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Frasi celebri di Kurt Cobain
"Un
giorno (dopo l'articolo di Vanity Fair), mi sono svegliato
come se mi avessero pizzicato e ho capito che era successo
qualcosa di terribile, che coinvolgeva le nostre vite e la
nostra immagine. E' stato tutto molto esasperato, perché ci
avevano già trasformati in personaggi da fumetti e questo
giustificava tutto ciò che si diceva di noi. Mi è parso
stupefacente che qualcuno potesse farla franca dopo un
articolo simile, che non finisse in galera o non gli capitasse
nulla. Credevo di poterle fare causa ma occorrevano milioni
per andare in tribunale contro quell'editore. Perciò pensai:
'Vaffanculo! Appena esco dall'ospedale, la uccido io con le
mie mani. La pugnalo...Prima prendo il suo cane, glielo sgozzo
sotto gli occhi e poi le cago addosso e la pugnalo'. Deve
solo sperare che un giorno non mi ritrovi senza moglie e
figlia, perché se succede mi vendicherò. Prima che io
lasci questa terra, quella lì viene con me."
"Era tutta una
montatura: hanno
cercato di usarci come esempio perché siamo esattamente
l'opposto del mondo dello spettacolo americano, che è
conformista. E' stata una caccia alle streghe: i
Servizi sociali hanno preso l'articolo di Vanity Fair, l'
hanno fotocopiato e poi hanno ripescato l'esame delle urine
che aveva fatto Courtney nei primi tre mesi di gravidanza e l'
hanno usato come scusa per portarci via la bambina. E' stato
umiliante e ci ha fatto capire che là fuori, alle nostre
calcagna, c'era un bel po' di gente potente: ci siamo sentiti
schiacciati."
"IN UTERO non è
particolarmente più crudo o più emotivo degli altri dischi.
I coglioni mi girano ancora per gli stessi motivi di qualche
anno fa. C'è gente che fa del male ad altra gente senza
motivo e io voglio massacrarla. Questo è il succo. Invece,
tutto quello che so fare è urlare nel microfono."
E' triste pensare
allo stato in cui si troverà il rock tra vent'anni: è già
talmente risaputo e scopiazzato che mi sembra già in fin di
vita adesso; figuriamoci tra vent'anni! Mi fa venire i nervi,
perché non credo che sarà più tanto importante quanto è
stato un tempo. Ora è solo un calcolo, si basa tutto sui
numeri. L'infinito non esiste: ripeti una cosa dieci volte e
poi sei daccapo. Sul manico di una chitarra ci sono 6 corde e
dodici note e la cosa ripete. Dieci anni fa era già stato
fatto ciò che si fa adesso e ogni cinque anni le cose si
innacquano. Ai ragazzi non importa molto del rock. Non è come
una volta: è una moda, un modo di identificarsi con qualche
cosa per avere una vita sociale e scopare. Siamo arrivati a un
punto tale che non riesco davvero a immaginare come la musica
possa avere qualche importanza per un adolescente."
Non importa quello
che facciamo, o se le nostre sono vite pulite, perché non
riusciremo a sopravvivere: abbiamo troppi nemici e minacciamo
troppa gente. Ci vogliono vedere morti; possiamo andare avanti
a dispetto di quelle teste di cazzo ma ci hanno già provato
in passato con i mezzi più meschini, attaccando la mia
famiglia. Posso
resistere per anni ma arriverà il giorno in cui non sarò più
in gradi di farlo. Quando mia figlia avrà dodici anni e
comincerà a leggere tutte quelle vecchie riviste, mi chiederà:
'davvero ti sei drogato quand'ero piccola?'. Sarà
difficile dirle che molte cose non sono vere. Mi sono successe
tante robe fantastiche ma anche tante cose devastanti. Se la
gente imparasse a tenere la bocca chiusa, invece di accusarci,
mi rimetterei a posto nel giro di un paio d'anni. Ma non vedo
la conclusione e proprio ieri è uscito un altro articolo di
merda..."
Stavo pensando di
registrare qualche cosa su un quattro piste e pubblicarla
anonimamente, inventando uno pseudonimo. Mi piace molto l'idea
di registrare a basso costo e fare uscire qualcosa su cui non
si è lavorato in maniera così febbrile come ai progetti
Nirvana. Fonderò un etichetta e la chiamerò Exploitation
Records ('dischi dello sfruttamento'); farò registrare solo
barboni, ritardati, persone deformi e con deficienze mentali e
metterò la loro fotografia sulla copertina dell'album.
Saranno registrazioni a basso costo e diventeranno una novità,
una chicca da collezionisti da comperare venti dollari al
pezzo. Non sarà uno sfruttamento della gente che ha fatto il
disco ma della gente che lo comprerà. Mi porterò in tour una
scatola di dischi e li venderò ai negozi che troverò sulla
strada. Ripubblicherò su vinile tutti i dischi dei Nirvana,
registrando direttamente i master delle casse dello stereo, in
modo che sembrino dischi a basso costo o bottlegs, tutti con
una copertina artistica. Forse sarà la mia fantasia punk rock
ma se NEVERMIND fosse uscito così sarebbe stato migliore. Mi
piacerebbe averne una scatola. Ci sarà bisogno di molto
capitale e io ho speso quasi tutti i soldi che ho guadagnato
con quell'album per difendere la mia bambina. Per fare un
milione di dollari devo vendere otto milioni di dischi, e se
quello nuovo non vende non potrò considerarmi sistemato a
vita. Una famiglia media americana guadagna più di un milione
di dollari nella loro vita. Misa che tra una decina d'anni
dovrò cercarmi lavoro."
