Alta Valle Seriana
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NEVEL O NEEL

Denominata Néel, è situata nell’alta Val Canale a monte del rifugio Corte e precisamente nella Val Rossa alimentata dal lago Branchino.

L’alpe ha una configurazione varia: in alto è a forma di conca, nella parte mediana e bassa è caratterizzata da un dosso centrale compreso fra due vallette; le sponde delle vallette sono piuttosto ripide. Nel complesso la pendenza è variabile, con ampi tratti abbastanza pianeggianti. Ha una superficie complessiva di 226.40.20 ettari di cui 118.93.80 Ha a pascolo, 36.72.30 Ha. a incolto produttivo, 24.56.50 Ha. a bosco ceduo con poche piante anche di resinose e 46.17.60 Ha. sterile. Il pascolo si estende da m. 1500 a m. 1900 sino quasi al passo Branchino. Il bosco si va estendendo naturalmente.

Si accede all’alpe con strada automobilistica sino a Valcanale: da qui si prosegue con automezzo ancora per circa km. 3 sino al bivio per gli impianti sciistici di Piazza a quota m. 1200. Si imbocca quindi la gippabile che porta al rifugio Corte e si prosegue con sentiero verso il passo Branchino. Lasciata la macchina al bivio per Piazza il percorso a piedi è di circa un’ora e 30 minuti.  

È l’unica alpe di proprietà dell’Amministrazione Provinciale dì Bergamo acquistata nel 1964 dal comune di Ardesio con il fine di trasformarla dall’indirizzo pascolivo a quello boschivo. Tale trasformazione non venne mai attuata e alla fine degli anni ‘80 nacque l’idea di intervenire sull’alpe con l’obiettivo di realizzare un alpeggio dimostrativo. L’alpe è sempre stata caricata e concessa in affitto ad un allevatore di Ardesio.

Nel corso del 1997 sono terminate le opere sulle strutture previste nel progetto generale denominato “Riqualificazione e sistemazione dell’alpe pascoliva Nevel” predisposto dall’arch. Enrico Bonandrini di Ardesio.

I lavori, descritti successivamente, sono stati realizzati dalle squadre di operai forestali della comunità Montana della Valle Seriana Superiore, diretti dal tecnico forestale dr. Elio Figaroli.

 

STRUTTURE E FABBRICATI

 

L’alpe un tempo era suddivisa in tre stazioni, ora operativamente in due.

1° Stazione: cadente per il 60% è stata completamente demolita e ricostruita nelle stesse dimensioni, utilizzando il pietrame proveniente dalle demolizioni e collocando un nuovo tetto con struttura in legno e manto di copertura in lamiera preverniciata di colore opaco scuro.  

La distribuzione interna dei locali è stata fatta sulla base delle indicazioni del Settore Agricoltura della Provincia con la finalità di poter utilizzare tale struttura per fini di studio e ricerche, nonché per scopi didattici e divulgativi in riferimento all’attività dell’alpe.

2° Stazione: Baita di mezzo la costruzione, sempre con muri di pietre e calce, utilizzata dall’alpeggiatore come alloggio e attività produttiva e pertanto costituita da vari locali comprendenti cucina, locale lavorazione latte, casera, magazzeno, dormitorio Le opere effettuate hanno consentito di ricavare all’interno della struttura uno specifico locale di lavorazione e di stagionatura dei formaggi. Di notevole importanza, anche per migliorare le condizioni cli vita dell’alpeggiatore, l’adeguamento igienico sanitario, il sistema idrico (acqua fredda e calda) e l’impianto elettrico attraverso l’installazione di pannelli solari.

3° Stazione: Baita - Quota m. 1785 - Nei pressi del Lago Branchìno, ormai divenuto una piccola pozza, vi è un modesto fabbricato diroccato e inutilizzato. Il progetto di riqualifìcazione suddetto prevedeva la sistemazione anche di questa struttura, ma per problemi finanziari le opere non sono state eseguite. Si può comunque ipotizzare un utilizzo più turistico dei locali (un piccolo rifugio), per i numerosissimi escursionisti che transitano in loco attirati dalle bellezze naturali e ambientali.

 

PROVVISTA E DISTRIBUZIONE DELLACQUA

 

L’acqua disponibile proviene da sorgenti e piccoli ruscelli; è stato realizzato un acquedotto che collega le 2 baite captando l’acqua da una di queste sorgenti. Inoltre si è intervenuto sulla pozza di abbeverata vicino alla prima stazione. Per l’abbeverata comunque il bestiame deve fare percorsi di breve durata.

 

VIABILITÀ

 

La strada consortile di accesso all’Alpe che parte da Valcanale è stata in parte sistemata, ma sopprattutto il tratto tra Valcanale e il rifugio Corte necessita di alcune sistemazioni in quanto la strada presenza pendenze elevate (fino al 27-28%) e la massicciata è facilmente soggetta ad erosioni mentre dal rifugio in poi è stata recentemente sistemata con pavimentazione cementizia a cura della Provincia.di Bergamo.

MIGLIORAMENTO AGRONOMICO

 

Trattandosi di un progetto per un “alpeggio modello” in questi anni si sono realizzati alcuni studi sugli aspetti agronomici dell’alpe. In particolare in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Bergamo e l’istituto Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio si sono effettuati e sono tuttora in corso studi e sperimentazioni sul razionale utilizzo dell’alpe, nonché l’applicazione di metodiche di lotta alle erbe infestanti (es. Romice Alpino) con metodi naturali rispettosi dell’ambiente.

Naturalmente l’obiettivo ditale lavoro è di applicare la metodologia migliore sull’intera area pascoliva oltre a divulgarla su altre alpi.

La cotica erbosa è costituita comunque da buone foraggiere, anche rappresentate da leguminose, e bene appetita dal bestiame bovino. Esistono tuttavia zone cespugliate, impietrate e nei prati grassi molta flora ammoniacale.

Nella parte bassa dell’alpe, verso la Val Rossa, vi sono macchie più o meno estese di bosco ceduo costituito da ontano verde, citisio, sorbo e poco faggio e piccole aree arborate con abete rosso, larice e un poco di mugo strisciante.

 

ALTRE CARATTERISTICHE

 

Personale: è costituito da un alpeggiatore ed un giovane aiutante.

L’alpe ha una potenzialità di 90 paghe. Durata d’alpeggio gg. 90, dal 15 giugno al 15 settembre.

Bestiame caricato:70 bovini di cui 28 vacche da latte, 10 cavalli, 40 tra ovini e caprini e 10 suini.

La produzione casearia è rappresentata da formaggelle. L’alpe è molto frequentata da turisti escursionisti, sia d’estate che d’inverno.

 

  L'alpe ha ricevuto dalla Regione Lombardia il N° provvisorio   03/1152       

Foto 2002

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