandi successi di questo fantastico gruppo rock italiano,
che, secondo me, escludendo la scena punk è uno dei pochi
gruppi nostrani ad un buon livello; altro che Laura Pausini!
Canzoni come "Mama
maè", "In ogni atomo", "Hollywood"
sono già miti, senza togliere nulla a "Life" o
"Negativo", impregnate di un rock mostruoso.
Gli ingredienti di
questo album sono melodie mischiate efficacemente a riff
sporchi. Da tutto il disco permea un grande senso di paranoia,
in alcuni casi persino atteggiamenti autodistruttivi (ad es.
"...Ho anche pensato di chiudermi in un cesso e
spararmela per non pensare..." "...Alzo stereo a
palla per non pensare, alzo così tanto da farmi
male...").
Da notare i pezzi
campionati inseriti efficacemente nelle canzoni.
I testi apparentemente
non hanno significato, ma se si esaminano attentamente e con
orecchio critico si capisce il significato di ciò che il
leader dei Negrita vuole esprimere (vedi la recensione di
"Hollywood" in basso).
Consiglio l'acquisto di
questo disco a chi piacciono testi alla "Nirvana" e
a chi veramente riesce ad apprezzare le chitarre distorte. Un
buon inizio per rivalutare l'ormai decadente scena musicale
italiana.
"Hollywood"
Esco di scena e vado a camminare solo
sui marciapiedi io volo
sono uno straniero nella mia città,
la gente passa mi vede e lo sa.
Mi fermo poi riparto, poi mi fermo ancora;
osservo... la strada che si colora,
c'è una faccia in vetrina
mi guarda e va via
e lo straniero a casa mia
casa mia.
E trovo Andy il matto che è vent'anni che è lì,
mi dice: "mi va bene così,
tanto tutto è troppo
basta quel che hai,
e forse un giorno lo capirai".
Ma te che ne sai?
Ma chi cazzo sei?
però... so che ha ragione lui, perchè lui è un matto autentico
e io troppo spesso mi dimentico
che qui...
Qui non è Hollywood (x4)
Arriva buia la gente e va via
"aspetta"
e come per magia nelle telestazioni
e l'Universo va in festa,
ancora un altro giorno alla finestra.
Ma uno straniero
in fondo che ne sa
di come funziona
di come va
e anche se i sogni in questo posto
finiscono nel vino
anche se perdi sempre
a tavolino
quiii...
Qui non è Hollywood (x4)
E anche se te l'aspettavi
con un altro finale
e se qualcosa in fondo
è andato male
qui...
Qui non è Hollywood (x5)
NOTA: Il testo lo ho
ricavato io stesso dall'ascolto del brano, perciò può essere
che ho sbagliato qualcosa. Se qualcuno ha qualche altra
versione di questo testo o una sua interpretazione diversa mi
scriva.
Questo è il mio
commento personale:
Quando ho sentito questa
canzone la prima volta mi ha colpito molto la musica
malinconica, non mi sono soffermato molto sul testo.
Accorgendomi però che il testo delle altre canzoni nel
complesso non ha un filo logico ho voluto andare ad indagare
sul testo di "Hollywood". Ok, lo leggo ma non ne
capisco un granchè; mi metto il cuore in pace...
probabilmente non sono altro che parole per completare il
duetto "musica-testo". Rileggendolo mi accorgo
finalmente di quello che secondo me è il significato. State a
sentire.
Nel complesso parla di
uno che diventa famoso ("Hollywood") e torna nel suo
paese o città. Si sente importante ("...sui marciapiedi
io volo...") ma allo stesso tempo si sente estraneo a
quella realtà ("...sono uno straniero nella mia
città...") e alla sua realtà familiare ("...e lo
straniero a casa mia..."). Poi camminando incontra Andy
il matto che probabilmente è uno che come lui ha avuto la
possibilità di diventare famoso ma l'ha rifiutata perch si
accontenta di quello che ha ("...e trovo Andy il matto
che è vent'anni che è lì, mi
dice: "mi va bene così, tanto
tutto è troppo basta
quel che hai, e
forse un giorno lo capirai") ma scopre che ha ragione lui
e si pente di essere caduto nella trappola tessuta dal mondo
dello spettacolo.
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