"
Punk significa libertà musicale. E' dire, fare e suonare ciò
che ti pare. Sul dizionario Webster, 'nirvana' significa
libertà dal dolore, dalla sofferenza del mondo esterno: è
quanto di più vicino alla mia definizione del punk rock"
"Per
definizione, il pop è estremamente orecchiabile, che ti
piaccia o no. Odio certe canzoni pop eppure non riesco a
togliermele dalla mente. Anche le nostre sono canzoni nel
tipico standard pop: verso, ritornello, verso, ritornello,
assolo, brutto assolo. Credo che siamo una specie di Knack e
Bay City Rollers molestati da Black Flag e Black Sabbath"
"
Adesso la gente si è aperta e apprezza il rock duro nel punk:
è bello che questi due generi si siano fusi. Ora è venuto il
momento di apprezzare la componente pop : l'atteggiamento è
una cosa ma l'unico modo per emozionare qualcuno è una buona
canzone "
"
Nessuno, specie tra i nostri coetanei, vuole affrontare grandi
temi. Anzi, si preferisce dire: 'Non importa, lascia stare'.
Non siamo un gruppo politico ma gente che fa musica. Tuttavia,
non siamo neppure l'ennesimo complesso di teste vuote che
chiede al pubblico di dimenticare. Non c'è più ribellione
nel rock: ecco perché spero che l'underground possa
influenzare le correnti dominanti e dare una scrollata ai
ragazzi. Chissà, magari potremo cambiare la vita di qualcuno,
impedendogli di diventare un viscido avvocato o un saldatore.
Forse c'è bisogno di un nuovo gap generazionale."
"
L'unico modo in cui posso descrivere il concetto di musica
'alternativa' è 'buona musica'. Non me ne frega niente del
suono che ha, se è abrasiva, pulita o da ritardati. Non ha più
importanza. Ci sono talmente tanti gruppi che fanno schifo e
talmente tanti pessimi autori, che l'unica alternativa alla
brutta musica è bella musica: una cosa rara ."
"
Ho pensato molto al successo di NEVERMIND, senza giungere ad
alcuna conclusione. Non voglio apparire egocentrico ma so che
è meglio della maggior parte della merda commerciale che da
un po' di tempo fanno mandar giù alla gente. Io sono il
portavoce di me stesso e il caso vuole che ci sia un mucchio
di gente attenta a quello che dico e a volte è spaventoso,
perché sono confuso come loro. Non ho le risposte a nulla:
non voglio essere un cazzuto portavoce. Gran parte della
musica è personale, se considero l'esperienze e le emozioni
che hanno formato la mia vita, ma i temi della canzoni,
perlopiù, non sono così personali: sono storie prese dalla
TV, dai libri, dai film, dagli amici. Di mio ci sono
sentimento ed emozione. "
"
Il mio modo di cantare si concentra maggiormente nella parte
superiore dell'addome: è da lì che urlo, è li che sento, è
li che ogni cosa esce da me. "
"
Ho seri problemi con il maschio medio - tipo operaio nerboruto
- perché ha sempre rappresentato una minaccia per quelli come
me. Mi sono quasi sempre dovuto confrontare con questi tipi,
che a scuola mi minacciavano e mi picchiavano, ma si finiva
sempre per girargli intorno perché ci si aspettava di
diventare come loro, da grandi. Mi sento decisamente più
vicino alla componente femminile che a quella maschile,
soprattutto se si pensa all'idea che c'è in America del
maschio, dell'uomo. Crescendo, mi sentivo sempre più
alienato: non riuscivo a trovare amici con i quali avessi
qualcosa in comune. Volevano diventare tutti boscaioli, mentre
io sapevo che desideravo fare qualcosa di diverso. Volevo
diventare una specie di artista. "
"
Dovrei sentirmi davvero in colpa, visto che incido per una
multinazionale. Dovrei vivere secondo i vecchi dettami punk
rock rifiutando ogni cosa abbia a che fare con la commercialità:
me ne starei nel mio piccolo mondo senza avere alcun impatto
tranne che su me stesso e su quelli che già sanno di cosa mi
lamento; sarebbe come predicare ai convertiti. Non posso
nutrire troppa animosità nei confronti del nostro nuovo
pubblico, perché capisco che molte persone hanno una
personalità che non si sono scelte e che anzi sono state
spinte a forza nel proprio modo di vivere. La speranza è che
a questa gente, ascoltando la nostra musica, venga voglia di
approfondire: magari, tramite le nostre interviste entreranno
in contatto con l'underground e forse, sapendo che veniamo dal
punk rock, cercheranno di cambiare un po' la propria vita.
"Non ci conto ma è bello combattere: ti dà qualcosa da
fare e ti solleva dalla noia"
"
E' diventato un lavoro, che mi piaccia o meno. E' una cosa che
amo e vorrei farla sempre ma devo essere onesto: non mi
diverto più come quando provavo ogni sera, immaginando il
dopo. Non è come in quei primi due anni passati a suonare
davanti a poca gente, quando scaricavamo da soli il furgone e
i concerti rock, per noi, significavano solo suonare. E' un
privilegio che non puoi mantenere per 10 anni. Non è la
stessa sensazione. "
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