Casale Monferrato  (Al)

    Non è la città a fare il cittadino... è il cittadino a fare la città                                                                        

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Su questa pagina inauguriamo una sezione speciale dedicata all'ambiente urbano. Il progetto si chiama "Città Pulita"  finalizzato a creare un gruppo di pressione nei confronti della amministrazione locale in merito alla qualità dell'ambiente cittadino. Particolare riferimento sarà dato allo stato della raccolta differenziata, al problema dei rifiuti, dello smog urbano, dell'elettrosmog e dell'inquinamento atmosferico.

Attualmente quasi il 50% della popolazione vive in ambienti urbani, in città di piccole o grandi dimensioni accomunate spesso dagli stessi problemi e disagi. L'impatto sulla salute dei cittadini del degrado urbano è però ancora ignoto, o poco pubblicizzato. Poche amministrazioni comunali danno reale seguito alle proteste dei cittadini mentre sono crescenti le situazioni di disagio ambientale e sociale causate dallo smog e dall'inquinamento.

Nel progetto città pulita cercheremo di fare la nostra parte per avvicinare la voce dei cittadini alle orecchie degli amministratori locali.

Lo faremo utilizzando la leva mediatica, dando spazio a problemi locali in un contesto nazionale. I cittadini potranno inviare foto del degrado urbano, anche in forma anononima, per denunciare lo stato della situazione locale. Porte aperte anche alle amministrazioni locali che, se vorranno, potranno trovare libero spazio ai propri comunicati stampa per far conoscere i loro provvedimenti eco-sostenibili.

Il Nostro sito è un progetto della Lista Civica Casale si Cambia  realizzato senza contributi pubblici e completamente autofinanziato.

Sperando sia di pubblica utilità come noi crediamo.

Qualsiasi suggerimento per migliorare il progetto sarà gradito.

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I rifiuti sono la scia di ogni attività produttiva, commerciale o di servizio, la cosiddetta società del benessere lascia una traccia di cose da buttare molto consistente, alcune sono pressoché eterne (vedi tabella). Impressiona, la durata, la persistenza di quello che “lasciamo per strada”. La biodegradabilità, cioè la distruzione nell’ambiente di oggetti di uso quotidiano, ha ritmi a volte di impressionante lentezza: quella cicca di sigaretta con filtro che avete appena lasciato cadere sul marciapiede, ci mette un anno ad essere “digerita”, a una bottiglia di plastica per scomporsi e sparire ci vogliono dai 100 a 1000 anni, un pannolino usa e getta, 450 anni. Né i romani né l’uomo medioevale né i nostri avi del Risorgimento facevano uso di plastica altrimenti i musei oggi assomiglierebbero molto alle discariche e c’è da chiedersi che cosa saranno i musei archeologici di domani. Immaginate di trovare sotto vetro in un’esposizione di antichità il pannolone del Re Sole e i pannolini della contessa di Castiglione o di Lucrezia Borgia.

La raccolta differenziata che coinvolge ogni singolo cittadino, che richiede pazienza e un minimo di sacrificio, è un toccasana ambientale: permette il riciclaggio dei rifiuti e quindi il recupero dell’energia spesa nella produzione, alleggerisce il conferimento dei rifiuti in discarica e il lavoro degli inceneritori. Misura provvidenziale, quindi.

I tempi di biodegradabilità di alcuni oggetti di uso quotidiano

Tovagliolo di carta 2-4 settimane                              Giornale 6 settimane                                            

 Guanto in cotone 1-5 mesi                                      Scatola di cartone 2 mesi                                    

Torsolo di mela 2 mesi                                             Fazzoletto di carta 3 mesi

Cartone del latte (tetrapack) 3 mesi                           Sigaretta senza filtro 3 mesi                                   

Corda di cotone 3-14 mesi                                        Quotidiani e riviste 4-12 mesi  

Pannolino biodegradabile 1 anno                                Sigaretta con filtro 1 anno

Legno compensato 1-3 anni                                       Gomma da masticare 5 anni

Legno verniciato 13 anni                                            Lattina in alluminio 20-100 anni

Barattolo 50 anni                                                      Contenitore in polistirolo 50 anni

Pannolino usa e getta 450 anni                                  Bottiglia in plastica 100-1000 anni

Busta di plastica 100-1000 anni                                 Contenitore in plastica 100-1000 anni

Piatto di plastica 100-1000 anni                                 Sacchetto di plastica 100-1000 anni

Carta telefonica 100-1000 anni                                   Bottiglia di vetro tempo indeterminato

                          

Basta lamentele, guardiamoci dentro effettuando un profondo esame di coscienza: siamo noi che gettiamo la carta per terra, siamo noi che non effettuiamo la raccolta differenziata e siamo noi che portiamo a spasso i nostri cani e non puliamo i loro escrementi. Adesso basta.

L’amministrazione comunale deve assumersi le proprie responsabilità, chi non rispetta le regole deve essere sanzionato. E noi cittadini dovremmo renderci protagonisti educando i nostri figli al rispetto per il prossimo».

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 02-08-10